Recensioni per
Spaccacuore
di Mana Sputachu
Mi piace molto questa flashfic, anche se Mousse non sembra molto Mousse... XDD Simili riflessioni non gli sono congeniali, ma sono più che giustificate, visto come viene trattato sia da Shampoo che da Obaba. Fa davvero pena, povero papero cecato, soprattutto perché è stato deriso sin dall'infanzia non solo dalla donna che ama e dalla sua bisnonna, ma dall'intero villaggio amazzone. Fa proprio tenerezza e compassione, soprattutto perché alla fine si scopre che quello sfogo solitario non è l'unico cui si è lasciato andare: mille altri lo hanno preceduto in quel cortile. Mousse ingoia rospi su rospi da tanti di quegli anni che se non si sfoga in qualche modo rischia di impazzire. Viene da chiedersi perché insiste tanto a voler conquistare Shampoo, se egli per primo sa meglio di chiunque altro che razza di donna sia, ma i suoi pensieri sprezzanti sembrano più tentativi di autoconvincersi che non vale la pena perdere tempo dietro alla cinesina: se fosse davvero convinto di ciò che pensa, le avrebbe voltato le spalle già da un pezzo. Mousse resiste, perché l'amore è più cieco di lui e la speranza è l'ultima a morire. Però spacca davvero il cuore. Brava Mana, complimenti, sei riuscita a rendere credibile Mousse, a non snaturarlo, né a scrivere una ff strappalacrime, ottimo lavoro come sempre. |
Beh, allora grazie! ^^ |
“Spaccacuore” di Bersani è una delle canzoni che più amo di questo cantautore e tu -bravissima- hai saputo riprenderla, accennarla appena, farla tua e trasformarla in una perfetta colonna sonora per questa intensa One shot dedicata alla complessa e sofferta figura di Mousse. La sua frustrazione, la sua malinconia, la sua umanità lo rendono davvero un personaggio impossibile da trovare antipatico, a pelle. Come giustamente ricordato, nemmeno lui è uno stinco di santo. Eppure è difficile in un momento come quello da te descritto, non provare pena e solidarietà per la sua figura sempre così devota al proprio sentimento e, tuttavia, gradualmente sempre più insofferente e “costretta” dietro la maschera dello schiavetto tuttofare perdutamente innamorato della propria “padroncina”. Pensandoci bene, forse, non è poi una grande prospettiva quella di una vita accanto ad una donna che tanto lo disprezza. E quello, che a ben pensarci, sarebbe stato il finale perfetto si rivela per quello che drammaticamente è: un sogno infantile e probabilmente irrealizzabile. Eppure lui rimane. Non se ne va. Non decide di mollare tutto e prendere finalmente un'altra strada. No, lui resta lì a pelare patate, a correre in “aiuto” della sua Shampoo, a fare la figura della papera cieca e stupida. Quando si tratta di affrontare la verità, però, il nostro Mousse ci vede benissimo e per affondare quel coltello nella corteccia dell'albero la forza davvero non gli manca. Un momento di riflessione e sfogo più che comprensibile e che è stato da te magistralmente descritto in questa meravigliosa dedica ad un personaggio troppo spesso relegato ad un ruolo marginale e (non) volutamente comico. Complimenti, stupenda :) |
Wow, ho altri 10 minuti liberi (oggi vado a tratti, sigh...) e cosa trovo, una tua flash su Mousse? E soprattutto, io ho osato saltare una tua oneshot?? Chiedo umilmente perdono, ma mi era sfuggita e dopo corro a leggerla e a rimediare (puoi anche bastonarmi per punizione, me lo merito XD )! |
Ciao. Mi piace leggere di Mousse... poverino lui... sempre trattato male da tutti! E poi anch'io penso che sia bravo nelle arti marziali, dopotutto anche lui è cresciuto con le amazzoni! |