Recensioni per
Produzione di allucinogeni Esther Duncan: Three Hundred Thousand.
di Gatto Magro

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
02/09/13, ore 22:30

Questo capitolo è strano. Diverso dagli altri, in un certo senso. L'ho trovato un po'... meno intenso, per quanto comunque rimanga ad un livello di proskynesis veramente invadiabile...
E' uno scorcio umano strano, che sfiora la pelle di Daker(?) e che me la presenta in questo modo quasi superficiale, senza andare dentro di lei e perdersi nel flutti della sua anima (anima... perché ce l'ho così tanto su con questa anima?). E la ritrae con quei piccoli dettagli che confondo e allo stesso tempo prendono posto in fila, schierati: i segni di ossidazione sulla pelle, la felpa che sventola come una vela, il calore lungo le coscie al pensiero di Chariot/all'arrivo delle mestruazioni...
E'... passami il paragone astruso... come se tu riuscissi a prendere il mondo, rivoltarlo come un calzino e poi - ecco, qui, signori! - descrivere le cuciture e il rovescio del ricamo che invece tutti gli altri sembrano così ansiosi di vedere.
Per quanto sia una cosa stupida mi sembra si addica bene ^-^
Quindi...
Niente, alla prossima
LadraDiVita

Nuovo recensore
02/09/13, ore 22:24
Cap. 2:

Mi viene da vomitare.
Il che è strano, ma ogni singola volta che leggo questa storia mi viene da vomitare, esattamente come ha fatto la voce narrante del capitolo.
Rimettere giù lungo i tubi del gabinetto tutte le aspettative che ho sulla scrittura, sull'amore, sulla perfezione che perfezione non è mai.
Riesco quasi a capirla, quella ragazza. Riesco a capire la sua nausea per aver trovato la perfezione ed essersela fatta sfuggire tra le dita per un motivo così... così disgustoso: perché la perfezione voleva esserle più vicina, era disposta a sfregiarsi per non farla sentire sola, imperfetta, sbagliata.
E mi fa rabbia, il pensiero. Mi nausea e mi fa rabbia. E' così... difficile, così impossibile cercare anche solo un granello di perfezione, a questo mondo.
E tutta questa rabbia non avrei saputo dirlo meglio di come l'hai detto tu, con la frase "velcro" di tutto il capitolo "Ogni notte ho lasciato le finestre aperte sperando che volassi via, o ti gettassi dal terrazzo." (ormai mi rassegno a citare, citare e citare ancora, trovandomi centomillanta pezzi di velcro appiccicati all'anima)
Io vivo per cercare la perfezione, o almeno così mi piace pensare. Passo le mio giornate, chiusa da sola in camera, cercando di immaginarla, oppure cercando di trovarla in qualcosa che mi circonda quando cammino per le strade o parlo con la poca gente che mi va a genio.
Se fossi riuscita a trovarla, quella perfezione, se fossi riuscita a stringerla fra le dita e poi l'avessi vista di nuovo al mio fianco, così sfregiata... avrei aperto porte, finestre, buchi nel tetto... qualsiasi cosa, purché la perfezione riuscisse ad andarsene.
Non sarei nemmeno riuscita a coprirgli metà del viso, perché sono proprio le cose che nascondi quelle che premono come aghi nel tuo Io.
La cosa che più mi nausea (in positivo) di questa storia è la perfezione che assume ogni singolo dettaglio. Gli odori, le consistenze, le espressioni di un sentimento contorto. E chissà che alla fine non riesca pure a vomitare veramente tutto quello che devo vomitare da dentro e poterla trovare veramente, la perfezione... sperando che non tenga a me tanto da distruggersi in quel modo.
Alla prossima
LadraDiVita

p.s. Rassegnati... ormai sarai vessata dalle mie recensioni (intanto dei sette capitoli di questa storia e poi, lemme lemme, anche di qualche altra)! Spero che la cosa non ti snervi più di tanto :)

Nuovo recensore
02/09/13, ore 17:36

Come avevo detto che avrei fatto - e per una volta mi sorprendo da sola di aver rispettato la volontà di me stessa - sono qui a recensire, intanto, questo capitolo.
Questo, in particolare, ha un posto di primo piano nelle tue altre storie, non perché mi sia piaciuto più di altri - come diavolo fare a definire il più e il meno in mezzo a... a tutto questo? - ma perché è la prima storia scritta da te in cui mi sono imbattuta.
E' stato anche parecchio tempo fa, e mi sorprendo di averti "recuperata" solo di recente.
Non so... mi sento quasi stupida - forse lo sono veramente, non sarebbe poi da sorprendersi così tanto - a cercare di trovare il modo per esprimere i concetti. Le tue sono storie che ti si attaccano addosso come velcro e non ti mollano più, ma non sempre è chiaro il perché ti si sono ancorate addosso. Ecco perché questa fastidiosa cosa di sentire il bisogno di citare, citare, citare...
Cerco tra i miei pensieri ingarbugliati il motivo per cui amo così tanto ogni singola cosa che scrivi.
Questa volta ti sei impigliata in me per quel "se mi tocco non capisco a chi appartiene, ora, il mio corpo" e tante altre cose che non ho ancora trovato.
Mi sento maliconica anche leggendo questo capitolo. E' un addio folle, struggente, sensato in un modo che sento di riuscire a raggiungere ma poi, accidenti a me, mi scappa di nuovo.
Quindi... non so nemmeno come concludere.
Alla solita maniera, immagino.
Grazie, davvero.
Alla prossima
LadraDiVita

Nuovo recensore
01/09/13, ore 21:45

Non che io sia una che recensisce molto - e penso che ormai se ne siano resi conto tutti gli autori di cui ho storie inserite tra le preferite o seguite o ricordate ma a cui non ho lasciato nemmeno una racensione... sai com'è, la pigrizia! - ma quando ho letto il titolo del capitolo non ho potuto fare a meno di attaccarmi alla tastiera, oltre che allo schermo e commentare.
Il solo fatto che tu abbia ventilato l'ipotesi di usare un verso di C'eravamo abbastanza amati (spero di aver azzeccato, perché magari tu invece ti sei ispirata a qualcos'altro u.u sarebbe esattamente da me fare una gaffe del genere) come titolo ti pone in cima ad una lista di persone da adorare :)
Sei anche tu una degli incompresi fan delle Luci?
Comunque, sia che la risposta sia sì, sia che sia no, io devo rinnovarti i complimenti che devo averti già fatto almeno una volta.
Amo le tue storie con tutta me stessa.
Mi piacciono perché il più delle volte non le capisco, ma mi entrano dentro in un modo che raramente ho trovato in altri scritti.
Mi ritrovo a pensarci, di tanto in tanto, e ho voglia di tornare a leggerle, anche solo per rivivere quella sensazione di pieno smarrimento che mi prende quando leggo le tue parole.
Ecco, è così che le definirei: piene. Piene e sfocate. Ma soprattutto piene.
Piene di significati, di immagini, di concetti astrusi che rappresentano la realtà in un modo talmente folle da essere l'unico... giusto.
E questo capitolo, che è più sensato di altri, mi ha dato una malinconia che non se ne andrà via per un po', nemmeno con l'acqua della doccia, e non so nemmeno se ho voglia di farla andare via, perché mi piace. Mi piace e mi lascia qui, inconsistente e concentrata a cercare qualche parola che riesca a descrivere tutto questo.
"Che mi tenevi distante perché non avrei mai capito il nulla che c’era da capire, in te."
"Hai almeno tredici vite in corso e so che in almeno due sei più o meno felice."
Per quanto odi citare pari passo pezzi di storie... Qui non potevo fare altrimenti, perché questi pezzi continuano a cozzare contro le pareti della mia testa come un'eco.
Questa storia mi fa paura.
Mi fa paura perché mi sembra che tu mi abbia fotografato l'anima e l'abbia appiccicata in questa storia, filtrata attraverso gli occhi di chi racconta.
Mi sembra che lui stia parlando esattamente di me, e non mi sorprende nemmeno che odi quella ragazza...
Non so quale fosse la tua ispirazione, né so se ci sia veramente bisogno di una versione migliore di questo capitolo.
Trattalo bene, comunque, questo qui... perché ti sei imbattuta in me senza nemmeno saperlo. E io sono terribilmente fragile.
Alla prossima, con tanti ringraziamenti
LadraDiVita

A proposito... lascia perdere le fanfiction porn... Ci sono buchi migliori da riempire ^-^

Recensore Junior
02/07/13, ore 20:38

Ada spiegami, ada ti prego spiegamiiiiiiii. So - ormai l'ho capito - che con te bisogna guardare proprio là dove ci sembra inutile guardare. e se smettiamo di cercare un senso l'atmosfera suscitata dalle tue parole è in grado di avvolgerci e appannarci la vista, per mostrarci solo ciò che vuole... senza alcuno sforzo da parte nostra. Ma nonostante questo la voglia di lasciarmi investire ancora ancora e ancora da queste parole è tanta da spingermi - oltre che a rileggerle ancora ancora e ancora dopo aver finito questa recensione - a chiederti un dovuto commento u.u Ma non pensare che io voglia solo SAPERE, io voglio VEDERE nella tua mente contorta l'intera storia di questa storia. Voglio vedere da dove parte, dove si snoda, dove ha intenzione di concludersi. Voglio vedere le vite dei due interlocutori, scavare nel loro buio passato... Buio è la parola giusta. Avevo l'impressione di trovarmi in una camera oscura con un videoproiettore che azionava immagini ad intermittenza... la casa, le finestra, le caramelle, la vodka.... Ma i narratori continuavano a rimanere al buio e io mi mangiavo i gomiti nella disperata voglia di smascherarli. Sei stata capace di dire praticamente nulla: ci hai mostrato un velo e ci hai detto qua sotto c'è qualcosa, ma io non ve lo mostro. Sei pazza. Sei un genio pazzo. Fondi scrittura e disegno insieme, e acustica in un certo senso: perché ogni parola io la sento sussurrata gelida nelle orecchie dalla pagina stessa: è cinema su carta. C'è da dire però, se posso permettermi, che è pura forma... turba, sconvolge, inquieta, abbaglia per pochi istanti, ma non lascia nulla sulla pelle. È un uragano che sembra portare via tutto, sradicarti dalla vita... finché non passa e ti rendi conto che nulla è cambiato, e puoi far finta che non sia successo niente. Come i sogni. Ecco, ho trovato: "onirico". Ciò che scrivi è letteralmente onirico, ma non è detto che tutti i sogni siano insignificanti. Può sempre capitare che un sogno ci cambi la vita, e forse tu aspetti proprio questo: trovare e suscitare quel sogno intrufolandoti ancora una volta nelle nostre menti, per non uscirne però più... stavolta.
Un bacione... ah al mare scusa non ci vengo :(


PS Geniale spostare tutto a destra. Mi piace scrivere a destra

Nuovo recensore
19/05/13, ore 15:28

Sono arrivata a metà di ''stato di grazia'' ed essendomi ritrovata sbalordita per la tua incredibile capacità di descrivere immagini inconsuete, deliranti, quasi cinematografiche, ho pensato di fare un salto nelle tue precedenti storie.
La cosa che vi trovo in comune è la pulizia dei vocaboli, molto onesti e diretti, senza inutili fronzoli che personalmente detesto, e che vanno in contrapposizione ai contenuti invece parecchio elaborati. Anche questa lettera, è un pò tutto e nulla. Se qualcuno mi chiedesse: cosa hai letto? Io non saprei rispondergli, non saprei dirgli l'argomento della lettera, se non qualcosa del tipo: c'è un capitano...
Però, al contempo, mi sembra di aver letto tanto, perché mi ha trasmesso tante cose differenti, in diversi modi differenti.
Mi stupisco del fatto che tu abbia poche recensioni, ma poi ripensandoci capisco l'errore del mio stupirmi. Purtroppo quando dei brani superano di tanto i mediocri livelli comuni, a cui si mantiene la maggior parte dei racconti in giro, è questo il destino in cui si imbattono: non essere capiti e apprezzati a dovere.
Torno a leggere le altre storie:)

Recensore Junior
04/02/13, ore 22:31

ma la tua ha un sensooooooo accidenti accidentaccioooo XD E' strappalacrime e per niente nonsense! voglio dire: é la più comprensibile delle tue storie :D Sempre descritta benissimo, quello ormai lo fai anche ad occhi chiusi U.U

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