Io. Ti. Amo.
Giuro!
Perchè questi due sono davvero Saori e Julian. Sono quell'incontro stupendo che tanto abbiamo aspettato (in cui in tanti ci saimo cimentati, fanwriter) e che tu hai reso perfezione. Con quelle pennellate che tanto sanno di un acquarello mediterraneo, quasi di un varco, di una breccia. Sembra quasi di essere lì con Milo, a spiarli da dietro una tenda di pizzo dal sapore di sapone. Te li vedì lì, queste due divinità antiche e potenti, ritrovarsi con i corpi di ragazzi e giocare ai ragazzi. O forse agli amanti.
Sa più di appuntamento galante, di un tete-à-tete (perdona la penuria di accenti circonflessi; non riesco a inserirli), che di un formale incontro di "lavoro". Il modo in cui filtrano, in cui dietro ogni gesto c'è un ammiccarsi, un rincorrersi e altro ancora, un mondo perduto, fatto di colonne e incenso. Un mondo dove erano dei e i loro incontri avvenivano fra le vette d'Olimpo o nei recessi del mare che li ha in sostanza generati. Due dei nati dall'acqua e che si reincontrano sotto un'orangerie, con il sole e i limoni a scherzare con il verde di foglie fresche di mare e di meltemi profumato.
Sembra una cartolina, ecco. Una di quelle belle cartoline d'epca che vai a cercare dentro agli scatoloni dei guedenti o che trovi così, incastrata in una specchiera impolverata (come quella di Gozzano, ricordi?) Che nostalgia! No; diverso: qual sapore agrodolce che senti per un passato cui non vuoi rinunciare, ma sai che non può tornare. Non con le stesse identiche condizioni almeno.
E Saori e Julian sono anche questo: nostalgia.
Sarà che, personalmente, le figure di Julian e Saori sono legate a doppio filo, ma ho adorato questo plazer di un'unica voce, con quel titolo greco che mi ha fatta precipitare in un universo altro, vivo e pulsante. Con la sua scena madre e i suoi particolari ben definiti: la premura di Kanon e Milo; la discrezione di Kostas; l'eleganza di Sorrento. E poi la limonata. E i limoni! E dietro l'Egeo.
Ok.
Seiya è e resterà sempre (almeno per me) l'amore di Saori. Ma un amore dal sapore del proibito e di un'età perduta. E' complesso il rapporto con Seiya, per Saori. Julian invece è l'amante (no. Non nel senso spregiativo del termine. In quello greco, ecco.): l'uomo (o il dio; ma qui non cambia) con cui condividere, imparare, sperimentare. L'uomo con cui seduzione e raffinatezza sono un gioco soffuso, elegante, sono galanteria d'altri tempi. Concessioni.
Julian è la concessione, il proibito, il desiderio. Seiya invece è il blasfemo.
Perdona questa recensione molto inconcludente. Ma ho letto e non ho resistito. Ho amato questo stralcio. E nemmeno a parole riesco spiegarlo. Se ne sta ancora qui, nello stomaco, con un crampo che mi porta indietro di quindici anni. E quello che sento (e non so esprimere) è il correlativo oggettivo di questa tua piccola stupenda istantanea.
Un abbraccio (e a presto. Spero^^) |