Recensioni di thyandra

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Recensione alla storia Life, what is it but a dream? - 19/07/15, ore 15:36
Capitolo 27: L'albero dei ricordi
Mi viene quasi da sorridere, sai, nel leggere di una Sharon così turbata dal pensiero di dover sposare un uomo che non ama, o che comunque non è Xerxes, perché mi viene automatico pensare al finale del manga e a quanto diverse le cose fossero lì, per poi tornare con gli occhi qui dentro e sentirmi sollevata. Beh, sollevata a metà, dopo quelle ultime righe, ma confido che a Sharon in questa storia sarà resa molta più giustizia che in canon, dove non la si può neanche definire donna-oggetto, ma più che altro bambolina-oggetto... Ma sto divagando.
Il punto è che per l'intera durata del capitolo l'infelicità di Sharon è palpabile, il suo sguardo su quella figura dormiente così affilato da fare male. Ammetto che anche io ho desiderato tutto il tempo che Xerxes si svegliasse, sai? 
In particolare, di questo capitolo mi è piaciuto il modo in cui s'accennava allo scorrere del tempo, con quegli stralci di passato che s'alternavano nella memoria, lasciando intuire tutta la vita che questi due hanno passato in compagnia l'uno dell'altra. A volte me ne dimentico, persino, che si sono conosciuti così a lungo. Quanto lunga deve apparire la propria vita, al cavaliere, che ha superato tutte quelle ere senza mai poter dire chiaramente quel "sì" con voce forte e cristallina, senza doversi nascondere allo sguardo altrui? Certo, è triste pensare al matrimonio dall'ottica di lei, eterna ragazzina anche agli occhi della società che in lei non vede altro che un mero titolo nobiliare da sfruttare, eterna "signorina" persino all'occhio di se stessa - quanto mi intristisce, a volte, il modo in cui censura se stessa... Ma è realismo anche questo dopotutto. Ma ancora più triste trovo quella stessa irrequietezza dal punto di vista di lui, che da sempre non ha fatto altro che desiderare la pace dell'appartenere a un luogo e un luogo solo, a una sola persona, la propria altra metà... Ragazzi, che tristezza! E tu che avevi dubbi sulla riuscita del capitolo :P Kudos to you, a me è piaciuto!
Un bacione, alla prossima,
thyandra
Recensione alla storia Un passo in pił - 15/07/15, ore 22:42
Capitolo 1: Un passo in pił
Eccomi finalmente qui! È un piacere cominciare le vacanze con questa chicca, sai? A proposito, mi scuso ancora per il ritardo di questa recensione, visto che la storia l'avevo adocchiata, tipo, il giorno stesso della pubblicazione. Del resto si sa, no, che la pagina efp viene refreshata duecento volte per cogliere aggiornamenti proprio durante le sessioni d'esame, vero? Ehm, ok, sono un caso perso, lo so.
Comunque, parlando della storia: ho apprezzato davvero tanto il fatto che tu abbia descritto questo breve attimo di vita passata, non solo perché mi ha permesso di inquadrare meglio la vostra caratterizzazione di Kenneth (che mi piace da morire, l'ho già detto?) ma anche perché è stato un piacevolissimo stacco dalla storia principale, che al momento è indirizzata verso ben altri personaggi e situazioni. Kevin stesso qui appare profondamente diverso dallo Xerxes più vecchio che è protagonista del resto della storia, e il cambiamento è percepibile da ogni espressione che hai usato, ogni accenno al linguaggio del corpo, ogni parola, ogni ritrosia e persino ogni risata è diversa. Sembra di guardare a un altro personaggio e trovo che questo sia indice di qualità della fic e della tua (vostra) abilità narrativa: è come se il tornare un passo indietro per poi proseguire avanti nel tempo non vi costi alcuno sforzo, riuscite sempre a dare una dimensione di realismo incredibile nel giustificare le vostre scelte di caratterizzazione. In particolare, leggendo questa shot mi sono resa conto che la baldanza e la lingua lunga e poco propensa alla lusinga di corte e convenienza di Kenneth sono tratti che anche Xerxes condividerà, più avanti, quando la sua stessa storia gli insegnerà di non dover nulla alla vita nè tantomeno alle convenzioni sociali, quando il suo cuore deve invece avere la priorità. E trovo verosimile, anche se non so bene se fosse o meno una vostra intenzione, che nel costruirsi la "maschera" da giullare di corte, da Pierrot, Xerx abbia poi attinto alle fonti che conosceva. Lo trovo verosimile e anche parecchio dolce, da parte sua, che raramente associo alla dolcezza, se non per il suo elevato consumo di dolciumi... xD Sembra così assurdo, sai, realizzare a metà recensione che Kenneth non è un prodotto del manga originale della Mochizuki, s'inserisce così bene nel contesto da lasciarmi a bocca aperta ogni volta per la naturalezza con cui lo fa, con cui s'insinua tra i pensieri e le decisioni di Kevin allora, e di Xerx oggi!
Comunque, comunque... Quel che intendevo dire, scusando i miei giri di parole contorti, è che personalmente mi piace da morire il modo in cui hai intessuto questo breve scorcio di passato. Non sono un'amante delle lemon, forse questo lo sapete già, tuttavia qui come in altre vostre storie si riesce a percepire in ogni riga come la sensualità e l'amore di due amanti non debbano essere per forza lette in chiave erotica e/o volgare, come tante volte vedo fare in altre storie. È il semplice proseguimento naturale di quell'affetto che cresce negli occhi dei due amanti nell'addentrarsi in quella foresta, inguardati. L'innuendo e la delicatezza (nonché l'eleganza, permettetemelo! Dopo Ao3 sono traumatizzata a vita su quanto una storia possa essere cruda e... vivida, da quel punto di vista!) contribuiscono a immergere il lettore in quell'atmosfera d'intimità che è quasi sacra, quella non carnale dell'amore. Complimenti, davvero.
ps: sono contenta che nonostante il lungo periodo di gestazione tu non abbia abbandonato il progetto, non far vedere la luce a questa storia sarebbe stata una grave perdita per chi ha amato (e continua a farlo, of course!) il vostro universo, secondo me ;)
E, a proposito, aspetto quell'aggiornamento di Life *-*
A presto, un abbraccio,
thyandra
Recensione alla storia Il Lento Danzare delle Stelle Infinite - 08/07/15, ore 23:13
Capitolo 2: Capitolo II, nel quale la Fortuna gioca una piccola parte
Accipicchia, quanto mi era mancato questo universo! È passato del tempo, è vero, ma riaprendo questa storia ho provato un sacco di nostalgia per questo mondo meraviglioso di cui vorrei tanto fare parte (anche solo per dare una sbirciatina a quel gran fusto di Lloyd, ma vabbè, non divaghiamo '-')... Tra impegni vari e una long già in corso non credevo che avreste mai davvero esaudito il desiderio di un sequel per questi nuovi protagonisti, ma per giunta ora mi accorgo che ho di fronte una nuova long fic *-* Posso farvi una statua?
Ma parliamo della storia. Inizio col dire che Danny (posso chiamarlo così anch'io? Non so decidere se mi piace più questo o il suo nome per esteso!) mi fa tanta, ma proprio tanta tenerezza. Più che come scrittore io l'ho sempre visto come un avido lettore, però si dice che inizino tutti così... Eppure come poeta potrei vederlo benissimo, sapete? D'altronde la sensibilità e un vasto repertorio di parole non sono certo requisiti che gli mancano! (anche se dubito esista una parola che rimi con Xerxes ahha) Mi ha fatto sorridere anche notare che la poesia dev'essere un vezzo abituale, per lui, dato che il compagno di stanza non sembra affatto sorpreso da questo suo passatempo, e anzi ha la libertà di ficcanasare tra le sue righe! E sono su di lui, capperi! Questa cosa mi fa sorridere come un ebete, non avete idea xD Certo però che non deve soffrire di scarsa autostima (o autoconservazione, conoscendo Xerx e le sue ignobili battutine). Sebbene non scriva poesia (non più, almeno), non posso dire che lo stesso valga per me, LOL Sono incredibilmente gelosa delle mie righe, che nessuno le legga prima che io le giudichi presentabili! A Xerxes non le farei leggere in ogni caso tzk
A proposito, vi ho mai detto che la metascrittura che di tanto in tanto torna come tema nelle vostre ff mi strappa sempre un sorriso? Da scrittrice dilettante qual sono, mi trovo sempre ad annuire inconsciamente quando un Reim o persino un Kevin (nods all'altra vostra recente storia) riflettono sulle virtù di questa arte xD
Proseguendo, ammetto di essere scoppiata a ridere leggendo della familiarità e dell'atmosfera un po' giocosa un po' così meravigliosamente quotidiana che si respira nello scambio di battute tra i due amici, culminante nella inevitabile marachella. Saranno anche personaggi nuovi, vite diverse e universi alternativi, ma mi scalda il cuore notare come questi due siano rimasti gli idioti di sempre <3 Beh, in fondo è anche naturale, se la memoria di quei tempi passati ancora indugia in ogni loro azione, no? La malinconia è quasi palpabile. La mia è solida quanto una roccia, perlomeno. 
Nella parte finale ho un po' trattenuto il fiato nell'attesa di quell'incontro che speravo fosse incluso in questo capitolo ma... Dannazione XD Adesso aspetto impaziente l'aggiornamento, sono troppo curiosa! Siete crudeli, a concludere così, lo sapete? 
In attesa della vostra prossima produzione (adesso non so quale devo sperare aggiorni prima... '-'), un bacione,
thyandra (che non ha concluso molto nel rimandare la stesura di questa recensione, visto che il contenuto è comunque nullo)
Recensione alla storia Will you let her go? - 11/06/15, ore 22:36
Capitolo 1: Will you let her go?
Ed eccomi qui, scusatemi per il ritardo! Sin da quando avete annunciato la pubblicazione della storia ammetto che il pensiero di leggerla mi ha un po' distratta dal ripasso di tutte quelle dispense brutte e cattive... Ma parliamo di cose serie!
Era da un pezzo che non leggevo qualcosa in questo fandom e tornare a immergermi dentro una delle vostre storie è un piacere doppio, sia perché mi riporta indietro alle atmosfere malinconiche ma stupende di questo manga che già mi manca, sia perché beh, adoro il vostro stile e questo già lo sapete.
In realtà qui dovrei farvi i complimenti due volte, perché quello della lettera è un format che detesto, nelle fanfiction, perché di norma viene affrontato in maniera approssimativa e superficiale, però stavolta non posso proprio muovervi nessuna obiezione, anzi! (ancora devo trovarlo qualcuno che sappia scrivere dei Rainsworth meglio di voi, campa cavallo!)
Sebbene Xerxes odi scrivere (e perché, poi, è così bravo!), quel flusso di parole scorre sotto agli occhi con una fluidità incredibile, persino con quei tagli che sembrano essere incisi sul suo stesso cuore sanguinante. Anzi, quelle omissioni sembrano anche più incisive, nella loro incompiutezza. La parte veramente bella di questa storia, però, è Sharon. Lo so che questa è una Break x Shelly, ma concedetemelo. La più bella è lei perché con la sua innocenza di bambina è riuscita a far breccia in quel mare di dolore che sembra velare la vista anche del nostro Kevin, non solo quella della madre. Per quanto il mio istinto materno sia pressocché nullo e io malsopporti i marmocchi, sì, questa Sharon mi ha scaldato il cuore, con quel suo sorriso e le manine che si muovevano sulla carta profumata, e non so neanche perché la cosa mi sorprenda, visto quali autrici ho di fronte
È disarmante mettere a confronto la naturalezza di un bambino nel compiere un gesto così dolce e la riluttanza di un uomo adulto, che ne dovrebbe capire meglio il valore e l'importanza. È come se Kevin avesse bisogno di lei per ricordarsi di non aver bisogno d'essere salvato. Una specie di contraddizione in termini. Per ricordarsi che vuole vivere e che ne val la pena. Mi tornano alla mente quei brutti capitolacci (che amo) in cui Xerxes protegge Sharon con il suo stesso corpo e pronuncia quel "Non ho nessuna intenzione di morire proprio adesso". 
Sì perché nonostante l'innegabile senso di colpa che deve aver provato nel veder morire tutti i suoi cari, attribuendo quella sfortuna alla propria esistenza maledetta, Xerxes e, prima ancora, Kevin, si rialza sempre e continua a lottare. Che uomo, signori! Quanto mi manca!
Prima di salutarvi volevo complimentarmi ancora perché lo stile di questa lettera è pura poesia, sembra stata scritta davvero da un cuore innamorato dell'amore e non posso che inchinarmi di fronte a tanta maestria ;) Specie se considero che la storia è stata pure scritta in un periodo stressante e massacrante come sono sicura lo sia anche (e soprattutto) per voi, adesso. Beh, tanto di cappello, non vi smentite mai! Un abbraccio forte,
thyandra
Recensione alla storia Massa di piume al posto dei capelli - 20/04/15, ore 14:06
Capitolo 1: Massa di piume al posto dei capelli
Ciao! Che piacere leggere una tua storia anche in questo fandom, per di più su una delle mie coppie preferite! 
Non sono una grande amante del fluff, ma effettivamente, dopo il caos generale che ha dominato le ultime retrace, un salto nel passato è una ventata d'aria fresca, specie se si indugia per un attimo in quei momenti spensierati e leggeri che adesso sembrano tanto lontani. Ho apprezzato in particolar modo il fatto che tu abbia intessuto la storia sul tema della prigionia e della solitudine, ma per contrasto, mostrandoci la vera indole di Echo quando non è costretta a indossare le proprie catene. Ho sempre pensato che di questo personaggio si parlasse troppo poco, nonostante il suo contributo alla storia non fosse affatto marginale, ed ho apprezzato come tu sia stata in grado di mostrarmi uno spaccato della sua introspezione che tenta di dare voce a quell'Ego dentro di lei, non al rumore, non all'eco. Hai dipinto un ritratto molto d'effetto, secondo me, con quella sapiente mescolanza di metafore e dualismi: Oz è luce, Oz è sole, Oz ha negli occhi l'oro dell'abisso, ma -nonostante tutto- lui è libero dalle catene; Echo, al contrario, vorrebbe liberarsene, spiccare il volo, ma è ancora troppo pesante per poterlo fare. Ed ecco allora un po' di sana normalità, una specie di regressione all'infanzia che rende gli animi leggeri, perché alla fin fine a questi personaggi l'infanzia è stata negata, che male potrà mai fare lasciarli liberi di comportarsi come la loro età suggerisce?
Mi è piaciuto anche come tu abbia sottolineato l'iniziale reticenza di Echo, in questo passaggio: "Non si capacitava di tanta gentilezza ingiustificata, augurandosi nel profondo che quella di Oz non fosse pietà." È giusto sottolinearlo, secondo me, perché è solo naturale che la ragazza, abituata alla solitudine e al disprezzo comune, abbia come istinto primario la difesa. Ma Oz, lo sappiamo, è incapace di tanta malizia, e il sorriso sulle labbra viene naturale anche a me, leggendo le ultime righe. 
In sostanza, ho apprezzato questa breve lettura, molto curata sotto ogni dettaglio. Spero di leggere in futuro qualcos'altro di tuo!
Alla prossima,
thyandra