Recensioni di Stratovella

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Recensione alla storia One last breath to survive - 06/07/17, ore 21:02
Capitolo 1: One last breath to survive
Prima classificata al contest "Ode ai caduti - il contest dei personaggi morti" indetto da Stratovella sul forum di EFP

Grammatica: 10/10
Non ho riscontrato nessun errore, ma ho un dubbio sul verbo “faccia” in questa frase: “Come se quella divisa faccia di te un eroe”. Dovrebbe essere “facesse”, ma non ne sono sicurissima neanch’io: parliamone!
Anche se la tua versione dovesse rivelarsi incorretta, tratterei l’errore come una svista senza perdita di punti.

Stile: 10/10
Lo stile mi piace molto, è semplice e pulito: adatto a una flashfic. L’unica cosa che limiterei un po’ è l’uso del corsivo in alcuni casi. Lo trovo molto appropriato come escamotage per farci capire i pensieri del personaggio (la frase che ho citato nella grammatica è un esempio), ma del tutto innecessario per le frasi pronunciate da Roy; dato che la storia è narrata al presente non serve applicare uno stile diverso al carattere. Mi ha anche un po’ confuso quando ho letto “Riza!”, pensavo fosse Berthold a pronunciare il nome della figlia, invece si trattava di Roy. Capisco inoltre che “beffardamente”, “deve” e “sopravvivere” sono posti in corsivo perché è come se fosse Berthold a parlare, ma anche qui trovo questa scelta superflua. In generale, per me il tuo stile non ha bisogno di questi aiuti per rendere l’idea di certe intonazioni. Oops! Ho appena usato il corsivo per scrivere “aiuti”, non ho saputo resistere alla tentazione!

Titolo e introduzione: 8/10
Io ho un bruttissimo rapporto con l’uso dell’inglese nei titoli. A volte mi piace, altre volte preferirei l’italiano. Il brutto di questa cosa è che non ho una regola di base: se mi piace come suona, allora ci sta. Se non mi piace, allora meglio ripiegare sulla nostra lingua madre. È un modo un po’ superficiale di valutare un titolo, me ne rendo conto; il tuo si ricollega perfettamente alla storia e va dritto al punto su quello che è il messaggio che vuoi dare, eppure lo trovo un po’ piatto, non all’altezza del contenuto che poi ho letto e apprezzato. L’introduzione non è male, anche se io sono un’amante delle citazioni: mi saltano più all’occhio, non posso farci niente! Ce ne sarebbero parecchie nella tua storia adatte a essere usate come piccolo preambolo, pensaci!
La dicitura del contest la sposterei all’ultima riga (colpa mia, la prossima volta preciserò di metterla in fondo).

IC: 10/10
Berthold è un personaggio estremamente enigmatico. Ho già detto anche a qualche altro partecipante che quando si ha a che fare con personaggi di cui non si sa molto si dovrebbe cercare di approfondirli, cercando di dar loro una forma più decisa, e allo stesso tempo coerente col poco che conosciamo. Tu sei riuscita benissimo in questo: l’interpretazione che gli hai dato è davvero interessante; non avevo mai visto il padre di Riza sotto questa luce, e ora mi rendo conto anch’io di quanto sia stato importante per la storia generale.

Attinenza al tema: 10/10
Il tema è stato centrato in pieno. Mi piace come la tua storia non sia solo una mera copia di ciò che vediamo – di sfuggita – nel manga, ma vada ad approfondire caratteri fondamentali come il rapporto di Berthold con la vita. Per quanto possa sembrare assurdo e paradossale da dire, in questa storia non avviene alcuna morte. Per Berthold, ciò che conta è far sopravvivere la sua alchimia; per quanto riguarda lui come uomo e come persona, la morte è già avvenuta da un pezzo, anzi: forse Berthold non è proprio mai stato un uomo, ma solo un ricercatore della verità, qualcuno che non ha mai avuto il tempo, né il desiderio di una vita normale. Il modo in cui marchia il corpo di sua figlia è la prova che non ha neanche mai desiderato essere padre. È agghiacciante pensare che possa aver chiesto a Roy di proteggerla solo per via di ciò che le aveva tatuato sulla schiena. Agghiacciante, ma anche molto in linea con il personaggio, che assume sfaccettature uniche e particolari, diventando un po’ una versione più interessante di Shou Tucker.

Originalità: 9/10
Hai trattato un personaggio davvero particolare e ricercato, e solo questa scelta dà un toco di originalità in più alla storia, sebbene il momento rappresentato sia l’unico in cui abbiamo avuto modo di vederlo, e quindi anche il più scontato. In generale, la storia mi ha colto abbastanza inaspettata: fino a poco più di metà, infatti, non avevo ancora capito di chi si parlasse. Vedere quel nome è stata una grande sorpresa!

Totale: 57/60
Recensione alla storia Frammenti sparsi - 19/03/17, ore 19:18
Capitolo 23: Pensierini per la festa del papà
Dato il mio noto amore per il rapporto padre/figlio non potevo proprio non leggere questo bellissimo omaggio alla festa del papà <3 Inoltre, è davvero tanto che non leggevo qualcosa di tuo, per cui il piacere è stato doppio!
Mi rammarico di non essere al passo con le tue storie, perché avrei sicuramente potuto godere meglio di questi già meravigliosi pensierini scolastici. Mi hanno colpito tutti, anche se in modo profondamente diverso. Vato mi rapisce sempre il cuore, non importa l'età che abbia: la sua dolcezza è un dato assoluto. Il modo in cui pala di suo padre riempie il cuore di un calore che non ho sentito in nessuno degli altri scritti. È vero, il rapporto di Jean con suo padre è sicuramente il più idilliaco, forse anche perché viene da una famiglia più umile rispetto alle altre. Non ci sono padri che lavorano lontano dai figli, che pretendono il meglio o hanno atteggiamenti rudi verso di loro: c'è un padre che svolge un mestiere semplice, con una famiglia e una casa altrettanto tali. Vato, invece, è già inserito nello stesso tipo di ambiente che diventerà la sua vita. La figura di suo padre è sì positiva, ma sempre circondata da un alone di serietà e da valori che non possono permettergli di lasciarsi andare completamente al figlio. Penso che per un mestiere come quello del poliziotto, specialmente se di grado elevato, sia necessaria una certa vocazione, e di conseguenza sia automatico dedicare la maggior parte della vita a quello, mettendo al secondo posto le altre cose, come la famiglia. Un rapporto che mi è sembrato simile è quello di Kain con suo padre. Anche lì, l'amore che li lega è indiscusso, ma c'è sempre un lieve distacco causato dal peso che il lavoro ha sulla vita dell'adulto. È molto bello vedere come i figli siano tuttavia consapevoli di quanto il lavoro sia importante per i propri genitori, e come non lo sentano un nemico, ma anzi: una realizzazione a cui loro stessi aspirano. Vato dice "Da grande vorrei diventare un poliziotto come lui," e Kain: "desidero davvero somigliargli tanto." - sono frasi che parlano da sole, esprimendo alla perfezione l'idea che questi due bambini hanno della propria figura paterna.
Invece, non ho potuto non essere un po' triste quando ho letto lo scritto di Breda. Brothers in arms traccia un quadro chiarissimo della sua situazione familiare, e a distanza di anni ne sento ancora la pesantezza. Triste, ma al contempo significativo come questa sia stata l'unica insufficienza della sua vita. Altrettanto amaro è stato il pensiero di Roy. Ho sempre pensato che fosse stato cresciuto da Madame Christmas (a proposito "Christopher" Mustang l'hai scelto apposta?), e vedere uno scorcio della sua vera famiglia è stato tanto interessante quanto triste. Anche lui accenna che vorrebbe intraprendere la stessa carriera del padre, ma come spiegavi anche nelle note si capisce benissimo che c'è un obiettivo diverso dietro. Al contrario di Vato e Kain, Roy è in sfida con suo padre. Lui non è guidato dall'ammirazione, quanto da una voglia di rivalsa che deve bruciargli dentro da tutta la vita.
Peccato non aver potuto leggere nulla di Riza. Non ho capito bene quale tipo di rapporto ci fosse fra lei e BERTHOLD Hawkeye (mi sono appena ricordata che si chiama così xD) e non mi sarebbe dispiaciuto capirlo un po' meglio. Certamente lui non le ha fatto una cosa bella, ma penso che in fondo le volesse davvero bene...

Sono proprio contenta di aver letto questa meraviglia <3 mi ha scaldato il cuore in una giornata molto fredda e piovosa: ti ringrazio.

A presto!

Strato.
Recensione alla storia La prima e l'ultima volta - 20/03/16, ore 20:30
Capitolo 1: La prima e l'ultima volta
Quarta classificata al contest "Most Loved [Seconda edizione] - Il mio personaggio, il tuo persoaggio" indetto da Stratovella sul forum di EFP

Grammatica e sintassi: 6/10  [Nota post-contest: il punteggio è stato rivisto in seguito a un confronto con l'autore, dove alcune correzioni sono risultate erronee. Nuovo punteggio: 8,5/10]
In generale, non ho riscontrato nesun errore grave. Paradossalmente, hai scritto nella maniera corretta molte parole che solitamente si tende a sbagliare, mentre in altri casi ti sei persa in errori un po' frivoli:

- Piscialletto - “piscialetto” è un termine realmente esistente e si scrive con una “l” sola;  [Nota post-contest: è stato verificato che, nonostante la versione esposta dal giudice non sia sbagliata, il modo più corretto di scrivere questa parola è con due "l": "piscialletto". Poiché il termine appariva in più di una circostanza, è stato riassegnato un punto al parametro]
- Una bella donna formosa, con bei capelli castani – ripetizione del termine “bello”; [Nota post-contest: la ripetizione del termine in questione è stata una scelta voluta da parte dell'autore, che si è avvalso della figura retorica del poliptoto]
- Greed si alzò e si riavviò i capelli - errore di battitura. Forse intendevi “ravviò”;
- […] si riavviò i capelli sudici di sudore - ripetizione. Userei un altro aggettivo al posto di “sudici”, come “luridi” o “intrisi”;
- Era il braccio di una ragazza, una ragazza che mancava poco morisse dissanguata – non è la ragazza a compiere l'azione di “mancare”, quindi ci vuole il pronome impersonale “ci”: una ragazza che ci mancava poco morisse dissanguata;
- E’ un sorriso orribile – “È” va con l'accento.

Quello che invece ha reso il testo poco chiaro è la presenza di un quinto personaggio che parla al tempo presente. Mi riferisco alle parti di testo scritte in regular: la scena principale, raccontata al passato remoto, è inframezzata da brevi periodi narrati al presente dove non è chiaro chi sia il narratore. In un primo momento, sembrerebbe trattarsi di un narratore esterno che commeta la scena adoperando – stranamente – lo stesso linguaggio che adotterebbe l'Avido: “E da lì una sequela interminabile di insulti rivolti verso di lui, e per cosa?” “Quel corpo adesso è suo e si permette di usarlo come meglio crede”. Poi, a un certo punto, questo narratore parla in prima persona, lasciando intendere che potrebbe trattarsi di Greed stesso: “Sta ancora terminando di insultarmi quando un altro conato lo assale”. Infine, torna la terza persona: “Ecco quale poteva essere la soluzione […] Come aveva fatto a non capirlo subito?”.
Un'altra cosa che non aiuta è proprio la scelta di un tempo diverso rispetto alla scena principale. È insolito che un personaggio, chiunque egli sia, commenti al tempo presente una scena raccontata al passato remoto. Ci vedrei molta più chiarezza se tutto il testo adoperasse lo stesso tempo verbale, che a mio parere dovrebbe essere il presente. [Nota post-contest: la segnalazione è stata inserita nel parametro Grammatica e sintassi per via dell'uso poco chiaro dei tempi e delle persone. Non trattandosi propriamente di un errore grammaticale ed essendo stato chiarito lo scopo delle scelte effettuate, è stato riassegnato al parametro un punto]

Suggerimenti (non tolgono punti)

- Uso di due tipi diversi di virgolette nel discorso diretto. È regola che si adoperi per il discorso diretto sempre lo stesso tipo di virgolette. Se scegli quelle alte dovrai usarle ogni volta che un personaggio parla, così come se scegli di utilizzare il trattino “-”. Comprendo che il motivo di questa scelta possa essere dovuto al fatto che la voce di Greed sia fuori campo, ma ti consiglierei di affidarti a una soluzione che non comporti la presenza di un errore;
- Lamentoso, piagnucolone e perennemente affamato, una vera seccatura – dopo “affamato”, invece della virgola metterei i due punti in quanto “una vera seccatura” non è che la conseguenza di tutti gli aggettivi elencati in precedenza;
- Quel corpo adesso è suo e si permette di usarlo come meglio crede, e di certo un bambino viziato non gli impedirà di prendere possesso di tutto – per rendere la frase più incisiva, proverei a cambiare l'ordine delle parole in questo modo: […] si permette di usarlo come meglio crede, e non sarà certo un bambino viziato a impedirgli di prendere possesso di tutto;
- Venne il dolore.
Un dolore penetrante, acuto - non andrei a capo. Il discorso rimane lo stesso, anzi: fila alla perfezione con la frase precedente;
- Un dolore penetrante, acuto, che partiva dalle meningi e si irradiava in tutto il corpo, era il malessere tipico di tutte le volte in cui il moccioso cercava prepotentemente di ribellarsi - dopo “corpo” invece della virgola metterei i due punti, in quanto quella che segue non è che la spiegazione di quanto affermato nella frase precedente.
-  Schiocca le labbra – c'è un doppio spazio prima di “schiocca”;

Titolo e introduzione: 5/10
Il titolo è un po' fuorviante. Capisco che la tua intenzione fosse quella di citare le parole che Ling dice a Greed verso la fine del racconto, ma si tratta di una “frase fatta” talmente radicata nella mente di ognuno di noi che il suo significato rimanda inevitabilmente alla sfera sessuale. Una “prima volta” che nel tuo racconto è presente, ma appare come un evento decisamente secondario e di poca rilevanza se poi lo scopo è quello di tirare in ballo Lan Fan.
Per l'introduzione sei stata più mirata: hai scelto la parte di di dialogo in cui Greed allude ai sentimenti che Lan Fan prova per il suo principe, e questo incuriosisce il lettore. Tuttavia, poiché il periodo è abbastanza lungo, credo che citare l'intera battuta sia eccessivo: arrivata a “non se ne fa niente, NIENTE della tua stupida amicizia” avevo già afferrato il concetto, e mi sarebbe bastato per spingermi a leggere la storia.

IC mio personaggio (Greed): 11/15
Di Greed ho riconosciuto l'arroganza e il linguaggio. “Piscialetto” è proprio un termine che userebbe per riferirsi a Ling, così come tutte le descrizioni che di lui fa (anche se, nella maggior parte dei casi, questo aspetto è più visibile nella voce narrante al presente). Parlando del narratore, non posso fare a meno di ricollegarlo a Greed, perché sia il tono che i termini che usa riconducono inevitabilmente a lui; è un po' come se fosse la sua coscienza a parlare in quei periodi al presente, per cui mi sembrerebbe sensato che egli e Greed siano la stessa persona. L'IC di Greed è quasi più evidente in questi casi che nel litigio stesso, perché nei primi si ha modo di entrare nei suoi pensieri e capire cosa gli passi per la testa, mentre nei secondi lo si vede solo agire.
Anche la situazione in sé in cui l'homunculus si trova è molto plausibile se considerata la natura del personaggio: andare a letto con una prostituta, incurante se quello sia il suo corpo o meno, è un'azione che vedrei benissimo nell'Avido.
- “maledetto figlio di puttana.” - mentre per il resto sei riuscita a trovare il giusto equilibrio tra volgarità e arroganza, qui hai un po' esagerato. Greed ha molto rispetto per le donne, per cui non penso che si appellerebbe mai a una di esse chiamandola “puttana” o comunque utilizzando la sua condizione allo scopo di offendere qualcun altro.

IC tuo personaggio (Lan Fan): 3/15
Mi avevi già accennato che questo personaggio non sarebbe stato presente fisicamente nel racconto e che se ne sarebbe solo parlato. Non ho voluto impedire questa tua scelta purché la storia fosse comunque incentrata sul mio personaggio e sul tuo. Hai voluto rischiare e purtroppo il punteggio ne ha risentito; Lan Fan è praticamente assente nel tuo racconto e le sue interazioni con Greed sono pressoché inesistenti. L'unico elemento che si può definire IC è il suo affetto per il principe, qualcosa di abbastanza noto ai lettori e che ti sei limitata a riportare attraverso una scena del manga.

Originalità situazione trattata: 6/15
Come ho accennato anche prima, la situazione di partenza è molto in linea con il personaggio. Andare a letto con una prostituta è sicuramente qualcosa che Greed farebbe dopo la sua reincarnazione, indipendentemente dal corpo in cui si trova. Quello che non sorprende più di tanto è il litigio fra lui e Ling, un momento che occupa la maggior parte del racconto. È un cliché di cui ho letto più volte e che io stessa ho utilizzato, pensa un po', nella prima storia che ho dedicato ai due.
Questo parametro terrebbe anche conto dell'interazione fra i due personaggi citati nel contest, valuterebbe la bravura dell'autore nel catapultare in una situazione verosimile e non banale le due personalità. Data l'assenza di Lan Fan, non ho modo di includere quest'ultimo aspetto, importante per il raggiungimento di un punteggio soddisfacente.

Gradimento personale: 4/15
In aggiunta a quanto ho già detto sopra posso dirti che, relativamente al tema del contest, la storia non presenta alcuna attinenza con la richiesta. I veri protagonisti del tuo racconto sono Greed e Ling; Lan Fan è uno strumento all'interno della trama che serve a mettere benzina sul fuoco che circonda i due protagonisti. Non c'è interazione fra lei e Greed, neanche quando questo ne parla. Le stesse deduzioni dell'homunculus appaiono forzate e prive di fondamento. “Ti scandalizzi perché temi di aver tradito la fiducia di qualcuno che ti aspetta a braccia aperte, vero?” “anche lei desidera qualcosa che non potrà mai ottenere e quel qualcosa sei proprio tu!” come fa Greed a sapere tutte queste cose? Proprio lui, che nel riconoscere i sentimenti è forse il più ottuso di tutti, come è riuscito ad arrivare così in fondo? Non lo trovo verosimile, e arrivata alla fine del racconto sento ancora il bisogno di una spiegazione.
Dal punto di vista della storia in sé, cioè non tenendo conto del contest, lo svolgimento degli eventi e le tecniche usate per descriverli non hanno saputo coinvolgermi più di tanto; è un racconto che segue un filo logico molto confuso che sembra non arrivare a niente. Greed oltraggia Ling, Ling si arrabbia, Greed alimenta la sua collera usando i sentimenti e poi promette che lo farà ancora. È una trama un po' fine a se stessa, che partiva molto bene come idea di base, ma che poi non ha aggiunto niente di nuovo per quanto riguarda i due personaggi. Lo stesso litigio fra i due, il botta e risposta che si danno, risulta abbastanza prevedibile. Mi rendo conto che il limite di parole possa averti messa in difficoltà, ma è anche questo parte della sfida: riuscire a comunicare qualcosa di rilevante in appena 2000 parole. È difficile, e infatti non ti devi scoraggiare se questa volta, almeno per me, non è andata. Credo che tu abbia un buon potenziale: a parte qualche errore riparabilissimo, scrivi bene, adotti quasi sempre le pause giuste e scegli i termini più appropriati. Il consiglio più grande che posso darti è quello di fare ordine nella narrazione in sé: devo sempre sapere chi stia parlando, e anche se si tratta di un narratore onniscente dev'essere chiaro. La confusione creata dall'identità ignota del narratore e dalla scelta di un tempo verbale diverso per descrivere la scena a cui egli assiste hanno reso la lettura complicata da decifrare. Per me, il narratore delle parti raccontate al presente dovrebbe diventare Greed e tutto il testo dovrebbe usare lo stesso tempo verbale: il presente. Con questo cambiamento credo che la tua storia guadagnerebbe moltissimo, ma è un punto di vista che sei liberissima di ignorare se non ti va a genio e, soprattutto, se ho frainteso le tue intenzioni.

Giudizio globale: 35/80 + 1 Punto Bonus 37,5/80 + 1 Punto Bonus [Nota post-contest: valutazione aggiornata in seguito alle dovute modifiche da parte del giudice]
Recensione alla storia Snow in Dublith - 15/01/16, ore 20:29
Capitolo 1: Snow in Dublith
Prima classificata al contest "Most Loved - Il mio personaggio, il tuo personaggio" indetto da Stratovella sul forum di EFP

Grammatica e sintassi: 9/10
La grammatica è molto buona: non ho riscontrato nessun errore particolarmente rilevante. I segni d'interpunzione sono adoperati in maniera molto personale; in alcune occasioni io avrei scelto un altro tipo di pausa, ma nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di scelte stilistiche personali. Ho apprezzato molto il modo in cui passi da un evento presente a uno passato quasi senza che il lettore se ne accorga, facendo un uso consapevole dei tempi verbali.
Mezzo punto in meno è dovuto alla “È” maiuscola scritta con l'apostrofo invece che con l'accento. Per riprodurre questo segno correttamente usa “Shift + Alt (sinistro) + E” per Mac o “Alt (sinistro) + 0200 (in successione)” per Windows!
Un altro mezzo punto in meno è per via degli errori/frasi o scelte elencati di seguito:
- “[...] ma Greed ebbe l'onesta di non caciarlo via” manca l'accento sulla “a” di “onestà”;
- “Sì, inutile negarlo: quella mattina era uscito, nonostante il tempaccio, perché gli faceva piacere fare qualcosa per i suoi ragazzi, sebbene ridicola come portare la radio a riparare…” l'ultima parte della frase rompe un po' con la scorrevolezza del testo: ho dovuto rileggere il periodo un paio di volte per capire come fosse collegata al resto. Per me, andrebbe resa in modo più simile a questo: “[...] quella mattina era uscito, nonostante il tempaccio, perché gli faceva piacere fare qualcosa per i suoi ragazzi, sebbene si trattasse di un gesto così ridicolo come portare la radio a riparare…”;
- Lo so, ce l'ho con questa frase, ma il modo in cui è resa non finisce di convincermi. Supponendo di averla cambiata con la mia versione, la proseguirei in questo modo: “[...] sebbene si trattasse di un gesto così ridicolo come portare la radio a riparare; in qualche modo si sentiva compensato e parte fondamentale di qualcosa” ho sostituito ai tre puntini di sospensione un punto e virgola perché trovo che sia un tipo di pausa più appropriato per questa situazione: la prima parte del periodo è abbastanza complessa e ricca di incisi e sento il bisogno di una pausa netta che i tre puntini non mi danno. Con il punto e virgola mi fermo per il giusto periodo di tempo e senza perdere il filo del discorso.
- La parte che segue “Sebbene, chiaramente, non avrebbe mancato di lagnarsi per quell’ingrato compito che si era assunto dato che la maggior parte di loro non sarebbe stata in condizione di alzarsi in piedi per tutto il resto della giornata” oltre a causare la ripetizione di “sebbene” trovo, dal punto di vista del contenuto, che sia una digressione abbastanza superflua. Mi spiego meglio: subito prima, hai affermato qualcosa di molto importante su Greed: hai alluso al suo bisogno di amore, e trovo che sia un modo splendido di concludere il periodo prima che la voce di Fury interrompa la lettura. Dopo una rivelazione importante come questa, dopo che ormai hai toccato il lato più intimo e profondo di questo personaggio, sapere che Greed nasconde tutto questo dietro una maschera di falso menefreghismo non è più tanto interessante. Ormai lo abbiamo smascherato: siamo andati avanti nel suo approfondimento, non c'è ragione di tornare indietro.
In generale, va bene giustificare gli atteggiamenti e le azioni dei personaggi, ma ho notato che tendi a farlo anche dove non sarebbe strettamente necessario, distogliendo l'attenzione dalla scena principale.
- Ho trovato l'uso del corsivo per mettere in evidenza alcune parole un po' troppo frequente. In alcuni casi ci sta a pennello, in altri risulta di troppo. Ad esempio, dalla frase che ho citato prima: “[...] in qualche modo si sentiva compensato e parte fondamentale di qualcosa” qui lo trovo molto azzeccato, perché enfatizzi un'espressione che Greed stesso può aver pensato, ed è quindi sensato dargli una particolare rilevanza, così come qui: “[...] durante una sua brillante esibizione con la katana”. In queste due situazioni è l'autore che parla, ma quelle specifiche parole appartengono al personaggio: ecco perché è corretto metterle in risalto;
“[...] chiunque avesse fatto cadere quella povera apparecchiatura era un pericolo pubblico” “[...] davanti alla saracinesca impietosamente abbassata del negozio d’elettronica” in questi due casi, invece, anche se è sempre il narratore esterno a parlare, ti trovavi già nella descrizione dei pensieri dei personaggi, per cui non occorre, a mio parere, enfatizzare alcunché.

IC Mio Personaggio (Greed): 10/10
Greed è lui, così come il contesto che lo circonda. Sei stata brava, perché attraverso immagini precise ho saputo riconoscere l'homunculus che amo tanto. Se in alcune occasioni sei stata più descrittiva nell'esporre gli aspetti principali del suo carattere, in altre hai dipinto immagini di situazioni che raccontano ancora meglio quella che è la sua personalità. Ad esempio, quella “cassa di alcolici che, casualmente, era approdata nel loro rifugio” me la dice lunga sul tipo che deve essere, sicuramente non uno che si pone problemi ad infrangere la legge. E poi ancora, il modo che ha di starsene in silenzio, contemplando l'individuo che ha davanti in ogni suo gesto, sprecando soltanto poche e oltretutto provocatorie parole, non è che un altro modo di rendere giustizia a quello che è il suo carattere, accennato dall'Arakawa e approfondito, con la dovuta umiltà, dalla sottoscritta.
Non mi è stato difficile apprezzare questo Greed, perché ci ho visto molto del mio. Non è stato storpiato per niente, è sempre lui: il Greed di “Anime di passaggio”, quello che sotto sotto sa di avere dei limiti ma non vuole accettarlo. Ah! Il potere dell'Angst a rating verde...

IC Tuo Personaggio (Kain Fury): 10/10
Se Greed è il mio, Fury è decisamente il tuo. Di lui ne ho lette tante e tutte, rigorosamente tue. Amo il carattere che gli hai dato e lo trovo perfettamente calzante con quanto già accennato dall'Arakawa. Ce lo vedo ad aiutare il prossimo indipendentemente da chi sia, soprattutto se in gioco ci sono le sue amate radio. L'ho trovato molto naturale nel suo modo di interagire con l'homunculus, rimanendone sì colpito, ma con la giusta dose di scalpore, equilibrato come è lui.
La scena finale mi ha ricondotto al tuo repertorio di racconti sul team Mustang: non potevi proprio non inserirli i tuoi adorati, ma ci sei riuscita in un modo impeccabile. Quell'ultima scena non stona affatto con il resto del racconto, anzi, ci dice qualcosa in più sul piccolo soldato: inserendo quella parte, abbiamo avuto modo di esplorare anche il suo di mondo, sottolineando ancora di più le grandi differenze che lo separano dall'Avido. Greed non è in grado, per sua sfortunata natura, di rendersi conto che le chimere sono la sua famiglia, ma riesce comunque a subodorare qualcosa di insolito nel rapporto che ha con loro: è questo che lo rende un personaggio estremamente tragico. Greed sa di essere diverso, per questo ha lasciato il Padre e i fratelli, ma sa anche di non potersi sottrarre a quello che è: un homunculus, un essere tanto potente nel corpo quanto inerme nell'anima.
E qui, giungiamo finalmente al pezzo finale, la parte del tuo racconto che ho amato di più: mentre Greed si ricorderà sempre del suo incontro con Fury per la capacità che questo ha avuto di farlo riflettere, di distrarlo dalla sua avidità, Fury dimentica Greed dopo pochi minuti: gli basta l'incontro con la sua famiglia a eclissare tutto il resto perché lui, a differenza dell'homunculus, ama, è amato, ed è consapevole di entrambe le cose.
Ed eccolo di nuovo: il subdolo Angst a rating verde, quello del “chi vuol capire capisca”; uno dei generi che amo di più. Brava!

Originalità situazione trattata: 7,5/10
Vedere due personaggi così diversi bere cioccolata calda al tavolo di un bar è un'immagine molto surreale, a cui tuttavia hai saputo trovare una valida giustificazione. Non la trovo, sono sincera, un'idea partcolarmente originale. Insomma, alla fine si sono incontrati per caso e in un modo, passami il termine, un po' forzato. Ma era proprio qui la difficoltà della prova: per le accoppiate più insolite la prima preoccupazione era anzitutto quella di far incontrare due caratteri tanto diversi, un compito di per sé arduo che tu hai saputo svolgere in maniera impeccabile (non a caso entrambi i personaggi sono IC).
Per quanto riguarda la situazione in sé, però, rimane una soluzione molto semplice quella che hai trovato. Non hai osato grandi cose, solo ti sei impegnata a rendere il tutto molto plausibile. Ho visto tanta attenzione dedicata alla credibilità della scena, alla spiegazione dei comportamenti che i due protagonisti hanno mentre interagiscono fra loro, tutto a discapito di un background che poteva presentarsi decisamente più interessante.

Gradimento personale: 8/10
Nel complesso, la storia mi è piaciuta molto. Una buona parte di questo mio apprezzamento è dovuto alla trattazione più che fedele del personaggio di Greed, che non ha avuto problemi a interagire col tuo in una scena che, per quanto semplice, ha saputo trasmettermi emozioni ben precise. È appunto su queste ultime che voglio soffermarmi: hai scelto con cura le informazioni da trasmettere al lettore, provocando determinate sensazioni che trovano il loro significato più profondo nella parte finale, quella in cui diventa chiara la differenza più grande fra i due protagonisti. È questo che intendo quando, scherzando ma neanche troppo, parlo di Angst a rating verde: solo chi è capace di leggere fra le righe può capire cosa si cela dietro un racconto all'apparenza leggero, ma dal significato profondo.

Giudizio globale: 44,5/50 + 1 Bonus
Recensione alla storia Inside - 28/09/15, ore 20:04
Capitolo 1: Bacio della buonanotte
Irrompo dopo mesi di silenzio nella tua pagina e vedo con piacere che hai scritto la tua prima flashfic! Non potevo proprio lasciarmi sfuggire questa preziosa opportunità, così eccomi di nuovo qua: come i vecchi tempi.
Laylath... Pride... Laylath e Pride *-* Due cose che adoro insieme: meglio di così non si può! Sai quanto ami questo personaggio, quante volte abbia scritto su di lui e quanto mi affascini la sua doppia identità. Il "bacio della buonanotte" è un momento che tutti i bambini aspettano, persino Selim: il bambino che non è un bambino. Secondo me, il succo e l'originalità della flash sono tutti concentrati nell'ultima riga, quando Pride capovolge la propria debolezza in orgoglio, attribuendo al suo saper fare e non all'amore il piacere che quel bacio gli provoca. È assolutamente da lui!
Sono proprio curiosa di vedere quali saranno le prossime flash, rimango sintonizzata *ç*

Strato.