Recensioni di shilyss

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia CherryBlossoms' Ink - 24/07/21, ore 20:20
Capitolo 6: *5. Steli - Tracce di un buon passato*
Cara Rota!
Sono indecisa se questo è il mio capitolo preferito fino a ora. Forse è il più lirico e il più nostalgico, proprio perché seguiamo Shu e Leo attraverso il tempo e riusciamo a comprenderli meglio attraverso dei momenti che scorrono davanti agli occhi di chi legge come se si trattasse di un film, dal bambino che perde il cappello al ragazzo che compone musica fino ad arrivare al ritorno di Leo da Shu, che pur accettando le sue attenzioni, non molla la sua missione e non si distrae. C’è qualcosa di terribilmente nostalgico in Mademoiselle che li fissa – e che torna come muta presenza inanimata lungo i capitoli, da dentro la sua teca, dato che non è la prima volta che la incrociamo. Il difficile, quando si decide di raccontare per “episodi” ambientati nel passato, è contestualizzarli al meglio senza troppi spiegoni, ma tu ci sei riuscita perfettamente calando il piccolo Shu col suo cappello e facendoci immediatamente capire che ci trovavamo di fronte a un bambino agiato che ha scelto un altro modo di vivere che lo porta lontano da tutti – elemento che ritornerà anche quando c’è il momento della sua danza, perché l’arte, sia quella di Shu che quella di Leo, tornano con costanza lungo tutto il capitolo.

Poi, devo dire, mi piacciono loro. Loro che vivono insieme, loro nell’ultimo paragrafo, che stanno per ritrovarsi e poi no – quanto hype – e quell’immagine bellissima con cui concludi, dei loro profili assorti che sembrano quasi fissati in un’istantanea, in un quadro. Insomma, un’immagine che ho visualizzato benissimo, come la scena della danza così vecchia e nuova al tempo stesso (ma tu l’hai scritto molto meglio) e del cappello perduto da Shu, che lo rincorre disperato e che, poi, viene ritrovato da Leo (awww), quasi come se il destino li avesse uniti. Insomma, ci sono tante scene di questa tua storia che mi sono piaciute molto (come, per esempio, il processo dello scorso capitolo), ma questo flashback mi ha proprio rubato il cuore.
Un abbraccio e a presto,
Shilyss
Recensione alla storia CherryBlossoms' Ink - 09/07/21, ore 21:18
Capitolo 5: *4. Spine - Una questione di onore*
Cara Rota!

Anzitutto, anche a me piacciono tantissimo i Linkin park e ritengo che Castle of Glass sia una delle canzoni più ispiranti non del mondo, ma di sempre. Poi, ho adorato che i giudici siano dei non toccati dalla magia. Ciò li rende imparziali, forse, ma anche incapaci di capire cos’è questo insieme di poteri che si insinua sottopelle e che va controllata e gestita.

Finalmente siamo al processo e ho apprezzato che assomigli a un rituale prestabilito; è uno di quei casi in cui Leo, Madara e Mika si trovano nella spiacevolissima situazione di essere probabilmente già condannati prima di parlare: la loro difesa è debole, di fatto non c’è e i tre giudici agiscono come un rito preordinato. E mentre i processi si instaurano con le prove, qui i tre giudici ascoltano pochi fatti e prendono rapidamente le decisioni. Certo, sono propri i fatti a parlare (hanno oggettivamente fatto un casino e non sarebbero dovuti tornare) e, come se la situazione non fosse già precaria, fanno questa cosa simpatica di tentare di proteggersi l’un l’altro si incasinano ancora di più. Adoro che Leo si sia esposto in quel modo, dicendo che era ovvio sapesse della legge per proteggere Mika. Si addossa la responsabilità della situazione, ma diciamo che questo è uno di quei classici casi in cui la buona azione viene ripagata. E il passato dei Knights ritorna.

Che i tre vengano puniti con severità e con tanti, tanti sigilli, lo dici più di una volta, con forza. Ma del resto, la violazione esercitata dai tre con i loro poteri non previsti è quella classica cosa che qualsiasi regime che ha instaurato l’ordine da una situazione iniziale di caos deve proteggere con forza e a tutti i costi. A questo proposito, Tsukasa protegge Leo in nome dell’antica appartenenza di quest’ultimo ai Knights, ma com’era prevedibile Leo ha lasciato quella vita e anche solo il fatto di essere chiamato leader lo infastidisce, ne è estraneo. Certo, poi c’è la questione del bracciale: ho amato come lo hai inserito nel capitolo e come lo hai ripreso nel finale, con questa scena francamente bella da leggere e tanto, tanto poetica, con Itsuki davanti al fuoco. Insomma, ti faccio i miei complimenti perché questa è stata proprio una splendida lettura perfetta per concludere una settimana lavorativa **!
Un abbraccio forte e a presto **
Shilyss
Recensione alla storia CherryBlossoms' Ink - 04/07/21, ore 11:19
Capitolo 4: *3. Spine - Assolutamente fuori controllo*
Cara Rota!

Fuori tempo massimo, ma eccomi di nuovo da te con questo capitolo che mi è piaciuto davvero tanto. Anzitutto, sono curiosissima di capire come mai nei titoli dei capitoli si succedano spine, steli e petali. Forse perché la situazione disastrosa in cui stanno versando i nostri protagonisti è destinata a risolversi? Madara è un personaggio davanti cui è pressoché impossibile rimanere impassibili. Il suo incontro con Leo risente del passato che pesa su di loro come una cappa e del futuro incerto: c’è una cosa molto bella nel loro dialogo. La cautela con cui Leo misura la distanza tra lui e Madara, per esempio, cercando di capire quant’è cambiato, mostrando stupore per averlo trovato in un luogo giudicato inadeguato. C’è una tensione, nei loro dialoghi, incredibile e una gestione ottima del non detto, perché è evidente come entrambi vogliano dirsi di più, ma non possano.

La parte di Leo in prigione è un’altra che mi è piaciuta moltissimo, specie perché non mi aspettavo che trovasse una voce amica in Keito. Lui oscilla benissimo tra il suolo di poliziotto e quello di amico e consigliere, dato che suggerisce a Leo un modo per svicolare dagli eventuali sigilli e farla franca. Che poi questa cosa dei poteri sigillati e illegali è spettacolare ed estremamente suggestiva. Ma torniamo a noi. Dato che Leo è una personalità particolare ovviamente Keito lo ripaga col polpettone: sembra un dispetto, ma in fondo è un modo per prepararlo psicologicamente a questo “sfortunato evento” – insomma, gli si dimostra amico per tutto il paragrafo, senza se e senza ma. E lo fa facendo quello che più può aiutare uno che se ne è andato da tre anni e che il buon senso suggerirebbe di non tornare mai più: dandogli informazioni su quanto la città sia cambiata, le regole siano più ferree.

Leo, d’altro canto, è reso benissimo proprio nella sua impreparazione a tutti questi incontri che sarebbero sfiancanti per chiunque, ché fare i conti col proprio passato non è mai facile, per nessuno. Nel finale troviamo la quiete dello studio e di Shu, intento a sistemare i suoi inchiostri e disegni. C’è una quiete e una nostalgia, nella scena, che mi ha colpita moltissimo: quel freddo che lo spinge ad accendere il camino è probabilmente duplice – del fisico e dell’anima, prostrata dai pensieri che deve tenere a bada controllando la propria quotidianità, contando i fiori e così via, fino alla tensione raggiunta nella scena finale. Un capitolo davvero meraviglioso, mia cara, non sai quanto sono contenta di averti scoperta e di aver iniziato questa storia! **
Un caro saluto,
Shilyss
Recensione alla storia CherryBlossoms' Ink - 20/06/21, ore 11:56
Capitolo 3: *2. Spine - Nel ventre della notte*
Ma ciao cara!

Le premesse che stai gettando in questa storia sono molte e affascinanti e trattano un tema che mi intriga sempre tantissimo, ovvero cosa succede quando, per una ragione o per l’altra, ci si trova ad agire ai margini della legalità, contro un potere costituito che tenta di incanalare i poteri dei chi e che considera illegale chi, come Leo e Madara, possiede un potere extra incontrollabile e corrodente. E il fatto che sia in contrasto con quello preesistente rende tutto più interessante. Il tatuatore, pur mettendo in chiaro e avvertendo i due di quanto in linea teorica non potrebbe aiutarli, tuttavia lo farà, in un clima cospiratorio che è molto bene reso.

A proposito di clima, mi è piaciuto come stai sottolineando l’importanza del ritorno a Yumenosaki descrivendone anche i quartieri, valutandone i collegamenti e rendendola una sorta di personaggio secondario, non solamente il luogo in cui c’è lo studio dei tatuaggi o la taverna. Tutto ciò la rende un luogo vivo, dove si può tentare di porre rimedio a un potere che ci si sta mangiando da dentro, dove Mika può correre e cercare mentre sfreccia tra le sue vie. Il pezzo dedicato a lui mi è piaciuto molto, perché è estremamente credibile. Ho colto una duplice ansia, quella di trovare i due e quella, molto umana e comprensibile, legata a non sapere esattamente come questo evento si svolgerà dopo tanto tempo e alla luce di quanto è successo. Leo va aiutato, sgridato, trovato e la complessità dei sentimenti umani è pari alla complessità dei pensieri di Mika durante questa ricerca forsennata.

Iniziare il capitolo con Mademoiselle è stato interessante, perché c’è un’estrema pacatezza nel suo modo di guardare ogni cosa da dentro una teca, nell’ascoltare, nel captare come muta il mondo attorno a lei dalle variazioni di voce – è un pezzo che mi è piaciuto molto, l’ho trovato evocativo e calzante per un personaggio del genere. Ti faccio tanti complimenti per lo stile fluido e bello e per la trama piena di suggestioni che è un piacere leggere!
Un caro saluto (e perdona il ritardo)
Shilyss
Recensione alla storia CherryBlossoms' Ink - 13/06/21, ore 09:33
Capitolo 2: *1. Spine - Ritorno a Yumenosaki*
Ciao Rota!

Eccomi da te, con un po’ di ritardo >< (perdonooo!) ma piena di domande, anche perché questa tipologia di storie, quelle che iniziano con un salto temporale tra prologo e inizio vero e proprio, mi piacciono moltissimo. La disparità temporale è evidente quando al viandante viene chiesto come stia il tatuaggio. Sembrerebbe quasi una domanda retorica – in fondo, è in un punto visibilissimo e piuttosto evidente, ma effettivamente c’è un non narrato intorno a questi tre anni che è interessantissimo, anche perché ogni ritorno presuppone che i personaggi in campo debbano fare i conti con ciò che hanno lasciato nel passato. La parte iniziale, con Mika tramutato in corvo che consegna i suoi inchiostri, mi è piaciuta moltissimo sia per come è scritta – hai una scrittura elegante e fluida e si legge davvero con grande piacere, sia per l’attenzione che hai messo nel descrivere il volo e la mutazione, compreso quell’istante in cui Mika non è ancora umano e non è ancora corvo che viene sistemata con un nugolo di piume a coprire la parte finale della magia.
Mika è un personaggio le cui vicende si seguono con piacere anche per la sua limpidezza.

Scelgo questo termine anziché ingenuità perché con una sola frase ne hai definito molto bene il carattere: se non coglie l’ironia nelle altrui battute, se crede sinceramente che il suo interlocutore sia offeso o rimasto male non è per mancanza d’intelligenza, ma perché non riesce a concepire l’utilità di uno scherzo o di una battuta. Anche la parte nella locanda è molto bella, col giovane barista che riesce subito a risultare senza sforzo alcuno simpatico e quel segno del coltello sul bancone che parla, appunto, di un passato condiviso. Le domande che mi pongo partono dalla zoppia dei due viandanti al perché la gestione è cambiata, passando per quella domanda sui cinque shi e sulla risposta così politicamente corretta e, al tempo stesso, evasiva. Insomma, ti faccio tanti complimenti per questa storia curata e ben scritta, di cui viene assolutamente voglia di sapere molto, molto di più.
Un caro saluto e a presto,
Shilyss :)