Giravo su facebook e, in un gruppo, ho trovato la tua storia, l'introduzione mi ha incuriosita e quindi ho deciso di passare, dato che Luna è uno dei miei personaggi preferiti.
Prima di tutto, mi ha colpita tantissimo l'idea delle lettere: è una cosa originale, che non si vede molto in giro, e di cose originali c'è davvero, davvero bisogno, soprattutto in un fandom enorme come quello di Harry Potter.
Tutto è incentrato su questo personaggio meraviglioso che è Luna: una bambina che ha subito una perdita grave, ma che ha affrontato a modo suo il dolore, non chiudendosi in se stessa o gridando al mondo il suo dolore, ma rifugiandosi in queste lettere, in questo contatto con sua madre che l'ha accompagnata per tutta la durata della sua vita; pur non essendoci, la signora Lovegood era lì, e tanto bastava a sua figlia per trovare la forza di andare avanti.
Trovo che tu abbia utilizzato uno stile assolutamente superbo: sei riuscita a cogliere alla perfezione l'ingenuità e l'innocenza di Luna, che è sì cresciuta, ha cominciato a sentire sentimenti sempre più nuovi, è passata - con Rolf - dal semplice affetto ai Ricciocorni Schiattosi che ballano nello stomaco, è maturata eppure ha continuato ad essere sempre la stessa.
Penso che questa sia una delle migliori caratterizzazioni del personaggio che abbia mai letto, e mi complimento, dato che Luna è un personaggio complicatissimo, proprio per questa sua folle genialità, l'innocenza così radicata e la sua particolare visione del mondo, come se fosse un bosco incantato, abitato dagli animali fantastici più vari e curiosi, che fanno le cose più particolari e parlano la lingua più stramba.
In particolare, oltre alle lettere che sono perfette, traspare il carattere di Luna dai "Post Scriptum", piccole domande di una semplice bambina, poi diventata ragazza e infine donna che dimostrano quanto sia... tenera.
Torno sul discorso del cambiamento interiore, che però non muta troppo il suo carattere: nella prima lettera è chiara una nota di tristezza nascosta dietro a quelle parole innocenti e semplici; proseguendo piano piano nella lettura, però, ci si rende conto che non è più il dolore ad accompagnare Luna, ma, piuttosto, un senso di... abitudine. Sì, esattamente. Lei si è ormai arresa alla morte di sua madre, com'è ovvio che sia. Ciò non significa che l'abbia superata o dimenticata, semplicemente sa che sua madre non tornerà indietro, e cerca di mantere una sorta di rapporto con lei. Le lettere alla fine diventano una specie di diario: riversa in quelle parole tutti i sentimenti non espressi, racconta a sua madre le sue sensazioni, anche se sa che lei non le può rispondere.
La signora Lovegood continua a seguire sua figlia, anche se da lontano, e continua a vivere in quelle parole, impresse sulla carta da una mano incerta, da una bambina di appena nove anni e, alla fine, da una donna adulta, moglie e madre, più consapevole della vita e del dolore che l'ha accompagnata.
L'evoluzione del rapporto con Rolf è un altro paio di maniche. Diciamo che non ho mai amato molto questi personaggi arrivati dal nulla. Non ho mai shippato Luna con nessuno, a dire il vero, neanche con Neville. Eppure, se almeno trovavo carine le Neville/Luna, non ho mai compreso appieno il senso di Rolf.
Non è mai neanche apparso di sfuggita, piazzarlo vicino ad un personaggio così importante mi è sembrato molto, molto strano; eppure, non ho mai giudicato questo pairing, in quanto ho letto poche storie (oltre a questa, una sola) che la riguardavano, e quando non so le cose preferisco stare zitta.
Però, devo dire che ho trovato davvero piacevole l'inserimento di questo pairing all'interno della storia: è entrato in sordina, con tanta dolcezza quanto eleganza. Un'amicizia che piano piano muta e si trasforma in amore, o che, forse, è sempre stata tale, solo che due bambini non potevano rendersene conto.
Seppure appaia soltanto attraverso le parole della bambina/ragazza/donna, mi è molto piaciuto come hai construito il personaggio del giovane Scamander: è un ragazzo molto dolce, e questo si evince senza problemi. È lasciata molta strada libera alla fantasia: io, ad esempio, vedo il lui un ragazzo molto aperto - per stare con Luna devi esserlo, per forza! -, che si rifugia anche lui nella fantasia, che piano piano si fa contagiare da lei. È certamente più "terreno" di Luna: la scena del bacio fa capire che lui ci era arrivato prima di lei, al passaggio "cotta barra amore in vista".
Anche l'amicizia con Ginny mi ha molto colpita: si è più portati a mettere "in coppia" la rossa Weasley con Hermione, ma, di fatto, nei libri non è accennato che siano "migliori amiche".
È, invece, più probabile che ci sia un rapporto diverso con Luna: hanno la stessa età, Ginny difende spesso la Lovegood e, nel loro sesto anno, combattono fianco a fianco il regime di Voldemort. Hermione è più amica di Ron e Harry, indubbiamente, e con Ginny si creerà - secondo me - un rapporto più intimo solo dopo, alla fine della storia. Sono state amiche, ma non penso che lo siano state profondamente come erano Hermione ed Harry, per fare un esempio v.v
Ti faccio i miei più sinceri complimenti per il primo posto e per questa perla; è una storia meravigliosa, che rileggerei altre mille volte. Mi dispiace non aver scritto granché, di solito dico di più nelle recensioni, ma ho detto tutto ciò che questa storia mi ha trasmesso: un senso di ammirazione, pace, tranquillità... e, irrimediabilmente, tristezza.
Sei stata bravissima, e ancora complimenti!
Baci,
Mari ♥ |