Recensioni per
Bianco... e altri colori
di Zero
Oh mio dio, è geniale! Ho visto il prato e l'albero trasformarsi sotto i miei occhi! Il quadro finale è assolutamente terrificante e affascinante al tempo stesso. Davvero complimenti, sono ammirata! |
... non lo so, dopo aver letto la tua storia, è come se improvvisamente avessi capito qualcosa. Qualcosa che era là da molto tempo, ma di cui non mi ero mai accorta. E' una sensazione strana. Non lo so. |
Lo sperimentalismo è cosa buona e giusta. Come anche il tuo stile. Però, a mio avviso, ben più inquietante sarebbe stato rovesciare il climax: dal frammento ridondante a quello scarno e pacifico. Opinioni personali |
E' molto difficile commentare senza scadere nel banale "semplicemente stupenda". L'ho letta tre volte, di seguito. Ed ogni volta mi sono sentita sempre più parte di essa, del Nero assoluto che avvolge il protagonista. Nessuna gradazione di colore o di scusa nel suo pensiero, completamente assorbito dal Dubbio. In un certo senso è una sensazione che mi è propria, anche se priva degli eccessi del protagonista (almeno per ora..mi terrò alla larga da fonderie per sicurezza =P ). Poi il finale con quella pennellata di dubbio ancora più esistenziale, l'ultimo lampo di luce o forse di tenebra ancora più totale. E' ciò che di più "nero" abbia mai letto. Non so quanto sia riuscita a spiegarmi in termini umanamente comprensibili, ma il tuo racconto mi ha profondamente colpito. Non saprei che altro termine utilizzare. Complimenti sinceri^^ |
E' molto bello. Potrebbe sembrare un esercizio di stile, invece comunica tantissimo con una grande forza. Quando ho letto l'ultima frase ho "visto" i due personaggi uccidersi l'un l'altro. Un flash... |
Interessante... sembra una versione pessimista di me stesso^^. Non ho potuto fare a meno di sorridere alla conclusione; un uomo che non proceda in modo analitico non può far altro che pentirsi, alla fine... Il personaggio è ben reso, ma, ad un certo punto, ovvero quando passi a descrivere i suoi pensieri, c'è un vago senso di sbandamento, dovuto al passaggio in prima persona. Nel complesso, godibilissimo. |
beh, dopo aver letto la recensione di teo, non credo di aver molto da aggiungere...la cosa che, senza dubbio, rende personale e inconfondibile il racconto è proprio al conclusione; quell'"eppure" sintomo forse dell'irreparabile dubbio dell'Uomo, che anche sull'orlo della fine non può rinunciare a porsi una domada; forse LA domanda..."eppure"...mi piace; è quella fatidica parola per cui viviamo. |
personificazione del nichilista che vive all'insegna del "cupio dissolvi". Lo stile di scrittura mi piace molto. Forse dal punto di vista dei pensieri ricalca troppo lo stereotipo del nichilista ottuso, tetro, colmo di odio. In extremis, con quell'eppure la figura si fa rivalutare, anche se troppo tardi. L'unica cosa che se fossi lo scrittore cambierei è l'ultima parte dei pensieri. Probabilmente avrei messo il dubbio che si insinuava piano piano nella sua mente e il saltare per una folle coerenza e attaccamento al nulla. Comunque molto interessante. |
Molto strana, indubbiament. L'inizio è leggermente troppo caricato, e il protagonista appare più uno sfigato che l'Uomo che si macera nel nihilismo. Nella seconda parte questa sensazione viene del tutto meno, e si profila il vero sostrato del racconto. E' interessante notare come non sia espresso un esplicito giudizio riguardo il personaggio; il lettore può decidere autonomamente se considerarlo un fallito oppure un pensatore che ha compreso un'importante verità. Probabilmente, non è nessuno dei due, e questo punto di vista tende a sfuggire da ogni definizione. Diventa difficile recensirti, perchè non ci si può più esimere dall'impostare - oltre alla consueta recensione stilistica- una seppur breve riflessione ermeneutica. A tratti sembri molto identificato col tuo personaggio, tanto che risulta un tuo palese alter ego; sul finale, però, quel dubbio atroce sottolinea con finezza una tua certa condanna nei confronti di quell'estremo gesto. Tutto sommato, credo che il personaggio sia stato squadrato ben bene da un qualche abisso. Non posso non considerarlo una vittima di quel nihilismo sterile che impedisce di fatto qualsiasi uscita. Il vero dramma, a mio parere, è uno sfondo ancora più tragico... Nell'incapacità di cogliere la realtà come noumeno, e nell'evidenza del constatare come ogni nostro pensiero, astrazione, riflessione, si basi su postulati e concetti puramente umani... cosa resta da fare? Possiamo constatare come nulla sia, certo, e poi? Rifondare le scienze e rriqualificare nuovi valori, come vorrebbe il "pensiero debole" può essere un'ipotesi di uscita dal nihilismo. Ma, di fondo, io credo sia necessario innamorarsi del dramma umano. O non se ne esce. Lavoro stupendo, come al solito. |
molto bello. ho letto tutti i capitoli (se si possono chiamare capitoli) e devo dire che sono rimasto impressionato. Non avevo mai letto niente di tuo, e devo ammettere che ho fatto male... mi sono perso degli stupendi racconti. Verde scuro e Bordeaux mi sono piaciuti particolarmente... anche se più che il verde scuro, la storia mi ha ricordato un malsano viola... grazie per il commento alla mia storia, mi ha fatto piacere. |
terribilmente metaforico...terribilmente vero. Però è bello ceht u non dia un giudizio, non dicendo cosa scelse l'alpinista. Ogni scelata ha una motivazione sensata e valida, basta solo capirla fino in fondo. Ma se volevi darmi un pugno allo stomaco...ci sei riuscito... |
ti è uscito fuori alla perfezione. I cambiamentiche hai effettuato al fine di ottenere una versione definitiva sono raffinati e ben calibrati. e l'intenzione finale è perfettamente presentata agli occhi di un lettore sicuramente non annoiato, conscio di aver letto un piccolo capolavoro. |
i misteri di efp..cmq, la recensione che è finita su 'Bianco' era per qst, ovviamente =P |
i misteri di efp..cmq, la recensione che è finita su 'Bianco' era per qst, ovviamente =P |
beh, davvero geniale quest'idea!! e poi, giostrata magistralmente. Bravissimo ^_^ |