Ciao,
sono passata nella sezione "Classici Ottocento" e mi sono imbattuta per caso nella tua storia.
Non è mia abitudine recensire tutte le storie che leggo ma, dato che ti ho presa in simpatia perché conosci Kathleen E. Woodiwiss, ho creduto doveroso lasciare un commento.
Ho dovuto mettere la spunta 'critica', ma spero che non te la prenderai a male.
Voglio solo dirti che, a parer mio, quando si prende la decisione di diventare scrittori (che sia di grandi romanzi o piccole fanfiction non ha importanza), bisogna prestare attenzione non solo alla storia in sé per sé, ma anche a tutto il resto.
Per "tutto il resto" intendo la "forma".
E per "forma" intendo tutto quello che ha a che fare con virgole, lettere maiuscole dopo i punti, spazi vuoti, puntini di sospensione non dalla quantità esagerata (ne servono esattamente tre, non uno di meno, non uno di più), numeri scritti a lettere e non in cifra, organizzazione "pulita" dei paragrafi... Sono dettagli che confezionano la storia e catturano l'interesse del lettore, invogliandolo ad andare avanti.
Io, per esempio, non ho finito di leggere tutta la tua storia e non saprò mai nient'altro a proposito della figlia di Erienne e Christopher - a parte che le piace indossare pantaloni - perché ho trovato difficoltoso leggere.
È un vero peccato.
La mia recensione finisce qui. Non ho nient'altro da dire. Spero che vorrai prendere il mio consiglio per quello che è, non certamente un insulto, ma un augurio di poterci reincontrare in futuro con un'altra storia - magari ancora della nostra comune amica, Kathleen.
Chicca293
p.s. Hai sistemato la storia nella sezione sbagliata: "Rosa d'inverno" è sì ambientato nell'Ottocento, ma certamente non è un classico (meno che mai dell'Ottocento, essendo stato pubblicato nel 1981).
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