Ciao.
Ti chiederai chi sono e che ci faccio qui (anzi immagino di no, probabilmente non te ne frega nulla..). Arrivo dal fandom di Dragon Ball ma il mio primo amore, ad essere sincera, sono stati i vampiri di Anne Rice (e sempre lo saranno). Sono stata folgorata da una tua recensione lasciata a Nocturnia, cosa che mi ha spinta a leggere la tua presentazione e... Beh, devo dire che mi hai stregata. Sono rimasta affascinata dalle tue espressioni e dalla tua aperta dichiarazione di follia. Adoro la follia, adoro il metal e, da quanto ho potuto leggere, adoro il tuo modo di scrivere. Il personaggio che hai delineato è estremamente affascinante ed intrigante (noto una certa congruenza con Lestat forse?). Perciò volevo farti i miei complimenti per tutto ciò e, anche se vedo che la storia è ferma da parecchio tempo, dirti che mi piacerebbe leggere oltre. Purtroppo il mio tempo scarseggia e sono costretta a leggere il secondo capitolo in un altro momento.
Per ora mi congedo congratulandomi per il tuo operato e sperando di avere altre occasioni per leggere i tuoi scritti.
Un saluto,
Sophya.

Ma questo vampiro è una personalità interessantissima...un vero essere tormentato, che compone musica classica ed è attratto dal lato più macabro della Bellezza...in poche parole un'anima artistica...e adesso si entra nel vivo

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Ti dirò, già dalla trama, accattivante e coinvolgente, sapevo che questa storia sarebbe stata un buon lavoro! Non sono un critico, ma scrivo anch'io e devo dire che, oltre ad essere scritta molto bene dal punto di vista grammaticale, è soprattutto coinvolgente! Ti consiglio di continuare, perché potrebbe uscirne un vero gioiello!
Perciò, inutile dire che aspetto con ansia l'aggiornamento! Questa storia va dritta dritta nei preferiti!
Complimenti.

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Inizio come al solito magistrale, così adesso mi hai fatto venir voglia di impegnarmi a seguire tutte-tutte le tue storie! Mi piace l'importanza che dai ai sentimenti e agli ideali umani scrivendoli con la maiuscola, come se fossero personificati...e a volte meritano di essere scritti maiuscoli anche più dei nostri nomi propri, perchè sono talmente grandi da poterci dominare a loro piacimento

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