Recensioni di Polaris86

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Recensione alla storia Fino al mattino - 19/05/17, ore 13:16
Capitolo 8: Epilogo
Ho atteso con ansia questo giorno: il giorno in cui avrei letto l’epilogo di una storia che avrei voluto non finisse mai. Perché questi tuoi Yamagi e Shino, seppur diversi da quelli che abbiamo conosciuto, rimangono sempre loro: il timido e riflessivo meccanico, che ha vissuto per anni nascondendo metà del suo volto e buona parte dei suoi sentimenti per Shino, e il pilota impulsivo e spaccone, che adorava così tanto stare con i suoi compagni, da essere disposto a tutto pur di proteggerli…anche combattere, pur essendo di base una persona pacifica. Sono loro e allo stesso tempo non lo sono, perché hanno vissuto esperienze che li hanno cambiati, senza però snaturarli…ma anzi, arricchendoli di nuove interessanti sfumature.
Sono davvero, davvero contenta che alla fine ognuno di loro abbia riscoperto il suo vero io…e che, soprattutto, si siano ritrovati. Anche se mi avevi fin da subito garantito l’happy ending, il terrore che qualcosa si fosse spezzato tra i due, creando una distanza che non avrebbe mai potuto essere pienamente colmata, mi ha sempre accompagnato…anche in questo capitolo finale, quando Shino si chiede se Yamagi sa che c’era anche lui insieme a Kassapa la notte in cui lo hanno trovato totalmente ubriaco e mezzo disidratato davanti alla tomba. Anche il vederlo sempre in movimento non mi fa stare molto tranquilla, ma lo capisco benissimo: negli ultimi tre anni, il tempo per lui si è come fermato…e non solo non è andato avanti, ma è quasi tornato indietro, facendogli rivivere gli anni della CGS con l’aggravante di essere e sentirsi completamente solo. Vuole a tutti i costi recuperare il tempo perso, rinsaldare i legami con la sua famiglia e, soprattutto, trovare anche lui una strada da percorrere...e anche se mi dispiace per Eugene, sono contentissima che alla fine abbia scelto di aiutare Dante e Derma all’orfanatrofio: Shino è un fratello maggiore mancato, non ce n’è. All’inizio della serie, prima che Yamagi iniziasse a stalkearlo, lo vediamo sempre pranzare circondato da bambini…e avrò sempre negli occhi l’immagine di lui sulla colonia di Dorf che gioca con i bambini sotto lo sguardo luminoso di Yamagi – che stava già probabilmente pensando a quanto gli avrebbe fatto piacere costruire una famiglia con lui.
Bellissima la scena nel bagno, con quel fugace ma elettrizzante bacio alla base del collo (proprio sopra a quel sistema che li condannati a una vita da ratti, ma che gli ha anche permesso di costituirsi come famiglia), e, soprattutto, bellissima la scena finale: con l’accenno a Ride, altro personaggio che ho amato tantissimo (e non solo perché ha vendicato Orga), e, soprattutto, con quello scambio di battute nato dalla domanda che tutti noi ci siamo fatti almeno una volta (nella serie ma anche, più in generale, nella vita) e che Shino rivolge a Yamagi: “Ti chiedi mai come sarebbero andate le cose, se avessimo fatto scelte differenti?” Shino se l’è posta per tre anni sorpattutto perché credeva che i suoi compagni fossero morti perché lui aveva sbagliato quel colpo…e Yamagi che non se l’è mai posta perché…beh, perché il Flauros è diventato Ryusei-Go soprattutto grazie a lui…mamma mia, brividi pure. Ma, come dice giustamente Yamagi, non ha senso porsi simili domande, perché il passato non si può cambiare: l’unica cosa che si può cambiare è il futuro.
Ho sorriso con le lacrime agli occhi quando Shino ha corretto Yamagi e, soprattutto, quando Yamagi ha corretto Shino…e ho continuato a farlo fino alla fine, fino a quella bellissima frase conclusiva, che riassume il senso di uno dei finali più malinconici che io abbia mai visto: “Un pezzo alla volta, costruiamo la nostra nuova vita. I nostri compagni sono morti per darci questa possibilità, e noi non la sprecheremo.”
Grazie SoltantoUnaFenice per avermi fatto emozionare, commuovere e, soprattutto, sognare con la tua FF. Continuerò a seguirti perché adoro il tuo modo di scrivere, nella speranza che tornerai prima o poi a parlarci ancora di Yamagi e di Shino. Un bacione.
Recensione alla storia Fino al mattino - 11/05/17, ore 12:31
Capitolo 7: Sette
No, vabbè…io ti amo!! Questo capitolo è stato un balsamo sulle mie ferite…finalmente, FINALMENTE hanno messo le cose in chiaro. Mamma mia…mi sono riletta la tua FF tre volte…e ancora mi si stampa un sorriso ebete in faccia ogni volta che arrivo alla fine.
Nonostante l’impulsività di Shino, che immagino sia sempre un po’ un problema da gestire, sei arrivata al fatidico momento del bacio in progressione, facendo sì che la cosa, per quanto repentina, sia nata in modo davvero spontaneo.
Dopo che Shino ha mostrato la sua debolezza a Yamagi, parlandogli dei suoi rimorsi e piangendo, ecco che Yamagi ammette senza paure la sua, proprio per far in modo che tra loro non ci siano più segreti…per permettergli di mettere un bel punto, andare a capo e iniziare a scrivere il loro futuro insieme. Ah, il nostro meccanico è proprio diventato un ometto…ci credo che Shino abbia l’impressione di essere rimasto indietro (e frema dalla voglia di fare anche lui qualcosa…anche solo lavare i piatti!): per lui, rinchiuso in quella colonia, il tempo si deve essere fermato…se non addirittura azzerato. Ma non credo gli ci vorrà molto per riprendere in mano la sua vita e crescere, circondato dal calore della sua famiglia e dall’amore di Yamagi.
Oh, finalmente anche Shino si fa una doccia…con tutto quello che ha passato, temo ne avesse più bisogno di Yamagi.
Ed eccolo, il momento in cui Yamagi vede e capisce davvero che cosa ha passato Shino…sembra quasi sul punto di cadere ancora nello sconforto, magari pure nella paura di non riuscire a convivere con i segni di quel passato così triste e tragico…ma ecco che Shino gli prende il viso tra le mani, lo guarda negli occhi e lo ringrazia per tutto l’amore e la dedizione con cui ha sempre lavorato al Ryusei-Go…e che gli hanno permesso di sopravvivere a quell’attacco. Yamagi coglie subito la palla al balzo e chiarisce l’ultimo punto che c’è da chiarire tra loro: lui lo ha fatto perché lo ha sempre amato…e l’unica cosa che poteva fare per esprimere questo sentimento era occuparsi di lui attraverso il suo Gundam Frame, migliorarlo per aumentare le probabilità di vederlo tornare vivo dal campo di battaglia.
Ed ecco che quel bacio sulla fronte che Shino gli stampa per esprimere tutta la sua riconoscenza e tutto il suo affetto, si trasforma in un bacio sulle labbra che esprime il bisogno di far capire all’altro che lo ricambia...un bacio che è quasi una carezza, perché Shino capisce di ricambiare il sentimento di Yamagi, ma non sa ancora come bene gestire la cosa, e perché capisce che deve andarci piano, visto che sta toccando delle corde MOLTO ma MOLTO delicate del cuore di Yamagi, in un momento già di per sé MOLTO delicato. E infatti Yamagi è paralizzato dalla paura…povero cucciolo! Gli sarà sembrato tutto così surreale!!
Ma ecco che basta un secondo, basta che Yamagi intravveda nei gesti e nelle parole di Shino il terrore di aver esagerato per fargli superare qualsiasi blocco. La paura di rimviare, se non addirittura di perdere nuovamente, la possibilità di essere felici insieme è troppa e Yamagi, anche se scosso, si prende quel bacio che ha sempre voluto…e io esulto!!!
Tenerissimo il quadretto finale, con quei capelli che ricadono per nascondere l’imbarazzo e le bellissime parole di Shino: “Grazie…Di avermi sopportato. Di avermi protetto. Di non avermi dimenticato.”
ME FELICEEEEEEEEE
Recensione alla storia Fino al mattino - 10/05/17, ore 15:42
Capitolo 6: Sei
Il primo chiarimento…emozione pura!! Mi sono commossa una riga sì…e pure l’altra. Hai descritto la scena magistralmente, lasciando che siano non soltanto le parole, ma anche i silenzi e i gesti a esprimere quel desiderio di sapere per capire e di comunicare per far comprendere che ha animato i due ragazzi fin dal primo momento che si sono guardati negli occhi dopo che le posate sono cadute.

Ho apprezzato tantissimo la determinazione di Yamagi, perché credo profondamente che lui sia tanto forte dentro quanto sembra debole fuori. Alla fine è come se avesse messo Shino con le spalle al muro, accompagnandolo con atteggiamento dolce ma sicuro…che cosa ti turba realmente? All’inizio lo fa pensando, forse un po’ troppo egoisticamente, che l’ombra che sente nella sua voce e vede nei suoi gesti sia dovuta all’averlo visto in quelle condizioni la sera prima. Ma poi si ritrova a dover gestire una confessione a cuore aperto che gli offre una prospettiva nuova da cui guardare la cosa: una confessione che Shino gli offre spontaneamente, quasi a volergli risparmiare il dolore di dover esprimere i propri dubbi e paure per cercare di capire quelle dell’altro.

Quell’ombra che incombe sull’anima di Shino è una delle più brutte di questo mondo, quella del RIMORSO. Rimorso per aver sbagliato quel colpo, per essersi rassegnato troppo facilmente all’idea che la sua famiglia fosse stata sterminata…rimorso per TUTTO quello che ha fatto a Yamagi. Su quella parola ho pianto, lo giuro. Perché in quel «tutto quello che ti ho fatto» c’è anche «tutto quello che NON ti ho fatto», tutte quelle occasioni di felicità che avrebbero potuto vivere quando ne avevano avuto l’occasione ma che non hanno vissuto perché lui non si era ancora accorto della profondità dei suoi sentimenti. E di fronte a uno Shino più fragile che mai, ecco che Yamagi mostra una forza che gli deriva da un amore incrollabile verso l’altro: lo abbraccia e lo rassicura, aprendogli completamente il proprio cuore, pronunciando quella bellissima frase, che condensa in poche parole tutto il dolore, sì, ma anche e soprattutto tutto l’amore di Yamagi («Tu non lo sai cosa mi hai fatto. Non sai cosa mi hai dato […]. Avrei preferito morire, ma…non c’è mai stato un giorno, uno solo, in cui avrei preferito non averti conosciuto. Mai»). E di fronte a quelle parole e a quella stretta, Shino si lascia finalmente andare…e piange, mentre Yamagi NON piange. Bellissima questo contrapposizione, che ribalta per un attimo i ruoli, ma non la volontà di provare a voltare davvero pagina.

Mamma mia come mi sento più leggera, adesso che la prima pietra della riconciliazione è stata posata. <3
Recensione alla storia Fino al mattino - 09/05/17, ore 13:59
Capitolo 5: Cinque
No, vabbè, questo capitolo è fantastico! L’ho adorato dalla prima all’ultima parola…e l’ho divorato in preda a un mix di emozioni che non riesco ancora bene a focalizzare del tutto.
Sei partita con una scena bellissima, facendoci vedere Shino e Yamagi incapaci di stare l’uno lontano dall’altro…per la felicità, sicuramente, ma anche per il terrore che possa succedere chissà che cosa se mai dovessero perdere il contatto anche solo per un secondo. Ma ecco che proprio questo contatto così spasmodicamente cercato diventa il veicolo attraverso cui si esprime la sofferenza di entrambi: Yamagi si accorge che c’è qualcosa di diverso nella stretta di Shino…e Shino si rende conto di quanto Yamagi sia ancora molto debole nel fisico e provato nella mente.
Mi è piaciuto molto il pezzo in cui Yamagi si lascia finalmente andare, decidendo di mostrare le proprie debolezze a Shino, che rappresenta l’unica persona a cui mai avrebbe voluto farle vedere…perché mi viene in mente, per contrasto, i momenti in cui, nell’anime, Shino si è mostrato debole…perché lo ha fatto sempre e solo davanti a Yamagi. È come se Yamagi lo abbia tacitamente ringraziato di tutte quelle volte in cui gli ha fatto vedere cosa si nasconde davvero dietro quell’aria da spaccone, facendogli vedere che cose si nasconde veramente dietro la sua compostezza.
Bella poi anche la doppia presa di coscienza: Shino si rende conto che Yamagi è cresciuto e Yamagi, beh, che Shino è davvero scampato alla morte per un miracolo. La “scoperta” del braccio meccanico, guidata da una curiosità che rende avventati, è così umana che mi sono dovuta fermare alla fine…perché se è vero che ciò che conta è che Shino sia vivo e accanto a Yamagi, non è vero che quello che gli è successo non importa: perché oltre alle cicatrici nel fisico, ci sono anche quelle nell’animo…e quelle sono insidiose perché, anche non si vedono all’esterno, si fanno sempre sentire.
Tenerissimo Yamagi che continua a guardare Shino, per la gioia di averlo finalmente accanto a dare un senso alla sua vita e per l’incredulità che il suo sogno si sia davvero realizzato…deve essere una situazione davvero straniante. Ti senti come in un sogno, ma sai che non è un sogno…sogno e realtà…realtà e sogno…ODDIO, non dirmi che quello che io credevo l’ennesimo fantasma era davvero una persona reale…era davvero quella persona! E da cosa Yamagi lo capisce? Dal modo in cui Shino lo ha guardato…e anche qui…feels a manetta, perché mi sono fatta talmente tanti screenshot dei momenti in cui si sono guardati negli occhi durante gli episodi 45 e 46, che mi partono millemila film mentali e mi devo fermare un attimo.
Povero Yamagi…il terrore di aver deluso Shino facendogli vedere quali effetti devastanti ha avuto sulla sua psiche un dolore che dopo tre anni non ha accennato a diminuire, ma che si è anzi intensificato…la consapevolezza di averlo ferito con un atteggiamento e, soprattutto, delle parole che non sono proprio quelle che una persona che ti rivede per la prima volta dopo tre anni vorrebbe sentirsi dire…quel misto di vergona e rabbia che ti porta a scappare anche di fronte alla mano che ti tende la persona che ami…piangoooo!
Recensione alla storia Fino al mattino - 08/05/17, ore 14:39
Capitolo 4: Quattro
«Quando Yamagi gli butta le braccia al collo, singhiozzando, riesce a formulare soltanto un pensiero. Sono tornato a casa».

No, vabbè...io piango! Piango per la felicità di aver finalmente assistito all'incontro tanto agognato e per il sollievo di vedere che Yamagi non è rimasto bloccato da questa rivelazione, ma è subito corso fuori a cercare Shino per stringerlo tra le sue braccia e respirare il suo odore.

Povero Kassapa...l'ha presa alla larghissima! È proprio vero che spesso è più facile comunicare le brutte notizie che quelle belle...soprattutto quando si è consapevoli che anche (e oserei dire soprattutto) le belle notizie possono avere risvolti imprevedibili: perché, al di là della gioia del momento, ci sono poi tutta una serie di fatti con cui dover fare i conti. Tre anni non sono pochi, soprattutto se passati in una rassegnazione che ti priva di qualsiasi slancio vitale o in un dolore che ti consuma..i loro sentimenti saranno anche rimasti gli stessi ma sono cambiati i loro caratteri: Shino e Yamagi dovranno trovare nuovi canali per esprimerli e questa sarà la vera e propria sfida.

Il bisticcio tra Eugene e Shino mi ha fatto morire...è proprio da loro uno scambio di battute senza peli sulla lingua, che però non esita a cessare nel momento in cui uno dei due (di solito Eugene, che è tanto sensibile quanto permaloso...anzi, oserei dire che è permaloso proprio perché incredibilmente sensibile) intuisce che sotto sotto c'è qualcosa di serio, che merita tutto il rispetto e la comprensione possibili...veramente adorabili.

Ora finisco di soffiarmi il naso e mi butto sul prossimo capitolo.