I pensieri sono appena accennati.
André trova coraggio e cerca di offrire ad una sconsolata Oscar un appoggio, un conforto che però non riesce a restare entro gli argini dell'amicizia, per straripare in un gesto che in altro momento sarebbe stato sorprendente.
Questo bacio è tenero e rompe la teca in cui Oscar si è sempre trovata.
Come una specie di bacio delle favole dove la principessa addormentata o semplicemente cieca e sorda ritrova la vista, ritrova tutti i sensi si potrebbe dire, per vedere finalmente oltre il velo, oltre i ruoli, oltre l'amicizia.
Oscar vede André, vede la sua bellezza, forse non solo esteriore.
Trovo forse un pò affrettate le parole di questa Oscar, questo "ti amo" troppo dirompente, visto che fino ad un'ora prima lei sentiva di essere innamorata di Fersen.
Il personaggio avrebbe richiesto un pò più di cautela, in questo modo la storia avrebbe rispettato di più l'indole di Oscar.
Ilomilo

E' interessante come hai introdotto il passato di André, ma alcune esplosioni impulsive, tipo quella del finale "Cielo, non posso neanche accompagnarla, ecc..." (chiedo venia se la citazione non è precisa) mi sembra poco affine al personaggio di André... Sa più di un adolescente dei giorni nostri che si fa qualche paranoia e si lamenta delle sue "sfighe" sentimentali. Beh, il mio è un consiglio, un'impressione. Interessante il risvolto intimistico, ma ti consiglio di curare con un po' più d'attenzione la forma ed i registri, che devono sempre essere adeguati, oltre che alla psicologia del personaggio e alle sue sensazioni, anche alla sua mentalità, nella quale quasi certamente incidono la cultura e la mentalità del periodo. Ciao ciao!^^