Recensioni per
L'Angelo e la Vendicatrice
di Zia Esmy

Questa storia ha ottenuto 44 recensioni.
Positive : 44
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
25/10/06, ore 17:22

finalmente!!! sei tornata con un'altra storia davvero emozionante!! forse non lo sai, anzi, sicuramente non lo sai, ma i tuoi personaggi sono tra i miei favoriti e mi emozionano sempre moltissimo! le tue storie mi lasciano spesso e volentieri senza fiato, sia perchè adoro leggere storie che parlano del passato, (specie se così ricercatamente e attentamente contestualizzate) sia perchè sei attenta nei dettagli ma mai prolissa, hai il dono di saper descrivere le emozioni e i pensieri più profondi, e non ti fermi davanti a stereotipi...e poi diciamoci la verità, come la crei tu la suspance....!!!!! ;) tutto questo per esprimerti quanto io abbia amato non solo questa fiction,( che spero sia presto aggiornata,-> eh lo so, ma non puoi biasimarmi per averci provato!!!) ma anche molte delle altre che hai così sapientemente scritto (ovviamente mi riferisco in primo luogo a "Like the butterfly wings", assolutamente indimenticabile; "La cosa più bella" e "Le ombre del tempo" di cui bramo conoscere gli ultimi sviluppi!!!!!) beh, ti ringrazio per queste emozioni che così generosamente doni a questi poveri lettori! non smettere mai!! e al prossimo capitolo! un bacio Sarya

Recensore Veterano
25/10/06, ore 15:39

Ciao Zietta dolce e adorata! Rieccomi qui, come sempre commossa -perchè è difficile non esserlo, dopo aver ricevuto l'onore di essere nominata ufficialmente dedicataria di una storia così meravigliosa- dopo aver letto questo lungo, lungo capitolo, a recensirti ancora una volta.
Prima di tutto, mi sembra eccessivo accostare la parola romanzo ad una mia recensione, a meno che non s'intenda che è lunga quanto un racconto XD Su questo posso darti ragione. Ma sai, la ragione principale per cui la mia recensione al tuo prologo e al primo capitolo è stata così lunga, dettagliata e appassionata, è perchè avevo davvero da esporre un numero incredibile di emozioni e sensazioni, senza contare che non potevo esimermi da dare il mio giudizio più spassionato sulle vicende dei tuoi personaggi.
Morrigan. Che in questo capitolo è stata vista solo dall'esterno.
Devo ammettere che non mi aspettavo un nuovo cambio di voce narrante: mi ha sorpreso che tu abbia deciso di tornare alla terza persona, ma il fatto che il punto di vista fosse quello di Micael è stato una grande idea. Così, come dice Ely, il protagonista "morale" di questo capitolo è lui: l'Angelo, il Bianco, la Tenerezza e la Bontà. Micael Lively: la vita -come ho già detto una volta, non sbagliando.
Ecco, probabilmente non sto per dire niente di nuovo, rispetto a questo personaggio, soprattutto se si considera che lui stesso si autodefinisce un uomo, prima che ogni altra cosa -parlando con Morrigan stessa. Ma non posso mettere l'accento sulla sua spiccata umanità. Non parlo di umanità intesa come mera compassione, ma di qualcosa di più alto, se vogliamo: del fatto che i suoi sentimenti, che tu hai reso così veri, così palpabili -tanto che mi sono sinceramente ritrovata a chiedermi, durante la lettura, se non ero diventata scema, e se la narrazione non era portata avanti in prima persona, con Micael come voce narrante- sono quelli che proverebbe un qualunque essere umano che sia simile a lui, in una circostanza del genere. Intendo dire, cioè, che Micael è quanto di più reale io abbia visto in una storia mai letta.
Mh, mi sa di deja vu, questa frase: credo di averti già detto una cosa del genere in più d'una occasione simile a questa. Ma tant'è: ribadire il concetto non è sbagliato, e non fa mai male.
L'altra volta ho parlato di climax, in tutta la parte finale del primo capitolo: perchè il pathos era crescente, e mi sono sentita il fiato corto. Permettimi di chiamare climax anche un'altro aspetto della storia, in questo capitolo. Mi riferisco proprio ai sentimenti di Micael. Pur essendo onnipresente, dentro di lui, la voce della razionalità, che gli solletica la mente e gli chieda conto delle sue azioni, domandandogli cosa diavolo ci faccia, per giorni chiuso in una casa con un'assassina, cosa glie ne torni di curarla e di esporsi all'eventuale pericolo di morire di una letale stilettata al cuore, ho davvero seguito con passione l'evolversi dei suoi sentimenti per lei, la Morrigan, l'assassina. Dapprima si è trattata di curiosità, quasi: perchè è stato quasi scioccante, per lui, vedere la sua mano sporca di sangue, la sua ampia ferita aperta nella spalla, e lei priva di sensi, immersa nel fango e nella neve -voglio, a proposito, approfittarne per mettere l'accento su quanto io abbia sentito vivida, questa cosa, cui più di una volta Micael ripensa, sulla differenza dell'essere fatti di carne e sangue e non di mero spirito divino; e quella mano sporca di sangue, sollevata davanti al viso, ad attestarlo- ho l'impressione l'abbia sconvolto al punto da richiedergli di doversi capacitare, di questa cosa, di questa terribile scoperta. Lei, che lo aveva battuto, che in più di un'occasione lo aveva seminato, lei che gli era sfuggita per mezza Inghilterra.
Dopo è arrivata, dispettosa e non sempre benvenuta, la Tenerezza.
Sopra, ho detto Tenerezza per identificare Micael stesso. E lo ripeto: perchè se nello scorso capitolo lui è stato da me percepito come il puntino di luce, che piano piano si allarga come una ferita all'interno dell'anima nera di Morrigan, adesso ho sentito che era questo, il sentimento che governava il capitolo. Tenerezza, permeata da un'indicibile compassione -perchè è grazie ad essa che i sentimenti di lui hanno potuto evolvere, le parole uscire fuori dalle sue labbra, le sue mani indugiare sulla pelle e trai capelli della Morrigan.
Ho trovato di incommensurabile intensità le scene in cui Micael prende consapevolezza, non senza una certa inquietudine, che le sue mani non riescono a stare lontane dalla chioma corvina di lei -che tanto l'aveva affascinato già in precedenza- così diversa dai suoi capelli d'Angelo; e da come a volta sia quasi una necessità, toccarla. Questo è stato quasi lampante, oserei dire, quando lei lo minaccia di ucciderlo, la seconda volta che lui medicandola indugia con il tocco delle dita sul suo collo -al di là del mero fatto che ho adorato come lei si è rivolta: è davvero grande, questa donna, ed io la amo come amare un mio proprio personaggio!
L'ho amata anche quando, nella scena immediatamente successiva, il mattino dopo, quando Micael rientra dalla caccia, lui tenta di interrogarla e, in un modo un po' maldestro, scusarsi; e lei che gli dice?! “Dimmi Lively, ti è mai capitato di pensare che potresti non essere tu il centro dei problemi delle persone?” L'ho trovato spettacolare, sul serio! I miei occhietti erano così, in adorazione, davanti allo schermo --> *___*
Oh, faccio un saltino indietro alla scena della prima notte; quella in cui Morrigan sogna, e delira in preda alla febbre. Mi ero chiesta se Edwin non fosse un uomo, nel suo passato, che era stato importante per lei, ma credo di essermi completamente ricreduta, su questo punto. E poi lei chiama la mamma. Mi chiedo ancora perchè: sono davvero affascinata, incuriosita e confusa dall'alone che avvolge il passato così come i ricordi di lei. "Io non ho più un nome", dice a Micael, ed è come se fosse davvero così. Non sembra una cosa detta in maniera scontata, non appare fuori luogo né banale. Alla sua figura, così mitologica, così misteriosa, così nera come l'ombra, davvero quasi non serve un nome. Nessun nome umanamente concepibile c'entra, con la Morrigan -non so se hai capito cosa intendo: mi sembra sia un pensiero un po' astratto, il mio. E se lo dico proprio IO, Zietta, puoi starmi a sentire.^^
Altro momento in cui ho creduto seriamente di mettermi a piangere, per l'intensità, la dolcezza, la tenerezza e, su tutto, la naturalezza della situazione, è stato quando Micael le regala i dolci. Gli stessi, peraltro, che le aveva visto addentare al mercato, il giorno prima. Prima della corsa e dell'inseguimento, prima del ferimento, prima che le sue mani sfiorassero la sua pelle ed i suoi capelli. E lei, che dice "Grazie" come se avesse dimenticato come si fa: con un suono secco e brusco, che sa di lotta contro sé stessi, e contro i ricordi.
E finalmente, faccio un passo avanti alla scena della radura, non trascurando di dirti che la scena che riassume il loro battibecco riguardo al salire a cavallo insieme, quando poi lei garantisce che sarebbe comunque fuggita -oserei dire certa che lui le avrebbe risposto come ha giustamente fatto-, poichè mi ha quasi divertita, quella parte: un gran sorriso mi si è allargato in volto, perchè quella situazione mi ha suggerito che i quattro giorni trascorsi da soli, insieme, in una casupola, con solo la luce del camino e il bruciore di lacrime e ferite -e di dita (in)desiderate sulla pelle, hanno creato familiarità, tra di loro. Ed una familiarità così squisita e tenera, che mi si è stretto il cuore.
E poi, eccolo: il bacio.
Confesso che, dopo quanto mi hai detto ieri su msn (...ààà...) non mi aspettavo che accadesse già questo. E confesso che sono dilaniata dalla voglia di conoscere il punto di vista di lei, in quella situazione. L'abbiamo vista arrabbiarsi, quasi, quando Micael le ha detto che lei lo temeva. L'abbiamo vista urlare ed imprecare, e rivelare con candore quasi comico che lui "la distrae" -grande trovata, a proposito: altra lampanza che la Zia è un genio-; e poi, io ho visto frustrazione. Quando, dopo quel bacio che si stava lentamente approfondendo, lei si è scansata, e ha detto che aveva supportato con prove sufficienti la sua tesi, adesso. L'ho letta come frustrazione, e come senso di umiliazione. E non credo che le parole di Micael che hanno seguito siano state abbastanza per cancellare questi sentimenti. Se, ovviamente, non mi sto sbagliando, e non si tratta semplicemente della conseguenza del suo opporsi così strenuamente all'idea di provare sentimenti, e trasporto. E amore.
Inutile che ti dica quanto tutta la scena del bacio sia stata di disarmante sensualità e insieme dolcezza, per me. E' stato davvero il momento di questo capitolo in cui ho trattenuto il fiato, e i miei occhi erano, se non a forma di cuoricino, tutti un luccicone. Oddio, che vergogna: sto scadendo nel puccioso! XD E' che non riesco a descrivere cosa io abbia provato, in quel momento, a quella scena, con una miriade di sentimenti che mi vorticavano nella mente e nelle viscere. Ed è per questo, Zia, che ancora una volta ti dico che tu sei una delle poche persone che riesce a farmi letteralmente vedere una scena da te descritta, non come se fosse quella di un film, bada bene: ma proprio come io vedo davanti ai miei occhi personaggi miei, concepiti dalla mia mente. Il che potrebbe confermare la nostra idea di essere sorelle separate alla nascita, Zietta, e di avere qualche potere telepatico che ci unisce XD.
E poi Morrigan riprende la parola, per poche e brevi righe. E va via. Questa volta sapevo che se ne sarebbe andata: che avrebbe tentato di fuggire non tanto da Micael, ma da quanto adesso i suoi capelli biondi ed il tocco delle sue mani sulla ferita potevano riportare alla sua mente: ricordi, ed una morsa al cuore. Perchè lei non può permettersi di provare amore, no? Ed è qui che mi convinco che lei si sia calata ancor più a fondo nella sua parte di Dea dell'oscurità: non solo la sua immagine incappucciata, che reca morte con la lama di uno stiletto, e lascia dietro di sé piume di corvo, ma una Nera Signora -Ely mi perdonerà se stroppio un po' il significato di questa definizione- che abbia la sovrannaturale e inumana capacità di non provare sentimenti di sorta, che non può avere legami, che si è condannata alla solitudine e alla vendetta.
E dunque Zia, in questa buia ora d'attesa, Rowina -me, e chi altri?! ààà- annuncia la sua felicità ed il suo giubilo al pensiero che anche il terzo capitolo sia pronto e bello che corretto. Così, per lo meno la mia, di agonia, non durerà più così a lungo^^
Ti adoro, Zietta! Davvero tanto!
Un bacio a te, al (mio) Capitano Micael (a proposito: dimenticavo di dirti che io adoro i personaggi con una carica militare XD), e a Morrigan.
Rowina.

damynex
25/10/06, ore 15:11

ho scoperto la tua fic solo adesso e mi è piaciuta moltissimo....quanta sofferenza ha questa povera ragazza, ma posso dire che hai saputo descrivere benissimo i sentimenti di ciascuno...spero che aggiornerai presto perchè questa storia mi piace moltissimo...

londonlilyt
24/10/06, ore 22:24

Salve! alla faccia che i capitoli dovevano essere corti!! ^_^ Ma chi sono io per lamentarmi! Stupendo, e sono contenta lo stesso perché almeno il camino acceso c'era!;-) La ragazza dal cuore di ghiaccio si sta sciogliendo come neve al sole! Devo dire che all'inizio ero convinta che stesse rimandendo con lui per farsi portare al cospetto di Wintworth e farlo fuori, ma visto che alla fine è scappata devo dedurne che il desiderio di fuga non l'ha avuta vinta sul desiderio di rimanere accanto all'angelo biondo, che al momento mi sta creando un'eccesso di salivazione degno di un San Bernardo! Che uomo! pieno d'onore e rettitudine, con un cadice di comportamento che fa invidia! E poi anche lui non ha vita facile, sa che non dovrebbe interessarsi e prendere a cuore le sorti della Morrigan ma è più forte di lui l'empatia è una brutta bestia! Fine assolutamente sconvolgente! Nel senso ormonale intendo! sia per il lettore che per la nostra Dea nera! Quindi ha sentito i primi batiti di vita tornare dove credeva non ci sarebbero mai più stati...ma bene sono molto curiosa di sapere come va a finire e spero che nei prossimi capitoli ci darai il resoconto completo del suo passato!

Recensore Veterano
24/10/06, ore 20:46

Magnifico! avevo ragione: sto ritrovando tutta la magia e il sentimento che sai mettere nella tue storie! bellissimo questo capitolo! La Morrigan è davvero un personaggio complesso e intrigante....sono curiosissima di sapere di più del suo tormentato passato! Micael è davvero il cavaliere dei sogni di ogni ragazza! forte coraggioso,ma anche così sensibile da aver capito subito che altro di nasconde dietro la maschera gelida di lei. sono apparentemente così diversi,il giorno e la notte, ma sono attratti l'uno dall'altra anche se dovrebbero essere nemici. Mi piace come sai sempre esprimere i sentimenti, il romanticismo senza scadere nel banale.

Recensore Junior
24/10/06, ore 20:06

Noo, perché mi hai vietato le recensioni sconcie? ç__ç Guarda, menomale che te le ho già dette, quelle cose, ma al prossimo capitolo tu e quel Lively lì non mi scappate! *ààà*
Ah, non potrai vietarmelo per sempre! XD
Ma veniamo a questo capitolo, che mi ha deliziato ieri sera nella betatura (e voglio comunicare al mondo che mi sono rifornita anche di bandana "Beta Reader" XD).
In questo capitolo ci presenti lui, l'Angelo, il Bene, la Luce: Micael Lively.
E guarda, per quanto io possa odiare il nome Micael, e tu sai perché, amo questo personaggio.
Non quanto la Morrigan, ovviamente, ma lo amo lo stesso!
E' un personaggio fantastico, ligio al dovere, ma nonostante questo è un uomo, prima di tutto. Lo specifica lui stesso, a sè stesso e a lei. Da prima lo fà per autoconvincersi che ciò che ha fatto è giusto; dopo lo fà perché è effettivamente così.
Lui è effettivamente un uomo, che aiuta una donna e si preoccupa per lei. Ed inconsapevolmente, da prima, il sentimento per lei si fa strada nel suo essere, arrivando ad essere una consapevolezza che un po' fà male, e un po' gli piace.
Abbiamo notato tutti come gli piace! *ààà*
Quest'uomo che s'interessa di lei, che lo fà con piacere e sincera voglia di conoscerla.
Chiaramente tutto ciò turba la nostra Morrigan, lei che non è abituata ad avere qualcuno che le voglia bene.
Si vede, questo, quando lui le porta i dolci, è espresso a caratteri cubitali quanto lei si sia auto-costretta alla solitudine in nome della sua missione, della sua vendetta.
Zia, il pezzo finale.
Io ieri sera non te l'ho detto, ma a me ha fatto venire il magone!
Lei che rinuncia a lui, nel modo più doloroso possibile, che lo abbandona anche se non vorrebbe, proprio quando lei sa che lui la vuole; mi sono seriamente commossa.
Come al solito, brava, non ho niente da dire sulla tua bravura, sulla scorrevolezza del testo e su tutto ciò che scrivi. Simply ti adoro!

Nuovo recensore
24/10/06, ore 19:23
Cap. 2:

beh, Nico, che dire... a parte il fatto che ora sono curiosissima di sapere voi-sapete-cosa che io non so e che quindi non vedo l'ora di continuare a leggere??? ho letto le altre recensioni, credo che racchiudano un po' anche il mio pensiero... insomma, la perfezione dei nomi, dei luoghi, la loro descrizione, la gentilezza dell'angelo contrapposta al gelo della vendicatrice, ma nello stesso tempo la vendicatrice che si lascia sfuggire qualche emozione e l'angelo che cerca di pensare al senso del dovere... Ti ho già detto che mi piace un sacco e qui te lo ripeto, ripetendoti anche che è un onore oltre che un piacere essere una delle tue beta reader e leggere in anticipo tutto! (confidando per questo di sapere presto voi-sapete-cosa *_*) Ti voglio bene, Tata

Recensore Veterano
24/10/06, ore 00:42
Cap. 2:

Chiedo venia se non ho più letto tue storie Zia Esmy! appena ho visto questa tua nuova storia nella sezione storia, mi sono fiondata a leggerla! che dire: non ti smentisci mai!già da questi primi capitoli la tua ff mi sta conquistando e intrigando! Un'altra protagonista femminile forte, coraggiosa e prevendo anche una bella storia d'amore come le sai raccontare solo tu!

Recensore Veterano
22/10/06, ore 22:32
Cap. 2:

Sono tornata a casa il più in fretta possibile e mi sono collegata subito!! Tu sai mia cara quanto io debba lottare per avere il pc! ^_^ Ogni minuto di attesa è valso 100 volte mia cara!!! Mi è piaciuta da morire...oh la Morrigan!! Lei la adoro, lo sai come mi piacciano le eroine che hanno avuto una vita difficile ed hanno un'anima travagliata!! Sapere che ne vedrò presto la fine mi auta a soportare l'attesa per il prossimo aggiornamento, come sempre mia dolce zietta, non ti smentisci mai!!

Recensore Veterano
22/10/06, ore 19:41
Cap. 2:

Dolce e adorata Zietta Niky, ecco qui la Rowina, fierissima e più che commossa dedicataria di questa storia, che arriva a leggere e recensire questo nuovo, grande capolavoro!
Avevo così tanta ansia che tu concludessi la correzione almeno dei primi capitoli, per poterti leggere. Non sai davvero quanto! Mi onorava già abbastanza che tu avessi fatto Io-so-cosa. Ma addirittura dedicare completamente a me questa storia, scriverlo non solo all'interno del racconto ma anche in commento introduttivo, mi ha davvero commossa. Lo sai che sono una donnina facilmente emozionabile, io.
Ora però veniamo a noi! E con "noi", intendo a lei, la Morrigan, a lui, Micael Lively, a questo meraviglioso racconto, e a quel che me stessa medesima ne ha pensato e sentito.
Dunque, prima di tutto devo confessarti che ammiro e quasi invidio la capacità incredibile, che tu hai, di contestualizzare storicamente i tuoi racconti. Vorrei davvero saper fare altrettanto: dare un tempo definito in una Terra che amo -com'è anche per me con la stessa Inghilterra- piuttosto che dover far svolgere l'azione di un racconto in un tempo indefinito o -nel caso del fantasy- in un mondo da me inventato, e dove le regole sono io a farle. Tu hai la incredibile capacità di incastrare epoche, città, luoghi, personaggi e circostanze in modo così perfetto da far sembrare i tuoi racconti -e questo qui, nel presente caso- uno spaccato di Storia medievale.
Quindi, il primo plauso va a questo.
Poi, subito dopo viene la presentazione misteriosa e intrigante che tu ci fai di Morrigan nel Prologo. Strategicamente, lo fai in terza persona: prima il punto di vista di Waltred, che pensa con un brivido che potrebbe toccare a lui, questa volta, poi nella sua manifestazione fisica e nelle sue vesti di assassina vera e propria. Spietata, sì: ma non del tutto.
Mi ha davvero stupita che alla fine, prima di affondare il pugnale nel petto dell'uomo, i suoi occhi si siano quasi riempiti di lacrime, e che lei abbia provato dolore. Si tende a disegnare le assassine come persone prive di qualunque pietà e remora; tu sei uscita dal topos e, con mia grande sorpresa, hai mostrato da subito uno spiraglio di debolezza nell'anima nera della Morrigan.
Una lucina bianca nell'oscurità della sua esistenze, come quella esemplificativa ciocca bianca trai suoi lunghi capelli corvini.
Poi, al primo capitolo si cambia: cambia il tempo, cambia il luogo, e cambia soprattutto la voce narrante. Questo espediente narrativo è stato una mossa a dir poco vincente. Morrigan si è da subito presentata a noi nella sua interiorità, asciutta e secca, che osserva la sè stessa fittizia rappresentata dai teatranti di strada con un distacco ed un sorriso sarcastico sulle labbra. Ma già scalfita da qualcosa -qualcuno-, e tormentata nell'incapacità di riempire e riparare quella scalfitura.
A proposito, faccio un salto indietro per complimentarmi per l'inserzione della scena della rappresentazione teatrale: descritta così magistralmente, ed in un modo così evocativo che ero convinta di essere nei panni di Morrigan (....), ad assistere alla scenetta. E, soprattutto, a come grazie alla scena del combattimento tra l'angelo e la vendicatrice tu abbia recuperato il flashback del suo primo incontro faccia a faccia con Micael.
Ora, faccio invece un passo avanti, per complimentarmi con te di questa frase, che introduce quasi alla seconda parte del capitolo, per me, e che da il via ad un climax ascendente che dura fino alla fine del capitolo. Si tratta di: "Ma eccolo, un pensiero attratto dalla mia mente, una proiezione dell’infinito.". Davvero tutti i miei complimenti, perchè è poetica e pregnante insieme, e racchiude mille e uno significati.
Così, parlavo di climax. Io, almeno, l'ho percepito così: Lei, che lo vede tra la folla, e incontra i suoi occhi e, dopo aver assaporato l'ultima molecola di dolcezza nella sua bocca, inizia a correre. E si allontana veloce, e sale a cavallo -Shadow, a proposito, è davvero bellissimo ed azzeccato!- e altrettanto velocemente inizia a cavalcare; e poi la pioggia, che diventa temporale, a far montare la tensione. Io ho quasi sentito il fiatone, mentre leggevo, e mi sono davvero ritrovata a scorrere rapidamente la barra, gli occhi che si muovevano febbrili sullo schermo del PC per sapere e andare avanti e vedere cosa sarebbe accaduto.
Vorrei ora mettere l'accento su di una cosa che mi difficilmente mi convincerai si tratta solo di un caso. Lively: il cognome del Capitano, l'inseguitore della Morrigan.
Ecco, quello che mi lascia sconvolta e affascinata insieme è il significato di questo cognome. Lively: vitale, in inglese. Lui, l'Angelo. Lui, che scalfisce il gusto di Morrigan. Lui, che è la luce -come dice la voce narrante ad un certo punto. Non so se sia voluto, e nel qual caso ho scoperto l'acqua calda. Ma trovo che sia bellissimo, in ogni caso, questo stridio tra lei, l'oscurità, la Dea-corvo, che porta via la vita, e lui, l'Angelo, che invece è vitale.
Infine, Zietta adorata, per concludere questo romanzo di recensione -che spero non ti addormenterai o annoierai di leggere, che non hai tempo per farlo: devi continuare a rifinire gli altri capitoli! XD- tiro le somme, dicendoti che questa storia ha davvero tutto, secondo me: uno stile poetico, descrittivo ma mai pesante, scorrevole, suggestivo ed evocativo, uno sfondo storico ben definito, un'eroina ed un "antagonista" che si fanno amare nonappena se ne fa parola, una vicenda avvincente e coinvolgente ad oltranza.
Che dire, se non che è a dir poco perfetta?!
Ti lascio, adesso, dopo tutto questo lungo sproloquio, che mi auguro abbia senso -riprendo a scrivere anche io, che la "graforrea" è tornata^^
Ti mando un bacio grande! Ti adoro, Zietta. Te e Morrigan/***
Fieramente, la Dedicataria.
Rowina.

Recensore Veterano
22/10/06, ore 17:10
Cap. 2:

Dopo aver letto "Schiavo dei tuoi occhi" mi ero ripromessa di dare un'occhiatina anche alle altre tue storie, una volta libera da vari impegni, ma il riassunto di questa tua ultima opera mi ha letteralmente folgorato^^ Come già ti ho detto adoro le fanciulle guerriere e questa tua protagonista è dotata di un fascino ed un carisma davvero notevoli, capaci di incatenare alla storia il lettore. Il prologo mi è piaciuto molto, una bella presentazione per un personaggio che, fin dalle prime righe, mi ha causato un'inquietudine mista a curiosità nei suoi confronti. Particolarmente magistrale è stata la descrizione degli occhi di Morrigan, il gelo di chi appare privo di anima, e poi l'inaspettato cambiamento, che ha portato il suo dolore allo scoperto. Sto letteralmente friggendo dalla curiosità di conoscere qualche informazione in più su di lei ed il motivo che l'ha spinta a divenire una vendicatrice della notte! L'inizio del secondo capitolo è incredibilmente poetico e malinconico, ho adorato la frase"Rimango ad osservare, nascosta nell’ombra, mentre il giorno muore. E come tutti i giorni insieme a lui, muoio un po’ anch’io. ". Ho trovato molto azzeccata la scelta della prima persona, così come l'idea della rappresentazione teatrale per presentare meglio Morrigan, che in questo capitolo si riscopre una semplice donna priva di poteri soprannaturali, ma capace di gabbare anche gli uomini più nobili e potenti (girl power XDD). E poi, dopo la Morrigan crudele, ironica e gelida, chiusa in una sofferenza sconosciuta, ecco la sua parte più fragile e profonda, la sua paura per quell'uomo che ormai rappresenta la sua nemesi (a proposito, bellissime tutte le contrapposizioni tra la luce e le tenebre, il demone e l'angelo, sei riuscita a renderle in maniera perfetta senza mai scivolare nel banale). Il finale poi è perfetto: dopo aver dimostrato anche al suo cacciatore l'umanità di questa donna ormai divenuta quasi una leggenda, si interrompe nel punto cruciale, lasciando il lettore in preda ad un'insana smania di conoscere la fine. Spero che non mi farai attendere troppo per il nuovo capitolo! Ti faccio i complimenti anche per il tuo stile scorrevole e così ricco di emozioni, è davvero perfetto per una trama tanto avvincente! Un bacio^^

Recensore Junior
22/10/06, ore 16:17
Cap. 2:

Zia, tu non puoi capire quanto a me piaccia questo primo capitolo che ci introduce a quella che è la vera Morrigan.
La rappresentazione teatrale della sua vita, che lei osserva da spettatrice, è un tocco artistico che mi è piaciuto veramente un sacco; anche ciò che rappresenta mi piace molto.
La Morrigan vista dagli occhi degli altri, la sua vita riveduta e corretta dalle credenze bigotte popolari, il parlare di lei (e il rappresentarla) senza sapere minimamente ciò che è in realtà, il solo attenersi alle apparenze, con lei che, in disparte, osserva e quasi ne ride, consapevole dell'irrealtà di ciò che sta guardando, irrealtà apparente, forse, ma sempre e comunque motivata, per lei, lo trovo stupendo.
E anche molto attuale, se ci pensi, perché tutt'oggi le persone si soffermano a guardare solo l'apparenza, ignorando la realtà effettiva.
Insomma, questa è classe, mica pizza e fichi, eh! XD
Non farò giri di parole per dirti che io l'aspettavo a gloria la pubblicazione di questa storia.^^
Perché è una storia nel tuo stile, uno stile che migliora e migliora e migliora sempre.
Altro che tu-sai-chi, insomma XD
Ma detto questo, continuo la mia recensione..
Entra in scena, in questo capitolo, l'omo che non deve chiedere mai: Micael Lively.
Questo perseverante e instancabile cacciatore di demoni, da come ce lo presenti paragonato alla figura di lei, creando questo contrasto tra bene e male, tra giorno e notte, tra luce e tenebra.
Ecco, anche questo mi è piaciuto tanto, perché alle volte il fatto del contrasto tra bene e male è scontato, mentre qui tu l'hai trattato proprio bene, in un modo che non mi è pesato.
Perché sì, sarà anche un uomo che insegue una donna, ma è un uomo che, consapevole di inseguire chi è inferiore a lui per forza, ligio al dovere, non se ne fa un problema; e si capisce da come la fa cadere da cavallo lanciandosi addosso alla Morrigan.
In sostanza, e smettendo di sproloquiare: brava Zia, ora et sempre.

Recensore Junior
22/10/06, ore 16:09
Cap. 1:

Ecco qui la mia Zia preferita che ha pubblicato la storia.
Elysha molto felice.
Bene, ritengo doveroso da parte mia lasciare due recensioni, una per il prologo, e una per il capitolo.
Avendo comunque già avuto modo di leggere la storia, non posso che rinnovare tutto ciò che ti ho già detto.
Per quello che riguardava me, era perfetto questo prologo, e adesso che hai corretto anche quelle 2 cosine, è ancora più perfetto.
Lei, l'impavida e indistruttibile Morrigan, quasi non umana, senza pietà.
Quasi non umana, certo, ma sostanzialmente UMANA -appunto- che lascia trapelare solo una piccola emozione dagli occhi, quando sa di dover uccidere quell'uomo e, mentre muore, lo osserva in quella che è la sua rassegnazione.
E la vendetta, silenziosa e strisciante come un serpente, che le si muove di fianco, mentre tortura e poi uccide quell'uomo; che se lo sia meritato o meno è indifferente.
Lei è la Morrigan.
Solo questo, direi, basta a dare garanzia.
Brava Zia!
ILY tanto. Ely

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