Recensione pubblicata su www.criticoni.net a cura di Shu.
E’ sempre arduo immaginare l’infanzia di un personaggio che nella serie originale ci viene presentato adulto, specie, direi, se si tratta di un villain: e qui parliamo di Dietrich, il diavolo dei Lohengrin, uno dei nemici più spietati all’interno della trama di Trinity Blood.
Questo pezzo ci presenta un Dietrich bambino in un atto all’apparenza del tutto ordinario: andare a scuola la mattina. Ma sin dall’inizio ogni descrizione, dalla remota campagna del Germanicus, alla nebbia, alle strade vuote e ancora buie che il ragazzino percorre, con le case sprangate e silenziose, tutto costruisce con talento un’atmosfera oscura. Questo piccolo Dietrich che ha memorizzato con maniacale precisione ogni particolare della strada che fa tutti i giorni, assolutamente solo e assolutamente serio nel suo osservare con attenzione e freddezza il mondo che lo circonda, questo Dietrich mostra in potenza tanto dell’intelligenza e della crudeltà che lo contraddistingueranno. E lo spaccato riesce a suggerirci molto di come debba essersi costruita la sua personalità: “abbandonato come era a se stesso, tanto da dover pensare a se stesso fin da bambino, Dietrich aveva cominciato a sentirsi onnipotente.”
Eccezionale l’episodio dei cani da guardia di una delle case, del perché abbaino con furia al ragazzo ogni volta che passa; e il climax della narrazione, che in un solo gesto di Dietrich ci mostra un io già perfettamente formato.
Un paio di refusi e di piccole imperfezioni si perdono immediatamente in questa trama particolare e azzeccata, nella narrazione puntuale e suggestiva. Un episodio veramente riuscito, del tutto fedele al personaggio. Sapute le nozioni di base minime sul protagonista credo possa essere letto e apprezzato anche da chi non conosce affatto il fandom.
Voto: 8.5/10 |