Emmina! Eccomi qui. Dì la verità, non te l'aspettavi, eh? Pensavi che avrei lasciato passare intere ere geologiche (?) prima di regalarti le recensioni premio, eh? Eh? Okey, ho capito. Finisco con i delir... anzi no, lascio i vaneggiamenti per dopo, che, te l'assicuro, si rendono necessari.
"Un lieve sospiro, udibile quanto il leggerissimo strusciare di una gonna di lino quasi lacera contro i cespugli di rovo."
Per quanto riguarda l'espressione 'cespugli di rovo', mi trovi un po' perplessa. Di certo non è scorretta a livello prettamente lessicale, ma l'uso del singolare non mi convince del tutto, in quanto, in generale, viene usato, più convenzionalmente il plurale.
"[...]sebbene sapesse fin troppo bene quali nuove identità erano giunte nella vallata, situata non molto lontano da Little Hangleton."
Ancora una volta, ci tengo a precisare che non è mia intenzione segnalarti una vera e propria imprecisione a livello sintattico o grammaticale; anche se giudico questo 'particolare', come più rilevante del precedente.
Vista la caratterizzazione temporale che hai dato fin'ora alla vicenda, mi sembrerebbe appropriato correggere 'erano giunte' con 'fossero giunte'.
"[...]dall’aspetto nobile e sprezzante, appariva come il classico rampollo di famiglia [...]"
Per quanto riguarda l'espressione 'classico rampollo di famiglia', invece mi soffermo proprio a fare un'osservazione dal punto di vista puramente lessicale: vorrei farti notare, infatti, che l'espressione rampollo di famiglia non ha una connotazione elogiativa, nobiliare... insomma, non lascia intendere una qualche superiorità d'animo o di costumi. E' da considerarsi un esempio di 'rampollo di famiglia' anche il più malandato componente della prole di un miserabile farabutto come potrebbe essere Mundungus Fletcher, per intenderci.
"«Vuoi sentire una storia in particolare o…?»"
Piccolo particolare quasi del tutto irrilevante, ma ci tengo a fartelo notare, giusto per completezza. Dopo i tre puntini di sospensione, prima del punto interrogativo, avresti dovuto premere la barra spaziatrice.
"Merope, dal suo nascondiglio, riusciva ad ascoltare con chiarezza ogni singola parola del suo amato, che aveva appena cominciato a parlare delle leggende inglesi."
Avrei potuto evitare di citare tutta la frase, ma mi sarebbe sembrato a dir poco di farti un affronto, quotandone solo una parte. Sì, sono scema. Tutto questo per dire: Inglesi con la maiuscola, in quanto non si tratta di un aggettivo attribuito ad un popolo o ad una persona.
."Merope li si accoccolò accanto..."
Conoscendoti, ma, soprattutto, conoscendo le quantità di Erba Pipa con cui ti intossichi, sono sicura che quel 'li' sia un errore di battitura.
Bene, dette tutte queste cattiverie, passiamo al giudizio dei contenuti.
Bellissimo, a dir poco. Ti anticipo che questa storia va dritta dritta tra le preferite.
Ma lo sai che mi hai fatto, paradossalmente, innamorare perdutamente del personaggio di Cecilia, che, lo ammetto, non avevo mai considerato prima d'ora? Ma, soprattutto, ovviamente, sono incredibilmente (oddio che fastidio tutti questi avverbioni che finiscono allo stesso modo, ma non resco a farne a meno, scusa!) affascinata da questo triangolo amoroso assolutamente meraviglioso (rima!) e a dir poco intrigante... insomma, l'originalità è tua, c'è poco da dire. Non ho mai letto nulla del genere, nulla su questi tre personaggi insieme, nulla sulle due donne confrontate, nulla sull'impareggiabile malinconia esistenziale che avvolge e deturpa allo stesso tempo l'essere e la vitalità e la sincerità dell'anima di Merope, che, contemporeamente, in modo quasi ossimorico, mi appare tremendamente pura e indifesa e bambina.
Nonostante sia assolutamente chiaro che la storia e le tematiche trattate sono incentrate principalmente e quasi in modo esclusivo sulle due protagoniste femminili, non nego che mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più del punto di vista di Tom Riddle, del Voldemort giovane prima di diventare il Voldemort che abbiamo imparato a conoscere e quasi a temere. Mi sarebbe piaciuto moltissimo leggere del Tom Riddle di cui si parla in Harry Potter e il Principe Mezzosangue, quello che viene mandato, quasi in missione speciale, da Borgins and Burke ai clienti facoltosi, per convincerli a sborsare esorbitanti cifre di denaro, servendosi del suo impareggiabile charme, del suo fascino insomma.
Tuttavia, paradossalmente, ho amato il fatto che la storia sia incentrata per la più parte sulla descrizione e sul confronto delle due figure femminili, entrame così trascurate e messa da parte. In ogni caso, non nego che, anche rispetto a questo apprezzamento, ho un'odiosa osservazione da farti, del tutto personale.
Mi sarebbe piaciuto moltissimo che la struttura del racconto fosse un tantino più simmetrica. Cerco di spiegarmi meglio ma non è affatto semplice, quindi mi scuso in partenza se non sarò chiara.
Io sono una grandissima fan del tema del doppio, un tema topico della letteratura, è vero, ma, in particolare, lo amo alla follia per il modo in cui viene trattato nei romanzi Russi... ma forse sto divagando, scusami.
Dicevo, adoro questo topos, questa situazione ricorrente, questo confronto tra due personalità che, apparentemente, hanno o troppo in comune, o troppo in contrasto.
Ti sei destraggiata sapientemente nell'usare quest'espediente, ti sei comportata con maestria, ottendendo come risultato di aggirare le inside dei clichè (in senso generale, ti prego di non pensare alle Dramioni) e di ottenere qualcosa di estremamente intrigante e originale.
Detto questo, spero davvero di non averti annoiata, mia cara.
Ancora, tantissimi, tantissimi e sinceri complimenti per questa storia a dir poco magnifica.
A rileggerci presto,
La tua Sbarbi
Edit: (o P.S., non so cosa sia più appropriato): ecco, leggere tue storie del genere mi fa letteralmente andare in bestia! Insomma, mi ritengo personalmente offesa... perché non ti sei dedicata allo stesso modo, con la stessa cura, con la stessa perfezione tendente all'ideale, alla storia del mio contest?!
Ovviamente sto scherzando, spero vivamente che tu non mi prenda sul serio.
Bacionzi Piedonzi, Piccola Geniale Emmina. <3
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