Complimenti per il testo. Ammetto che avrei preferito una narrazione in prima persona. Forse è di maggior impatto, un po' come il finale di "American beauty". Ammetto anche di aver trovato l'espressione "proiettile metallico" un po' ridondante. Il resto, comunque, riesce ad essere un qualcosa di valido. È molto fedele a quanto si vede nel film e riesce in poche parole ad esprimere sensazioni non facili riguardanti la morte, riuscendo a mantenere la delicatezza tipica di un pensiero espresso da una bambina coniugata, allo stesso tempo, con la durezza del trapasso e il mistero del passaggio in un'altra vita promessa. Molto bello il contrasto vittoria/sconfitta.