Recensioni per
A new Pucca
di HarleyHearts

Questa storia ha ottenuto 59 recensioni.
Positive : 58
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
26/09/13, ore 15:07

Confesso che ho pensato e ripensato a lungo a questa storia, incapace di decidermi se recensire o meno. Anche perché so che le fanfiction vengono scritte soprattutto per maggior diletto di chi le crea, ma sono anche fermamente convinta che, per rispetto verso i lettori, verso il fandom e, soprattutto, verso se stessi, sia giusto scriverle con tutti i crismi (o, per lo meno, provare a farlo).
Perciò, alla fine, pur con qualche scrupolo, ho pensato che fosse meglio farlo perché, almeno credo io, anche le recensioni negative, purché fondate e scritte con criterio, aiutano gli scrittori a migliorarsi. Anzi, dal mio punto di vista, sono proprio queste ad essere di maggior aiuto per crescere e per evitare di ripetere determinati errori.

Parto dalla grammatica e dalla sintassi, che non sempre sono corrette, anzi. Spesso mi sono imbattuta in refusi e ripetizioni a iosa, errori piuttosto banali (molti dei quali, a mio avviso, evitabili grazie a un'attenta rilettura) e alcuni anche parecchio gravi (tipo un Lo detto che mi ha fatto rizzare i capelli), e frasi che sembrano quasi essere una italianizzazione dialettale del linguaggio parlato, che tuttavia non devono essere usate in uno scritto (a meno che tu non voglia far parlare un personaggio in un dato modo, un po' come Hagrid che, in Harry Potter, si esprime in maniera sgrammaticata, evidenziando la propria ignoranza riguardo alla lingua).
Mancano a volte le concordanze fra le parole (come per esempio fra soggetto e verbo o articolo e nome) e la punteggiatura è quasi sempre sbagliata o assente.
Tieni poi conto che le parole straniere, a meno che non siano entrate nell'uso quotidiano anche nella nostra lingua, vanno scritte in corsivo. Prendi ad esempio la parola odango: non è certo usuale sentirla in giro e penso che non siano poche le persone che abbiano dovuto effettuare una ricerca online prima di capire cosa significasse. Ciò non vuol dire che tu non avresti dovuto usarla, sia chiaro; più semplicemente, sarebbe stato meglio evidenziare con il corsivo che quella è una parola straniera (per lo meno, così vuole la grammatica italiana).
Inoltre è sconsigliabile inserire degli incisi in cui il narratore commenta scherzosamente o, peggio ancora, si rivolge ai suoi lettori per chiedere se una data espressione è corretta o meno. A volte una rapida ricerca online evita sgradevoli imbarazzi del genere.

Passiamo ai contenuti.

Prima di tutto, vorrei prendere in esame un paio di dettagli che sono piuttosto importanti e che, buttati lì in mezzo alla storia senza un ma e senza un perché, lasciano pesantissimi punti interrogativi.
Anzitutto, da dove spunta la sorella di Pucca? Perché nessuno ne ha mai parlato? Perché sono state divise per tanti anni? Voler inserire nuovi personaggi non è mai un crimine e spesso, anzi, aiuta la storia a decollare, rendendo il tutto più interessante. Inserire nuovi personaggi senza però dare spiegazioni di senso logico al riguardo, invece, genera solo grande confusione nel lettore.
In secondo luogo, può una bambina di dieci anni decidere di viaggiare da sola? D'accordo che la serie è piuttosto no sense, ma si presume che qualcuno potrebbe essersi preoccupato della faccenda, visto che, oltre agli amici, Pucca ha anche ben TRE zii (o quel che sono) che le fanno da tutori. Se è successo, nella tua storia non è stato spiegato.
Ancora, perché Pucca ha TRE katana? Dove le ha prese? Quando ha imparato ad usarle e perché? È stato Zoro di One Piece ad insegnarle l'arte delle tre spade, tenendone una nella mano destra, una in quella sinistra e l'ultima fra i denti? Tra l'altro, essendo straniera, la parola katana non va volta al plurale come se fosse italiana. Oltretutto non capisco perché Pucca, pur recuperando le sue spade per intervenire nel duello fra Tobe e Garu, decida di liberarsi del primo con un semplice calcio. Che senso ha avuto, allora, disturbarsi a prendere le katana?
Infine, mi permetto anche di suggerirti di evitare di inserire link ad immagini nel bel mezzo di un racconto. Vuoi perché sono un po' come un pugno in un occhio, vuoi perché ti fanno perdere il filo del discorso, vuoi perché la bravura di uno scrittore sta proprio nel saper descrivere qualcosa, saper trasmettere l'immagine che ha in mente anche in quella dei lettori.

Quanto alla caratterizzazione dei personaggi... beh, a voler essere onesta, non credo tu li abbia sviluppati molto bene, anzi, tanto che ti suggerisco di mettere un bell'avviso di OOC, oltre che di what if? e di cross-over (a proposito, il cross-over è con cosa?). Lasciamo perdere il fatto che sono passati sei anni e che quindi sono cresciuti, anche perché alla fine questo ha rilevanza solo fino a un certo punto, visti certi atteggiamenti.
Non mi soffermerò sui personaggi di contorno perché non li hai trattati abbastanza (anche se già Tobe mi ha fatto storcere di brutto il naso), soprattutto l'ultimo arrivato (En, mi pare che si chiami) che però non mi convince per nulla perché sembra essere il solito pretendente/rivale in amore che può trovarsi in qualsiasi manga/anime shoujo, perdente predestinato già dal modo in cui si affaccia all'interno della storia (nulla di originale, insomma).
Prendendo in esame i due protagonisti, invece, è evidente che (nella serie) le caratteristiche principali di Pucca, quella che ci fa sorridere ogni volta e che tutti ammirano anche all'interno dello stesso cartone animato, siano la costanza, la testardaggine e la dedizione totale al suo amore per Garu. Qui invece leggo di una Pucca che è tutto l'opposto: se ne va perché si è stancata di correre dietro all'oggetto dei suoi desideri (cosa che, se accadesse davvero, manderebbe in frantumi tutto il fascino del personaggio). La tua Pucca, insomma, temo sia la classica protagonista da ficcyna, quella perfetta che affascina tutti (in tre capitoli ha già attirato l'attenzione di tre ragazzi) e che nel settore è comunemente definita Mary Sue. Molti suoi comportamenti mi risultano pressoché incomprensibili, a cominciare dal fatto che, a sedici anni, stia ancora a farsi il fegato marcio per un amore non ricambiato di sei anni prima (parlo di una ragazza qualsiasi, non della Pucca della VOOZ, che ovviamente non ha nulla a che fare con quella della tua ff); chiariamoci, ci sarebbe stato più che bene se il suo innamoramento non corrisposto non fosse avvenuto alla tenera età di dieci anni, quanto durante l'adolescenza o la giovinezza (e anche oltre). Per quanto sia romantico pensare il contrario, un bambino non potrà mai amare allo stesso modo di un adulto.
Passando oltre, Garu è... tutto meno che Garu. Insomma, la VOOZ ce lo ha fatto conoscere come un ninja dedito ai propri doveri e, soprattutto, un uomo (okay, ragazzino) che fa dell'onore il più importante dei principi. Bene. Cosa c'è di onorevole nel suo modo di comportarsi, qui? Praticamente arriva ad un passo dallo stuprare Pucca e se ne sbatte allegramente. Sembra quasi di leggere del suo clone imbecille e sciupafemmine, piuttosto che del vero Garu. (Anche per via dell'abbigliamento, tamarro molto più di quello del Garu dell'episodio su Bollywood... ma va beh, lì son gusti, per quanto discutibili. Già che ci siamo... ai fini della trama è importante specificare l'altezza dei tacchi delle scarpe di Pucca? Sarebbe stato assai più utile se ti fossi soffermata a spiegare altre cose, piuttosto.)

Quanto alla trama, non ho abbastanza elementi per commentarla a dovere, pertanto non mi dilungherò, non sarebbe corretto. Dirò solo che, almeno per il momento, là dove avrebbe potuto esserci qualche spunto interessante (chi è il ragazzo a cui si riferisce Pucca quando respinge Garu con decisione, vicino al ruscello?), tutto è passato in secondo piano a causa di tutti gli altri difetti della storia (a cominciare dall'OOC e all'incomprensibilità di determinati atteggiamenti dei personaggi, da quelli di Garu in primis).
Altro consiglio: cerca di procedere con maggior calma, quando racconti, perché ho notato che tendi a far accadere tutto in fretta e furia, senza far rifiatare né i personaggi né il lettore.



Spero che questa recensione, per quanto negativa sia, non ti scoraggi. Anzi, mi piacerebbe che avesse il potere di spronarti a rivedere quanto hai già scritto, non soltanto correggendo ciò che non va, ma anche ampliando e migliorando alcuni passaggi, magari addentrandoti maggiormente nella psiche dei personaggi (e pertanto ti sconsiglio di usare l'io narrante, che limita molto perché tiene conto unicamente del punto di vista di chi racconta la storia, e di sostituirlo invece con il narratore onniscente, in terza persona).



P.S. Ti sarebbe possibile utilizzare un font più piccolo? Le dimensioni di quello che hai usato è molto stancante per gli occhi.