Mi mancava tanto leggere di questa coppia, e ritrovarla in una flash vagamente lime è stato un piacere.
Hai una grammatica molto buona, ogni tanto, a mio avviso, infili poche virgole, come in:
“La parte più intima di lui pulsava, terribilmente da fare male.” – in cui aggiungere una virgola dopo “terribilmente” non avrebbe guastato, ma per il resto hai un ottimo controllo della lingua italiana e nella maggior parte dei casi riesci a costruire bene lo stile. In questa fan fiction la predominanza di una certa scherzosa malizia da parte di Nezumi è stato l’elemento più interessante. Buttare tutta la storia su un’atmosfera rilassata è stata una scelta saggia per la brevità e la natura del componimento, così il personaggio di Nezumi è risultato IC nei pochi dettagli che di lui hai fornito. Lo stesso si può dire di Shion, che, per quanto cerchi di essere anche solo vagamente dominante, finisce sempre e comunque per essere battuto dalla scioltezza di Nezumi.
Hai fatto un buon lavoro di caratterizzazione. I dialoghi rendono bene i personaggi e le piccole precisazioni date su tono, espressioni e azioni fanno da buona cornice a una storia semplice, ma piacevole.
Hai richiamato anche uno dei binomi che trovo più affascinanti, quello di Nezumi/Eve. Mi è sempre piaciuta la spontaneità e l’eleganza con cui Nezumi regge il personaggio di Eve e la sua capacità di non perdere mai, comunque, il suo essere uomo. Non so se riesco a spiegarmi, confido nella tua capacità di comprensione. E mi è piaciuto ritrovare qui un Nezumi che pur con indosso gli abiti di Eve, riesce ad essere fra i due la parte dominante.
Hai fatto un buon lavoro in quanto a caratterizzazione. Piccoli elementi, ma sufficienti ad abbozzare la personalità dei protagonisti.
Lo stile, come accennavo, è buono. Non sempre mi ha troppo convinta. Ti riporto degli esempi relativi ad alcune scelte che mi hanno lasciata un po’ perplessa. Sono momenti, piccole cose, che hanno avuto peso nella visione di insieme proprio perché la storia non è troppo lunga e che, in un testo più corposo, sarebbero forse sfuggite all’attenzione. Riporto il tutto sotto forma di costatazione. Non si tratta di errori, quanto di preferenze stilistiche che puoi non condividere, senza la paura di una ritorsione da parte mia.
“La bocca di Shion si storse ancora di più, il suo sguardo si abbassò.” – quando scrivi che “la bocca si storse ancora di più”, sembra che prima, in qualche modo, tale bocca che si storce sia stata menzionata. L’ “ancora di più” indica un aumento di qualcosa che già è presente, ma tu, prima, non hai mai parato di Shion che storce le labbra o fa qualche smorfia con la bocca. Ritengo quindi superflua la precisazione dell’ “ancora di più.”
“[…]la parrucca di capelli[…]” – anche in questo caso dire che la parrucca è “di capelli” non serve a niente, è ovvio che la parrucca è fatta con dei capelli – sì, ok, possono essere anche crini di cavallo, ma non penso che il tuo intento fosse puntualizzare il fatto che fossero umani o sintetici piuttosto che animali.
“Ci volle solo qualche secondo affinché la propria schiena venne spinta contro il muro alle proprie spalle” – l’uso di “propria”, in questo caso, crea un po’ di confusione su chi è che viene spinto contro la parete. Avrei ripetuto il nome di Shion – se ho ben interpretato. E poi direi che al “venne” si può sostituire un più scorrevole “venisse”.
Ecco tutto.
Spero di esserti stata utile, in qualche modo. Dopotutto il mio intento non è mai quello di svilire uno scrittore, ma piuttosto quello di evidenziare ciò che nella sua storia mi è piaciuto e cosa non mi ha del tutto soddisfatta, nella convinzione che, di tanto in tanto, serva un po’ di schiettezza.
Grazie per aver partecipato, permettendomi di leggere di un pairing adorabile. |