Ciao! Appena ho visto questa storia su Kisame mi sono precipitata dentro senza esitazione, dal momento che lui è uno dei miei personaggi preferiti (e cronicamente ignorati dal fandom, anche). La descrizione della fic mi aveva fatto pensare a uno sviluppo romantico della storia, ma poi, leggendo, ho tirato un sospiro di sollievo nel constatare che non era così. Dico sollievo non perché pensi che Kisame sia privo di umanità (al contrario), ma perché mettere del romanticismo nella sua storia avrebbe probabilmente sminuito la portata dell'istintivo orrore che circonda a primo impatto questo personaggio difficile da leggere. Kisame si circonda volontariamente di odio, è vero, e tu questo aspetto l'hai sottolineato egregiamente. Ma sotto la scorza dura un cuore c'è, e pochi riescono a vederlo, ignorando tutti quegli strati di menzogne che lui stesso si lascia costruire addosso, persino contribuendo a questa immagine fasulla e distorta della propria identità. È questo che mi piace, in fondo, di lui: ha una propria morale e nessun interesse a smontare quella degli altri, lui preferisce che ciascuno formi i propri giudizi da solo e rimanga a loro fedele. Se questo fosse il suo nindo o semplicemente la sua filosofia di vita non saprei, ma di certo come shinobi aveva le idee ben chiare e per questo ha il mio rispetto.
Nella tua fic, comunque, mi è piaciuto come, nonostante tutto, tu abbia lasciato un filo di speranza in quella "eterna" menzogna con la presenza di Hanako. La crittografa sembra quasi essere una spettatrice della vicenda, con la sua ignoranza degli intrighi del suo stesso villaggio, sembra una lettrice come noi dietro lo schermo, che legge il volto di Kisame parola dopo parola, missione dopo missione, bugia dopo bugia. Eppure, alla fine, sopravvive. Il finale mi è piaciuto tantissimo, coerente col resto della storia e con quella morale un po' amara che ci lascia Kisame, quel "lo vedi, l'inganno?".No, il lettore non lo vede fino alla fine: io stessa pensavo che alla fine le avesse davvero strappato il cuore, perché avrebbe benissimo potuto farlo; tuttavia non lo fa, anche se una ragione razionale non ce l'ha e l'ordine datogli era quello, perché Kisame non è mai stato un semplice burattino, ha sempre agito in virtù di quello che credeva giusto e qui era giusto che Hanako vivesse, anzi, sopravvivesse, perché la bugia non può esistere se non esiste anche la verità. Pollice in su, in sostanza, sia per la trama (che riprende sì gli eventi del manga in larga parte, ma approfondisce le scene che meritano di essere approfondite e non annoia mai), sia per la caratterizzazione. 
Due parole sullo stile, dal momento che credo di non aver mai letto nient'altro di tuo: mi è piaciuto il tuo modo di scrivere, semplice e diretto però allo stesso tempo curato. In genere mi trovo più a mio agio nei testi più densi di metafore, allusioni e figure retoriche in genere, ma un cambio d'aria ogni tanto fa bene :) Inoltre penso che il tuo punto forte siano le descrizioni. Premettendo che io detesto le descrizioni troppo minuziose, perché trovo che appesantiscano il ritmo narrativo e finiscano per essere controproducenti, annoiando il lettore; ecco, nella tua fic, però, non sono mai pesanti, perché sono ben amalgamate con i dialoghi, con le azioni, con le impressioni dei personaggi, quindi diventano un punto di forza :)
Beh, credo di aver detto tutto. Spero che tu scriva ancora di Kisame, in futuro, chissà!
Alla prossima,
thyandra

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Una delle più belle one-shot che io abbia mai letto!!!! E' un sogno divenuto realtà! Finalmente vedo qualcuno che ha capito il mondo dei ninja! E tu, mio caro, per giunta lo hai mostrato con gli occhi del demone (Il mio Kisamuccino °3°). Insomma, mi è davvero piaciuta la tua fic. La ragazza, non si chiama davvero Hanako, giusto? Perchè io mi sto interrogando sul suo nome non so nemmeno da quanto tempo! E' bello vedere Kisame in una fic in cui non stia "amoreggiando" con un ragazzino (Itachi). Quindi ancora complimenti!!! A presto
Kurayami no akuma
ps mi scuso di aver letto questa storia solo ora. ciaoo

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0 shots? Beh, amico, hai sbagliato soggetto... Però, per puro caso, passando randomicamente per EFP ho scoperto questa storia. E, lo ammetto, mi è piaciuta assai. E dato che, pur vecchia, mi sembrava un vero peccato che rimanesse a 0 recensioni, ho deciso di buttar giù quattro righe di apprezzamento.

Se devo essere sincero, mi ha sempre affascinato la storia del villaggio della nebbia, così come tutti suoi segreti e tutto il suo marciume.

Anche se, ammettiamolo: forse in fondo è un marciume molto meno 'marcio' di quello di Konoha, no? Quantomeno quel demone assetato di sangue ha capito una cosa: I ninja sono armi. Punto. Le armi costruiscono, si affilano e poi si testano. Funzionano, bene. Non funzionano, si gettano.

E' un mondo basato su caste militari a pagamento, dannazione! E' solo logico che il bene degli uni si possa costruire sulla sopraffazione degli altri, no?

Ma alla fine, Naruto è uno shonen, e i buoni sentimenti devono prevalere. E in fondo, anche io ho il cuore tenero e amo i lieto fine... Anche se le incorerenze di tale sistema avrebbero meritato una risposta un pochino più profonda di 'forza dell'amicizia power! yeeeeeeh!'

In questa storiella, tu hai mostrato tutte le contraddizioni insite nel manga, ed una VERA lotta interiore tra sentimenti e doveri.

Per cui apprezzo molto questo lavoro, per quanto, non essendo la solita, iperglicemica naruhina o narusaku, non avrà mai la popolarità che meriterebbe...

Beh, scusa lo sproloquio e grazie per la storia! Seeya!

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