Quale follia può aver mai commesso Marduk, dio del giudizio e della magia, in quel misterioso e tenebroso palazzo?
La descrizione dei corpi sfracellati, fracassati e massacrati è senza ombra di dubbio eccellente. Ma quale mai può essere stato il senso di questi atti compiuti da Marduk, e riuscirà Enki a ritrovare il figlio e riportarlo sulla retta via? Chi ha distrutto la navicella? Molti sono gli interrogativi che mi pongo nel tentativo di ricostruire questo puzzle così misterioso e fantastico.
Un racconto che stuzzica la curiosità, sublime.

Sicuramente una storia originale scritta da un appassionato di mitologia mesopotamica.
Un linguaggio colto e forbito così come lo è la persona che lo ha scritto.
Un figlio viziato e pigro che non esegue i saggi consigli del padre. Marduk finirà sicuramente nei guai senza l'aiuto del padre.
Una storia che narra (e prende spunto) dalle sublimi leggende mesopotamiche, un padre saggio che affida un compito importante al figlio -allora- adorato il qual ben presto si ribellerà dalla sua intelligente cura.
Per quel che io ricordi, mai ho letto racconto che narri di anni che scorrono tanto in fretta, in quanto i protagonisti sono divinità. Il tempo per essi non è maligno come viene descritto da molti autori celebri.
Una storia da non dimenticare, personaggi da portare nel cuore e una lettura appassionante e sublime. La composizione del testo ricerca antichi canoni di scrittura che brillano agli occhi degli uomini.