Ciao di nuovo! Premetto che non è stato facile scegliere la seconda storia da recensire, ma neanche un po'. Ho girovagato parecchio nella tua pagina e ho trovato tante one-shot degne di nota che l'avrebbero meritato, fino ad arrivare a questa mini-long che mi ha particolarmente colpita. Inoltre, ho visto che aveva una sola recensione (cosa triste e ingiusta) e che nelle note avevi richiesto un parere, per cui sarò felice di dartelo :) Spero ti farà piacere, anche se è passato un po' di tempo dalla pubblicazione.
Per essere la prima volta che scrivevi di Remus, direi che l'hai caratterizzato benissimo. Sto rileggendo proprio in questi giorni il Prigioniero di Azkaban e quindi ricordo bene quali fossero i sentimenti provati da Lupin negli anni di scuola, la sua gratitudine nei confronti degli amici e la gioia di essere con loro, nonché il senso di colpa nei confronti di Silente che gli aveva dato fiducia. Questo spiega le sue perplessità nell'accettare il lavoro di insegnante e i suoi timori nel rivelarsi a Harry, che fino a quel momento non conosce. Un'introspezione ben fatta, insomma, di quelli che potevano essere i tormenti di Remus a quel tempo, sviluppata grazie all'idea della lettera che ho trovato molto originale. Come non capire, poi, quella "tristezza dolce" legata ai ricordi che non torneranno... Penso che sappiamo tutti cosa significa ^^
Ma al di là dei contenuti, mi è piaciuto tantissimo anche come hai impostato la storia! Una scena iniziale di una donna al cimitero che inizialmente ci dice poco, ma che si ricollega poi alla fine spiegandoci il significato della fotografia e della pietra frammentata. Adoro quando, come nel tuo caso, si riesce a sviluppare una sorta di missing-moment rendendolo coerente con la trama originale. Ci hai mostrato la vita di Remus negli anni che intercorrono tra la morte di Lily e James e il suo ritorno a Hogwarts, quando è solo e lontano dall'Inghilterra per tentare di dimenticare. Davvero una bella scelta, per non parlare poi della valigia..! Hai dato un significato ben preciso a quello che nel libro è un semplice oggetto, non l'avrei mai immaginato e mi è scappato un sorriso quando ho capito dove volevi arrivare :) Per finire, hai anche usato delle bellissime descrizioni che hanno contribuito a rendere ancora più incisivo il racconto. Null'altro da aggiungere, se non che le tue storie mi colpiscono sempre di più! Alla prossima,
Orny |