Recensioni per
La sala da the
di Shomer

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
06/11/13, ore 19:56

Oh, è stupenda non c'è che dire.
Il racconto e le emozioni che suscita, come la falsità di questo "amore" fra lei e qualcun altro. E' basata sulla tua storia per caso??
La parte finale secondo me è stata geniale, l'idea di mentire ancora una volta è triste eppure se pensi che lo hai fatto per tutta la vita è quasi normale. E forse un pochino mi ci vedo nella sua parte, a pensare al futuro e cercando di piacere forzatamente agli altri pur sapendo che cambiare è difficile... Davvero stupenda.
Brava.
Baci, kiwi.

Recensore Veterano
21/05/13, ore 23:17

RECENSIONE PREMIO n°1 - LE SFUMATURE DEL DOLORE

Che storia singolare!
Devo dire che mi ha colpito per la tua capacità così vivida di introspezione, in grado di fermare in pochi pensieri, poche frasi, l'intero mondo di una
qualunque diciassettenne, spaventata dal mondo e dalle persone e proiettata verso un futuro in cui si vede finalmente in grado di piacersi e di piacere.
Ho fatto un po' fatica, in certi punti, a seguire il filo del discorso. Parli molto per allusioni, per immagini, e spesso ho temuto di essermi persa qualche pezzo. Ma il quadro che si delinea alla fine è chiaro, chiara la caratterizzazione del tuo personaggio. Qualunque diciassettenne si sente sola al mondo nelle sue difficoltà, nel suo bisogno di approvazione, nelle sue insicurezze senza fondo, nel suo desiderio spasmodico di essere diversa, di essere qualcuno, di essere speciale. E' incredibile accorgersi, in età adulta, di quanto invece questi sentimenti fossero condivisi da un buon 90% dei propri amici e compagni.
Ma soprattutto mi è piaciuto cogliere quest'aspetto, un filo meno universale, che riguarda l'incapacità di godere del proprio momento presente, di dare importanza alle persone vicine, di accorgersi della bellezza dell'età che si sta vivendo. La tua protagonista vive come se il presente fosse  una strada da percorrere a naso tappato e testa bassa, alla massima velocità possibile, con gli occhi fissi là in fondo, a quel futuro che è l'obiettivo, il traguardo.
Ne sento tanti di ragazzi così, inaciditi, insoddisfatti, polemici, concentrati a lamentarsi, a distruggere... e incapaci di godere, di costruire, di fermarsi un istante a guardarsi e a guardare per davvero.
Ragazzi che poi, in età adulta, si siedono come la tua protagonista a un tavolo a chiacchierare con le amiche e mentono. Mentono per non dire che loro quell'età così speciale non l'hanno vissuta, non l'hanno goduta, perché erano intenti a non piacersi e a cercare di piacere e a tentare di arrivare a essere qualcun altro. Ragazzi fragili, sensibili, ma di quella sensibilità che non si apre agli altri e tuttavia li riempie di crepe all'interno.
Mi è piaciuto trovare tutto questo nella tue righe, scritte con la sapienza di chi sa guardare dentro a un animo e trasformare riflessioni e sentimenti in parole. La tua storia ha un bel ritmo, un buonissimo lessico, uno stile elegante, prezioso. Si legge come il diario segreto di un'anima.
Ti faccio i miei complimenti e ti lascio un unico appunto per questa frase che dovrebbe avere un "era" al posto del "fosse": "Mi piace ricordare di quando il mondo fosse ancora nel verso giusto."
 

Recensore Master
23/05/12, ore 00:49

Credo che la storia di Ellie, sia la storia di molte adolescenti in cerca della propria personalità e soprattutto, del proprio spazio nel mondo. Il continuo pensare al parere altrui, nascosto da un'apparente menefreghismo è tipico dei caratteri più insicuri, che cercano di farsi forza, di dirsi che in fondo vanno bene così come sono e al diavolo gli altri che non capiscono, ma che in fondo, cercano solo di dire "Ehi, io sono qui, guardatemi e capitemi!"
Credo di essermi rivista molto in Ellie e nel suo modo di mascherare se stessa, di andare avanti accontentandosi di quel qualcuno che a sua volta, cercava solo una persona a cui accompagnarsi, per non sentirsi solo.
Per chi ha vissuto momenti simili a quelli che hai descritto, questa OS è un quadro impietoso ma toccante su un pezzo di vita trascorso negando se stessi, trascorrendo anni dietro situazioni che ci stanno strette ma dalle quali non si riesce a fuggire.
Molto bella, davvero ^ ^

Recensore Veterano
20/05/12, ore 23:02

Oh che belloXD
Scusa il ritardo ma si dice meglio tardi che mai, anche se non ci credo molto ahahah
Ti basti sapere che prima o poi io arrivo...in ritardo ma arrivo<3
Questa protagonista è un personaggio veramente interessante, una donna con la quale è facile empatizzare ma allo stesso tempo terrorizza per il modo in cui agisce e ragiona. E' come la parte più oscura di ognuna di noi, la parte insofferente verso gli altri, la parte che vuole piacere, indipendentemente da chi e da perchè.
Magari non è se stessa, alle volte, sorride quando vorrebbe piangere e pugnala alle spalle. Può essere ognuna di noi, anche se ci fa paura, ed è una cosa bella e intensa**
Ah, sono Amanda nel gruppo su FB ahahah Io parlo come se uno lo desse per scontato, ma non è ovviamente cosìXD

Recensore Master
18/05/12, ore 21:12

Dopo un orrido pomeriggio passato a discutere con persone disutili sono felice di aver trovato il tempo per questa lettura. Devo ancora recuperare la storia principale che devo dire mi intriga molto, però sono riuscita ad arrivare qui ♥ La OS è molto bella, quasi un unico flusso di coscienza, i pensieri a briglie sciolte della vita di una persona che ripensa a se stessa. Rimane il dubbio su molte cose e ci mostri solo in parte la sua vita però lo fai con molti dettagli interessanti. Mi è piaciuto il fatto che tu non abbia usato i nomi dei ragazzi e ne abbia parlato solo chiamandoli qualcuno e qualcun'altro, perchè effettivamente questo sono stati nella sua vita, tizi taldetali qualunque senza un'identità precisa. Mi è piaciuto come ti sei agganciata all'inizio attraverso il finale come se in quell'attimo tra il sorso di the verde e la domanda dell'"amica" fossero trascorsi tutti i suo pensieri.
Sono contenta che tu l'abbia pubblicata, è un bel lavoro!
Giuls