Recensioni per
La valse des équivoques
di suni
Uhm. Se devo darti la mia opinione sincera penso che Remus, in fondo, avesse veramente perdonato a Sirius quello scherzo, certo non subito, ma col passare del tempo credo che fosse riuscito a lasciarselo alle spalle. |
Penso di poter spiegarti l'amore che provo verso questo personaggio soltanto dicendoti che è pari al tuo verso Sirius! Remus non è solo il professore buono e umile del terzo libro, è anche il malandrino, il licantropo, l'uomo distrutto dalla guerra che comunque combatte in prima linea ed è anche un pochino "vittimista". Non che la vita sia stata semplice per lui, è in pratica il prototipo ideale di vittima di Voldemort, mezzosangue ed ibrido, ma spesso il suo essere diverso sembra più una scusa che una giustificazione. "Avresti voluto alzarti e saltargli addosso, colpirlo e colpirlo ancora fino a vederlo cadere a terra e poi ancora, infierire a calci e pugni e rompergli ogni singolo osso perché sentisse quanto faceva dannatamente male essere distrutti da un amico." L'inizio di questa frase, specialmente il riferimento alle ossa rotte, mi ha fatto pensare alla sua trasformazione, che intendesse dimostrare a Sirius quanto essere un licantropo non fosse uno scherzo, ma la conclusione mi ha lasciata ammirata di come giustamente avessi accostato il dolore fisico a quello di aver perso la fiducia in una persona cara. E' stata un'impressione mia, o la frase sul processo detta da Sirius aveva un richiamo ai fatti postumi? Mentre sono sicura che quel "Tu non moriresti per un amico?” è un riferimento preciso a ciò che accadrà. O sbaglio? Ho molto apprezzato la specularità di questi due capitoli, il ricordo di Sirius incentrato sulle bugie dell'altro e quello di Remus sulla sua perdita di fiducia, specularità marcata dalla frase "Siamo pari con la storia della licantropia occultata” . Alle volte sembra che Remus si voglia presentare come un uomo disilluso, che non si aspetta più nulla dalla vita (parlo anche nel futuro), però poi ci sono quelle poche frasi che fanno capire che, alla fine, le sue "illusioni" ce le ha: "Avrai tempo per recuperare. Ti piace pensarlo, e immaginare gli aspetti trascurati della tua vita che sistemerai quando questa storia della guerra sarà finita". |
No, scusa, veramente, se mi è concesso, quello che piange sono io. Lo so che fa tanto cazzone, ma davvero mi sento le lacrime premere, cosa vuoi che ti dica, mi immedesimo troppo in questa vicenda. Eeeehhh, anche questo secondo movimento è un autentico assalto a tutto il mio bagaglio emotivo/emozionale. Commento? Straordinario. Quello che dico lo penso davvero, non è per lusingarti; anche se a volte sono un pò stordito dal turno di notte (devo decidermi a cambiare lavoro) o da una serata passata a far tardi con gli amici e la musica, riesco a mantenere una certa lucidità e, credimi, non sprecherei tempo a scrivere recensioni da strapazzo solo per blandirti e ottenere l'aggiornamento di queste storie... Fattene una ragione! (P.s. Così, per curiosità, ti giro la domanda che Sirius fa a Remus: tu non moriresti per un amico? Io sì.) |
Oh. Come sempre quello che scrivi mi colpisce tantissimo *_*. |
nnoooo remus vattene a dormire invece di farti le pare al cervello k poi ti si fonde pensa a queyi infelici che devono studia e si ritrovano alle tre a farsi la pasta... |
È incredibile come tu sia riuscita ad entrare alla perfezione nelle teste di Sirius e Remus. Hai dipinto con un precisione magistrale tutti gli spigoli dei loro punti di vista, tutte le diverse sfumature dei loro caratteri contrastanti. Ho apprezzato particolarmente l'alternarsi fra il racconto e il flashback della loro vita scolastica. Il tutto finisce per sembrare estremamente vero e realistico, senza fronzoli, senza banalità e senza inutili pesi alla scorrevolezza del testo.
|
Chiedo umilmente perdono: non intendevo dire che sei depressa! Molto probabilmente mi sono espressa male, scusami! Ciò che avrei voluto sottolineare era semplicemente la tua abilità e bravura nel raffigurare certi stati dell'anima, tanto più difficili da ritrarre quanto più complessi, problematici e ... diciamolo,un po' tendenti al depressivo ...Ma questo vuol solo dire che sei una brava scrittrice, non che sei depressa! In ogni caso, ripeto i miei complimenti. Anche in questo secondo movimento ogni singola sfumatura è perfettamente curata. Mi colpisce soprattutto quanto riesci ad approfondire anche i rapporti che stanno sullo sfondo, come quello - che secondo me è uno tra i più belli della saga potteriana, ma sul quale purtroppo non c'è molta letteratura di fan-writers - tra James e Sirius. Davvero, complimenti. Adoro il rapporto di alti e bassi che c'è tra Remus e Sirius. Perfettamente riuscito! |
Arrivo anche qui, scusandomi per l'incostanza delle recensioni, che in ogni caso non rispecchia affatto quella della lettura, che è sempre puntuale =P Dunque, tanto per cominciare con positività, tutto questo fa male. Leggere dei loro sogni e dei loro progetti che la vita ha tradito così. Senza il minimo rispetto per il percorso e la fatica che loro avevano impiegato, senza mai risparmiarsi niente. Perchè alla fine, il bello di questa amicizia, di questa catena che lega queste persone, e a volte le attanaglia e lascia brutti segni sui loro polsi, è proprio questo: il pensiero di aver sempre dato ogni parte di sè, di essere stati generosi nei sentimenti, spesso con inconsapevolezza, altre volte rendendosene conto e maledicendosi spaventati da questa idea, magari. Tu ovviamente racconti dell'alternarsi delle loro vicende con lucidità e naturalezza, sembra tutto un enorme ricordo, una serie di fotogrammi in sequenza, pellicole un pò impolverate e traballanti che riproducono però fedelmente immagini molto nitide. Sirius e Remus sono croce e delizia di chi li ama, e probabilmente lo saranno stati anche per James. Il loro aggrovigliarsi su se stessi, tirare fuori le unghie, ferirsi e poi cercare disperatamente un modo per mettere una toppa e disinfettare quei tagli è qualcosa di commovente, ed è commovente il modo in cui tu ne parli, lasciando trasparire quell'ansia sottile che li pervade mentre cercano di ritrovarsi e sembra non riescano nel tentativo. Il continuo rimandare le cose di Remus con se stesso ad un tempo migliore che non verrà è crudele, e sembra sempre così strano, quasi impossibile, pensare che davvero qualcosa sia riuscita a logorare quel rapporto che avevano. E ammetto che pensare Sirius e James ancora vicini, anche se in modo diverso, è un pò una carezza lenitiva, perchè è terribile anche immaginarsi un Sirius solo, ulteriormente solo, in quanto già senza Remus, c'è una solitudine immensa per lui. Insomma che altro dire, grazie grazie grazie per i racconti offerti su questa amicizia, che sono sempre commoventi e mi rendono fastidiosamente emotiva quando li leggo u_u Soprattutto, una nota particolare alla sincerità della tua chiave di lettura, sei una cronista atipica, nel tuo resoconto lucidissimo di una storia travagliata riesci sempre a commuovere chi legge. A presto, spero! |
Diciamo che ti approva una quasi psicologs, non lo sono ancora a tutti gli effetti. Se non sono onesta poi Remus mi bacchetta... |
sirius ce lo vedo un casino bene a far parte di un gruppo di alcolisti anonimi qndo sta cosi' abbakkiato 'mi kiamo sirius e ho cominciato a bare perke' facio una vita da cani' ..e come di ce il prof di filosofia economizziamo le cazzate.. mi piace trpp cm scrivi xk in ogni tua ff viene fuori un nuovo aspetto dei personaggi o meglio sempre lo stesso ma di volta in volta metti in luce diverse caratteristiche, fissazioni e atteggiamenti..sembri quasi la psikologa di sirius! il perfect family è trpp una fffygata ! ti sta riuscendo benissimo (il parto da sacra famija sembra prpr lantitesi di qllo dei vicerè)...alla next =] |
Non vorrei ripetere considerazioni già fatte nè essere oltremodo patetica, ma devo proprio diti che la cosa che mi ha colpito di più è quanto bene conosci quella sensazione di nausea verso la realtà quando le cose non vanno come vorresti. Non sai quante volte sono rimasta per ore chiusa nella mia stanza senza accendere la luce, al buio. Esattamente perchè non avrei sopportato di avere la realtà di una me stessa profondamente deludente sbattuta in faccia. Quindi, grazie. Niente più. A presto, spero. |
Senti. Io non so se, per qualche misterioso capriccio del destino, ci siamo già incontrati o se mi conosci più o meno direttamente (qualche amico tuo potrebbe essere anche mio). Sembrerebbe di sì, perchè queste cose che scrivi sembrano destinate a ME. Leggi nella mente, per caso? Ti ho mai detto che in un certo periodo della mia vita mi sono sentito come "un granello di sabbia, microscopico ed insignificante"? Che "non era così che avevo immaginato le cose", che mi sentivo "sorpassare dagli eventi", che tutte le cose "date per scontate" mi avevano schiacciato e non riuscivo più a capire dove fosse finita tutta la gioia di vivere e condividere? No, non te l'ho detto. O, perlomeno, non con queste parole. Chi è stato, allora? Sono letteralmente disorientato. Qui non si tratta solamente di talento, c'è molto altro. C'è lo spirito dello scrittore vero, l'interpretazione perfetta dell'attore che DIVENTA il suo personaggio. Mi ha spezzato il respiro riconoscermi nel Sirius che non riesce più a comunicare, che sente il sospetto insinuarsi nella fiducia e nell'affetto che ha per l'altro, che si vede tradito dal fantasma di un tradimento. Sirius ha dato per scontate troppe cose - io ho dato per scontate troppe cose - e questo (non Remus, non Ale)l'ha allontanato - mi ha allontanato - dalla persona più imporante della vita. Dovresti lavorare davvero per realizzare il tuo sogno di bambina: tu sei già quello che volevi diventare. E io mi inchino. |
Come al solito le tue fanfiction sono sempre bellissime e soprattutto sai descrivere bene la psicologia dei personaggi e tutte le loro paure; sto studiando psicologia, si nota? |