Recensioni di Lolimik

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Recensione alla storia Upside Down - 09/01/21, ore 15:38
Capitolo 17: Capitolo 16
Ho cercato una playlist molto malinconica per recensire questo capitolo.
Mi rendo conto che non è proprio pertinente la scelta e che anzi, visti gli sviluppi meravigliosi, avrei dovuto optare per una playlist che seguisse il tuo suggerimento di ascolti (tipo tutto Unknown Pleasures… I Joy division, lo sai, li adoro <3) ma il fatto che questa storia che ho amato tanto stia per giungere al termine mi lascia addosso una malinconia dolce e amara che ho provato poche volte.
E’ un po’ simile a quella sensazione che ho provato nel dire addio ai miei Sana e Akito di T-O… Pensa un po’… E’ come se me li sentissi un po’ anche miei tanto li ho sentiti e li ho voluti bene questi personaggi <3
E niente quindi, a dispetto di tutto, voglio già prepararmi a questo mood malinconico e nostalgico, almeno per questo, mi porto avanti con il lavoro… -Conosci la mia mosciaria, purtroppo -.-‘ -
Comunque, questa cosa te la voglio proprio dire, da quando ho letto il capitolo precedente in cui descrivi la vita di Akito in questi dieci mesi, mi sono spesso ritrovata a pensare a un personaggio che non ha a che fare con Kodocha.
Onestamente io non l’avevo collegato subito alla tua storia, né tantomeno avevo fatto troppo caso al fatto che in effetti questo personaggio avesse cominciato a ronzarmi nella testa proprio da quando ho letto il capitolo precedente.
In un impeto di estremo ottimismo, a onor del vero, ho cominciato a pensare che mi ronzasse nella mente perché l’Akito di cui sto scrivendo io –o forse è meglio dire stavo scrivendo, visti gli ultimi giorni di inettitudine mista ad apatia che mi hanno colto- per una certa questione, un po’ me lo ricordava.
Ma devo riconoscere che sono stata un po’ troppo ottimista sulle mie capacità xD
Quindi ora siediti comoda e leggi bene quello che sto per dirti perché penso che stia per farti il complimento dei complimenti: Il tuo Akito, quando si ritrova senza Sana, mi ricorda Spike Spiegel.
(Allora, sappi che se ora stai andando a googlare il nome del miglior personaggio maschile mai scritto in un anime io mi trasformo in Hulk… Spike Spiegel è religione!)
Certo, stiamo parlando di tematiche e ambientazioni diverse, di storie diverse, ma il lasciarsi andare di Spike, con indolenza, senza più alcuna motivazione, senza rendersi realmente conto di dove sia il senso di ciò che sta facendo… Soprattutto quella sua difficoltà a elaborare il passato, l’impossibilità di proiettarsi nel futuro, perché quell’unico spiraglio di felicità –Che nel suo caso si chiama Julia- l’ha abbandonato e lui sì, vive, va avanti, ma non si riesce veramente a dare una forma, neanche a creare dei legami ha tantissimo in comune con il tuo Akito… Io ce l’ho rivisto davvero tantissimo in lui il tuo Akito e credimi, ora scherzi a parte non so se conosci Spike Spiegel e se hai mai visto Cowboy bebop, ma ti giuro che penso di non averti mai fatto un complimento più bello di questo e in caso recuperalo perché sono certa che lo amerai, soprattutto Spike, appunto <3
Non mi dilungo troppo perché non so se conosci l’anime e non avendo riferimenti, probabilmente mi prenderesti solo per pazza, ma credimi, ci sarebbe da dire un sacco su questi punti in comune tra i due.
Io l’ho adorato come nessun altro questo tuo Akito, perché è umano, pieno di contraddizioni, istintivo e al contempo razionale, persino i suoi difetti, quel lasciarsi vivere a causa di una indefinita percezione di mancanza di motivazioni, quel non sentirsi degno della felicità e la conseguente mania di far cazzate (Fuka prima, Tamarona nazionale, poi) ecco questo suo essere delineato precisamente così, penso abbia sapientemente fortificato tutto il senso di questo capitolo.
Non mi sarei emozionata tanto nella scena del laghetto se tu non l’avessi reso così come hai fatto.
Io so, ho percepito quanta paura e al contempo quanta liberazione ci sia nelle parole che pronuncia su quella panchina, non è solo un confessare, è proprio un lasciar andare, per la prima volta, in maniera matura e costruttiva per se stesso.
Non so come dire, ma è stato come se quella confessione servisse più a lui che a lei -e lei infatti lo dice e lo ribadisce, sono confusa - ma per lui, che sì, ovvio, ci ha messo un minimo di speranza in quell’incontro, ma a prescindere da questo, conta proprio quel parlare, quell’aver finalmente oltrepassato il suo limite.
Akito parla, più di tutte le volte, più che in ogni altro capitolo, perché quelle cose devono venire fuori lì o mai più, ha una sola occasione e la gioca al massimo, senza cadere mai nella disperazione. –E per questo ti ringrazio!-
Ogni sua parola è quasi un ultimo atto di fede… In lui, soprattutto. E’ stato quasi un lasciar andare, uno svuotarsi del passato per respirare meglio, un togliersi i piombi di dosso per risalire in superficie, per avvertire quel presente per ciò che è, anche senza l’idea di un futuro diverso. –perché poi quel futuro diverso arriva veramente e inaspettatamente, mentre lui già aveva smesso di crederlo possibile-
Su questo punto, poi, mi è piaciuta un sacco quella scena in cui si guarda allo specchio e si ritrova finalmente uguale e diverso, perché sì, c’è veramente un Akito diverso, carico di una consapevolezza maggiore e finalmente chiara, senza i nebulosi pensieri del passato. Mi è piaciuta proprio tanto <3
Comunque, tutto questo comparare mi ha portata a recensire dal mezzo, perdonami, ma per questa volta, non m’importa, dovevo proprio dirtelo (Anche se la realizzazione di questa analogia mi ha riportata a guardare per l’ennesima volta almeno una dozzina di episodi di Cowboy bebop, con il conseguente ritardo da distrazioni e divagazioni tipicamente da me ;( scusami!)
Partendo dall’inizio, non mi fossilizzo tanto sulla tensione che hai saputo creare per questo loro reincontro, tutto avviene con il pathos giusto che non cade mai nel melenso o nel già visto, ha un suo attento svolgersi in comunione con chi sono i due personaggi in quel punto della storia.
Akito distrutto da quel sorriso che non le coinvolge più gli occhi. -E ovviamente se ne incolpa, ma più che il rivedere Sana, penso proprio che siano stati quegli occhi spenti e tristi e la colpa che si attribuisce, la molla giusta per farlo scattare e spingerlo ad aspettarla dopo il turno di lavoro.-
E Sana triste, come se avesse rivisto davanti agli occhi non solo lui, ma proprio l’immagine concreta del suo non esser stata all’altezza di quel famoso salto, la personificazione esatta di tutta la felicità che ha respinto per non soccombere ai sensi di colpa, -cosa che poi di fatto comunque avviene-
Ecco, anche Sana su quella panchina mi ha fatto molta tenerezza, soprattutto quando parla del suo nuovo status di lavoratrice e coinquilina e aggiunge “La vita è dura” parafrasando le parole di Akito senza però coglierne il senso.
E’ come se fosse stato un precetto a cui attenersi senza chiedersi a pieno cosa significasse, come se fosse rimasta legata al senso letterale della frase senza andare a fondo.
Il mantenersi sulle proprie gambe di cui parla Sana è un qualcosa di meramente legato all’atto pratico, legato al trovarsi un lavoro per mantenersi, al vivere in condivisione, -Anche se vive più che altro in una sorta di “autoisolamento in condivisione”, perché pur avendo attorno figure importanti quali Hisae, Mizuki e lo stesso Naosuke (Lui personaggio adorabile che veramente la alleggerisce da quella pesantezza e involontariamente la prepara al confronto con Akito) resta comunque alla deriva. Fa, fa tanto, ma senza mordente- Ed è quindi un mantenersi sulle proprie gambe legato a stretto giro con l’indipendenza meramente pragmatica, perché per quanto riguarda quella affettiva, Sana è ancora legata alle strutture del passato, o meglio, le ha rielaborate praticando la castrazione, pensando che infliggersi sia meno offensivo che infliggere e addirittura le ha rielaborate allontanandosi da lei e dalla sua stessa morale, arrivando alla disarmante constatazione che tutto quel castrarsi non ha portato a nulla di buono, non ha rimesso in sesto nessun tassello.
Ovvio che, se ce ne fosse stato ancora bisogno, questo suo ragionare “male” funziona su Akito come una seconda molla che lo porta a sentirsi ancora una volta colpevole e finalmente a buttar fuori la verità con tutta l’onestà del caso.
Sono felice che comunque il loro ricostituirsi come coppia non sia avvenuto in quel parco, avrei storciato un po’ il naso, ti dico la verità, perché c’era proprio bisogno di un attimo –ma giusto uno, o poi arrivava il pensiero razionale e la spontaneità andava a farsi benedire – per elaborare tutto e per poter finalmente respirare il profumo giusto –per dirla all’Akito ;) – anche se ci contavo poco che a prendere in mano la situazione fosse Sana, onestamente. Mentre leggevo la parte in cui lui fa la lavatrice mi dicevo vabbè mo sbotta e va a cercarla, invece ce lo fa lei il miracolo… Però, ecco, in quanto a risposta a quel miracolo non può certo lamentarsi la nostra Sana B-)
Very hot questo Akito, mi piace il modo in cui la prende e in cui la fa sua, -tutte le ciorte a questa eh- mi piace quell’urgenza e soprattutto quella bramosia così travolgente e necessaria di aversi <3
Comunque, mia cara Alex, devi ammettere che la dolcezza di questo capitolo ha colpito persino te, dato che ti ha tolto la voglia di fare la sadica, eh? Dici la verità ;-P
Io sono molto, molto contenta di questo finale, ora non resta che aspettare questo epilogo con quella malinconia che ormai già mi accompagna da un po’…
Ti aspetto con ansia e ti rinnovo come sempre tutta la mia ammirazione e i miei complimenti <3
A domani con questo gran finale <3
Ciao my prefe <3
Ps: 24h di recensione dopo, ma questa volta la “colpa” è tua e del tuo Akito, x.D Mi avete fatto reimmergere in cowboy bebop, non so quando ne verrò fuori!
Pps: Ti lascio un video di un tizio che sicuramente sarà più bravo e preciso di me nel farti capire quello che intendevo prima <3








https://www.youtube.com/watch?v=igcURF6krOE


(Recensione modificata il 09/01/2021 - 03:39 pm)
(Recensione modificata il 09/01/2021 - 03:44 pm)
(Recensione modificata il 09/01/2021 - 03:55 pm)
Recensione alla storia Hi - 03/01/21, ore 17:33
Capitolo 1: Hi
Ciao Gabry!
Io onestamente ci penso da un po’ a lasciarti una recensione e se non l’ho fatto prima d’ora poco c’entra la questione tempo, quanto il fatto che ho sempre pensato che il mondo vive benissimo anche senza la mia opinione e allora mi sono stretta nelle spalle e mi sono tenuta per me tutte le mie impressioni.
Però oggi ci pensavo un po’ di più a questa cosa e quindi mi sono detta che per una volta, seppure avessi lasciato andare una piccola scossa, magari sto mondo manco l’avrebbe avvertita, o no? –poi mi dirai!-
Dunque… Let’s go!
Ti dico subito che se mi permetto di parlare –o parafrasandomi, se mi permetto di far crollare sto mondo- è perché sono mossa da due necessità che un po’ bisticciano tra loro, la prima è quella di dirti che trovo tu sia molto molto brava a scrivere e a passare le emozioni e che mi piace il tuo essere così visiva –ma su questo ci arrivo dopo- la seconda necessità è quella di non ritenere veramente opportuno esprimere sinceramente il mio parere su questi scritti incentrati su un manga come Deep Clear che io ho sempre trovato un aborto più che un parto. –Eppure lo faccio perché sono forse più mossa dalla prima necessità che dalla seconda ;P -
Mi rendo perfettamente conto di essere impopolare nel dirlo, ma è quello che ho sempre pensato.
La Obana, a mio modesto e inutile parere, ha distrutto in un volume la costruzione di due personaggi sapientemente avvenuta nei precedenti 10 volumi.
La mia prima reazione nel leggere sto manga è stata “Ma mi prendi per il culo?” Dieci volumi per risolvere il personaggio Akito, farlo scendere a patti con la sua natura, fargliela accettare –e non a caso dico accettare e non superare – fargli superare un trauma –perché è questo quello che supera!- lo fai maturare rendendolo persino in grado di salvare Sana da una malattia mentale e poi me lo fai regredire in queste condizioni? Ma veramente? Ma io che ho letto fino a mo?
Mi fai vedere la questione Koharu in una maniera così precisa, a tratti poetica, gli fai accettare la realtà e gli fai capire che la vita va vissuta con coraggio, proprio nel rispetto del ricordo di chi non c’è più, e poi mi fai leggere che a questo gli viene la strizza del parto? Ma ci rendiamo conto? Ma io come te la do la credibilità?
Insomma questi due personaggi partono nel primo volume in un modo, pian piano il susseguirsi degli avvenimenti, vuoi o non vuoi, li mette spalle al muro costringendoli a scendere a patti con le loro debolezze e le loro qualità, -già presenti o riscoperte- si legge chiaramente una loro crescita, un loro impattare con i traumi subiti, una loro presa di coscienza nel superarli e una loro consapevolezza di chi siano realmente nel loro intimo e l’uno per l’altra-UN’ACCETTAZIONE IN TOTO INSOMMA- e quindi, ne consegue che i due ragazzini conosciuti a pag 1 del primo volume non siano più -tranne che per l’essenza- quelli di pag 150(?) del volume 10...
Non sono -E NON SARANNO- più gli stessi di prima proprio perché la vita e le esperienze vissute gli hanno fornito delle consapevolezze profonde e ben radicate.
E sulla base di questo, dunque, mi pare chiaro che Sono dei personaggi diversi da quelli di pag 1 del volume 1.
Quindi mo perché mi devi scrivere un manga che non fa più ragionare Akito e Sana come quelli di pag 150 del volume 10 ma come quelli di pag 1 del volume 1?
Ma pensi che io sia cretina?
quei due Sana e Akito di deep clear li prenderei a calci, non hanno nulla di quei due ragazzini di cui mi sono innamorata, hanno perso tutto il loro ardore.
Insomma ragionavano meglio a 12 anni che a 24… Li ha proprio fatti regredire, li ha resi due qualunque senza passato o comunque due che di quel passato non hanno assoluta memoria e da cui non hanno tratto nessun insegnamento.
Due con cui non empatizzi, perché che vuoi empatizzare? Sono ingiustificabili perché i loro traumi sono stati ben analizzati e accettati – come la Obana stessa ha raccontato, e non è una mia opinione, eh, l’ha raccontato lei – quindi un dietrofront oltre che inammissibile è ingiustificabile e fuori contesto.
Senza senso.
No, mi dispiace. Ha pestato proprio un merdone –scusa la volgarità- che è un insulto a tutto ciò che ha scritto prima.
Ha tradito le premesse, o forse si è dimenticata di chi erano i suoi personaggi, ha smesso di analizzarli, va a capire, ma fatto sta che ha ridotto il tutto a una fanfiction mal riuscita.
E per me tale resta Deep Clear, na fanfiction mal riuscita.
E mi fa salire un nervoso addosso perché è come se avesse venduto Kodocha e l’essenza dei suoi personaggi a favore di una certa onda di vendite, che sapeva bene il manga avrebbe suscitato solo per il fatto che dentro ci fossero due che di Sana e Akito avevano solo i nomi.
Sarò pesante, sarò cervellotica, magari analizzo e mi fisso troppo, ma i tradimenti a favor di popolo non li giustifico, soprattutto quando sono fatti in questa maniera irrispettosa.
Porca miseria io mi rendo conto che in Kodocha non ci sia neanche una battuta non pregna di un significato sotteso, non pregna di una volontà intelligentissima da parte dell’autrice di raccontare la determinata natura dei due personaggi e poi mi proponi deep clear che è una macchietta insensata? Uno scimmiottio irrispettoso sia per la stessa Obana, sia per i personaggi, soprattutto per i lettori -che a questo punto devo dedurre la Obana reputi addirittura privi di senso critico.-
Ma comunque... al di là di tutte le mie opinioni furibonde su questo “manga” -e di cui mi scuso perché molto probabilmente non t’importerà manco un granché ma io purtroppo quando parto scrivo poemi x.D - quello che mi premeva dirti è che nonostante il mio odio la tua scrittura mi ha riscattato un po’ questa immagine-la trama continuo a odiarla, sia chiaro- però io non posso non ammettere che tu abbia uno stile di scrittura che incanta e che soprattutto mi spinge al di là del mio odio furibondo per deep clear.
Me la fai un po’ scusare la Obana, ecco. Ma solo un po’ ;P
I sentimenti arrivano come una coperta che pian piano ti avvolge e ci sono delle immagini che suggerisci, come quella della muta del serpente, che hanno un impatto sconvolgente. Io ho adorato proprio questa metaforica muta che lo accompagna pian piano dall’inizio e ha un suo compimento in Shedding Skin.
Bello <3 veramente calzante per uno come Akito.
Ecco, vedi, questa era una cosa che avrebbe dovuto fare quella beota con deep clear, analizzare i sentimenti di Akito, la sua volontà di essere accanto alla moglie ma il conflitto intimo di non averne gli strumenti, il sentirsi inadeguato, il chiedersi che dimensione avrebbe potuto avere la sua realtà di padre senza avere nei ricordi un reale confronto, -non avendolo di fatto mai avuto fino agli 11anni- ecco, su questa base avrei creduto a tutto e l’avrei trovato coerente, perché farsi paturnie, il non sentirsi mai all’altezza della situazione è l’essenza di Akito- non di certo scappare con un “me ne vado perché chi partorisce muore” ma serio? Ma ci riprendiamo?
Io apprezzo molto il tentativo di riscatto in questo senso, però non ti nascondo che devo dimenticare che stiamo parlando di deep clear e in effetti è una cosa che mi riesce solo con la tua scrittura e per lo stile -io veramente sono così quando ti leggo <3__<3 - e per queste immagini metaforiche che io ricerco come l’aria quando leggo qualcosa.
Quindi per questo ti ringrazio <3
A sto punto però sarò sincera, continuerò a seguirti sempre, ma spero di ritrovarti in qualche altra situazione -one shot o long che sia, ic, ooc, what if, au, questo non fa molta differenza, se na cosa è scritta bene io sarò sempre lieta di leggere e lasciare poemi ;D-
A tal proposito scusami tanto per la lunghezza, mi rendo conto che parlo veramente un sacco e soprattutto magari faccio commenti inopportuni e non richiesti, però scusami davvero ma non ce la facevo più a tenermelo dentro, a rimuginarci su senza dirtelo.
Ovviamente sono certa che non sarai della mia stessa opinione, però prendi questa mia recensione come una sorta di scuse al fatto che non ti recensisco mai, questo non perché non mi piace quello che scrivi, ma il contesto in cui è inserito quello che scrivi è il mio tallone d’achille.
Quindi colgo l’occasione anche per dirti
“Ti prego scrivimi anche qualcosa che non sia deep clear xD “

Detto questo ti abbraccio forte e ti lascio gli auguri di un buon 2021, speriamo sia meglio di questo 2020.
Ti mando tanti baci
A presto!
Lolimik
Recensione alla storia Upside Down - 03/01/21, ore 03:54
Capitolo 15: Capitolo 14
Mia cara Alex,
Innanzitutto, non devi ringraziarmi. Quando uno ti dice la verità mica gli dici grazie? ;-P
Purtroppo nella precedente recensione, per ovvie ragioni, mi sono dovuta vestire di serietà, quindi in questa recensione vorrei provare a inglobare anche quel che ho pensato del precedente capitolo.
Scoprire il passato di Akito attraverso quei sapienti rimandi ha dato una luce nuova a tutta la storia, non ho proprio potuto trattenermi dal segnalarla perché tutto questo è indice del fatto che tu, mia cara Alex, hai orchestrato non solo tutta una storia su un preciso accadimento, -buttato qui e là di tanto in tanto, senza darci neanche troppo peso, - ma anche, se non soprattutto, i movimenti e i pensieri di Akito.
Tutto assume una nuova luce e lui una coerenza inattaccabile, io veramente sono rimasta a fissare lo schermo come un’allocca per almeno un paio di minuti.
Tu gli hai restituito tutta la motivazione che sta dietro ad ogni azione e io veramente ero ancora più innamorata. In più il particolare dello scorrere del tempo, dei libri che Akito legge in stazione, dei capelli e della barba che crescono, io li ho proprio visti davanti agli occhi come quando in un film tutto avviene in slow motion sulla faccia del personaggio e il mondo si muove in time-lapse alle sue spalle… Non so… Me lo sono immaginato in movimento eppure immobile mentre la vita alle sue spalle va veloce e i capelli e la barba crescono pian piano.
Persino la voce di Sana mi sembra quasi arrivargli come ovattata mentre è lì, avvolto in quello scialle grigio, pure l’atmosfera è grigia! Un grigio in cui pian piano si fanno largo i colori di Sana <3
Io veramente… Ho adorato questa parte, i rimandi che hai scelto e su cui hai incastrato i ricordi… Assume senso maggiore anche la sua infanzia, il suo carattere un po’ orso –per dirla alla John – o il semplice muoversi e pensare così come fa.
A questo punto ti confesso una cosa, quando Sana lo abbraccia per la prima volta dopo la prima sera all’Old boy, tu dici qualcosa in merito a quel contatto, qualcosa tipo “un’onda di calore che arrivò giusto in tempo, prima che la sua anima si congelasse.” Non so se sia giusta la citazione, me la ricordo così, però mi ricordo che quando la lessi mi colpì e non ti nascondo che ci sono ritornata più volte perché mi piaceva un sacco –da fan girl quale sono- però c’era una parte di me un po’ più razionale che la trovava forse un po’ eccessiva in quel punto della storia e per il livello di coinvolgimento, ecco.
Ma oggi mi rendo conto che già ci volevi dire qualcosa <3 ADOROOOO
E allora come si fa? Che altro vuoi aggiungere?
Come faccio a non desiderare di vederla tra le scelte sta storia? Io quando vedo tutta questa costruzione dietro a una storia vado in brodo di giuggiole e poi succede che me la rileggo mille e mille volte e ogni volta scopro tante cose nuove e mi entusiasmo e mi reinnammoro.
Come si fa con le cose ben fatte, insomma.
Anche nel momento del confronto con Sana, Akito è a dir poco lui. Bello il dualismo, bello il suo sentirsi combattuto intimamente, schiacciato da quella volontà di mantenerla con lui e quella di lasciarla scegliere.
Così com’è bella e IC la confusione di Sana, la sua convinzione di poter meglio sostenere un dolore se inflitto a se stessa piuttosto che agli altri. –Cosa che qui viene accennata con quella uscita da casa di Akito e nel successivo riconfermata in toto, ma andiamo per gradi!-
Un dolore che però in buona sostanza ha già inflitto agli altri e di cui ora vorrebbe poterne pagare le spese da sola, anche a discapito di quella felicità che sa potrebbe provare solo tra le braccia di Akito.
Che poi questa è una logica molto comune. Più che altro l’idea di sentirsi un po’ più giusti, un po’ più in pace con i propri errori e con quel maledetto senso di colpa, agendo così.
Non so, a volte penso sia un po’ come un cilicio che pensiamo di dover meritare quando sbagliamo e allora vogliamo rimediare. -O forse ci arroghiamo il diritto di essere meglio degli altri anche in questo? Forse non li reputiamo neanche in grado di avere delle spalle forti per accettare la durezza vita, e allora preferiamo far soffrire noi stessi piuttosto che le persone che ci circondano… Boh… Io questo non l’ho veramente ancora capito, magari sarò cervellotica, ma a volte penso sia anche questa una forma di egocentrismo.-
Un’altra cosa che ho adorato è stato il momento in cui l’istintività di Akito lo spinge a lanciarsi verso casa di Fuka e mentre guida razionalizza che sta facendo la stessa identica cosa che fanno lei e Gomi.
L’ho trovata davvero molto esplicativa sulla natura di questo personaggio questa scena, più che nel momento precedente quando a casa con Sana si trattiene dallo spaccare tutto ricordando le parole di John.
Akito è veramente scisso in due perché tiene moltissimo a lei e più se ne rende conto più la vorrebbe ed è portato ad agire d’istinto perché ci tiene, ma più si rende conto di tenere a lei più comprende di doverle lasciare tempo e modo di fare le sue scelte, perché solo così potrà averla con quella sicurezza e quella maturità che lui pretende da lei.
E’ una sorta di contraddizione in termini, molto molto umana per giunta, che però trova il suo senso proprio nel fatto che da na parte la vuole e dall’altra si convince di dover accettare tutto senza interferire.

Per quanto riguarda Fuka, non la commento nemmeno, guarda, perché dopo il ricatto del capitolo precedente non riesco manco a leggere il suo nome.
Si, sei stata tradita da tutti, ci dispiace. Botolati via ora, grazie.
Idem Gomi… Capisco le corna, ma metterti a picchiare uno come Akito, per di più provocarlo in quel modo, è un suicidio in diretta nazionale proprio.
Ciao mitico, è stato un piacere.
Comunque pure qua mi viene da dire che Gomi non va alle mani a caso, questo proprio vuole lo scontro fisico, vuole continuare a tirare fuori quella natura di cui parlavamo anche nel capitolo precedente e sul serio il suo personaggio, a dispetto di Fuka, ha un fascino maggiore.
Veramente dovresti pensarci su questa cosa, non so se sia effettivamente il caso di uno spin off su di lui, però se ti dovesse balenare nella mente, questa sua natura messa su un personaggio principale mi affascinerebbe moltissimo, ti sono sincera.
Per quanto riguarda questo capitolo, invece, ti dico subito che ho provato un senso di tristezza addosso esasperante e schiacciante.
Sana così sottotono è sempre straziante da scrivere, però a questo punto della storia pare quasi necessaria questa sospensione.
Si fa un bilancio e se ne tirano le somme.
Il salto, come dice la stessa Sana, l’ha fatto, ma il coraggio di toccare l’altra sponda non c’è stato.
Purtroppo qui sta veramente facendo i conti con il peso delle sue scelte, sta toccando con mano proprio quello che volevo dirti poco fa, ovvero il caricarsi addosso tutti i sensi di colpa e il pensare che infliggersi un dolore sia meglio che infliggerlo.
Anche se a conti fatti è una cosa sbagliata, anche nella vita, dico.
Mi ha stretto proprio il cuore. Soffre, poverina, si è ingrigita e a conti fatti non ha avuto davvero nessuna valenza il suo sacrificio perché si è ritrovata ad essere ospite scomodo tra quelli che un tempo definiva amici e soprattutto il suo rapporto con Fuka non è che sia migliorato, anzi.
Sana è proprio rimasta vittima della sua scelta obbligata, castrata della sua felicità e in perdita su tutto ciò che era il suo mondo.
E’ in un limbo. Ridotta con un pugno di mosche in mano e a degli appuntamenti riempimento con Shoji-pietà.
-Comunque apro parentesi qui, dopo uno come Hayama uno che ti regala rose rosse e orsetti marsupiati a tipo canguri, con quanta sufficienza lo guardi? Parliamone. No ma poi parliamo anche del fatto che non volendo questo le ha prese tutte in un solo appuntamento… Parliamone… Ah! A proposito di parliamone, qual è la canzone che Sana gli fa cambiare in macchina? Poi mi dirai <3 –
Sì, ha cominciato una nuova vita, si mantiene finalmente sulle sue gambe e francamente sono contenta che si sia tirata via da quella manica d’immaturi, però è uno strazio veramente vederla così.
La parte in cui torna in camera sua e rivede quel quaderno mi ha proprio spezzato il cuore, così come quando dici che nonostante sia finita, nonostante incontrarlo le abbia sconvolto la vita e l’abbia costretta a rimettere in discussione tutte le sue certezze legandola a quella tristezza, lei non avrebbe potuto rinunciare alla felicità che aveva provato con lui, anche solo per così poco tempo. <3 Amoreeeee avrei voluto abbracciarla e dirle di piangere ;(
Unica nota di colore Hisae,- mi piace il rapporto che si è venuto a creare con lei, le trovo proprio complici e soprattutto vere tra loro- e Naosuke. Quando arriva lui si sente proprio una ventata di spensieratezza e “sciallitudine” che proprio ti fa respirare.
Mi piace come si relaziona a Sana, come la sprona e come la coinvolge.
Ti dirò, quando ce l’hai presentata in questa veste un po’ dogman e poi hai aggiunto che dopo il tunro di lavoro doveva andare in biblioteca, io mi sono detta vuoi vedere che sti due si reincontreranno proprio là?
Ma poi tu che mi combini? Mi fai arrivare John nel negozio con la fidanzata accagnolata e ho detto, no, vabbè questa mo come minimo fiume di lacrime fino all’anno che verrà e figuriamoci se veramente se ne va in biblioteca -.-‘
In più il momento con John comunque l’ho trovato tenerissimo, lui è sempre un po’ il custode di questi due <3 e poi è veramente un personaggio positivo, ma non nel senso melenso, irreale e stucchevole del termine, proprio pare uno di noi, non so come dire, uno abituato a cavarsela e a guardare oltre. Che sa stare tra le persone e a cui bastano poche occhiate per capire <3 Lo adoro, lui è il mio cuore <3

Comunque che altro dirti? Io ormai non so più urlare al mondo che amo te, questa storia, -un po’ meno il tuo sadismo, ma quello ce lo teniamo come marchio di garanzia ;-P che amma fa? Siamo rassegante.–e i tuoi personaggi -il tuo Akito in particolare x.D ormai è nei miei sogni!- e mi dispiace aver tardato così tanto nel recensire, ma come sai sono una rincoglionita –e mi faccio pure troppi problemi x.D-
Nell’attesa di ritrovarmi questa storia tra le scelte, vado a rileggermela un po’ dall’inizio, così come avevo preventivato dallo scorso capitolo, quello che a mio avviso ha ribaltato tutto il senso di tutto <3 e ti aspetto qui con il prossimo <3
Ti mando tanti baci
Stefy
Ps: Pensi che abbia fatto una sola delle cose di cui ti ho parlato?
Ma figuriamoci!
Niente, io funziono di notte.
(Recensione modificata il 03/01/2021 - 04:02 am)
(Recensione modificata il 03/01/2021 - 04:09 am)
Recensione alla storia Upside Down - 27/12/20, ore 13:12
Capitolo 14: Capitolo 13
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Scorrevole, empatica e avvincente. Tematiche esposte e sviscerate alla perfezione e un plot twist da manuale. I personaggi sono tracciati con intelligenza e si muovono ben incastrati nel loro contesto, che siano IC o OOC, conta poco, sono tratti che si mescolano sapientemente e incantano alla perfezione, perché questi personaggi coinvolgono e trascinano il lettore al punto che si riesce a comprenderli anche se le esperienze vissute e raccontate non appartengano al vissuto stesso del lettore.
E' impossibile non empatizzare e comprendere ogni loro atteggiamento e ogni loro intimo e universale sentimento.
Una storia bella, da leggere e di cui innamorarsi, perché racconta tanto, soprattutto come si racconta una storia.
Recensione alla storia Upside Down - 22/12/20, ore 04:01
Capitolo 13: Capitolo 12
Mia cara Alex,
Perdona il ritardo ma come sai sono un po’ rincoglionita, ritardataria e monouso. Scusami X.D
Ti dico solo che mi sono addormentata a buffo alle 9 e mi sono risvegliata ora a caso. Prevedo una lunga veglia.
Certe volte mi spavento da sola.
Comunqueeee torniamo a cose più importanti.
Questo capitolo mi pare parta come un sospiro lieve che poi si trasforma in un lungo grido di dolore.
Io lo so, dovrei praticare piccoli atti di empatia, dovrei limitarmi alla dimensione del comprensibile dimenticandomi quella del personale, dello psicologico, ma invece proprio non mi viene, non ci riesco…
Un nome su tutti… Gomi… Quanto comprensibilmente sgradevole è stato?
Ma guarda… Facciamo che ci arrivo per gradi o mi parte la carneficina facile e non mi pare manco il caso perché con questo personaggio vivo una sorta di dualismo che mescola empatia e sdegno e quindi per ora lo mettiamo da parte –sottotesto, dici? Un sottile consiglio? Un auspicio? Ma no, come ti viene?- e cominciamo dall’inizio.
Parliamo di questa piccola cosa –brutalmente e volutamente offuscata nella seconda parte– che si chiama felicità e che entrambi sembrano avvertire in quella casa che ormai pare un angolo sospeso fuori dal mondo.
C’è quella felicità sottile e delicata, che, anche se potente, non ha la voce grossa, è un po’ traballante, ancora non ha tutte le forze di mettersi in piedi, si percepisce ma non si esprime a parole, ma con i gesti, come un qualcosa che se nominato perde di valore.
Quando Sana, giustamente dice che non vorrebbe mai uscire da lì dentro mi sono chiesta se questa mia impressione potessi ravvisarla anche in questa semplice battuta.
Non sono parole a caso quelle che a mio avviso spendi in questa prima parte per raccontare le percezioni di Sana nel vedersi Akito accanto e quelle che usi per descrivere la volontà di Akito di guardare oltre a quella paura mentre sfiora il viso di Sana.
A me sto ragazzo fa sciogliere, anche le riflessioni che ha quando si sente in difetto “nell’esplorarle i pensieri al fine di prevederne le mosse”. Ma che gli vuoi dire? Ma quanto c’è dietro tutto questo? QUANTO? Ma mi spieghi come un Gomi voglia tenere botta a confronto? Ma so cose talmente alte che non gli sfiorano manco il cervello -.-‘
La senti la DIFFERENZA? No, dico… La senti???
Tu mo a questo punto mi dirai “Vabbè ma la posizione di Akito è più semplice, in fin dei conti non sta subendo lui, non è lui quello a cui hanno fregato la donna.” E no! Io pure se mettessi la situazione a parti inverse non riesco manco a pensarlo che Akito avrebbe architettato tutto solo per farle del male come l’ultimo dei moccosi, sarebbe stato molto più rapido a capire in primis, e poi non penso si sarebbe messo a elemosinare e a scendere a patti come Gomi ha fatto nel capitolo precedente. Io mo vabbè tutto, ok che per fortuna ognuno è diverso e lo considero pure a sto poveraccio che cerca di acciuffarla come può perché si vede mancare la terra sotto i piedi, però senti… A na certa pure gli animali ragionano.
Cioè secondo me non è che siano solo due tipologie di uomini diversi, Gomi è anche uno a cui manca ancora una vera comprensione di chi sia lui.
Akito, a strazz’e petazz, si conosce e conosce la modalità in cui vuole Sana accanto, è stato chiarissimo a riguardo anche se sta cosa intimamente lo mantiene sul chi vive.
Ma Gomi… Non so è come se gli mancasse un gap… Si arravoglia. E qua mi arriva questo dualismo di cui ti parlavo. Da una parte lo vorrei abbracciare –vabè abbracciare è troppo, diciamo che vorrei dargli una pacca sulla spalla, ecco – e dirgli che lo capisco. Che poi è pure la verità, non è la più bella delle situazioni vivere una vita accanto a qualcuno, dargli fiducia in tutto e per tutto e poi sentirsi di punto in bianco (e qui metto a tacere la razionale polemicona che è in me perché punto in bianco proprio non era) pugnalato alle spalle, fregato sotto gli occhi un attimo dopo aver fatto la parte –se così posso dire- di quello comprensivo che ci voleva mettere la toppa e voleva riproporre quell’ordine e quella tranquillità precedente a tutti i costi (e anche qui continuo a tacere il mio personale punto di vista, vedi che brava che sono!) Insomma se mi calo nei suoi panni è pienamente comprensibile che in caduta libera ti aggrappi a ogni appiglio trascinandoti tutto dietro, vendetta e premeditazione annacquata di coraggio al whiskey, inclusa.
Ecco a me il suo dire “uno si sveglia al mattino con l’idea di comportarsi bene e poi capisci che non serve proprio a niente…” Mi è veramente parso enigmatico, come comprensivo di qualcosa di più ampio e lì veramente ho avvertito una certa empatia con quella frustrazione lì, che un po’ ti invade come quando fai bene e t’impegni al massimo e poi arriva la stronza, o lo stronzo di turno che non ci ha messo un decimo della cura e dell’attenzione che ci hai messo tu e ti soffia l’occasione.
Te rode, eh. Ne so esperta e capisco. Che poi pure qua, ti rode o ti lacera dentro? Perché è diversa come cosa, la prima esplode, la seconda cova.
Da questa considerazione –oltre che dalla vista di Sana e Hayama che si baciavano - penso sia scattata la reazione di Gomi e l’orchestrare tutto sto show del macabro che n’è derivato. –perché converrai che uno afflitto dal dolore, se ha la lucidità di agire in questo modo, un po’ di macabro dentro lo tiene -
E qua mi si apre quel famoso dualismo di cui sopra. Perché io arrivo fino a questo punto, poi mi blocco e comincio a ragionare su altro perché la rabbia quando sfocia nella cattiveria diventa quasi consapevolezza di una colpa tua che vuoi infliggere a un altro e non è più utile perché non è più occasione per guardarti dentro. –Forse per questo si dice rabbia cieca, Stefania? Mi dirai. Ok, però io ti dico che la rabbia è il più nobile dei sentimenti, perché mette in moto tutto, ribalta la prospettiva delle cose ed ha una sola grande e riconoscibile caratteristica che la differenzia da tutti gli altri, deve consumarsi nell’immediato, proprio perché è cieca, se la dilati la vista le torna e incomincia a chiamarsi in un altro modo. Quando tu la dilati, quando la stimoli e la nutri e la covi, stiamo parlando ancora di rabbia? E mo te lo chiedo io a te! X.P -
Sto qua, vuoi o non vuoi, ha una natura interiore che gli ribolle dentro e che non domina bene, già alla festa durante i primi capitoli l’avevo notata, lui ha proprio un ribollio che gli schizza fuori molto male. Ha un disagio intimo che non gli fa capire che dimensione ha, che senso tiene, quali limiti deve abbattere e quali deve accettare.
Quando spesso dici farei uno spin-off su Gomi a me farebbe piacere lo facessi per sviscerare meglio proprio questa cosa che sottendi –o almeno a me così sembra- ogni volta che parli di lui.
Non vive bene con il sé stesso che vive e con il sé stesso che si percepisce scomodo addosso, mi pare sempre sia in dovere di dimostrare qualcosa a qualcuno. Il padre, Sana, gli amici.
E’ come se andasse in affanno, facesse cose su cose, ci mette impegno ma comunque c’è dentro qualcosa che lo pungola e non gli fa mantenere lucidità quando è messo alle strette.
Qualcosa che c’è, che lui cova e nutre senza guardarla mai davvero in faccia, ma che non domina perché gli fa quasi paura. Ed è pure affascinante –Mannaggia a te, che mi fai dire - perché pare quasi una dispercezione dei propri contorni – esiste come termine? In caso lo conio per l’occasione perché mi piace proprio assai - un po’ come quella famosa “smarginatura” di cui parlava la Ferrante, non so se conosci, ma è veramente calzante su questo personaggio. –In caso te ne parlerò altrove perché in questa sede non mi pare opportuno X.D-
Poi Fuka… Eh… Povera stella. L’hanno botolata dal suo centro di gravità permanente e c’è rimasta di merda. Mi sa che più di tutto questo le ha fatto proprio male.
Comunque scherzi a parte Sana ha fatto schifo e lo sto dicendo da almeno quattro capitoli, ma pure lei che recita la parte di sé stessa in un film di sé stessa con regia di sé stessa pure un po’ meno, dai.
Vero che la tua migliore amica si è innamorata del tuo ex – e qua non voglio sottilizzare e dire vabbè ma manco stavano insieme, perché mi rendo conto che non conta la quantità di tempo o l’entità della relazione, si sta parlando del peggiore dei tradimenti che un essere umano possa compiere, perché dopo il tradimento verso se stessi, il tradimento meno tollerabile è proprio quello di un amico – ma è anche vero che sta tua migliore amica so settimane che pare in un mondo parallelo e tu non hai capito neanche niente.
Manco ti è passato per la testa di fermarla e chiederle “Oh ma tutto bene?”
E di occasioni ce ne sono state e Fuka l’ha sempre liquidata con quattro frasi da manuale del buon amico, manco troppo sentite.
Quindi pure qua… E’ amicizia questa? Io di Amiche ne ho tre, le guardo in faccia e già capisco, miss sveglitudine qua, non ha capito na mazza? Possibile?
Ovviamente le va a chiedere pure di fare una scelta anziché farla lei, e mi pare giusto -.-'
Ti dirò, a me questa povera Sana chiamata stupida un po’ a turno da tutti pare circondata da un branco di immaturi.
Spero se ne capaciti.
Comunque mentre leggevo di Sana che poraccia viene smantellata da una parte e dall’altra –e qui ti dico che mi è piaciuto moltissimo il fatto che sia stata Hisae a correre dietro a Fuka, perché veramente era l’unica che aveva una comprensione e uno sguardo diverso su tutta la faccenda- in un crescendo che culmina con l’ennesima frase da uomo maturo di Gomi, io ho solo sperato che tutti questi personaggi a pezzi possano fare tesoro di questa serata, perché veramente è una situazione che penso non ribalterà sottosopra –tanto per citarti- solo la nostra protagonista, ma anche tutti i personaggi che sono entrati in rotta di collisione con lei.
In tutto ciò a fine capitolo –meno sadico dei tuoi standard e avrei voluto pure vedere, dopo tutto sto dolore pure il finale appeso non te lo si perdonava- ho detto tra me e me, beato Akito che nel frattempo starà passando la serata con John e starà ripensando allegramente alla mattinata trascorsa con Sana… Voglio proprio vede quando scopre tutto che succede X.D
Come sempre ti rinnovo la mia stima immensa e la mia incondizionata ammirazione.
Ciao my preferitosa.
Ti mando tanti tanti baci cara Alex, spero di averti detto tutto, in caso, come sai, modifico X.D
A presto
Stefy
(Recensione modificata il 22/12/2020 - 04:12 am)
(Recensione modificata il 22/12/2020 - 04:16 am)
(Recensione modificata il 22/12/2020 - 04:21 am)