Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Zero    06/06/2004    7 recensioni
Ho deciso di riprendere in mano questa vecchia raccolta a cui non lavoravo da tempo. Il nuovo capitolo si chiama "Nero". Dal mio punto di vista è una delle cose più nere che mi potessero venire fuori.
Il sottotitolo? "Nulla è"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il sole brillava nel cielo

L’idea per questa fiction mi è, curiosamente, venuta, leggendo una discussione sul forum (A proposito di Brothers). Quando Istrid ha proposto l’immagine dei bambini che giocavano sul prato domandando (retoricamente) se fosse staccarla da un’idea di purezza, mi è venuto in mente di scrivere questo. Stile sperimentale, come al solito. Commentate, please ^_^

 

 

 

Il sole brillava nel cielo. Il prato era verde. Tante margherite sbocciavano qua e là fra i fili d’erba. Un albero rigoglioso e nel pieno della fioritura proiettava la sua ombra rinfrescante sulla terra e forniva un riparo dal caldo intenso, ma tuttavia non esagerato di quella giornata di fine primavera.

Un’allegra compagnia di bambini correva nei pressi dell’albero. Sembravano divertirsi molto con i loro giochi. Si rincorrevano lanciando grida scherzose. Fra un po’ giungerà la sera, se ne andranno, con larghissimi sorrisi stampati sulla faccia.

 

Il sole brillava insistentemente nel cielo. Il prato era forse troppo verde. Tante margherite sbocciavano geometricamente disposte qua e là, tra i fili d’erba tutti uguali. Un albero stranamente rigoglioso e da molto tempo nel pieno della fioritura, proiettava la sua squadrata ombra rinfrescante sulla terra nascosta dal prato e forniva un illusorio riparo dal caldo notevolmente intenso, ma tuttavia non esagerato per il clima torrido di quella giornata di fine primavera. Un’apparentemente allegra compagnia di bambini correva nei pressi dell’albero. Non sembravano però divertirsi molto con i loro giochi. Si rincorrevano lanciando grida poco scherzose. Fra un po’ giungerà la sera, se ne andranno, con larghissimi e inquietanti sorrisi stampati sulla faccia.

 

Il sole brillava insistentemente nel cielo scarlatto. Il prato era forse troppo verde per essere vero. Tante margherite di plastica sbocciavano geometricamente disposte qua e là, tra i fili d’erba sintetica, tutti uguali. Un albero nero, stranamente rigoglioso e da molto tempo, forse da sempre, nel pieno della fioritura, proiettava la sua squadrata ombra fintamente rinfrescante sulla terra riarsa, nascosta dal prato, che la soffocava, e forniva un illusorio riparo dal caldo notevolmente intenso, insopportabile ai più, ma tuttavia non esagerato per quelli che subivano da sempre il clima torrido di quella interminabile giornata di fine primavera. Un’apparentemente allegra compagnia di smagriti bambini correva senza tregua nei pressi dell’albero incombente. Non sembravano però divertirsi molto con i loro angoscianti giochi. Si rincorrevano selvaggiamente lanciando grida poco scherzose, che suonavano come imprecazioni. Fra un po’, se mai giungerà la sera, se ne andranno, con larghissimi e inquietanti sorrisi stampati sulla faccia che avevano un tempo.

 

Il sole brillava insistentemente nel cielo scarlatto e saturo di esalazioni tossiche. Il prato era viscoso e puzzolente, nonché forse troppo verde per essere vero. Tante squallide margherite di plastica dura sbocciavano, geometricamente disposte qua e là, tra i fili d’erba sintetica, tutti uguali, che si stendevano fino al ciglio del burrone. Un albero nero, stranamente rigoglioso e da molto tempo, forse da sempre, nel pieno della fioritura, proiettava la sua squadrata ombra fintamente rinfrescante sulla terra riarsa, nascosta dal prato, che la soffocava. Come a Tantalo un albero dava l’illusoria speranza di poter soddisfare la sua fame, anche questo forniva agli sventurati prigionieri un illusorio riparo dal caldo (che dire notevolmente intenso sarebbe ironico), insopportabile ai più, ma tuttavia non sufficientemente esagerato da essere causa dell’agognata morte per quelli che, reclusi in quel limbo senza tempo, subivano da sempre il clima torrido di quella interminabile giornata di fine primavera. Infatti una solo apparentemente allegra compagnia di anime di smagriti bambini correva senza tregua nei pressi dell’albero incombente, tentando di lanciarsi nella voragine che circondava quel pezzo di terreno, venendo però ogni volta ricacciati indietro dai possenti rami dell’albero. Guarda caso, non sembravano però divertirsi molto con i loro angoscianti giochi. Si rincorrevano selvaggiamente lanciando grida disperate, assai poco scherzose, che suonavano come imprecazioni cariche di dolore. Fra un po’ di ere, se mai giungerà la sera eterna, se ne andranno verso l’oblio finale, con larghissimi e inquietanti sorrisi stampati sulla faccia che avevano un tempo, disfacendosi durante la lunga caduta.

 

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Zero