Recensioni di gratia

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia L'unico domani - 31/08/16, ore 13:06
Capitolo 36: Capitolo XXXV - Purezza
Cara Lou,
paragono questo capitolo ad un vero e proprio quadro narrativo, con caratteristiche anche visive, fatto di contrasti emotivi, luci ed ombre. Trovo molto bello il titolo da te scelto, "Purezza", perché richiama il candore dei sentimenti che si agitano nei cuori dei protagonisti, nonostante i toni cupi di due delle scene qui descritte. La scena iniziale e quella finale evocano due solitudini, legate a Joe. Due scene scure, due scene pregne di quel dolore che l'amore totale e totalizzante che solo un ragazzo eccezionale come Joe è capace di evocare in coloro che gli arrivano troppo vicino. Sai, sia Yoko che Tange mi sembrano delle falene, fatalmente attratte da Joe, che si avvicinano troppo alla sua luce intensa e ipnotica, rischiando di bruciarsi.
Il bacio che Jun ha dato a Yoko, l’assenza di una reazione immediata da parte della giovane, la sua fuga successiva e tutti i dilemmi ed i tormenti che abitano in lei mi hanno fatto provare un’intensa empatia. Questo momento narrativo ha reso Yoko fragile, vulnerabile, le ha tolto quella veste invisibile di perfezione che il lettore era abituato a vederle indosso. Ho apprezzato moltissimo questa scelta narrativa, perché il fiore di loto, bianco e perfetto, pare anche più vivo in questa fase. Ho trovato molto umana e delicatamente femminile la sua reazione, desidero davvero plaudirti per questo.
Sulla stessa linea, seppur con un amore di natura visceralmente differente, troviamo un Tange che non riesce ad esprimere se stesso con il “suo ragazzo”, che soffre, si tormenta, trascorre notti insonni per l’angoscia. Ancora una volta, la solitudine di un amore smisurato lo avvolge, come accade poco sopra con Yoko. Un amore che nessuno dei due è in grado di esprimere, che li rende fragili, tormentati, condannandoli al silenzio. Perché Joe non è un uomo che comunica il suo mondo interiore con le parole.
Nel mezzo di queste due scene scure fatte di contrasti interiori, troviamo immagini rasserenanti di Jose. Il quadretto idillico familiare del pugile spezza quella tensione che i tumultuosi sentimenti di Yoko hanno creato dentro al lettore. In Jose, il lettore vede tutto quello che Joe ancora non ha: la pace di una famiglia, il titolo mondiale, una vita normale con il corpo e la mente in salute. Un’aura di calma e pace circonda la storia della vita del campione, a differenza di Joe. Tutto ciò si riflette magnificamente nella scena pugilistica da te descritta, dove Jose dimostra non solo il suo talento nell’incontro con Gomez, ma anche quella serenità che ha accompagnato la sua vita e la sua scelta di divenire un pugile. Nessuna rabbia incontenibile nel corpo emana dal grande campione, ma solo talento e passione.
Ammetto che una piccola tristezza si sta facendo largo in me, all’idea che il percorso che mi hai fatto compiere insieme a Joe, Yoko e agli altri splendidi personaggi di Ashita no Joe sia quasi giunto al suo epilogo… Sei stata capace di mettere amore e passione in ogni singola parola di questo lavoro e di emozionare con talento, trasporto emotivo, ma anche con profondo rispetto per l’opera originale. Chapeau.
Un abbraccio,
gratia
Recensione alla storia L'unico domani - 22/08/16, ore 01:19
Capitolo 35: Capitolo XXXIV - Un altro sé
Cara Lou,
ci proponi un capitolo dolceamaro, caratterizzato da un’intima doppiezza. Un vero e proprio apice narrativo “negativo”, nel senso che i protagonisti, Joe e Yoko, sono inondati da un fato con cui è difficile pugnare.
Dolce, come l'amore profondo che Yoko prova per il suo uomo.
Dolce, come l'amore paterno di Nakamura per il figliolo, come il tormento che l’uomo ha cercato per settimane di contenere dentro di se’, nel silenzio di uno smisurato amore filiale.
Dolce, come il sentimento che Jun prova per Yoko, un bianco fiore di loto perfetto e apparentemente irraggiungibile.
Amaro, come il male neurologico che affligge Joe e come la sua tenace negazione.
Amaro, come la disperazione che una donna come Yoko, che ama visceralmente il suo uomo, prova dentro di se' nel vedere Joe peggiorare, giorno dopo giorno. La diagnosi neurologica del luminare è terribile per la giovane donna innamorata, che soffre ancora di più nel vedere che l’uomo che ama non ha intenzione di ammettere il problema di salute che lo affligge. A poche settimane dal match con Mendoza, che sarà uno stress fisico immane per il giovane, le preoccupazioni di Yoko sono più che fondate.
Ma forse il momento più amaro e intimamente doppio di tutta questa drammatica fase narrativa è quel bacio che Jun riesce a rubare al suo fiore di loto irraggiungibile. Nessuno può giudicare quel bacio rubato, perché Yoko ha messo tutta se stessa in un rapporto d’amore imperfetto e sublime. Ma anche Yoko è un essere umano, ed il suo momento di fragilità è immenso. Ho trovato quel bacio di una dolcezza infinita, pur nella tragicità del momento. Mi piace definirlo “un bacio strappato al dolore”, o un petalo di quel fiore, colto da Jun.
Questo capitolo è un fiume emotivo per il lettore che vi entra e che ne rimane travolto suo malgrado, un momento decadente e appassionato, che coinvolge tutti i protagonisti. La capacità di descrivere momenti così tragici con una narrazione composta e orgogliosa ma colma di umanità è un grande pregio.
Complimenti vivissimi, cara. Menzione speciale per il banner, che trovo splendido!
gratia
Recensione alla storia L'unico domani - 22/07/16, ore 12:36
Capitolo 34: Capitolo XXXIII - Il prezzo delle nostre scelte
Cara Lou,
il prezzo delle scelte è il tema di questo capitolo, in cui domina il colore bianco della sposa e della purezza.
La scelta più evidente e struggente è quella di Noriko, che ha deciso di relegare il suo amore per Joe in un angolo di se’, salvo poi accorgersi che un amore vero per un uomo è difficile da estirpare, così semplicemente. La sola vista del ragazzo infatti, genera un tumulto incontrollabile nella giovane e futura sposa, al momento dell’invito alla cerimonia. Davvero struggente il dubbio della giovane, divisa tra l’amore che infiamma le guance e il “voler bene”, quello che ella stessa sa di provare per il suo futuro marito.
La magia del matrimonio da te descritto, i dettagli delle vesti e dei momenti cerimoniali sono descritti in maniera pura e perfetta, così come puro e perfetto è il colore bianco che domina la figura della sposa tradizionale. Noriko sembra un angelo, colmo di placida serenità e compostezza. Nessuno potrebbe sospettare che dentro di lei si agita il tormento del dubbio, che poi diviene infine una scelta senza ritorno. Sei stata capace di emozionarmi con i sottili e misurati gesti, con le immagini che ho visualizzato davanti a me della cerimonia in tutto il suo splendore e in tutta la sua spiritualità.
Toccante e struggente il momento in cui Noriko osserva la fede splendere la suo dito, la scelta è fatta, non vi è più modo di cambiarla. E solo lei sa quale sarà il prezzo della sua scelta.
La scelta è anche quella di Joe. L’ostinata e persistente decisione di minimizzare i suoi problemi di salute conseguenti all’incontro con Walker. Yoko ama talmente tanto il giovane pugile che è disposta a rinunciare a presenziare al matrimonio del suo migliore amico pur di parlare con un luminare degli evidenti problemi neurologici del ragazzo. I problemi di equilibrio e di coordinazione di Joe potrebbero sottendere lesioni cerebellari, attendo con ansia di avere delucidazioni  sulla condizione di salute del nostro amato pugile, cara Lou.
La chiusura del capitolo fa calare un sipario di silenzio carico di significato, per Noriko in  primis, ma anche per Joe. “Nulla da dire.”, qui sinonimo di “Alea iacta est”.
Bravissima per tutti i delicati e ricercati riferimenti culturali e tradizionali giapponesi, ogni qualvolta leggo un pezzo di questo tuo lavoro su Joe apprendo nuove nozioni e rimango affascinata dalla bellezza della cultura del Sol Levante. Sinora, questo è tra i miei capitolo preferiti della tua splendida long.
Un abbraccio,
gratia
Recensione alla storia L'unico domani - 04/07/16, ore 21:21
Capitolo 33: Capitolo XXXII - Match indecente
In questo capitolo dedicato al “match indecente” tra Joe e Walker, hai scelto una struttura narrativa diversa dai precedenti. Infatti, l’apertura vede Joe nel momento post-incontro, solo e dolorante dopo lo scontro con il violento pugile americano. Ho trovato questa scelta molto appropriata e stimolante per il lettore, perché vediamo subito le condizioni di Joe, ma argutamente, hai lasciato in sospeso il risultato dell’incontro. Questo “trick” narrativo molto interessante e appropriato al momento narrativo, costruisce una bella tensione di plot ancora prima che l’incontro inizi. Sappiamo che sarà un match durissimo, sia dal titolo del capitolo, sia dal flusso di pensieri di Joe dell’apertura. Non sappiamo però il risultato finale del “match indecente”.
Dal silenzio di questo momento personale, ci conduci poi all’interno del palazzetto dello sport, affollato di gente e con la onnipresente Yoko, un magnifico fiore di loto che dona sempre quel delicato tocco femminile alle scene in cui compare, e che ritroviamo accanto al suo uomo.
Bellissime ed evocative le frasi che hai voluto sottolineare, distanziandole ed isolandole dal resto del testo. Mi ha colpito in particolare quella che descrive la differenza tra Stati Uniti e Giappone: due cieli diversi, per due mondi diversi. Solo questa frase ha insita in se’ una poesia disarmante, di un simbolismo magnifico. Il sole, uno e rosso. Il Giappone, unico ed unito. Le stelle, multiple e bianche. Gli Stati Uniti, con le loro molteplici facce, la loro eterogeneità, le loro differenze interiori. Questo “verso” merita davvero un’ovazione per tutta la poesia, la storia e l’antropologia che cela in se’.
E continua il contrasto dei colori, tra quelli della pelle dei due boxeur, ma anche tra quelli delle anime (come il colore nero dell’anima di Walker).
Ancora una frase che spezza la narrazione, “senza resa e senza speranza”. L’aura negativa del pugile americano risucchia tutto con la sua ossessiva negatività, che non si arrende mai e che non conosce speranza. Davvero un’immagine potente per descrivere l’avversario di Joe prima che il match inizi, e che contribuisce ad aumentare ulteriormente la tensione narrativa intorno all’incontro.
Molto delicato anche il pensiero di Joe per il suo sfortunato amico Carlos, e ancora una volta una frase separata ed evidenziata nella narrazione chiude quel microcosmo interiore e privato, aprendo la strada al match stesso.
Ho poi particolarmente apprezzato i dettagli tecnici con cui hai intriso la narrazione, che mi hanno reso molto godibile il match, nonostante le scorrettezze dell’avversario di Joe. Possiedi una passione e una conoscenza davvero profonda di questo sport che stimo molto e che rendono tutto il tuo lavoro assolutamente realistico e curato.
La chiusura poi risolve quella tensione con cui hai sapientemente tenuto il lettore incollato alla narrazione. Joe vince. Nonostante il dolore e le scorrettezze. E forse, anche grazie ad essi.
Apprezzo la dinamicità di questo tuo lavoro, cara, in cui le parti intime, personali ed introspettive dei personaggi si alternano a momenti sportivi di grande movimento fisico, ma anche interiore.
Complimenti, come sempre.
Un abbraccio,
gratia
Recensione alla storia Per uno yakitori - 18/06/16, ore 21:53
Capitolo 1: Per uno yakitori
C'e' tutto il dolore muto di una donna in queste 100 parole. Attraverso gli occhi innocenti del sentimento che la piccola provava per nii-san, anche i luoghi più cupi divengono pieni di colori, di profumo, di amore.
Ma quando l'aura magica di questo legame lascia spazio al dolore dell'assenza, non resta altro che la grigia realtà.
Toccante e delicato questo mini flusso di coscienza, che mi ha regalato una dolce sensazione di serenità, nonostante la malinconia che la pervade.
Complimenti!
gratia