Recensioni per
Il tempo è un lusso che non ci possiamo permettere
di MrsCrowley

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior

Recensione per il Misfit Contest

Inizierò questa recensione dicendoti che questa storia mi ha lasciata un po’ nel grigio. Da un lato mi è piaciuto il freddo e neutrale realismo con cui hai raccontato certe cose, dall’altro invece ci sono state alcune cadute di stile (situazioni irreali e momenti di patetismo) che mi hanno abbastanza disturbata. Ora analizzerò più nel dettaglio la tua storia:

1) Grammatica: il prologo immacolato mi aveva fatto sperare in un racconto bello pulito e curato, ma purtroppo già dalla prima storia mi sono dovuta un po’ ricredere, vista la presenza di diversi errori, alcuni più banali (come qualche piccola svista), mentre altri piuttosto gravi. Te ne ho fatto un piccolo elenco, nel caso volessi correggere qualcosa:

Cap. 1
-“un misto di vari tipi di veleno che solo stesso ogni giorno si somministra” = questa frase ha qualche problema, forse volevi dire qualcosa tipo “che ogni giorno si somministra da solo/con le sue stesse mani”;
-“Più volte gli ha lasciato contro le sue bottiglie di birra” = forse c’è un errore di battitura, volevi dire “lanciato”;
-“Aveva perso le tracce di loro” = “le loro tracce” sarebbe meglio, anche se non è propriamente un errore;
-“Per lui la vita era fatta di bianco o di nero, non esisteva nessun altro dolore.” = altra probabile svista: “colore”, non “dolore”;
-“Dai muoviti, cosa vuoi che sia infondo?” = “in fondo” staccato, altrimenti è voce del verbo “infondere”;
-“Ammettere la malattia non è il primo passo per lottarla, non per lui.” = “combatterla”, “lottarla” non si può dire, si lotta contro qualcosa, non qualcosa;
-“La donna che aveva incontrato quel giorno, riuscì a recuperare suo figlio parlandogli di Christian.” = quella virgola non va messa, perché “la donna che aveva incontrato quel giorno” è il soggetto di “riuscì”;

Cap. 2
-“sarebbe morto nella lussuosa residenza dei suoi genitori, con qualche anno di più dietro le spalle.” = è meglio “alle spalle”, perché è proprio un modo di dire;
-“Ti ho appena detto che sei malato, e tu.. tu rinneghi Dio? – domanda sbigottita. Quella donna che l’aveva portato in grembo, adesso guardava il figlio di fronte a lei senza neanche riconoscerlo. Gli occhi ancora umidi, le divennero d’un tratto vuoti e vitrei, come se avesse perso l’anima.” = in questo passaggio sei passata dal presente al passato; è un errore che hai ripetuto più di una volta, in tutte e tre le storie;

Cap. 3
-“Dopo ore passato a fare esami, erano arrivati i risultati.” = “passate”;
-“Erano la loro cavia preferita, dopotutto.” = “la sua cavia”; inoltre, le “cavie” sono una razza di topi su cui si conducono degli esperimenti, non dei semplici atti di sadismo fine a sé stesso, cioè quello che tu volevi intendere;
-“Quella ragazzina era un pericolo, avrebbe potuto rivelare tutto e io sarei stato nei guai. In guai grossi.” = qui sei improvvisamente passata dalla terza alla prima persona, per poi ritornare alla terza subito dopo;

2) Lessico e stile: dal punto di vista lessicale, fatta eccezione per qualche imprecisione, devo dire che la tua storia fila abbastanza liscia e la scelta delle parole è sempre piuttosto appropriata e corretta. Lo stile, invece, come ho anticipato nell’introduzione alla recensione, mi è piaciuto nei momenti in cui era più neutrale e quasi “giornalistico”, mentre trovo che i momenti di sentimentalismo (soprattutto durante i finali) facciano prevalere la compassione per la sorte dei protagonisti sulla riflessione seria e imparziale sul problema della droga, che mi sarei aspettata e che avrei gradito di più.

3) I personaggi: mi fa piacere che, dal punto di vista dei personaggi, questa storia rispetti perfettamente tutti i parametri che avevo imposto: dei ribelli/disadattati che sono tali per un motivo più razionale che emotivo e che viene spiegato abbastanza bene, le cui conseguenze sono abbondantemente trattate. Ho apprezzato molto i tuoi tre personaggi, perché nonostante partano tutti dallo stesso punto e arrivino allo stesso punto (tutti e tre contraggano l’AIDS per poi morire), non seguono tutti lo stesso percorso. Anzi, hai creato tre personalità completamente differenti tra loro, qualcuna più facile da amare e compatire, come Adrian e forse anche Christian, e uno che suscita soprattutto odio, Oliver. Sono tre personaggi “rotondi”, molto realistici e interessanti, e a mio parere raccontati nel modo migliore.

4) La trama: in generale, ho trovato tutte e tre le storie abbastanza trascinanti, tanto che sono riuscita a leggerle tutte in poco più di un’ora. La trama, nonostante i diversi errori, scorre con notevole fluidità ed è “intrecciata” in modo interessante e ben studiato. Riguardo la prima storia non ho nulla da appuntarti, ma sulle altre due ho qualcosa da dirti, soprattutto in merito all’HIV e all’AIDS.

Cap. 2
Nella storia di Adrian, dici che lui scopre di avere l’AIDS quando gli resta solo un mese di vita – o almeno questo è quello che ho capito. La cosa mi ha lasciata alquanto perplessa, sia perché avrebbe dovuto accorgersene molto prima, sia perché trovo improbabile che un malato terminale di AIDS passi il suo ultimo mese di vita a “spassarsela”. Non perché non debba averne voglia, ma più che altro perché è già un miracolo se riesce a uscire di casa, visto che è una malattia che ti consuma fino all’osso, in alcuni casi facendoti anche aprire delle piaghe molto dolorose nei muscoli e privandoti di tutte le forze, tanto che a due settimane dalla morte non riesci praticamente ad alzarti dal letto. Insomma, ho trovato questa cosa piuttosto irreale.

Cap. 3
Qui ti riporto alcune citazioni che ho preso direttamente dalla storia:
-“Se le ragazze, dopo una settimana, rifiutavano.. era perché avevano contratto il virus.
Se non lo facevano era perché ancora non avevano sintomi, ed era necessario che li avessero.”
-“Anche la prima ragazza, dopo quattro settimane non aveva più voluto vederlo.”
-“Aveva ucciso fin anche troppe donne, ma non aveva perso la sete di vendetta.”

Innanzitutto, è improbabile che dopo una settimana le donne già sappiano di avere il virus, visto che sono necessari almeno due mesi di incubazione, prima che il test possa rilevarlo. Ma soprattutto, l’HIV è assolutamente asintomatico ed è anche per questo che è molto pericoloso, perché tu raramente puoi accorgerti (senza il test) di averlo contratto, a meno che non si sviluppi nella malattia dell’AIDS, che a livello fisicamente percettibile si manifesta, tra le altre cose, con un progressivo calo di peso, macchie e piaghe sul corpo e un forte senso di stanchezza. Senza contare le sempre più frequenti e difficilmente curabili infezioni, dovute al calo delle difese immunitarie, che n effetti possono presentarsi anche solo con l'HIV.
Prima che il virus si sviluppi, inoltre, possono anche passare anni e anni e a meno che uno non si faccia il test regolarmente possono trascorrere mesi o addirittura anni prima che si renda conto di essere stato infettato. La morte, inoltre, non sopraggiunge così in fretta, soprattutto al giorno d’oggi, con queste terapie che riescono a mantenerti in vita per parecchio tempo, garantendoti anche una vita quasi normale, se non ancora hai sviluppato la malattia. Insomma, a meno che Oliver non abbia iniziato ad infettare le donne già a 27 anni, dubito che qualcuna delle sue vittime sia già potuta morire.

L’ultimo punto che volevo portare alla tua attenzione riguarda la morte della figlia, di cui sinceramente non ho capito la causa e che mi ha lasciata un po’ basita. Perché se è stato l’AIDS la causa, allora la scena è fortemente irrealistica.

5) Premio School: penso sinceramente che uno dei meriti di questa storia sia la sua connotazione di cruda denuncia al problema dell'abuso di droghe pesanti, fatta in modo che non risulti una delle tante polemiche sterili che si possono trovare ovunque, tanto su EFP quanto in televisione, ma più come un racconto senza veli e quasi del tutto privo di retorica, in grado di colpirti come un pugno nello stomaco. In questo senso, credo che abbia un certo carattere istruttivo e che si meriti il Premio School più di ogni altra storia.
(Recensione modificata il 07/11/2013 - 10:44 pm)

Nuovo recensore

Ma brava! Ottima continuazione! Mi è piaciuta tantissimo! Anche se,-parere personale- preferisco la storia di Christian, sono belle e, soprattutto, diverse anche le altre due, di Adrian e Oliver... E, su quest'ultima mi complimento sia per la trama- e per l'ottima idea-, che per le emozioni e le sensazioni che hai descritto benissimo. Il testo è abbastanza scorrevole e chiaro, a parte il fatto che nel terzultimo paragrafo (di Oliver) hai cominciato repentinamente a parlare in prima persona. Di entrambe le tre storie, mi piace l'allusione ai colori (il grigio di Christian e il figlio; il blu elettrico di Adrian e la madre; il rosso di Oliver e della figlia). La storia, come ho detto, è molto chiara -ma, forse forse, ci starebbe un po' di ambiguità in più?!-. Comunque, ottimo lavoro, va subito tra le preferite! Complimenti, continua a scriverne di storie così, ti riescono benissimo (ho letto anche la precedente su Alice). Un abbraccio Peace&love, Nina

Recensore Master

Bello anche questo tuo secondo capitolo.
Interessante ripercorrere il suo avvicinarsi alla droga e la sua prima esperienza sessuale.
Shockante la rivelazione di come è venuto al mondo e scoprire di suo padre.
Devo dirti che la storia mi piace.
Quando avrò tempo continuerò a leggerti!

Recensore Master
30/08/13, ore 13:33

Ciao! Eccomi finalmente a recensire!
Devo dire che l'inizio è interessante ma mi riservo di aggiungere altro sulla trama più avanti, mi pare inappropriato cercare di dire qualcosa dopo la lettura del primo cap.
Volevo dirti un paio di cose sullo stile.
Lo trovo abbastanza fluido e scorrevole ma ti consiglierei di riguardare qualche virgola e di evidenziare le leicenze poetiche che ti concedi, si capisce che non sono errori ma io le metterei in evidenza. Per carità, idea mia.
Ultima cosa. Le ripetizioni per rafforzare piacciono molto anche a me ma, nelle ultimi 10 righe, secondo me hai abusato della parola dolore che potevi sostituire con un sinonimo XD
Per ora è tutto!

Nuovo recensore

Complimenti. Mi ha fatto commuovere. Questa storia è fantastica,perfetta! Bravissima,a mio avviso è un capolavoro (strappalacrime,oltretutto). Ti meriti i più sinceri complimenti! :)

Nuovo recensore
08/08/13, ore 21:47

Allora ho deciso di leggere questa storia tra le due perché non so molto, o quasi nulla, di Alice in Wonderland. Quindi ho letto questo Prologo, che prospetta una grande storia :) la aggiungerò alle seguite e vedrò come va avanti. Per questo breve capitolo volevo dirti un paio di cose: - Ho apprezzato molto il fatto che non ci fossero errori nell'ortografia o errori grammaticali. È un testo pulito e senza errori. - La parte che mi è piaciuta di più è la fine, devo ammetterlo. È una storia che parla di dolore e spero che riuscirai a renderla intensa come il sentimento alla quale è ispirata; - si, mi è piaciuta e anche molto :) continua così e sappi che non hai niente da invidiare alle altre scrittrici (e scrittori) di EFP, visto che questa è una delle tue prime storie :) Davvero bravissima, continua così :) Ciao :)