Recensioni di Laylath

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Hallelujah - 22/03/18, ore 16:10
Capitolo 14: #14 - The Promise
Eccomi qua a recensire... è un secolo che non lo faccio, l'ultima volta mi sa che è stato per il tuo aggiornamento a questa long, quindi immagina. Meno male che ho visto la tua recensione a Maturità, altrimenti non avrei nemmeno notato che avevi finito la long ^^'

Bene, eccoci alla fine del percorso di Riza e Roy: hai scelto una delle scene più significative, nonostante nella storia sia sotto forma di flashback (ma del resto la storia di questi due si intuisce in tutta la sua profondità grazie a queste digressioni sul loro passato): il momento in cui, finita la guerra, questi due decidono di lavorare assieme.
A ben pensarci è una scelta molto difficile: dopo tutto quello che è successo avrebbero tutte le ragioni per non volersi mai più rivedere. Per quanto continuino a ripetersi che non è colpa dell'altro, in qualche modo vedersi ogni giorno, lavorare fianco a fianco è sempre come toccare un dente malato.
Però loro questo dolore riescono a farlo diventare in qualche modo uno stimolo per andare avanti, per garantire al paese un futuro migliore, portando da soli il peso di quella guerra, in modo che le nuove generazioni non vengano scalfite. Quindi questa scena è sì un punto d'arrivo, ma anche quello di un nuovo inizio. Il punto di arrivo di due persone che, per forza di cose, hanno dovuto intraprendere due percorsi diversi marchiati dal dolore, nonostante le loro vite si siano già intrecciate. Il punto d'inizio di due persone che finalmente hanno deciso di unire le forze, finalmente maturi, consapevoli, in parte liberi da tutte quelle catene che li hanno tenuti prigionieri per anni... prima il padre di Riza, poi il tatuaggio, poi la guerra.
E sappiamo bene che Riza farà di tutto per mantenere la promessa... a modo suo.

Bene, eccoci qua. Non posso che rinnovarti i complimenti: prendere spunto da una canzone come Halleluja non è semplice, specie andando strofa per strofa. Invece tu sei riuscita a creare un bell'intreccio su due personaggi molto complessi, spaziando da scene quotidiane ad altre più cruciali nelle loro vite. Ho apprezzato molto i tuoi approfondimenti sulla canzone e su quello che Cohen voleva indicare di volta in volta, segno che è stato un lavoro molto studiato.
Che soddisfazione che finalmente sei riuscita a finirlo.

Brava.

Se ce la faccio stasera rispondo alla recensione che hai lasciato.

un bacio!
Recensione alla storia Nella gioia e nel dolore - 07/11/17, ore 18:58
Capitolo 20: La mia versione dei ricordi
Eccomi qua come ti avevo anticipato :)

Allora, breve frammento ma anche abbastanza tosto, anche perché stiamo parlando di una tematica delicata ed anche particolare che, come fai specificare ad Ed, è quasi un tabù per quanto ribalta il modo di pensare.
Un uomo che subisce abusi sessuali da una donna: è il mondo alla rovescia, la normalità è il contrario. E' persino più accettabile un uomo che violenta un altro uomo, specie in ambito di guerra, ma l'inversione dei ruoli è davvero inconcepibile. Forse questo tabù, e qui mi sto spingendo verso un discorso generale, andando oltre la ff, è anche dettato dalla stessa anatomia umana: il corpo femminile accoglie quello maschile e dunque si tende ad attribuire la "parte attiva/dominante" dell'atto sessuale esclusivamente all'uomo.

Di certo è davvero pessima la situazione in cui si trova Ed: non ottiene da parte degli amici quella "comprensione/solidarietà" che invece darebbero senza problemi se si fosse trattato di una femmina violentata da degli uomini. E' come se tutti si sentissero "destabilizzati" dalla consapevolezza che un uomo possa subire questo tipo di abusi da parte di una donna. E lui stesso lo sarebbe stato se non fosse capitato proprio a lui.
E tutto questo porta ovviamente ad un senso di frustrazione.

Bel pezzo, mi è piaciuto parecchio anche per la tematica che va a toccare!
See you soon! :D
Recensione alla storia Hallelujah - 13/10/17, ore 16:13
Capitolo 13: #13: Dust
Eccomi qua a recensire :D
Intanto mi auguro che il tuo periodo difficile sia passato ;)

Veniamo a uno dei momenti più difficili dell'esistenza di Riza, quello della guerra di Ishval.
Mi sono sempre chiesta come dev'essere stato per una ragazza cresciuta in un ambiente solitario e desolante trovarsi immersa in una realtà "collettiva" come quella dell'Accademia e poi, immediatamente dopo, in quella surreale della guerra. Ci sarebbero tutti i motivi per uscirne matti, considerando soprattutto il peso che porta la ragazza sulle sue spalle.

Mi ricordo che quando scrissi la long su Riza, durante la parte relativa alla guerra le misi davanti un cecchino come lei, Dante (non so se ti ricordi). Una frase che mi colpì molto in una recensione che ricevetti, fu qualcosa tipo "Dante non è un soldato, è il soldato... interpreta alla perfezione il detto mors tua vita mea" . Più o meno era questo il senso.
La maggior parte dei soldati si cala in questa parte, nel sopravvivere e nel considerare una guerra come una bolla a sé stante che una volta finita non avrà più conseguenze nella propria vita o comunque non ne avrà più per il resto del mondo. Per la famiglia che subisce la fame per le privazioni e la crisi economica, per la miseria e così via. Si crea un noi contro loro che va ben oltre le mere cause politiche (o degli homunculus in questo caso).
Riza è uno di quei casi che ha scelto di non rifugiarsi in questa comoda realtà (comoda, insomma... niente è comodo in un simile frangente. Trovo che tutti in questo caso abbiano agito più o meno giustamente di fronte all'immensità della situazione: sarebbe molto facile dire chi ha agito bene e chi no dietro una tastiera. Basta pensare a Hughes che ha semplicemente detto "combatto perché voglio sopravvivere")... soprattutto perché su di lei pesa l'aver creato l'Alchimista di Fuoco.

Ho trovato molto interessante quel breve passaggio in cui vede la distruzione provocata da Roy: con tutta probabilità è in quel momento che capisce veramente il peso di quello che ha fatto concedendogli di vedere la sua schiena.
E ovviamente ci si chiede perché gli ideali così belli condivisi poco più di due anni prima, davanti alla tomba di Berthold, siano stati storpiati in questo modo. Adesso sembra così ovvio che i soldati siano destinati ad uccidere: perché non averci pensato prima?
Certo per la giovane Riza, così chiusa e ignorante del mondo, è stato in qualche modo scontato lasciarsi traviare da Roy. Ma lui non poteva immaginare che indossando la divisa e diventando alchimista sarebbe stato costretto ad usare la sua arte in guerra? Forse all'epoca non ci pensava, pensava che la guerra sarebbe finita prima che ci fosse quest'eventualità. Semplicemente riteneva che la divisa desse potere e come tale una possibilità maggiore per creare un mondo migliore, del resto stiamo parlando di un paese che è praticamente una dittatura militare.

Insomma, sogni ed illusioni che poi si scontrano con la realtà dei fatti e con la natura umana che Kimbley mette a nudo... perché per quanto siano personaggi positivi è inutile negare che Riza provi quel frammento di compiacimento ogni volta che un suo tiro colpisce il bersaglio. A maggior ragione nel caso che quel tiro salvi la vita a Roy.
A proposito di questo, davvero bello il collegamento con la canzone :D

Bene, mi sembra di aver detto tutto anche qui.
Rimango in attesa del capitolo conclusivo. Mi chiedo se comparirà anche il resto della squadra, chissà xD

A presto ^^
Recensione alla storia Nella gioia e nel dolore - 02/08/17, ore 18:50
Capitolo 19: Mors tua, vita nostra
Eccomi qua, non entravo da ieri su efp per via di millemila cose che mi stanno travolgendo tipo tzunami. Tant'è vero che non sono riuscita ad aggiornare una long su AoT prima di partire per le vacanze come mi ero ripromessa... tant'è...
Ma almeno a questa storia e alle tue recensioni riesco a dedicarmici.

Allora, in primis wb nel mondo degli autori.
Il tuo ritorno è in grande stile, con la tua ambientazione preferita e con i tuoi personaggi preferiti.
La scena è tipica di Xing e dell'ambiente reale: con il tradimento e gli omicidi che la fanno da padrone. Questo traditore che è protagonista potrebbe essere uno dei fratellastri di Ling, ma anche un consigliere che è riuscito ad ottenere, almeno secondo lui, la fiducia dell'imperatore. Non lo specifichi, ma del resto non è nemmeno così importante. E' solo una delle tante pedine del gioco di palazzo che tenta la mossa ardita di uccidere la preda più ambita.
La cosa interessante è stato il concetto di damnatio memoriae nel caso si fosse rivelato vero il sospetto di sodomia da parte di Ling. Non ci avevo mai pensato: non mi pare che nella tradizione orientale fosse una cosa lecita come nel mondo greco - romano, vero?

In ogni caso... finale scontato data la presenza di Lan Fan (bello il contrasto tra lei, che sistema i suoi vestiti con ordine e Ling che li butta a terra tutti stropicciati). Sicuramente per il traditore sarà stato sconcertante trovarsela nuda e letale e scoprire che si trattava proprio di lei. Ma questo segreto scoperto non è che gli è servito molto u.u

Bien, stasera cerco di rispondere anche alla recensione che mi hai lasciato :D

A presto ^^
Recensione alla storia Hallelujah - 05/06/17, ore 18:57
Capitolo 12: #12 - Epiphany
Eccomi qua,

ed eccoci arrivati al momento del ritorno di Roy, a quelle scene di flashback che viviamo in quel volumetto del manga che è sicuramente tra i miei preferiti.
In questa recensione preferisco partire dalle tue note finali. Anche io sono del medesimo tuo parere: Berthold più che pensare al futuro di Riza pensa a quello dell'alchimia del fuoco e chiedendo a Roy di prendersi cura di sua figlia in realtà gli chiede di prendersi cura dell'alchimia del fuoco (nel caso ci voglia buttare un occhio, ho scritto una one shot in proposito: One last breath to survive) Certo i suoi progetti non sono andati come voleva: avrebbe voluto plasmare meglio il suo allievo, in modo da fargli condividere i suoi "ideali" che certo non vedono l'esercito di buon occhio. Ma alla fine Roy è l'unica possibilità che gli resta dato che senza di lui le formule dell'alchimia del fuoco sono destinate a "morire" nascoste per sempre nella schiena di Riza.

Da qui deriva il senso di imprigionamento che si sente per tutto il capitolo. E' come se Berthold creasse delle pesanti ed invisibili catene parola dopo parola, anche una volta morto, con i due ragazzi davanti alla sua tomba.
Riza e Roy non riescono più a "emanciparsi" da quella figura così pesante. Mentre da ragazzi riuscivano a ritagliarsi dei momenti personali che in qualche modo riuscivano ad escludere Berthold, adesso non è più possibile. E' una strana vittoria del nemico, una strana ammissione di sconfitta con Roy che non è riuscito a salvare Riza. Le catene sono state create e adesso li tengono stretti l'uno all'altra.
E fa rabbia perché se in qualche modo Roy era tornato anche per Riza, di certo non pensava che sarebbe finita in questo modo.

Scusa la recensione intrippata, ma è un periodo in cui non ci sto con la testa.

A presto :)