SPOON RIVER CONTEST di ZKaoru69
Pezzi di nastro di phoenix_esmeralda {Ingiustizia}
Grammatica e ortografia: 9/10
Purtroppo ci sono alcuni errori di battitura: oltre a spazi doppi o mancanti, c'è un "- Sì, la sono."
Inoltre, in generale prediligo l'uso dei caporali per i dialoghi; se vuoi usare le lineette, devi impegare sempre il trattino lungo (–) non alternarlo con il corto.
Qualche virgola mi lascia perplessa: "... non c'erano mai state separazioni, né brevi né lunghe e questo addio fra di noi suonava come qualcosa di alieno." Dato che "né brevi né lunghe" è un inciso, bisogna inserire la virgola anche tra brevi ed e.
"- Sapete perfettamente, perché non avevano soldi da darmi" Se vuoi lasciare la virgola bisogna aggiungere un Lo all'inizio.
"La debolezza era tale, che continuò a dormire ancora per ore; la volta successiva in cui riprese conoscenza, fu a causa del dolore." Entrambe le virgole possono essere eliminate.
"Quando il Granduca lo fece prigioniero lui, non aveva che diciotto anni." Forse questo è un errore di battitura; comunque, la virgola va tra prigioniero e lui (non puoi dividere il soggetto dal verbo!).
Lessico e sintassi: 9/10
Non sono un'amante della prima persona, ma in questo caso mi sono lasciata coinvolgere senza problemi dal tuo stile fluido e senza sporcature. Soprattutto il capitolo 14 (quello del giorno dopo), fatto tutto di punti di vista alternati, è molto ad effetto. Brava!
Originalità: 8/10
Per essere un racconto così lungo, l'ambientazione poteva essere più dettagliata. Dato che siamo in un'ambientazione tutto sommato simil-storica, dubito fortemente che Roman Fedar possa vedere la foto di Hela - un dagherrotipo, semmai, anche se mi sembra preferibile un ritratto o un disegno a carboncino.
La trama è comunque ben articolata e con i giusti colpi di scena, pur non essendo la prima volta che si ha a che fare con baroni sanguinari che chiedono le primogenite per i loro loschi scopi.
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Hela è Biancaneve. L'unica differenza è che non ha lo stesso feeling con gli animali, altrimenti Focus non avrebbe mosso uno zoccolo se Tristan non l'avesse fatta montare a cavallo. Scherzi a parte, mi sembra molto l'incarnazione della tipica principessina tutta gentilezze e sorrisi, pur con i suoi momenti di incertezza.
Anche Tristan ricalca molto il cattivo-che-però-cattivo-non-è, soprattutto all'inizio, ma poi andando avanti con la storia, e approfondendo la conoscenza con Hela, acquista molte sfaccettature, diventando un personaggio a tutto tondo.
Roman Fedar è un pazzo psicopatico, non credo ci sia da aggiungere altro. Gli piace sottomettere e umiliare chi è intorno a lui, ma nonostante questo ha addirittura degli amici - che, mi viene da pensare, non vengono definiti sgherri solo perché di alto rango nobiliare? - e si mostra aperto (a modo suo, ovviamente) ad atti di pietà e gentilezza. Il fatto che chieda di pagare un prezzo non indifferente è un altro discorso, ovviamente.
Anche la moltitudine delle altre ragazze è ben definita, pur non avendo ovviamente ciascuna una propria caratterizzazione.
Coerenza con la citazione: 4.5/5
Ci sono due punti di rottura nella vita di Tristan che lo portano entrambi a ribaltare la sua visione del mondo; in questa sede a noi interessa solo il secondo. Hai reso molto bene il "verso la fine" (anche nella poesia si intende la fine della vita); e Tristan infine capisce che deve fare ciò che lo fa stare bene (come dice Roman Fedar), ma il contenuto non coincide più con gli insegnamenti del suo mentore.
Gradimento personale: 5/5
Ebbene sì, odio Hela con tutto il mio cuore, ma ho amato tantissimo questa storia. Nonostante la bellezza di 17 capitoli, avrei voluto leggerne ancora! E magari qualcuno potrebbe dire che è troppo didascalica come storia, ma che ci sia una morale a me piace, e - beh - versare qualche lacrimuccia ogni tanto fa solo bene. Bellissima, davvero!
Totale: 43.5 - QUARTA CLASSIFICATA
Premio Speciale Romance
E niente, questa secondo me è la storia d'amore più bella che ho letto nel contest e ho fargirlato fino a diventare stupida. Basta, mi commuovo solo a ripensarci. |