Prima di tutto la storia non ispira nessunissima empatia e per un motivo molto semplice: dedichi dieci righe a situazioni e contrasti che non andrebbero descritti in modo banale e stereotipato come tu fai, ma approfonditi con una cosa che si chiama introspezione e non può riguardare solo la protagonista.
La madre è impazzita? Non esistono terapie post-parto? La depressione è stato comune dopo una gravidanza e tante donne hanno bisogno d'aiuto per superarla, qui non c'è nulla, solo una donna che si capisce frustrata perché ha trovato un ginecologo decerebrato che ignora le volontà di un paziente (che se non sbaglio fra l'altro è reato) senza alcuna ragione possibile se non quella di far cominciare questa fanfiction.
Se la protagonista è in ritardo un docente non può di certo abbracciarla e darle un cioccolatino per questo, no? Mi pare che la professoressa abbia avuto anzi una reazione abbastanza normale se escludiamo quel:"Non meriti niente" messo assolutamente a caso.
"Come se ero"-> come se fossi.
I poveri "po'" necessitano di un apostrofo per essere scritti in modo corretto!
"E io ero rimasta così": così come? E' una frase senza senso in quel contesto, o la spieghi o la elimini, perché in questo modo sembra che la protagonista sia rimasta una neonata che non piange.
Dopo le virgole vanno messi gli spazi, è una regola dello scrivere a pc.
Insomma, ci sono molte inesattezze, un'introspezione decisamente insufficiente e nulla che contribuisca a creare un legame con la protagonista.
Mi dispiace, recensione critica e passo al prossimo capitolo. |