Recensioni di rainbowdasharp

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Recensione alla storia CherryBlossoms' Ink - 27/05/20, ore 00:58
Capitolo 5: *4. Spine - Una questione di onore*
CHU ~
Dunque, questo capitolo è molto interessante perché ci permette di sbirciare un po' meglio nella gerarchia di Yumenosaki; a partire dall'ingombrante assenza di Eichi, per passare a tutte le varie istituzioni che di volta in volta si riuniscono in questa sorta di “città-stato”, che ha le sue ferree regole. D'altronde, maggiore il potere, maggiore il pericolo e maggiore l'esigenza di controllo.
Traspaiono molti legami “dimenticati” di Leo nella scena del processo; quello con Keito, di nuovo, l'affetto che prova per Mika che ha non volontariamente coinvolto e la parola Knights che assume volto e forma, per la prima volta, nella figura di Tsukasa.
[momento di sproloquio] MY BABY, che sempre corre in aiuto del suo re persino quando è letteralmente da prendere a ceffoni due alla volta finché non diventano dispari...... [fine sproloquio]
Fa un po' ridere pensare a Leo, con la sua personalità invadente, far parte di un corpo istituzionale come quello dei Knights; fa tenerezza pensare che, dopo tre anni di assenza, Tsukasa (e anche gli altri) siano disposti a garantire per lui, nonostante le accuse non di certo leggere.

-Strozzatici.
-Anche io sono contento di vederti, Sena!

Non è neanche propriamente una citazione, l'ho proprio sentita vibrare nella mia anima questa fdkjdjfkm che devo dire? Il mio animo da KnightsP vibra, nel vederli (quasi) tutti nella medesima scena. È evidente che per Leo questa sia un'ultima scomoda risorsa, che forse ha troppe implicazioni perché possa sfuggirne in fretta come invece vorrebbe. Lo tradisce nel volgere lo sguardo altrove, nel dolore che sente di aver procurato a chi tanto lo ama, nonostante tutto. Inizia ad emergere, qui, un uomo che ha rinunciato alla sua vita per motivi a noi ancora oscuri (e anche a chi lo ha circondato, a giudicare dalle loro reazioni) e non si capacita di come ancora accettino di stare al loro fianco. Lo stupore nel sapere del bracciale lo colpisce, perché era certo non fosse così – non /doveva/ esserlo. È estremamente indicativo di quanto tenga al farsi odiare e ne riceva, spesso quasi perversamente, indietro solo più amore. È una forza che il tuo Leo ha e che ha anche quello in canon (sì, adoro fare questo genere di parallelismi, PERDONAMI ci perderei giornate), che più respingono e più attraggono.
E lo stacco di scena, che ancora torna ad introdursi nella solitudine di Shu, si collega direttamente a questo. Stavolta non descrivi la minuzia dei suoi ingredienti, dei preparativi, del suo lavoro; rispetto al capitolo precedente è improvvisamente un altro personaggio, qualcuno che i fantasmi li attizza nel fuoco e li affronta. Prende coscienza dei suoi sentimenti, li guarda dritto negli occhi e decide di procedere.
Come, lo vedremo (...)
Recensione alla storia CherryBlossoms' Ink - 19/05/20, ore 23:56
Capitolo 4: *3. Spine - Assolutamente fuori controllo*
La prima scena in cui Leo e Shu si incontrano sottolinea un primo fondamentale passaggio della storia: a muovere un po' tutti, qui dentro, è il bisogno di colmare un vuoto (o di non farlo esplodere).
Rileggendo capitolo per capitolo, questo tema mi ritorna tra le mani – Leo torna a Yumenosaki per Mama, che il vuoto dentro sé ha raccolto un ospite indesiderato; ma in realtà, Leo torna a Yumenosaki perché qualcosa, prima o poi, ci spinge sempre sulla via di casa... a discapito di quanto sia lungo il viaggio.
È anche per colmare il vuoto che Shu scende dalla sicurezza del suo piccolo antro delle meraviglie ed accetta di entrare un luogo così sbagliato per lui come una chiassosa locanda aperta a chiunque. Un vuoto che, qui emerge, Leo ha lasciato nel momento in cui ha deciso di andarsene da “casa”.
Il loro è un confronto peculiare, perché mentono ma non sono così abili come credono nel farlo; si scorge, sotto la superficie, un poco di quel che avrebbero voluto dire eppure sperano entrambi di provare qualcosa di diverso da quel che sentono.
Qualunque cosa sia successa tra loro (…) è evidente che il tempo non ha lenito le ferite che ha lasciato. Io non credo che il tempo guarisca da ogni male, ma lo rende sopportabile, abituale. Ci sono accadimenti troppo dolorosi perché possano guarire – al massimo, cicatrizzare. E queste cicatrici, per Leo e Shu, sono ancora piuttosto evidenti e fresche, al di là degli anni trascorsi.
Non mi dilungo su Mama perché vorrei dirti che è una vittima degli eventi, ma di fatto è una tua vittima (…) SENTITI IN COLPA, POVERO MAMA. Tra l'altro, ma Rei come l'hai fatto il tatuaggio? Coi piedi? (no sono sicura di no MA INSOMMA tu facessi meno l'edgy e lavorassi meglio, MAGARI).
Fun fact!!! In sta fic mi hai proprio viziata a suon di interazioni di Leo con pg che mi piacciono (…) e Keito è uno di questi; la loro conversazione lascia trapelare un sacco di cose (I KNIGHTS!!!! MY BABIES!!!!) e soprattutto il fatto che Leo è bravissimo ad irritare la gente. È proprio nato apposta. Ma al tempo stesso ha anche un cuore grande così (maledetto gremlin) e quindi mi ha fatto un sacco di tenerezza quando si sente colpevole per Mika... soprattutto considerando quello che ci hai detto – ovvero, che a Mika Leo non è mai andato troppo a genio. Suppongo che ai suoi occhi, Leo sia indecifrabile ben più di altri individui; Leo è in effetti imprevedibile e per quanto questo possa risultare affascinante dall'esterno, viverci a contatto deve essere a dir poco stressante.

L'ultima scena dovrebbe meritare una recensione a parte onestamente, perché è così in netto contrasto con quanto si legge all'inizio che il dolore di Shu arriva con più forza, quasi violenza. Finora lo avevi descritto come un maniaco del controllo, razionale e preciso in ogni sua mansione; questo è ciò che gli si richiede in quanto Shi e questo è anche ciò che gli impone per forza di cose la sua natura. E qui ritorna, questa mania di controllo: lo fa nell'assicurarsi della condizione dei suoi ingredienti, ma assume la grottesca forma di un tic, di un'ossessione cronica con cui recuperare barlumi di normalità in cui si insinuano pensieri di natura completamente diversa. Un crollo così evidente che sembra quasi un altro personaggio rispetto a quello della taverna, che addirittura deve urlare per tentare di incanalare quella frustrazione. È quel vuoto che si manifesta, quello che si percepisce un po' in tutta la storia.
CHU ROTINA ALLA PROSSIMA ♥
Recensione alla storia CherryBlossoms' Ink - 17/05/20, ore 01:39
Capitolo 3: *2. Spine - Nel ventre della notte*
-Il cattivo tempo non può essere una scusa per un calo di prestazione. Niente può esserlo.

In questa battuta c'è praticamente tutto il personaggio di Shu. Quel “Niente può esserlo” definisce la sua metodicità, la cura nel suo lavoro, la dedizione ossessiva che dedica alla sua arte. Non c'è giustificazione per produrre qualcosa non all'altezza delle sue aspettative, neanche Madre Natura.
Questa scena, vista tutta attraverso gli occhi di Madamoiselle, rende bene la quotidianità di entrambi (o tutti e tre); siamo spettatori di un'intimità e complicità di lavoro ineguagliabile, che pure è segnata da caratteri così diversi. Mika e Shu sono due poli opposti che per questo riescono, a loro modo, a funzionare alla perfezione.

Mika ha questa strana capacità di essere un filo conduttore della storia senza esserne protagonista. È letteralmente gli occhi e il corpo di Shu quando Shu fisicamente non può o non vuole esserci; è più di un tuttofare, è come se fosse una sua manifestazione. È tenerissimo il modo in cui si preoccupa per Shu e si espone a tal punto da chiedersi /lui/ cosa fare con Leo, come se fosse una madre apprensiva.
Mi piace tantissimo questa immagine di Leo in particolare – un po' come nel canon, Leo diventa umano solo con la musica tra le mani. Un po' come in una favola, muta la sua forma ed assume l'aspetto di un principe prima di tornare ad essere un gremlin (…).
Koga è un peluche (…), tanto è inutile che ringhi, per me sarà sempre un pomerania.

Adoro i piccoli dettagli della città, dei suoi mezzi di trasporto peculiari: prima la funivia, adesso la monorotaia. È come se fosse un piccolo mondo a sé stante, una bolla di sapone estraniata dal mondo ma, al tempo stesso, pronta ad esplodere. È un mondo in cui tutto si è rovesciato all'improvviso, costretto ad adattarsi così in fretta da rimanere colma di contraddizioni ed incongruenze.

Lo studio degli Undead è esattamente quello che ci si aspetta da questi edgy boys: Rei ha sempre una presenza non solo affascinante ma potentissima, una sorta di ombra delle storie, una presenza “underground” che pure riesce a conoscere e controllare tutto. KAORU E' BELLISSIMO, amo gli shapeshifter in modo assurdo... Poi Kaoru è associato alla volpe, tra gli Undead ed effettivamente le kitsune erano famose per sedurre gli uomini assumendo l'aspetto di donne bellissime. AMO.
Eeeeee finalmente si riesce a capire che è successo al povero Mama: questi poteri che prendono e si attaccano alla gente, in un mondo poi dove non sono accettati se non sotto regole strettissime., che maleducati (.).

Comunque sta recensione voleva essere seria e mi sono persa... a metà strada... SORRY... Al prossimo capitolo ♥
Recensione alla storia CherryBlossoms' Ink - 08/05/20, ore 00:06
Capitolo 2: *1. Spine - Ritorno a Yumenosaki*
Sempre in ritardo come è nel mio stile, eccomi a recensire!
Avendo seguito più di qualche tua storia, è sempre rassicurante ritrovare Mika. Ormai è una sorta di guida, per me, nei tuoi racconti; un po' come figura di supporto a Shu, un po' come animo puro ed infantile, quelle persone che non crescono mai davvero.

Forse è questo che crea il maggior contrasto con Leo, subito dopo.
Nella mia visione di Leo, lui è l'incarnazione dello spirito di meraviglia dei bambini. Credo non sia del tutto casuale la scelta del suo compleanno in canon (il giorno dei bambini, appunto) proprio perché il suo essere diverso è racchiuso in una moralità e un senso delle cose non convenzionali, bianche o nere, che sono tipiche dell'infanzia.
C'è da dire che il tuo è un Leo molto più grande - e provato, aggiungerei; è evidente dalla scaltrezza che ha con la guardia, dalla dolcezza che usa con Mama. Ma è ancora /anche/ il Leo perenne Peter Pan, che ingurgita la bevanda e poi fa le smorfie... Insomma, seppur sia solo un assaggino di Leo, ha una sua forma ben definita e fa scorgere già molto di lui.
E che dire di Mama? Adoro che sia lui il compagno di viaggi di Leo. Hanno un rapporto speciale per me, una di quelle amicizie che non ha bisogno né di parole né di convenzioni (e appunto, o chi lo sopporterebbe Leo). Hanno, insieme, l'aria dei cantastorie nomadi, in cui uno suona e l'altro canta e così, moneta dopo moneta, si guadagnano da vivere.

A livello di trama, invece (!!!!) ci sono già tanti piccoli indizi: la Barriera, intanto, che sfrigola sulle ali di Mika. E così c'è anche Mao e il suo ruolo impegnativo e pesante, che però lui riesce a svolgere con umanità (amo Mao, proprio gli voglio bene); ci sono già anche gli Shi (!!!!!!) e Shu. Shu solo, nella sua baita da eremita, solo col suo lavoro a cui si dedica anima e corpo.
E Shu che, senza saperlo, già ha dato il benvenuto a Leo (e che dovrà corcarlo di botte perché Leo Tsukinaga sto vizietto di prendere e andarsene DEVE FINIRE).

Chu Rotina, ti do un bacino e al prossimo capitolo ♥
Recensione alla storia Article Of Faith (Leokasa Week) - 27/04/20, ore 23:38
Capitolo 1: MoonWalker
La parte dell'alieno è sempre stata perfetta per Leo, forse proprio perché è in grado di farsi meraviglia delle cose più semplici.
E' una storia semplice, eppure sa essere, in poche righe, lo specchio perfetto di Leo e Tsukasa: ragione/sentimento, curiosità/rigore. Due poli non del tutto opposti, questo no - anzi, molto più simili di quanto non potrebbe dirsi ad un primo sguardo (e questo ce lo suggeriscono le origini "terrestri" di Leo che, seppur diverso, è pur sempre possibile afferrare).
C'è tutto di loro ♥