Recensioni di ireland3

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Parigi - 29/04/17, ore 14:30
Capitolo 1: Parigi
La tematica che affronti non è certo semplice da analizzare, perchè racchiude l'angoscia del peggior incubo che potrebbe accadere nell'esistenza umana: diventare "orfani" di un figlio. Mutilati, oserei dire io, perchè, per quanto si cerchi di ricomporre i pezzi, le crepe del vaso che rappresenta la tua vita si vedono sempre, non in rilievo, ma ci sono...
In ogni caso nel tuo racconto vi leggo più che altro il bisogno, la necessità che va di pari passo con la paura, di aggrapparsi ad un ricordo, di metabolizzarlo, di farlo proprio. Necessità che a Claire è oggettivamente preclusa, proprio per la straordinaria situazione che la vede protagonista. Riesco a respirare tra le tue righe il binario paradossale che compone la vita di Claire: due figlie, concepite con lo stesso padre, due destini, due rette parallele che non s'incontreranno mai. Ma un legame unico, inscindibile, comune. Che lei è indecisa se lasciare nascosto, come quegli oggetti che riponi sotto un telo in soffitta, per il timore di risvegliare quell'emozione che come una belva ferita può ancora aggredire e sbranare ogni pezzo della tua anima. Oppure se affrontare, perchè il coraggio ci mette alla prova e riesce a farci diventare ogni volta migliori...e forse anche a cauterizzare ferite mai del tutto richiuse.
Mi piace perchè la speranza fa sempre capolino. E rende più dolce anche il velo di malinconia che ricopre ogni gesto che si fa. Ma soprattutto determina anche in Claire lo spartiacque tra la vita e la mera sopravvivenza.
Non mi dilungo sul tuo stile, perchè sai benissimo quale ammirata e assolutamente entusiastica opinione io abbia in merito.
Al prossimo "guizzo creativo", qui o in altri lidi..
Un bacio.
Tamara Alessandra.
Recensione alla storia Aldilà del tempo - 05/03/17, ore 15:52
Capitolo 5: Freddo
Che dirti Dame Blanche? Che, una volta ancora, hai saputo regalare a Jamie un pensiero intimo in più che la sua "vera mamma" non ha potuto approfondire...uno sguardo sulla sofferenza, sul freddo che avvolge l'animo ed il cuore e che li ammanta di del gelido sospiro dell'abulia e dell'annientamento. A che serve vivere, si sarà chiesto Jamie, se in realtà puoi solo sopravvivere? Ci hai fatto respirare la caducità di quel filo che lo tiene ancora ancorato all'Umanità, alla Vita: i ricordi, vividi ed intensi, ed i sentimenti di una sorella, sinceri e caldi.
Credo che sì, vivere a metà, non fosse assolutamente nel suo carattere, nella sua condotta di vita, nel suo senso dell'esistenza. Meglio tentare una fine onorevole, meglio dare una svolta decisiva a tutto. Tentare di tornare "padrone del proprio Destino", anche nell'incognita di un gesto estremo, che farsi cullare dalla fredda balìa dell'oblio e della macchia.
Brava. Aspetto a breve la tua "controparte"...seppur ignara di tutto questo tumultuoso soffrire.
Tamara Alessandra.
Recensione alla storia Anni luce da qui - 04/08/16, ore 22:45
Capitolo 1: Anni luce da qui
Toc, toc...posso entrare? Timida mi affaccio alla tua porta, Veronica. Non dimentico che ben oltre due anni fa mi hai donato improvvisamente il dono della favella ( dono o disgrazia, vedete un po' voi...) dopo un periodo di tempo lunghissimo in cui ho solo goduto dei vostri lavori, senza accenno d'una parola. Lo sprone sai benissimo da che lavoro possente sia arrivato...
Ebbene, sai che mi ritrovo strana come allora? Ho avuto modo di chiaccherare con te in molte occasioni circa due "tipi" che ho sempre amato alla follia, a crogiolarmi in pensieri che cullavo nel mio cervello malato sin da bambina, a formulare supposizioni e spaccare il capello in quattro su visioni, sogni o sensazioni che sono cresciute con me, con noi.
Adesso questo frangente mi fa vedere le cose sotto un'altra angolazione. E' una passione improvvisa, assolutamente fagocitante ed irrazionale. Che non ho fatto mia nell'arco di una vita intera. Ma che è arrivata a meteora, e sto ancora cercando d'elaborare in un percorso appassionante quanto altilenante di lettura ( e non solo...). E riesco solo a notare questo anche in te, o forse mi arrogo il diritto ( lungi da me!) a farlo...
Non conosco tutti i tuoi lavori. Ma quelli in quelli divorati ti ho sempre visto lirica nella prosa, soave e densa al tempo stesso. Con l'emozione che grida, ma riesce a volare, a staccarsi comunque da Terra per cercare di grattare un lembo al velo dell'Infinito.
In questo caso, seppur io resti sempre un passo indietro di fronte alle poesie ( non perchè non le apprezzi, anzi, semplicemente perchè portano ad un sentire talmente soggettivo che non riesco a tradurre in pensiero concreto..), riesco a pesare queste profondissime riflessioni di Jamie.
Riesco a capire la necessità di avere un Tempo fermo. Perchè esso si faccia concretezza ed arrivi a colmare l'assenza, la separazione straziante, ma assolutamente necessaria per difendere quello sprazzo di loro custodito solo in un'altra dimensione. Fuori dal tempo, ma non per questo fuori da loro.
L'unica vera "cosa" concreta di loro la custodisce Claire e, se anche la presenza fisica diventa impossibile, uno sguardo verso le stelle resta l'unica forma di ricordo da proteggere e benedire. Il codice cifrato dell'Amore.
...come vedi l'innata dote dello sbrodolo e dell'inconclusione mi accompagna anche in questo tuo esperimento. Potrebbe essere un monito per il futuro, dal momento che prima o dopo ci ritroveremo.
Senza sparire tra un cerchio di pietre, semplicemente spostando il mio lido...
Ben ritrovata, ancora, comunque...
Un abbraccio. A presto!
Tamara Alessandra.