Quanto può essere odiosa quella donna?
E' breve, semplice, lineare, ben scritta. Si ricollega meravigliosamente alla prima raccolta, chiarendone alcuni punti. Il disgusto di Dorcas nei confronti della madre morente mi ha lasciata molto sorpresa, sebbene fosse facilmente comprensibile. Dà realmente l'idea di qualcosa di malato, di qualcosa di finto e che è stato costruito a forza. Chi ha detto che una figlia deve amare per forza sua madre? Quella madre, poi.
Inoltre ho trovato particolarmente enfatico il modo in cui le due scene si contrappongono. Nella prima c'è la vita familiare, l'infanzia di Dorca, lei piccola e pestifera e la madre giovane, vigorosa e acida, mentre nella seconda è tutto molto spento, cupo, la madre sta per morire, ma mantiene sempre il suo orgoglio, e Dorcas è cresciuta, è una strega, ma continua a rifiutarsi al mondo costruito della madre, anche se non può farlo fin in fondo ed è costretta a baciarla, anche se non vuole.
La tua Dorcas, come credo di averti già detto, è quella con la caratterizzazione che più preferisco fino ad ora, quindi attendo con ansia la prossima pubblicazione, anche se probabilmente ci sarà Sirius a rubarle la scena D:
Alla prossima, Asahi |