Zayn si svegliò a causa della luce del sole che filtrava dalle tende, in una stanza che non era la sua. Era il tramonto e la luce era più intensa del solito, così decise di alzarsi dal letto. Si guardò intorno e di Faye non ce n’era la minima traccia, a parte il buonissimo odore di buono che aveva di solito lei addosso e che ora aveva addosso anche lui.
Sorrise al solo pensiero di ciò che era successo poche ore prima e alle parole della sua ragazza. Gli faceva strano perfino pensare che Faye fosse la sua ragazza. Per troppo tempo aveva desiderato dirlo e adesso poteva farlo, finalmente.
Scrutò il pavimento in cerca dei propri vestiti riuscendo a trovare solo i boxer che s’infilò immediatamente, decidendo poi di andarsene in cucina. Attraversò il lungo corridoio a piedi scalzi riuscendo a scorgere i lunghi capelli di Faye che penzolavano da una parte all’altra. La scorse di spalle mentre armeggiava in cucina e le si avvicinò piano fino a che non riuscì ad avvolgere le proprie braccia intorno alla sua vita.
«Ehi» sussurrò lei girandosi verso Zayn e stampandogli un dolce bacio sulle labbra che lui ovviamente ricambiò.
«Cosa fai?»
«Ti bacio» rispose la rossa.
«Intendevo ‘cosa fai qui in cucina?’ ma se proprio vuoi continuare a baciarmi fai pure» rise Zayn, prendendole il viso tra le mani e carezzandole le orecchie.
I due si baciarono con trasporto, facendo sì che le proprie lingue si carezzassero; quando poi il fiato venne a mancare, si staccarono entrambi sorridendo.
«Succederà sempre questo?» chiese Zayn.
«Questo cosa?»
«Non so, il formicolio allo stomaco, il naso impregnato del tuo meraviglioso odore... sembro una ragazzina innamorata» scoppiò a ridere per poi continuare subito dopo «ma è così che mi sento.»
Faye lo guardò dritto negli occhi, come se ci si fosse persa dentro. Li osservò a lungo, cogliendone ogni minuscola sfumatura dal verde al caramello al marrone. Gli occhi di Zayn erano complicati, non si capiva di che colore fossero.
“Ehy Zayn, di che colore sono i tuoi occhi?” “Verdi.”
“Zayn, di che colore sono i tuoi occhi?” “Marroni.”
Era un cambiamento che avveniva in presenza di luce forte oppure si riusciva a vedere al sole. Al mare diventavano più chiari, quasi verdi.
«No, non credo che cambierà mai. Sai, è meraviglioso. Insomma, sentirsi amati è la sensazione più bella che si possa che si possa provare e, credimi, è così che mi sento, Zayn.»
«Riesco a farti sentire davvero così?» chiese il moro, stupendosi.
«Sì,» annuì la rossa «non smettere mai di farlo, ti prego.»
«Credimi, non succederà» rispose sicuro Zayn, baciandole la punta del naso dolcemente.
Lei sorrise, abbracciandolo forte a sé mentre il moro sorrideva con la testa che cercava di fermare quel momento almeno per qualche attimo, giusto per assaporarlo meglio e ricordarsene ogni singolo particolare, ogni sfumatura, ogni parola detta e non detta.
Era surreale, quella situazione, ma terribilmente meravigliosa. Loro due erano meravigliosi.
«Posso aiutarti a preparare la cena?» chiese Zayn non appena si staccarono entrambi da quel dolce abbraccio.
«Sai cucinare?» chiese Faye, inclinando la testa di lato.
«Vuoi mettermi alla prova?» rise lui. «Guarda che passerei sicuramente il test, piccola.»
«Quante buone qualità che ci sono in questo ragazzo, gente» disse Faye parlando ad un pubblico immaginario e facendosi scappare una risatina. Zayn rise, poi la spostò dolcemente di lato così da avere una visione completa della cucina.
«Mmh... pomodori, insalata, mais, pollo... pollo!?» sobbalzò.
«Non ti piace?»
«Scherzi? Fammi spazio, donna. Stasera cucino io» il moro fece “il figo” e poi scoppiarono entrambi a ridere.
Mentre Zayn si lavava le mani e si preparava a cucinare, Faye decise di lasciare tutto nelle mani del suo fidanzato e andare a farsi una doccia.
Prima passò dalla camera da letto per prendere il cambio intimo e un maglione bucherellato blu larghissimo che le arrivava almeno fino a sopra le ginocchia. Era così che lei se ne stava in casa, se non solo in top e pantaloncini da atletica. Non metteva i maglioni perché faceva freddo, li metteva perché le piacevano, la facevano sentire a suo agio, proprio come una persona dovrebbe sentirsi a casa. Ne aveva un armadio pieno, soprattutto maglioni da uomo: larghi, lunghi, abnormi.
Andò in bagno, levandosi poi la maglia di Zayn che si era messa non appena sveglia, gli slip e il reggiseno. Aprì l’acqua e per aspettare che si riscaldasse, sciolse i capelli che fino ad allora aveva raccolto in un'alta crocchia e si guardò allo specchio. Non poteva dire di essere stata brutta, né di non essersi mai piaciuta. Da piccola aveva fatto molti sport e ballare hip-hop fino ad un anno prima le era stato molto d'aiuto a tenersi in forma, con un fisico scolpito, la pancia piatta e le forme al punto giusto ma l'idea di Zayn che l'amava e che qualche ora prima le si era dichiarato, la faceva star bene, la faceva sentire non bella, di più.
È vero, se qualcuno ti ama e ti fa capire che ci tiene a te, ti senti meglio, ti senti bene. In pace con te stessa e con il mondo.
Entrò lentamente nella doccia facendo scorrere il getto d'acqua sulle proprie spalle e rilassando i muscoli del corpo, insaponandosi poi anche i capelli e massaggiando la cute fino a formare una parrucca di schiuma soffice e bianca.
Si lavò per bene le braccia, le mani, le gambe... poi si risciacquò i capelli e applicò il balsamo. Si risciacquò del tutto e uscì dalla doccia entrando in una densa nube di vapore. Si avvolse in un morbido accappatoio bianco e, dopo essersi asciugata, si vestì. Massaggiò i capelli con un asciugamano per eliminare la maggior parte dell'acqua rimasta.
Quando tornò in cucina, sorrise nel vedere Zayn accucciato davanti al forno che aspettava che il pollo cuocesse al punto giusto.
«Guarda che è morto, ormai» rise.
«Simpatica, lo so» la guardò Zayn, rialzandosi in piedi e avvicinandosi a lei.
«Ma tu sei rimasto in boxer?»
«Si, ti da fastidio?» Zayn l'attirò a sé per i fianchi.
«No dai, sei sexy.»
«Lo so» la baciò prima che dicesse qualcosa. «Il pollo è pronto» sospirò il moro, ancora a pochi millimetri dalle labbra di Faye.
«Mmh-mmh...» lei riprese a baciarlo e il moro non poté non ricambiare.
«Dovrei smetterla di baciarti, o di guardarti... insomma, non sai che effetto mi fai e non devi saperlo» Zayn si girò improvvisamente di spalle per non far vedere nulla a Faye e lei rise perché aveva capito tutto.
«Povero piccolo Jawaad» lo schernì.
«Ehy, guarda che è colpa tua» Zayn fece finta di niente, ancora girato di spalle mentre faceva attenzione a portare il pollo che aveva cucinato con impegno fino al tavolo ben apparecchiato.
«Che buon profumino» Faye applaudì dolcemente come una bambina e diede un bacio sulla guancia a Zayn.
«Buon appetito» dissero insieme, iniziando poi a mangiare silenziosamente.
«Resti qui stanotte?» chiese Faye speranzosa dopo aver ingoiato una cucchiaiata di mais.
«Domani ho un corso alle otto e mezza. Non voglio svegliarti presto per nulla. Se ti va dopo scuola andiamo a prendere un gelato, stiamo insieme.»
«Mi piacerebbe, sì» annuì la rossa.
Quando entrambi finirono di mangiare, misero in ordine la cucina e poi si trascinarono sul divano tra baci e coccole.
«E insomma... qual è l'effetto che ti faccio?» disse Faye maliziosa.
«Mmh, sono sicuro che lo sai» Zayn se la trascinò a cavalcioni su di sé.
«No, non lo so» Faye si aggiustò su di lui ancora in boxer, strusciando contro la sua intimità apposta. Infondo anche lei aveva solo il maglione addosso oltre al reggiseno e agli slip.
«È lo stesso...» Zayn porto la propria mano sul seno della rossa, stringendolo poco «che ti...» piano piano scese sempre più giù fino al fianco che afferrò dolcemente «faccio io se faccio...» fece lo stesso con l'altra mano «...così.» Dicendo l'ultima parola, spinse il suo centro precisamente contro quello della rossa, facendole sentire ciò che solo lei era capace di suscitare in lui e tirare la testa indietro mentre l'eccitazione prendeva possesso di entrambi.
«Cazzo, Zayn» imprecò Faye, sospirando pesantemente prima di poggiare la testa nell'incavo del collo di lui. Rimasero abbracciati per qualche minuto mentre i loro respiri ritornavano alla normalità e i loro cuori si tranquillizzavano, battendo l'uno all'unisono con l'altro.
Zayn guardò negli occhi azzurri di Faye, baciandola poi.
«Spero che tu abbia capito» sospirò.
«Per quanto io voglia dirti di no per ripetere tutto da capo... beh, ho capito» sospirò anche lei di rimando.
«Devo andare» Zayn guardò l’orologio attaccato alla parete del salotto, segnava le 22.
La prima parte è quella che mi ha colpito di piu'
Sei molto a brava a scrivere complimenti.
Aggiorna presto.
Un bacio xx.
P.s se ti va di leggere la mia nuova Os
Si chiama Little House e tratta come argomenti l'autolesionismo e alcuni problemi alimentari
Grazie se lo fai.
Ci tengo molto a quella os |