Ciao ^^
Prima di tutto, ti dirò che sono contenta di ritrovare qualcosa di tuo.
Ognuno di noi ha vissuto il dolore della fine di Merlin a modo suo, non solo per la fine del telefilm, ma *proprio* quella fine, in particolare.
Sono passati tre mesi, ma a volte fa ancora male e sembra che il tempo si sia congelato lì, fra le lacrime e il dolore.
Devo dire che ho amato la tua interpretazione del post Avalon.
Si avvicina molto a come la vedo io.
Anche se ho letto molte bellissime storie in cui Merlin torna al castello e aiuta Gwen a costruire Albion in nome di Arthur, io sono convinta che in realtà lui non sia mai tornato a Camelot.
Qui ci fa una breve fuga e poi se ne va… diciamo che concordo con le intenzioni.
Per me, ora che Arthur lì non c’è più, per Merlin non ha senso restarci, senza contare il dolore immenso, vivido e palpitante di ogni pietra e ogni anfratto del castello che gli ricorda il suo signore: l’uomo che ha amato più che se stesso.
Devo confessarti che mi è scappata una lacrima alla fine della fic, segno che hai colpito dritto nel bersaglio. I sentimenti di Merlin sono tutti lì, in punta di dita. Ogni descrizione è perfetta, mentre leggevo ogni singolo gesto mi sfilava davanti, come se fossi nel tf.
E poi ho amato che questo Merlin abbia avuto modo di dire addio a Gaius: nel mio head-canon, è forse la pecca più grossa, il mio personale dolore insoluto.
La frase più bella è questa:
È lì, ma è come se non ci fosse.
La sua mente, il suo cuore, la sua anima sono – e saranno per sempre – con Arthur.
Direi che condensa tutto quel meraviglioso legame su cui si potrebbe scrivere all’infinito.
I miei complimenti e alla prossima! |