Recensioni per
L'inseguimento
di Khyryr Lecter

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/03/14, ore 09:40
Cap. 4:

Ciao ragazzi,
eccomi qui a recensire nuovamente, come avevo promesso.
Prima di cominciare, vorrei dire che ho notato un miglioramento per quanto riguarda la scrittura, e credendo che anche voi vi siate accorti quali fossero i vostri errori, mi sento in dovere di farvi notare quelli che sono sfuggiti al vostro correggere, così da potervi aiutare, se possibile, a migliorare ancora.
Cominciamo dalla cosa che, secondo me, non è molto bella da leggere nel bel mezzo della descrizione di una scena: i punti di sospensione.
I punti di sospensione non sono piacevoli da leggere in mezzo ad un paragrafo privo di dialoghi, perché appunto è nei dialoghi che si devono usare, non nella descrizione di un'ambiente o durante un pensiero. Interrompono la narrazione e sporcano l'imparzialità di un punto di vista in terza persona.
Un'altra cosa, in alcune parte, il linguaggio terra-terra resta comunque invariato. Non lo dico per offendervi, perché sapete che quella non è certo fra le mie intenzioni, ma per spronarvi a migliorare.
Non dico che dobbiate scrivere un qualcosa in barocco, ma per alcune scene, alcuni termini poco eleganti o troppo crudi tolgono molto alla scena in sé.
Per farvi capire cosa intendo, prenderò un pezzo del vostro capitolo, da quella che, secondo me, è una delle scene più suggestive.
"Eppure quelle braccia non volevano togliersi da sotto di lei, gli pesavano più di un macigno."
"togliersi", a mio modestissimo parere, è un po' troppo crudo per questa scena così delicata ed intensa, non sarebbe stato meglio qualcosa come "Eppure quelle braccia non volevano lasciarla", Eppure quelle braccia non volevano sciogliere quell'abbraccio" o magari "quella stretta" e così via.
Questo è solamente un'esempio che ho deciso di prendere in esame per farvi capire dove, sempre secondo il mio parere che potete tranquillamente usare come suoletta per le scarpe, dovrete migliorare il vostro registro di linguaggio. Può sembrare una cosa Dantesca quella di usare un linguaggio diverso ad ogni scena, ma a parere mio funziona oggi come funzionava settecento anni fa.
Per continuare, errori di battitura e distrazione.
Ho notato, purtroppo, diversi errori di ripetizione "Preferì non immaginare che scenari lui stesse immaginando.", in questo caso la frase diventa ridondante a filastrocca, l'avreste potuta rendere alla perfezione senza usare due volute il verbo "immaginare" usando, per esempio, "pensare" o "sapere", giusto per non ripetersi.
"Preferì non pensare/sapere a quali/quali scenari lui stesse immaginando."
Rende di più, no?
In ogni caso, sappiate che questo è sempre un mio parere.
Come sempre, qua e là vi perdete qualche accento o qualche maiuscola, che potrebbero essere tranquillamente aggiunti e corretti, come gli errori di ripetizione, con una bella rilettura del testo dopo la prima stesura.
Posso capire che forse li reputate errori di poco conto, ma posso assicurarvi che non è così.
Denotano una certa mancanza di attenzione nei riguardi della propria storia, come un certo disinteresse, o almeno, secondo me, è questo che il lettore percepisce riscontrando questi errori nel testo.
Ora, io sono certa aldilà di ogni ragionevole dubbio che questa storia non sia stata scritta o pubblicata con svogliatezza, pertanto reputo questi errori di distrazione frutto della troppa fretta di pubblicare.
O almeno, immagino che sia così perché anch'io, qualche tempo fa, commettevo lo stesso errore.
Continuando, vorrei inoltre consigliarvi un'occhio di riguardo alla punteggiatura, che secondo me è il vero copione di una storia da leggere in quanto da il ritmo alle scene e ai dialoghi che, in un'opera teatrale, cinematografica o televisiva, spetterebbe alla recitazione degli attori o al montaggio della regia.

Ora che vi ho fatto notare quelli che secondo me sono gli errori della storia, sono finalmente contenta di essermi liberata di questo peso e di potervi esprimere quanto sia contenta che abbiate pubblicato così in fretta e con un capitolo così lungo e denso, finalmente, di sentimenti ed emozioni.
Mi è piaciuto un mondo leggerlo, mi sono appassionata alla storia e alla tensione fra i due personaggi.
La passione di Hannibal che oscilla fra il sentimento che certamente prova per Bedelia e il "bisogno" che ha di ucciderla per timore che possa rivelare al mondo la sua vera identità, il magnifico cedere di quest'ultimo (per fortuna) al sentimento che prova per la propria psichiatra è stato qualcosa che ho letto con un grande sospiro di sollievo, e sono contenta che in questo capitolo l'abbiate ulteriormente approfondito.
E Bedelia che invece oscilla fra paura e desiderio fino a quando anch'ella non cede definitivamente all'attrazione che prova per il proprio "paziente", sempre se Hannibal Lecter può essere definito un "paziente" nel senso canonico del termine.
L'ultima parte del capitolo è stata molto toccante, molto romantica, eppure legata strettamente a terra dai caratteri dei due personaggi.
Insomma, letta fuori dal contesto, questa scena sarebbe oscenamente fuori personaggio, ma nella vostra storia ci sta, va bene, è plausibile e bella da leggere.
Complimenti davvero ragazzi, mi piace un sacco la storia che state scrivendo.
Sappiate che mi state viziando con questi capitoli corti e che sto già sperando per un prossimo che possa placare la mia curiosità per quanto riguarda la conclusione di questa scena, interrotta dalla fine del capitolo, e la relazione fra Hannibal e Bedelia in generale.
Ora vi saluto e ancora vi sprono a migliorare e a non fermarvi mai, continuate con la vostra passione, sviluppate la vostra abilità con gli strumenti dell'arte scelta per creare un'opera d'arte. Ecco il concetto alla base delle mie recensioni.
Ciao-ciao,

S.