Recensioni per
I wish you were here or I were there or we were together anywhere
di AntheaMalec

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]
Recensore Junior
11/02/13, ore 22:27
Cap. 3:

Si sentiva invisibile, inadatto, incompreso. Era il destino di tutti quelli che sentivano troppo. Il destino di tutti quelli che amavano troppo. La via obbligata del troppo pensare era veder svanire, sotto un velo di incomprensibilità, quell’ illogico mondo e restare irrimediabilmente soli.** Solo. Ancora.......ohhhh:) queste frasi sono bellissime , memorabili...e potrei leggerle anche 20 volte di fila..al fine di incuccarmele in testa! ora tutto è finito...e non è andata proprio male...alla fine se due persone si amano riescondo ad affrontare e superare anche il dolore...:) ciauuu;)

Recensore Junior
11/02/13, ore 21:50
Cap. 2:

ohhhh:) bellissimo capitolo..di nuovo!:) l'ultima parte è stata da strazio...ma volevo farti sapere che era come se vedessi nitidamente , davanti a me, tutta la scena. cavoli!Ora che ritorna Sherlock , non è successo niente di speciale; anzi, ha ferito John...ma io credo che se l'ha fatto sotto c'è un motivo....
ma per quale strana ragione Sherlock ha più potere? perchè con 2 parole può ammazzare una persona? perchè?

Recensore Junior
11/02/13, ore 21:24
Cap. 1:

bellissimoooo:) io volevo trovare una storia del genere e alla fine ce l'ho fatta! grazie! questo mi fa sperare, sognare...sono contenta e nello stesso tempo un po' triste... pensa che ho pure pensato di iniziare a leggere i libri di sherlock holmes, perchè mi mancano i personaggi... e ritrovarli qui, raccontati in questo modo..mi fanno proprio sperare:) ciao;)

Recensore Master
20/09/12, ore 20:01
Cap. 3:

Tra i tre capitoli è stato il secondo che ho amato di più ma anche questo non scherza perché è sempre incentrato su John, il suo dolore, le certezze spezzate e l'impossibilità di andare avanti. Perchè non importa ció che Sherlock faccia o dica, perchè per il dottore è impossibile staccarsi da lui. Hai descritto uno Sherlock totalmente imbranato con i sentimenti. Ci sta tutta però il buon dottore è un sant'uomo perchè io o lo avrei mandato a quel paese oppure lo avrei preso a pugni! E poi lo avrei baciato, non necessariamente in quest'ordibe ^__^ Hai descritto i personaggi molto molto IC, sei stata davvero brava. Una domanda: cosa voleva dire Sherlock con quel "facciamo finta che non sia successo" riferito al bacio? Facciamo finta che non c'è stato così lo ripetiamo di nuovo?!? ^O^ Un bacio

Nuovo recensore
19/09/12, ore 18:02
Cap. 3:

Buonasera Aistra.
Posso dirti che ho letto questa storia tutta d'un fiato e che mi è dispiaciuta moltissimo che sia già finita?
Wow, ho potuto avvertire tutta la tristezza ed il dolore che prova John, senza contare la parte fondamentale del racconto, ovvero il suo conflitto interiore: una parte di John vorrebbe che Sherlock si facesse perdonare in tutti i modi possibili (tant'è vero che gli offre più di un'opportunità per farlo), mentre l'altra vorrebbe riuscire a chiudere per sempre con lui.
Sherlock... è Sherlock! E' una persona cinica, questo è vero, però non si può dire che non abbia cuore; soltanto non vuole "utilizzarlo". E' davvero struggente come Holmes riesca infine a mettere da parte la sua logica e a mettere in primo piano i sentimenti che prova per John!
Devo dire che mi è piaciuto molto anche il personaggio di Victor, poiché alla fine si è dimostrato un valido amico per entrambi i protagonisti. 
Infine devo farti tutti i miei più sinceri complimenti per come hai presentato questa storia, perché sei riuscita a farmi sentire parte del racconto.
Tutti i miei migliori complimenti,
Flowers

Recensore Master
16/09/12, ore 18:00
Cap. 3:

Non ho parole. Sono rimasta veramente colpita da questa storia, è uno dei tuoi migliori lavori. Come per i bambini: ci vuole un sacco di tempo e tanta fatica, ma poi mi dicono che sono davvero una bellissima e meravigliosa creazione!
Diciamo che ho sguazzato nell'angst per la mmaggior parte della storia, che stavo male con e per John per la perdita di Sherlock, non una sola volta. È sorprendente quanto questa storia sia comunicativa, riesce a trasportare il lettore e a fargli vivere la storia insieme con i protagonisti, come se fosse egli stesso protagonista. Ecco, questa è una cosa che amo ritrovare in ciò che leggo.
Ed ero emozionata come John e Sherlock quando finalmente i due chiariscono e risolvono i loro infiniti problemi - che poi se ne creano da sè tutti i giorni, perché loro sono tanto scemi, ma ci piacciono così! Il loro confronto finalmente arriva... e Mycroft si fa i fatti suoi! xD Grandioso!
Davvero, sei stata bravissima.
Un ottimo lavoro.
Complimenti.
Un bacio <3
Torno alla mia convalescenza :(

Recensore Junior
15/09/12, ore 22:27
Cap. 3:

Ciao,
finalmente sono riuscita a trovare il tempo per lasciarti una recensione; cercherò di essere il più esaustiva possibile, sebbene le cose da dire siano davvero tante.

L’impaginazione mi è piaciuta molto: caratteri semplici – dopotutto, con il Times New Roman non si sbaglia mai – e chiari, di una giusta grandezza.

Una cosa, però, che ho subito notato è l’assenza del disclaimer tra le note introduttive. Sebbene tra le regole di Efp il disclaimer sia solo fortemente consigliato, sinceramente lo reputo una cosa quasi doverosa, dal momento che si stanno usando personaggi non propri. Per tale motivo, ti consiglio di inserirlo^^.

Detto ciò, passiamo alla storia vera e propria. Te la analizzo passo-passo.
Partiamo dalla grammatica.
Allora, in generale direi che te la cavi piuttosto bene con le virgole; purtroppo, non posso dire lo stesso per gli altri segni di punteggiatura. Ho notato, infatti, che fai un po’ di confusione nell’uso dei punti, dei punti esclamativi e quelli di domanda, soprattutto in relazione ai discorsi diretti.

__________

Ti faccio un po' di esempi pratici estrapolando le frasi dai capitoli due e tre, così mi è più facile spiegarti le cose da un punto di vista puramente tecnico.


« John, ehi, ehm, cosa stavi dicendo? Pensavo avessi riattaccato! »

« Mi sei mancato tanto. » Borbottò John, strofinando il naso contro la pelle tesa del collo. « Victor è un idiota. » Disse Sherlock, sciogliendo l’abbraccio.


Ecco, parliamo dell’uso delle caporali nei discorsi diretti.
Prima regola generale: non va lasciato alcuno spazio tra le virgolette basse e la parola a seguire (e, ovviamente, la parola a precedere nel momento della chiusura del dialogo).
Quindi, la prima frase scritta in modo corretto è: «John, ehi, ehm, cosa stavi dicendo? Pensavo avessi riattaccato!»

Ricorda che c’è differenza tra battuta semplice e battuta retta esternamente.
Mi spiego meglio:

BATTUTA SEMPLICE

«A_____.»
«Vengo.»
«A_____?»
«Perché fai così?»

BATTUTA SEMPLICE RETTA ESTERNAMENTE

«A_____» _____.
«Vengo» disse Sara.
«A____?» _____.
«Perché fai così?» domandò Alice.

Pertanto, la seconda frase scritta in modo corretto è:
«Mi sei mancato tanto» borbottò John, strofinando il naso contro la pelle tesa del collo.
«Victor è un idiota» disse Sherlock, sciogliendo l’abbraccio.

Come avrai notato, ho messo i verbi ‘borbottò’ e ‘disse’ con la lettera minuscola, poiché siamo in presenza di due battute rette esternamente, dove ‘borbottò John’ e ‘disse Sherlock’ fungono da subordinate.
Poiché non si tratta di battute semplici, ho anche eliminato il punto al termine dei discorsi diretti.

Altra cosa importante, perlomeno nei testi che vengono letti al computer, è quella di andare a capo ogni volta che parla un nuovo personaggio, in modo da rendere chiaro anche visivamente un tale cambiamento.

Spiego meglio cosa intendo con un esempio:
 
Testo originale:

« Pensavo di essere diventato importante. » Non seppe nemmeno John perché quella frase gli uscì dalle labbra, svicolando da tutti i controlli, ma sortì su Sherlock un effetto diverso, che lo risvegliò dal torpore. « Sei in pericolo di vita, non credi che questo sia importante? » « Ma tu sei importante per me e ti sei finto morto. » « Ho dovuto farlo. » « Potevi dirmelo. » « No, non potevo. » « Perché? »
Sherlock distolse nuovamente lo sguardo dal suo, puntandolo sui biscotti accanto a loro. « Non potevo e basta. »

Testo modificato:

«Pensavo di essere diventato importante.»
Non seppe nemmeno John perché quella frase gli uscì dalle labbra, svicolando da tutti i controlli, ma sortì su Sherlock un effetto diverso, che lo risvegliò dal torpore. «Sei in pericolo di vita, non credi che questo sia importante?» disse Sherlock.
«Ma tu sei importante per me e ti sei finto morto.»
«Ho dovuto farlo.»
«Potevi dirmelo.»
«No, non potevo.»
«Perché?»
Sherlock distolse nuovamente lo sguardo dal suo, puntandolo sui biscotti accanto a loro. «Non potevo e basta.»

Come potrai notare, l’andare a capo aiuta tantissimo il lettore a comprendere subito chi parla, senza doverlo ogni volta specificare, cosa peraltro inutile, soprattutto in questo frangente, dove la velocità del ‘botta e risposta’ tra i due personaggi è quasi essenziale da mantenere.

__________

« John, sai che la decisione non aspetta a me, io…non sono io a scegliere, mi dispiace. »
« Non è come credi, è…complicato. »

I tre puntini di sospensione sono sempre seguiti da uno spazio, a meno che il carattere che li segue non sia una parentesi di chiusura.
=> «John, sai che la decisione non spetta a me, io… non sono io a scegliere, mi dispiace.»
=> «Non è come credi, è… complicato.»

Ah, precisazione: si dice ‘la decisone non spetta a me’.

__________

« E’ ancora lì? »  
«[…]E’ questo, questo che odio. »

La maiuscola della ‘è’ si scrive: È.
Quindi: «È ancora lì?»; «[…]È questo, questo che odio.»

__________

Un altro errore che ho riscontrato assai di frequente è l’uso impreciso del trattino medio (–).
Ricorda che questo segno si adopera solo in due casi:
- come simbolo per gestire i dialoghi
- negli incisi

Pertanto, una frase scritta in questo modo non ha molto senso:

[…] Niente più lacrime, non per lui –ma stava male per il letto, per il letto disfatto, non per Sherlock che non si era presentato.

Il trattino lì non ha alcuna funzione. Usa la normale punteggiatura.
=> Niente più lacrime, non per lui. Ma stava male per il letto, per il letto disfatto, non per Sherlock che non si era presentato.

Inoltre, tieni conto che il trattino medio, usato negli incisi, esige uno spazio sia a precedere che a seguire.  
 
[…] –perché ne ho bisogno, perché lui mi sta mancando come l’aria e tu non puoi capire–, […]

Corretto:
[…] – perché ne ho bisogno, perché lui mi sta mancando come l’aria e tu non puoi capire – […]

Elimina anche la virgola dopo il trattino: è in eccesso, in quanto il trattino stesso, adoperato come inciso, ha la stessa funzione della virgola. Pertanto, se dopo il trattino vi aggiungi un’ulteriore virgola, è come se mettessi due virgole vicine^^.


[…] respira, non andare in iperventilazione!.  

Il punto esclamativo basta e avanza per chiudere il periodo. In questo caso, il punto che hai messo dopo è del tutto superfluo.

__________

Un’altra cosa che mi è balzata subito all’occhio è il fatto che usi il corsivo in maniera un po’ casuale.

Ti faccio tre esempi:

  1. Un messaggio, non aveva voglia di leggerlo, chiunque fosse –chi vuoi che sia, John Watson? Di certo non Sherlock. Mai lui. Mai più.
  2. Inspira, espira, non arrabbiarti prima del dovuto, si disse, cercando un appiglio, un qualcosa dove poter fare breccia e trovare finalmente una risposta.
  3. Sherlock che era vivo, ma che aveva deciso di restare morto –a John tanto non importava, sarebbe andato avanti con la sua vita, lo avrebbe fatto sul serio, questa volta.

Allora, tralasciando la questione del trattino, nella prima frase hai usato il corsivo per mettere in evidenza un pensiero diretto di John. Benissimo! Questo è, a mio avviso, un ottimo modo per differenziare i pensieri diretti dalla normale narrazione in terza persona.

Nell’esempio due, però, non hai usato il corsivo per evidenziare il pensiero di John. E naturalmente mi chiedo: perché? @_@

Nella terza frase, invece, hai usato il corsivo nonostante non si trattasse di un pensiero diretto.
Ecco, ciò provoca molta confusione nel lettore. Quindi, dovresti cercare di essere sempre coerente.
Il corsivo è meglio utilizzarlo solo per i pensieri diretti.
La seconda e la terza frase andrebbero scritte così:

Inspira, espira; non arrabbiarti prima del dovuto, si disse, cercando un appiglio, un qualcosa dove poter fare breccia e trovare finalmente una risposta.

Sherlock che era vivo, ma che aveva deciso di restare morto. A John tanto non importava; sarebbe andato avanti con la sua vita, lo avrebbe fatto sul serio, questa volta.
 
__________


Ora passiamo a un’altra questione un po’ spinosa, che spesso mi ha lasciata perplessa. L’uso, cioè, di vocaboli che non hanno molto senso all’interno della frase.

Come al solito, ti faccio degli esempi:

Guardò per un momento il disordine che ancora aleggiava in quella stanza, […]

Il termine aleggiare ha un tale significato:
- [sogg-v] Muovere leggermente le ali; in senso fig., di venti leggeri, spirare
- [sogg-v-prep.arg] fig. Detto di odori, essere diffuso in un luogo: nella stanza aleggiava un profumo di rose; di sentimenti, immagini, atmosfere, vagare idealmente in un luogo SIN aggirarsi: un'atmosfera di mistero aleggia sulla casa

Nel tuo contesto, usare un tale vocabolo riferito al disordine, una cosa che si può vedere e toccare in maniera molto tangibile, lo ritengo un po’ inappropriato. Sarebbe meglio fare uso di altri vocaboli. Tipo: […] il disordine che ancora regnava in quella stanza, […]

Poteva sentire le valvole del cervello di Sherlock muoversi veloci, […]

Anche qui, cerca di stare attenta ai significati delle parole. In questo caso, penso che volessi intendere ‘le rotelle del cervello', che è un riconosciuto modo di dire.

Tutti i sentimenti che stava provando strabordavano dai suoi bulbi e investivano John come uno tsunami, facendogli venire la nausea.

‘Bulbi oculari’ è un termine piuttosto tecnico, da ambito medico, per intenderci. Adoperarlo in un contesto molto sentimentale mi sembra fuori luogo. A parer mio, smorza di molto il pathos del momento^^.

Avrebbe voluto potersi dividere in due persone per poter vedere la faccia di assoluta idiozia che stava sfoggiando in quel momento, […]

La frase scritta così non ha molto senso; ti metto due possibili opzioni:
[…]per poter vedere la faccia da idiota che stava sfoggiando in quel momento
[…]per poter vedere la faccia assolutamente idiota che stava sfoggiando in quel momento

____________


Ovviamente, era ovvio
Il rumore del citofono lo distolse dai suoi pensieri, facendolo distogliere dal suo stesso riflesso, […]
 
Cerca di fare attenzione alle ripetizioni. Ne ho riscontrate un bel po' durante la lettura. Purtroppo, ciò ha reso il testo un po’ pesante da seguire. Adopera più sinonimi possibili; abbiamo la fortuna di avere una lingua molto ricca: è il caso di approfittarne, non credi?^^

__________


Gli fece spazio ed entrò, portando alle narici di John il profumo intenso che aveva sempre contraddistinto la loro casa, […]

Ti raccomando di porre particolare attenzione quando ci sono dei cambi di soggetto. Ogniqualvolta che il soggetto della frase cambia, è bene specificarlo, altrimenti si rischia di creare confusione.
(John) gli fece spazio e Sherlock entrò. Così facendo, portò alle narici di John il profumo intenso che aveva sempre contraddistinto la loro casa.  

__________


A random, alcuni errori trovati:

Ci gettava la spugna, con Sherlock Holmes,
=> 'Gettare la spugna' è un tipico modo di dire, quindi la frase corretta è:
Gettava la spugna con Sherlock Holmes.


Stappò la bottiglia con i denti e si sedette sull’ unica sedia in legno affianco al tavolo.
=> la forma corretta è ‘a fianco’.
‘Affianco’ è la prima persona dell’indicativo presente del verbo ’affiancare’.


« Addio John. »
=> ‘John’ è un vocativo, esige la virgola. «Addio, John.»



[...] una dannata paura che la conversazione degeneri, ritrovandosi nuovamente al punto di partenza.
=> degenerasse (dal momento che scrivi la storia col tempo passato, devi usare il congiuntivo imperfetto; ‘degeneri’ è la forma al presente).


__________


Ok, direi che le cose più importanti te le ho dette.
Non ti spaventare per tutte le annotazioni, sono sicura che, con un po’ di attenzione in più, sistemerai ogni cosa!
Tralasciando la questione puramente grammaticale, posso dirti che hai uno stile abbastanza buono e personale. Riesci a descrivere bene soprattutto gli stati d’animo dei personaggi, cosa che trovo assai lodevole.

Per quanto riguarda i personaggi, guarda, purtroppo non frequento il fandom, quindi non posso essere obiettiva sulla loro caratterizzazione.
Ciononostante, conosco i libri di Doyle, quindi, presumo che anche nella serie televisiva il rapporto stretto che intercorre tra Holmes e Watson sia rimasto invariato.
Beh, ti posso assicurare che il loro rapporto – che oserei definire ai limiti del morboso  –  sei riuscita a renderlo in maniera piuttosto efficace.
John sembra un cucciolo abbandonato dal proprio padrone. Le sue emozioni e reazioni sono rese molto bene.
Holmes, invece, mantiene le caratteristiche di personaggio arrogante, egocentrico e molto complicato.
Mi è piaciuta anche la figura di Victor: un buon miscuglio tra amico e fratello.
Per tale motivo posso dire che la resa dei personaggi è buona.
Soprattutto John: riempie totalmente la scena. E, per una volta, sono anche contenta che sia lui l'indubbio protagonista della storia. (Detto tra noi, Holmes mi ha sempre dato fastidio: troppo arrogante per i miei gusti xD).

Ah, ti suggerirei di aggiungere un 'introspettivo' tra le note generali della storia: quasi tutte le emozioni e i pensieri descritti sono di John. Victor e, ancora di più, Holmes sembrano di contorno, quasi spariscono dalla scena (perlomeno per oltre la metà della storia).

La trama generale l’ho trovata ben congeniata; di una lunghezza azzeccata per poter dare il giusto peso ai sentimenti dei personaggi (di John in particolare).

In conclusione, secondo il mio modesto parere, le basi di partenza sono buone.
Cerca di rileggere con più attenzione il testo, così da evitare ripetizioni inutili, stai attenta ai vocaboli che usi e alla grammatica in generale e poi vedrai che migliorare ti risulterà facilissimo!^^

In bocca al lupo!

Nella speranza che la mia recensione ti sia utile, ti saluto.

aury
Recensore di EFP editing

Recensore Junior
14/09/12, ore 21:17
Cap. 3:

Oddio che angoscia!!
Anche se é angstissimo mi piace da matti!! *_*
Quel bacio alla fine, aaaww che amori! <3
Victor è un grand'uomo! Me lo voglio sposare! XD
Non ho parole per dire quanto sia bello questo capitolo e tutta la storia in generale! <3
Guai a te se dici che fa schifo! *le tira dietro un libro*
Bravissima!! **
Baci! <3

Recensore Veterano
14/09/12, ore 19:40
Cap. 3:

E dopo aver attraversato valli di lacrime e tempeste, siamo finalmente giunti alla conclusione di questa mini-long che tanto mini non è.
Devo ammettere di essere immensamente sollevata, almeno spero di non dover più sopportare i tuoi scleri pre-aggiornamento e anche post perchè davvero, ragazza, sei insopportabile. Con affetto sempre. <3 Tra l'altro, non ho mai capito questo tuo istinto maniacale di finire per forza subito il capitolo, dato che hai postato anche in netto anticipo rispetto alla data. Vabbè, solo tu riesci a scrivere 12 pagine in poco tempo :° *invidia mode ON*
Il capitolo inizia con John che fa ciaociao con la manina alla sua amichetta Sarah con cui dice ancora di avere un rapporto umano, ma lo stato comatoso in cui è e che tenta di nascondere ci fa capire che in realtà ha l'umore di un verme spiaccicato sotto la ruota di una macchina. Lui che si aggira per le strade vantando la sua superiorità a "Non me ne frega un cazzo di Sherlock Holmes e della gente che parla di lui, però mi compro il giornale con lui in copertina perchè in fondo sono un depresso e mi piace esserlo" YEAH! E con una mossa molto scaltra e insospettabile nasconde il giornale, tanto per non far notare la sua tristezza. Sigh.
E quindi si rifugia nella sua squallida dimora che senza la signora Hudson che fa le pulizie (I'm not your housekeeper!) è un vero porcile. "Oh cazzo John, è un calzino con la muffa quello nel frigorifero?" "Oh no, è la fetta di torta del mio compleanno passato in solitudine" D: Vabbè.
Aprendo il frigorifero comunque gli viene questa voglia di ubriacarsi fino a scoppiare perchè ormai è troppo mainstream farlo: prima sua sorella, poi si mette su efp e legge di Dominick, insomma capisce che tutti gli alcolizzati sono fighi e magari se comincia a bere Sherlock lo guarderà di più. O forse no, perchè in fondo è un puritano alla "No, no, io non bevo alcol :)" 
In ogni caso, proprio mentre sbatte via il giornale e impreca pensando ai soldi buttati, sente un dlin dlon e davvero qui NESSUNOOOOO si sarebbe aspettato di vedere Sherlock :O No no! Soprattutto io che ho dei precedenti con una certa gif che fa piangere il cuore!
"Che ci fai qui?"
"Dobbiamo parlare, chiarirci, baciarci appassionatamente, fare sesso e poi domani mattina andare da Lestrade"
"Ah ok!"
"Allora non mi fai salire?"
"Eeeeh guarda c'ho un casino qui! Non si riesce nemmeno a camminare per tutta la roba che sta sul pavimento!"
"Ma allora pulisci! Fatti dare una mano, non lo so! Salgo io?"
"No, no Sherlock. Non posso permettertelo. Mi hai fatto troppo soffrire e accettare che tu mi faccia da housekeeper sarebbe troppo. Vattene. Non vali niente in confronto alla signora Hudson"
"Addio John!"
E fu così che andò. Non propriamente, ma vabbè, che ci vuoi fare, il senso è quello.
E quindi seguite le pippe mentali stratosferiche e onnipresenti di John. John va in doccia e si fa pippe. Cucina e si fa pippe. Dorme e si fa pippe. Insomma pippa sempre sul suo gesto e se fosse giusto, sì o no, no o sì.
Il giorno dopo John si sveglia manco avesse passato la serata a fumarsi tutto il campo di marijuana. E in questo stato comatoso si reca all'ospedale dove una dottoressa abbastanza ritardata gli domanda se fosse il caso di far entrare un paziente in fin di vita. John fa un segno con la mano che stava a significare "Naaah, può morire, tanto non c'ho manco voglia di curarlo", ma la tipa capisce il contrario e Victor/Loki fa il suo ingresso teatrale con il mantello verde e lo scettro. "TU, esimio mortale, inchinati al tuo re, poi va da Sherlock e baciatevi: questo è il mio volere"
"Maaaa cèèèè nooo, non se ne parla!"
"MUOVITI!"
"NO!"
"TU OSI OPPORTI AL VOLERE DEL TUO RE!" a questo punto Victor/Loki soggioga la mente di John, la imposta su INTELLIGENCE, così che John possa inviare un messaggio a Sherlock: Stasera nel mio appartamento, biancheria sexy e una bottiglia di spumante. JW.
Per cui, finita la sua missione da John, Victor/Loki va da Sherlock che fa il frigidello, lo picchia con lo scettro e lo fa ragionare: a questo punto gli dà anche della biancheria intima leopardata e gli indica la gloriosa via verso le braccia del dottor Watson.
Arrivata la sera, John sta implodendo dall'ansia, ha già bevuto mezza bottiglia di vodka il che gli dà un aspetto disordinato, con i capelli scompigliati, le gote arrossate e gli occhi da maniaco sessuale. Si passa una mano tra i capelli ormai bianchi e quando l'abbassa si ritrova una ciocca intera in mano, simbolo dell'ansia e dell'invecchiamento precoce.
Sherlock lo osserva e deduce. E capisce che è meglio nascondere la bottiglia di spumante che ha portato su richiesta.
A questo punto John apre bocca e comincia a raccontare la storia della sua vita.
Sherlock: "Sì, tutto questo l'ho dedotto al primo secondo che ti ho visto. E' questo che hai da dirmi?"
E John spara la sua perla di saggezza dettata dal dolore e dalla sbronza: "Io ti odio ma non ti odio davvero perchè ti amo"
E questo clichè alla Federico Moccia e 50 sfumature di grigio,  il cuore di Sherlock si scioglie, perchè, come ha detto lui: " In fondo, gli esseri umani erano tutti dannatamente, odiosamente e irrimediabilmente sentimentali. E nessuno faceva eccezione. " Frase che ho adorato ç_ç ghghgh.
Comunque, tornando scemi, John rincorre Sherlock alla via col vento, però si ferma all'inizio delle scale per arrivare all'altezza di Sherlock e, facendo fatica a non inciampare, lo bbbbbacia appassionatamente per poi finire entrambi a rotolare per le scale davanti agli inquilini del palazzo che fanno il tifo con trombette e cartelloni. Tra quelli ci siamo anche io e Loki. :')
La scenetta si sposta su John che spettegola con Victor come se avesse ritrovato l'uomo della sua vita. Oh, aspetta, è così! E una sfilza di immagini troppo fluffose per essere commentate. ç_ç
Bene, che dire. Sei a un passo dalla tutt'altro che modesta somma di 30 recensioni, di cui le migliori sono ovviamente sempre le mie (ma quando mai). 
Spero perdonerai la stupidità di questa, anzi che ti faccia almeno ridere perchè a me sembra un po', ma proprio poco eh, squallida. <3
Complimenti davvero per aver raggiunto questo risultato, spero ti serva ogni volta che ti sentirai abbattuta o ti sembrerà di non credere in te stessa. Sei bravissima. <3
Ti voglio bene.

Recensore Junior
14/09/12, ore 19:31
Cap. 3:

Ti ho odiata, sappilo, intensamente per due capitoli. Alla fine del primo mi sono detta ' oddio la uccido' non vedevo l'ora di leggere il secondo. Alla fine del secondo mi è preso un'attimo di turbamento e molta perplessità e volevo non leggere il terzo. Mi sono imposta e ho detto ' cazzo, no ' ma era una sfida e sono andata avanti.
Mi piace come hai strutturato i capitoli, non sono noiosi nè pesanti, sono scorrevoli che è una meraviglia e io adoro tanto questo John che soffre, che impreca e che non ne può più  * è il lato masochista che emerge * e stranamente mi piace da morire questo Victor, il loro rapporto e il personaggio che hai sviluppato.
Sherlock è Sherlock. Stronzo, esibizionista e testardo fino alla fine. Sono stata contenta di leggerlo e ancor più che ne sia tu l'autrice. Sappi che se ti sentirò di nuovo dire che è una merdata, ti spedisco a Baker strett a calci sallo.
Mi piace il tuo stile, ma te l'ho già detto. Quando ti ci metti sei una sorella malvagia ma bravissima. Continua cosi.
(:

Nuovo recensore
14/09/12, ore 19:08
Cap. 3:

Ok, volevo cercare un inzio decente per questa recensione, ma non l'ho trovato. Passo direttamente ai complimenti, allora!
Per un primo ed un secondo capitolo come quelli che hai scritto, non poteva esserci un finale migliore! 
Il contrasto tra il "desiderio di vendetta" di John ed il suo bisogno di Sherlock è stato descritto alla perfezione! Davvero, non avresti potuto trovare parole migliori!
Si percepisce la lotta interiore che assilla Watson e la totale impacciataggine di Sherlock nel dimostrargli il suo amore. E' quasi commovente quanto Holmes riesca a cambiare (e con questo mi riferisco al cinismo tipico che lo contraddistingue da tutti gli altri personaggi di fantasia)  per John. Mi verrebbe da dire "amor vincit omnia", cioè "l'amore vince tutto", perfino un carattere come quello di Sherlock!
Mi è particolarmente piaciuto il personaggio di Victor, che si dimostra sempre un vero amico, sia nei confronti di Sherlock che in quelli di John. 
Che dire della scena del bacio? Utilizzerò un solo aggettivo: stupenda! Mi avevi detto che stavi diventando matta per scrivere quella parte, ma ti posso assicurare che la tua fatica è stata del tutto ripagata. Sei stata delicata, ma al tempo stesso hai saputo esprimere tutte le sensazioni di John, facendo sembrare al lettore di essere presente durante la scena. 
Potrei continuare all'infinito con i complimenti, ma poi diventerei estremamente noiosa e ripetitiva.
Un'ultima cosa: quelle citazioni le trovo estremamente adatte al contesto e calzano a pennello, oltre che ad essere bellissime!
Concludo facendoti ancora una volte le mie congratulazioni più sincere. Complimenti Aistra, complimenti davvero!
Un grande bacio e un grazie per queste storie fantastiche che ci regali sempre,

Caroline
(Recensione modificata il 15/09/2012 - 12:52 pm)

Recensore Master
14/09/12, ore 15:21
Cap. 3:

Wow! Davvero una splendida storia! Ho avuto la fortuna di leggerla completa e l'ho adorata *_* Hai saputo rendere benissimo sia John (che dolore vederlo così sofferente ç_ç per fortuna che c'è l'happy ending, sennò non avrei resistito a tanto angst >.<) che Sherlock (le risposte di Sherlock erano talmente IC che alle volte veniva voglia di picchiarlo ;p) ma soprattutto ho adorato l'inserimento di Victor, questa figura misteriosa del passato di Holmes che mi ha sempre incuriosito moltissimo. Veramente veramente ben scritta e soprattutto emozionante. Complimenti e alla prossima! ^_^
Irelin

Recensore Master
14/09/12, ore 01:16
Cap. 3:

Meraviglioso, un finale con i fiocchi e i contro fiocchi!
Ci hai tenute sulle spine fino alla fine con il quesito: riconciliazione o non riconciliazione?
Ho adorato il ruolo di Victor, un personaggio davvero unico, un grande amico! Ci voleva qualcuno che facesse aprire gli occhi ai due testardi. Anche se non posso dare torto a John, dopo il loro ultimo incontro, nenache io sarei stata così indulgente. Ma come si dice tutto bene quel che finisce bene, il bacio è stato fantastico e anche il fatto che Victor e Mycroft ci abbiano subito spettegolato sopra XD. Complimenti, una storia davvero ben costruita, c'è tutto, è carica di emozioni tutte travolgenti e il modo in cui è scritta ti permette di entrare in empatia con i personaggi, stupendo.
ad una prossima, un bacione.
Manu

Recensore Master
13/09/12, ore 23:09
Cap. 3:

Davvero una bella reunion fic, in cui tieni i lettori col fiato sospeso per una riconciliazione ed un perdono che tardano ad arrivare, perché c'è ancora tanto dolore da parte di John e un'assurda cocciutaggine da parte di Sherlock nel non voler riconoscere i sentimenti: i propri e quelli del suo dottore (cocciutaggine molto IC e tipica di lui, devo dire).
In tutto questo Victor, al quale bisognerà seriamente fare una statua, si affanna a farli riconciliare, perché sa come è fatto Sherlock, ma ha imparato anche a conoscere John e ha capito quale affetto sincero lo lega al detective.
Il confronto tra Sherlock e John, tutto il risentimento, il dolore che viene fuori, perché DEVE venire fuori, l'hai raccontato in maniera delicata, struggente, calcando sui sentimenti, sviscerando tutto quello che John prova.
Thumb up! E alla prossima creazione.

Recensore Master
13/09/12, ore 20:35
Cap. 3:

Io. Sono. Assolutamente. DELIZIATA. Sono una malfidata e per questo merito tante mazzolate, hai perfettamente ragione. Fino all'ultimo ho creduto che mi avresti giocato un brutto scherzo ma sinceramente più bellezza di così non potevi scrivere. Sia lode a Claudia per averti postato quel gifset, perché mi è piaciuta da impazzire, cara, sul serio! Avrò letto la parte finale almeno dodici volte, da quando hai postato. Love you, sinceramente! Nice job, darling!


Jess

[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]