Un inizio veramente originale in cui possiamo anche leggere la lista della spesa di PVP, Piton-Vecchio-Pensionato.
Ambientazione: un supermercato.
Domanda: cosa ci fa un detersivo in mezzo a pane-latte-uova e burro (generi di prima necessità per ogni vero PVP che si rispetti). Ok, questa è una minuzia. Proseguiamo.
SUBITO, neanche due righe di capitolo, addocchia... chi? Ma chi potrà mai incontrare in UN SUPERMERCATO, mentre fa banalmente la spesa?
Ovvio, la dispersa di cui si chiedeva nell'introduzione di questa storia. Fin troppo scontato.
Domanda, visto che è una delle poche cose che hai specificato, forse l'unica, e quindi sicuramente nasconderà un indizio chiave: a che le serve il detersivo?
Ma piuttosto, quanti anni ha? Com'è vestita? In che stagione siamo perchè lui noti una voglia a forma di fragola sulla spalla destra? Spero non in dicembre!
Andando avanti: una ragazzina che non ha ancora la patente che dà retta a un perfetto sconosciuto. Ottimo!
A proposito, Piton nel mondo babbano come si veste? Come ce lo dovremmo immaginare? Non credo col solito vestito nero mantellato altrimenti la ragazzina avrebbe dovuto farsi un bel po' di domande prima di accettare il suo aiuto...
Il dialogo tra i due personaggi non sta in piedi (si è rotto una gamba anche lui, anzi, frattura duplice): lei accetta l'aiuto di uno sconosciuto e se Piton è tanto vecchio come dai l'impressione che sia, la cosa è un tantino preoccupante... e inoltre lei gli chiede ripetizioni, tanto per cambiare, d'inglese. Ma in che paese siamo? In Inghilterra? Ma a che servono delle ripetizioni d'inglese a una che dovrebbe avercela come madre-lingua? Come metodo per 'agganciare il PVP' mi sembra un po' grossolano.
La conversazione di messanger più noiosa che abbia mai letto. E' una conversazione di messanger perchè è un continuo botta e risposta con scambi poco credibili e superficiali da parte di un adulto e di una ragazzina che, somiglianza con Lily o meno, resta pur sempre una ragazzina che và a comprare il detersivo al supermercato.
“Oh… Però le dai, vero?”
Severus sospirò.
“A che ti serve?”
“Ad avere ripetizioni, ovvio!”
In questo punto c'è un nonsense tra "però le dai, vero?" plurale e "A che ti serve?" singolare. Avresti dovuto scrivere "A cosa ti SERVONO?" ma credo che ti riferissi al block notes di 5 righe più in su (che ho dovuto rileggere per capire il senso comunque carente del dialogo).
La cosa assurda è che prima lui cerca di abbordare lei, e poi lei cerca di abbordare lui. Farò la spesa più spesso...
Il sacchetto della spesa di Severus è misero, altro dettaglio probabilmente rilevante visto che l'hai ripetuto due volte. Quindi ti chiedo: che ci farà mai con pane, latte, uova e burro??
Il livello di questo capitolo non è da meno dell'introduzione e la conversazione tra PVP e VDF (la rediviva Voglia-di-Fragola) ne risente molto e la scena, che si limita alle sequenze -lista della spesa, - dialogo sconclusionato, abbordamento reciproco - pensieri di PVP, è di una banalità disarmante e la storia è veramente carente di dettagli (salvo il detersivo e la lista della spesa di PVP).
Il tuo enorme errore è che più che mostrare, racconti e non in un modo interessante, ma veramente noioso.
La lista della spesa, tanto per partire con un immediato esempio, è il sintomo iniziale per proseguire col dialogo e la conclusione del capitolo assurda col povero PVP allarmista che dice addirittura "abbiamo un bel problema". Non solo la demenza senile lo porta a parlare col gatto, ma un personaggio come Piton, che ha passato la vita a rischiarla (scusa il gioco di parole) si preoccupa di dover dare ripetizioni di inglese (altro mistero) a una ragazzina conosciuta al supermercato con un'imperfezione della pelle.
Al prossimo capitolo!
Dimenticavo: Piton è raffreddato in questa fiction? Te lo chiedo perchè hai scritto che grugnisce, un verso che fanno solitamente i maiali e non gli esseri umani (da malati penso che tossiscano o si schiariscano la voce.) |