Recensioni per
Produzione di allucinogeni Esther Duncan: Three Hundred Thousand.
di Gatto Magro

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/06/16, ore 20:26

Salve, sono tornato a recensire.
Molto bella la prima parte, con quella descrizione dell'autunno, della sua atmosfera e dei suoi colori.
La seconda mi è piaciuta un po' di meno. Non fraintendermi, è comunque notevole, ma rispetto alla prima parte mi è piaciuta di meno.
A presto.

The Sorrow

Recensore Junior
30/07/14, ore 23:09

Disarmante. E' un aggettivo che non uso spesso, solitamente lo preservo per delle occasioni speciali, momenti che mi lasciano a bocca aperta e senza fiato. Disarmante nel suo senso più concreto, che ti sbatte a terra e ti guarda dall'alto puntandoti in faccia il fucile che prima stava tra le tue stesse braccia. La potenza di una tempesta, proprio come quella che hai descritto tu. Sarà che io sono nata a Settembre, ma mi riempie il cuore di gioia sapere che non sono l'unica che percepisce i cambiamenti dell'aria e dei colori come un mutamento dello stato d'animo. E' un po' triste come cosa, perché l'autunno fa cadere le foglie dell'albero della mia felicità e mi ritrovo come il tuo personaggio, a pensare di portar via i sospiri di chissà quante persone passate prima di me su quel sedile. E' un'immagine molto poetica, talmente malinconica che è quasi un piacere crogiolarvisi dentro, un po' come l'altro personaggio, che lascia aperte, spalancate, le finestre quando ci sono i temporali. E' un po' pazza, lo so, ma sono sempre i migliori ad esserlo e se quel Cayden non vuole tornare, beh, affaracci suoi. Non ha bisogno di lui per essere felice.
Leggo le ultime due righe. Penso che "quella cosa" come la chiami tu continuerà, continuerà sempre; a volte la sentirai di più, a volte meno, ma sarà sempre lì. Se tu lo vorrai.
Non ho molto da aggiungere, perché certe cose non si possono spiegare a parole, ma ricordati che un tizio che di cognome faceva Camus diceva che, anche nell'inverno più rigido, dentro di noi c'è sempre un'estate invincibile. Bisogna saperla cercare e solo così si avranno ciliegie infinite.
Ci sentiamo presto, più di quanto immagini, perché i tuoi racconti stregano e non riesco a resistere al loro richiamo! :)
Giulia

Nuovo recensore
02/09/13, ore 22:44

E dopo la malinconia, la nausea, la rabbia, l'ammirazione e quant'altro... ora tocca a qualcosa di nuovo.
La sensazione di nudità.
Perché, accidenti a te, riesci sempre a beccare qualcosa in cui mi riconosco terribilmente che si fa spazio a gomitate fra le costole e si accovaccia come un gatto (notare l'ironia della similitudine, cara Gatto Magro ^-^) fra i miei polmoni così che se respiro mi devo per forza rassegnare ad annusare quelle parole.
Amo l'autunno, quasi quanto amo l'inverno: è come se io riuscissi a sciogliermi solo quando arriva il freddo, per intabarrarmi nei miei maglioni informi e poter osservare il mondo che si secca, cade, vola via, piove e gocciola... Amo respirare sui finestrini, ma al contrario amo la sensazione di avere fra le mani i respiri delle persone, perchè ho sempre creduto che con i respiri scappino via anche i pensieiri, i sentimenti, le preoccupazioni e così magari qualcosa di quel tutto entrerà tra i miei pori e potrò rubarlo di nascosto a tutti quanti. E' così bello essere strani :)
E sono terribilmente affetta dalla rabbia post-compleanno. La mia migliore amica mi fa gli auguri sottovoce, le persone di tutti i giorni nemmeno lo sanno, a volte... e io mi ritrovo veramente così: ad essere arrabbiata per il mio compleanno e a pensare che magari non dovrei esistere.
E' solo un giorno, però... poi i pensieri si snebbiano, almeno un po'.
Ho uno spirito dentro che deve essere stato di pioggia. Gli altri hanno l'ombrello, io i capelli e le lenti degli occhiali bagnate (anche se ho sempre un ombrello a portata di mano... avere un ombrello vuol dire sperare che piova). Appena arriva la pioggia tutti si chiudono in camera e io vado in terrazza ad aspettarla, fumando e raggomitolandomi in me stessa.
Quindi meglio che io cerchi qualche vestito di parole per rimediare a questa nudità che mi affligge, e non mi resta che ringraziarti, per avermi spogliata senza nemmeno saperlo, magari per la prima, magari per l'ennesima volta.
Alla prossima (fra qualche minuto, immagino)
LadraDiVita