Recensioni per
Carry on your way, guys.
di Vampiresroads

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
20/08/12, ore 23:29




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ma cristoddio delf, meno male che non era triste e che era na cosetta
leggera leggera che doveva fa schifo! eccheccazzo, ragazza mia, devi
imparare a giudicare i tuoi scritti in maniera oggettiva e un po' meno
critica perché sennò mi farai morire cwc



storia bellissima, anzi, lettera bellissima; molto profonda e toccante,
dove l'amarezza per una vita sprecata, passata a fare ciò
che si pensa sia quello che ce la farà amare di
più ma che in realtà ci porta sempre
più in basso, l'amore per dei figli mai conosciuti fino in
fondo e il dispiacere per non essere stato lì per chi se lo
meritava si fondono insieme meravigliosamente, creando un effetto
terribilmente realistico e opprimente, in senso positivo. l'amalgamarsi
di tutti questi elementi porta il lettore a sentirsi malinconico e
ferito, proprio come billie, e lo fa riflettere fino in fondo sulla
vita che sta vivendo e ha vissuto; gli ricorda che non si vive solo per
se stessi ma anche per gli altri, che ci si può sempre
fidare del prossimo se si trovano le persone giuste e che la
felicità non arriva dai beni materiali, ma da quelli
spirituali, dall'aiutare chi ne ha bisogno, dal donare qualcosa di
nuovo ogni giorno, solo per il gusto di farlo e non per il proprio
tornaconto; gli fa sovvenire i momenti più toccanti della
sua adolescenza, della sua infanzia e della sua vecchiaia, in un'unione
tristemente intrigante che lo porta all'autoanalisi, al rivivere tutto
ciò che lo ha portato a dubitare di se stesso o degli altri,
una o più volte nella vita, e gli suggerisce che
c'è sempre speranza, se si ascolta il prossimo e non ci si
rinchiude in se stessi.

billie dà a tutti una lezione per vivere molto importante e
che tutti dovrebbero tenere bene a mente: a vivere solo per se stessi
si finisce a rimpiangere ogni mossa, mentre a dedicarsi completamente a
migliorare l'esistenza agli altri ci si sente fieri di se e si ha la
sensazione di non aver buttato al vento anni e anni di esperienza.

dal testo non hai lasciato intendere fino in fondo cosa fosse stata la
goccia che ha fatto traboccare il vaso e aprire gli occhi a billie joe,
ma la parte delle critiche e delle opinioni altrui fa pensare molto al
fatto del 'vendersi', fa sembrare tutto il resto del testo come scritto
da un uomo che si è reso conto di aver sacrificato la
propria individualità per far felice la massa, e la cosa mi
ha lasciato un po' l'amaro in bocca, se devo essere sincera,
perché secondo me non si sono venduti, ma si sono applicati
per migliorarsi e rinnovarsi, anche se con american idiot
può sembrare che abbiano solo cercato di andare incontro
all'apprezzamento pubblico. per come la vedo io, quell'album non
è il loro capolavoro, ma è ben fatto e merita. le
canzoni diventano popolari se sono ben fatte e orecchiabili, non solo
perché l'artista si è ''venduto'' o
perché si è pubblicizzato in maniera esagerata.
certo, a volte è così, ma non sempre; quindi bho,
questa parte mi ha vista un po' contrariata, anche se è ben
scritta e regge benissimo il confronto col resto.

allo stesso tempo, però, so anche che quando si legge
qualcosa di tuo, non ci si può fermare al primo significato
intuibile, quello più ovvio e semplice, ma si deve andare
più a fondo e 'scavare' all'interno dell'opera, fino a
raggiungere uno strato che tu hai posto sotto gli occhi di tutti ma che
non tutti sono in grado di notare; e solo allora si può
cominciare a dire di aver capito qualcosa.

secondo me, oltre al classico comportamento di tradire se stessi, la
propria originalità e le solite cose trite e ritrite che
tutti condannano, hai messo sotto i riflettori la classica vita di un
punk, come ce la si aspetta e come la vivono molti: spartana nel senso
degli affetti, dove spesso non ci si cura degli altri ma solo di se
stessi e del proprio gruppo, sballata al massimo, dominata da feste e
rave scatenati organizzati nei posti più impensabili,
egocentrica e egoistica, sregolata, faticosa e rigenerante allo stesso
tempo, vista male da tutto il resto della popolazione e comunque molto
diversa dalla classica vita di un operaio o di una persona con un
lavoro e un posto di lavoro fissi, che fanno le stesse cose giorno dopo
giorno, con spaventevole regolarità. secondo me, di questa
vita, hai sottolineato la finta sensazione di libertà che
regala quando ci si ritrova a viverla, ma anche il senso di amaro e
disprezzo una volta raggiunta la vecchiaia, quando ti ritrovi
completamente sballato di fronte agli altri vecchi e la cerchia di
amici che ti supportano ancora si è notevolmente ristretta,
riducendosi a quei pochi membri della tua band e a qualche familiare
(se sei fortunato). sei costretto a renderti conto che la vita non
è poi così un film e che l'hai sprecata per la
maggior parte, non coltivando gli affetti giusti e cercando
apprezzamento nell'alcol e nella droga, e ti ritrovi a pensare, grigio
e solo, che forse era meglio passare degli anni tranquilli ma lunghi
piuttosto che vivere alla giornata, senza mai sapere se saresti stato
vivo la settimana successiva; e non puoi fare a meno di realizzare che
alla fine hai buttato troppe occasioni al vento per seguire il sogno
della tua giovinezza. d'accordo, hai passato degli anni da urlo, ma poi
che ti rimane?

l'ombra di ciò che sei stato e che saresti potuto essere,
tanti ricordi ma ancor più rimpianti; e non hai nessuno con
cui sfogarti, perché le tue amicizie si limitavano a
radunarsi attorno al bancone del bar ogni sabato sera e poi tanti
saluti, chi s'è visto s'è visto.

insomma, hai centrato un punto vivo che nessuno nota, quando descrive
la sua vita ideale, e che invece tutti dovrebbero tenere a mente,
perché la vita del punk è la vita della frenesia,
del divertimento e della spensieratezza, ma anche della menzogna, del
tradimento e del sentirsi completamente 'obbligati' a comportarsi in
modo sfrenato e disinibito, come per dimostrare al mondo che sei
'puro', non commercializzato, non venduto; e alla lunga è
molto più stressante che una vita passata a comportarsi in
modo gentile e rispettoso.

insomma, per come la vedo non ti sei fermata a condannare la vendita
del proprio carattere e della propria individualità, ma ti
sei 'divertita' a smontare un mito che in realtà
è tutto fumo e niente arrosto, che tutti i giovani inseguono
e immaginano con un sospiro di puro desiderio ma che non tutti riescono
ad ottenere. a questo punto, aggiungerei un ''per fortuna'', e non
penso di sbagliarmi completamente nel dire che una vita tradizionale a
volte può rivelarsi migliore rispetto a una sfrenata,
superficiale, passata tra alcol e droghe, senza coltivare affetti e
senza aiutare il prossimo come fanno tanti musicisti; e che billie ha
fatto la cosa giusta nel realizzarlo e ricordarlo ai figli, come unico
consiglio di un padre che non c'è mai stato veramente -
almeno nella fic -.

se non ci fosse stata la morte dietro tutto questo, probabilmente
avremmo preso tutti la cosa più alla leggera e ce ne saremmo
allegramente dimenticati, ma il fatto che c'è il suicidio
dietro a questa rivelazione fa riflettere molto di più e fa
intuire quanto sia realmente importante essere se stessi fino in fondo,
senza però imporre il proprio io su nessun altro, e fa
pensare molto allo stile di vita che intendiamo intraprendere in
futuro, a quello che invidiamo alle rockstar, a quello che desideriamo
fin da piccoli. le tv e i mass media ci hanno riempito di film di
questo genere durante l'infanzia e ci hanno riempito la testa col mito
del rock n' roll, facendoci credere che lo spendi-spendi dei musicisti
fosse figo, divertente, ed è normale che ora questo
messaggio ci sia impresso dentro; ma sono proprio scritti come questi
che ti fanno tornare coi piedi per terra e ragionare un attimo col
cervello, e non con il 'cuore'. hai più che ragione
nell'affermare tutto questo, anche se coi panni di billie joe, e non
posso fare a meno di stimarti ancora di più dopo una
'storia' come questa.

perché non solo è profonda, ti costringe a
riflettere e rimuginare e ti rimane in testa a lungo, ma è
anche ben scritta, scorrevole, piacevole: viene da se che il lettore
non riesca a staccare gli occhi dallo schermo fino alla fine
dell'opera.

e sì, opera, perché una cosa del genere non
può essere ridotta a 'fan fiction', dev'essere
affrontata con la massima serietà possibile,
dimenticandocisi che l'autrice è ancora un'adolescente e non
una scrittrice affermata, e dedicandole il massimo del tempo
disponibile, perché più la si legge
più si scoprono cose nuove. la tecnica convincente, la
stesura incalzante, il font piacevole e il modo di scrivere attirano
come non mai, ti costringono a finire di leggere, ti obbligano a non
dimenticartene. è una storia meravigliosa, profondissima e
meritevolissima, che spero molti avranno la fortuna di leggere.

come al solito, mi sono aspettata il meglio e il meglio è
arrivato, su un piano che nessuno affronta mai, su una cosa che tutti
danno per scontata, su un sogno che in realtà può
trasformarsi in un incubo, se non lo si sa gestire bene.



i miei più vivi complimenti, delf, perché hai
veramente superato te stessa con questo scritto. complimenti davvero,
perché prima o poi mi ritroverò a leggerti dietro
delle pagine vere, e troverò le tue opere in mezzo ai
romanzi più importanti, ai saggi più avvenenti e
alle letture più significative, e allora potrò
dire ''cavolo, io la conoscevo'' e sentirmi la persona più
soddisfatta al mondo. sei una grande, delf, complimenti vivissimi. sei
proprio da paura. 



(Recensione modificata il 21/08/2012 - 02:33 pm)

Nuovo recensore
19/08/12, ore 23:40

E' davvero stupenda! Qualcosa di affascinante e malinconico..allo stesso tempo.
Non so se riuscirò a spiegarmi per bene ma voglio tentarci.
Mi è piaciuto moltissimo perchè ho sentito molte emozioni presenti dietro questo scritto. 
Posso addirittura dirti che ho anche immaginato Joe che scriveva tutto questo,mi hai commosso,
un lato così profondo e drammatico di questo tizio qui (nano :D) non è spesso espresso molto bene a
mio parere,spesso viene espresso in modo superficiale,mentre tu sei stata proprio brava.
In una situazione così disperata credo che Joe possa scrivere proprio questo tipo di parole.
Hai colto la profondità di cui,secondo me,è enormemente dotato.
Brava,brava,brava :3.
Detto questo ti saluto^^,spero di essermi spiegata bene :D.

Recensore Veterano
19/08/12, ore 21:16

E' fantastica, punto e stop.
E tu, migliori sempre di volta in volta. 
Sei bravissima e ogni volta con le tue storie, l'autostima va a puttane :'D
Questo messaggio di Billie mi è piaciuto davvero, e boh, boh boh ho troppo caldo per recensire normalmente sjdbcdsafl
awww delfa sei fantastica e non smetterò mai di dirtelo u.u

Pingu. 

Recensore Junior
19/08/12, ore 20:52

non smetterò mai di dire che io amo quello che scrivi.
hai scritto il vero, quello che pensavi, e l'hai messo su talmente tanto bene che posso piangere, e giuro che ho le lacrime agli occhi.
Delfa sei bravissima ,lo ripeterò all'infinito finché non s'infila in quella testolina.
è la cosa più bella sui green day che io abbia mai letto, su billie joe, anzi.
ed è così... struggente? non so è bellissima.
ti ringrazio io stavolta, che mi hai fatto riflettere su un sacco di cose anche calandoti nel personaggio di Billie Joe, e come sempre sei bravissima.
ccciau
non so recensire