Fanfiction 01: Pain di Deb
Fanfiction 02: Venomous di gabryweasley
Fanfiction 03: Lost di Deb
Fanfiction 04: Limbo di Deb
Fanfiction 05: Demons di gabryweasley
Fanfiction 06: Waiting for di Deb
Fanfiction 07: Possibility di gabryweasley
Fanfiction 08: Alone di Deb
Fanfiction 09: Sadness di gabryweasley
Fanfiction 10: Comet di gabryweasley
Fanfiction 11: Lose Myself di Deb
Fanfiction 12: Enough for me di gabryweasley
Fanfiction 13: Pretense di Deb
Fanfiction 14: Shame di Deb
Fanfiction 15: Breathe In, Breathe Out di gabryweasley
Fanfiction 16: Shedding Skin di gabryweasley
Stringo ancora la mano di Sana.
Ciao a tutti! :D Fanfiction successiva: Forgiveness di Deb
Non ho mai lasciato la presa durante tutto il percorso dalla sala parto alla camera. Non ti lascio più.
Mi stendo sopra le lenzuola, accanto a lei, facendo attenzione ai movimenti e ai fili delle flebo. Mi sei mancata tantissimo.
Mi racconta qualcosa di come è stato, io la ascolto in silenzio.
«Quando è nata è passato tutto» dice, con quel suo sorriso che arriva agli occhi.
Sospira e mette anche l'altra mano sulla mia. Abbasso lo sguardo e vorrei fosse davvero così.
«Vedrai, è bellissima.»
Sana gira la testa e chiude gli occhi come se così riuscisse a visualizzarla meglio. Poi, all'improvviso, mi guarda di nuovo e li spalanca.
«Akito. Hai chiamato la tua famiglia?»
La mia famiglia. Non ho chiamato nessuno. Non ho pensato a niente, davvero a niente, se non a Sana e alla bambina. Ho completamente dimenticato la ragazza che mi ha avvisato del parto, persino Rei. Mi ha detto di essere stato per tutto il tempo in sala d'attesa, a pregare, e io non me ne sono accorto.
«Non ci ho pensato…»
Sana mi guarda a bocca spalancata e mentre lo fa allunga una mano sul comodino a prendere il cellulare. Cerca il numero di Natsumi, la chiama. Si prodiga in mille scuse, racconta di quanto sia stata colta di sorpresa perché è successo tutto prima del previsto, si scusa ancora. Sì Akito è qui con me, stiamo aspettando la bambina.
Non stacca mai l'altra mano dalla mia.
Chiude la chiamata, quando bussano alla porta, e io mi rimetto in piedi.
Una puericultrice entra, in braccio un fagottino rosa.
«C'è qualcuno che vuole conoscere meglio mamma e papà, e ha anche una gran fame.»
La donna cammina fino a me e mi tende la bambina. Sento la mano di Sana che lotta per liberarsi dalla presa per la prima volta da quando sono arrivato, la guardo e mi sta facendo cenno di prendere la bimba.
È molto, molto piccola. Avvolta in copertine troppo grandi per lei, sembra stare così comoda fra le braccia della puericultrice, ma Sana si è liberata e comincia a darmi piccole spinte sulle gambe.
«È piccolissima, ho paura di farla cadere…» lo dico, mentre tendo le braccia e mi contraddico.
«Allora non cadrà. La paura renderà la sua presa più salda, signor Hayama.» la puericultrice mi passa la bambina e mi sorride.
La sento che prima di lasciarci di nuovo soli dà qualche nozione a Sana, mentre io mi siedo ai piedi del letto senza staccare gli occhi da mia figlia.
Sento Sana che si mette a sedere al centro del letto e che appoggia la testa sulla mia spalla e mi abbraccia la schiena.
Sento quello che c'è intorno a me ma non riesco più a staccare gli occhi dalla bambina.
«Ciao…» sussurro.
Non ci conosciamo molto io e te, vorrei dirle. Ma, quando sente la mia voce e si volta verso di me, e pianta gli occhi nei miei, so che non è così.
Il tempo non esiste più, e le lancette dell’orologio si sono finalmente fermate. Si sono azzerati i miei sbagli, le mie paure e i miei incubi.
Lei è il sogno che non sapevo di avere.
Sento le lacrime che sgorgano, di nuovo, incontrollate. Una cade sulla sua manina rugosa che tiene stretto un lembo della copertina e la mano di Sana arriva pronta ad asciugarla.
È la bellezza del mondo stretta nelle mie braccia.
È come se tutto avesse portato a questo momento.
Come se avessimo attraversato una galleria e lei fosse la luce alla fine, così forte da non riuscire a tenere gli occhi aperti.
Come se non fossi scappato ma avessi solo fatto un giro diverso.
Mi sono perso per riuscire a trovarti.
Questa è la terza fic del cuore. Breathe in Breath out, Shedding Skin e Hi sono tre shot in cui ho sviscerato l’anima. Il potere del trio coincide col mio.
Come sempre, spero che riusciate a sentire un po’ di quello che ho sentito io.
Akito e Sana sono riuniti, lui è momentaneamente diventato una cozza attaccata allo scoglio e il suo cervello sta giusto cominciando a dare qualche segno di volersi smollare un attimo quella corazza dura che ha indossato nei mesi precenti.
Io credo di essere riuscita a mantenerlo IC, viste le circostanze. Spero che siate d’accordo con me! ^^
Per la prossima shot, torna tutto nelle mani della mia sorellina amorosa Deb. ❤
Mano sul cuore,
Gabry