Sono lenta. Sono lentissima a recensire e sono anche stronza perché manco recensisco tutto.
Spero che il read along diventi una scusa per recensirti man mano tutte le storie. Sarebbe solo dovuto.
Qui sta piovendo. So che sembra non c’entrare nulla con la recensione, ma la giornata di bella stagione rovinata un po’ dalla pioggia mi fa pensare alla situazione che stanno vivendo ora Usagi e Mamoru in Plenilunio: è un bel momento, ma non bello quanto potrebbe. Ed è giusto così, ci sono problemi nuovi da affrontare, problemi da persone comuni e non da guerrieri, e anche questi sono importanti.
Sto apprezzando moltissimo Plenilunio per molti motivi. Uno di questi è come Mamoru sta vivendo le conseguenze della guerra con Nemesis.
Le altre ragazze hanno saputo che Usagi era morta, l’hanno sentita, ma è stato Mamoru, proprio lui che la ama più della sua vita, a vederla. È un trauma che non riesco neanche a concepire, non appieno. Mi ha fatto molto pensare a una signora che conosco, rimasta vedova molto giovane. Ora lei ha quasi ottant’anni, e quando parla di suo marito senti ancora il dolore, come se fosse successo da poco.
Mamoru ha anche riacquisito la sua memoria, e come hai sottolineato nel primo capitolo, ora comprende davvero cosa sia la solitudine, tra l’aver scoperto cosa possa essere vivere senza Usagi, e ricordare come fosse avere dei genitori che lo amassero e rassicurassero.
In questa situazione dove Ikuko e Kenji non sono contenti del matrimonio, le loro paure sono tutte per Usagi, che lei non sia felice. La vogliono proteggere. Mamoru non ha qualcuno che svolga la stessa funzione, deve farlo da solo. Usagi non può davvero farlo, non come farebbero una madre o un padre, perché lei sarà sua moglie, una donna con cui avrà una figlia, non che lo tratti come un figlio. A volte c’è bisogno del sostegno di qualcuno che non sia tuo pari, ma sia più grande di te.
Sto provando molta tristezza per Mamoru, e vorrei poterlo abbracciare. Come amica o come sorella, ma vorrei poterlo fare.
Ho gradito immensamente lo sfogo che finalmente avuto con Kenji dopo aver bevuto un po’. Amo quando Mamoru esce dal suo ruolo a volte troppo “plastico”, troppo posato, quasi artificiale. Lui ovviamente è così perché ci tiene a portare il rispetto dovuto alle persone, e inoltre con il padre di Usagi cerca di essere sempre ragionevole, per il bene di Usagi, suo, e delle persone che amano, ma sentivo il bisogno di vederlo alzare la testa e professare quel che pensa. Sono stata felicissima di leggere il confronto tra questi due uomini, e come al solito non mi hai deluso.
Altra cosa importante: Mamoru ha ucciso un uomo, e questo è più che sufficiente a dare incubi per il resto della vita. Non l’ha annullato con il suo potere, non l’ha sconfitto, ha letteralmente calato la spada. C’è stato sangue, ci sono state sensazioni fisiche in quest’uccisione, e la comprensione che Zenas glielo stava permettendo.
È una situazione difficile, che per molti versi trovo speculare a quella di Minako. Sia lei che Mamoru hanno vissuto esperienze traumatiche, e per superarle avrebbero bisogno di consigli, e di poterne parlare liberamente, ma la natura stessa dell’esperienza non permette loro di parlarne.
Avere Usagi accanto tutti i giorni aiuterà Mamoru a superare la cosa, ma da parte mia lo vedo come un processo lento, che non credo andrà mai completamente ultimato. Forse anche perché è giusto non dimenticare il volto di un uomo che si è ucciso, e perché lo si è fatto, sia per rispetto di questa persona morta, che della propria umanità.
Trovo più che lodevole da parte tua come autrice, che tu non ti stia dimenticando di queste cose pur quando parli di cose che dovrebbero essere più felici come un futuro matrimonio.
Un lato molto sadico di me sarebbe già curioso di sapere che sensazioni provocherà al futuro re Endymion trovarsi faccia a faccia con il figlio dell’uomo che ha ucciso, che ha lo stesso volto del padre.
Passando a parti meno cruente, ma comunque poco gioiose: i genitori di Usagi.
Io ti adoro profondamente per la luce che stai dando loro.
Ikuko intanto, che è una mamma e in quanto tale vede, prevede e provvede. Sono stata felice di leggere come avesse notato – già in Oltre le stelle e Verso l’alba – che Usagi sta cambiando, in particolare ha subodorato quel che stava succedendo tra lei e Mamoru. Probabilmente se avesse avuto modo di sapere qualcosa in più su quello che stava passando sua figlia, avrebbe intuito tutto molto prima. E del resto se Usagi non fosse morta e poi tornata in vita, quella proposta di matrimonio non ci sarebbe stata, e il suo piano avrebbe funzionato benissimo. Anche se alla lunga credo proprio che avrebbe favorito, piuttosto che scoraggiato, il matrimonio di Usagi e Mamoru, perché lei sarebbe già stata un po’ più esperta come donna di casa, e il litigio del nuovo capitolo non sarebbe avvenuto – ecco, su quello ritornerò dopo con qualche riga.
Ikuko mi sta piacendo moltissimo. Apprezzo anche che abbia deciso di considerare Usagi matura abbastanza da raccontarle dei suoi primi passi nel matrimonio con Kenji. Spiegare a un figlio che tra mamma e papà le cose non sono sempre andate perfettamente può essere spiazzante a qualsiasi età. Ikuko ha dato molta fiducia a Usagi nel dirle queste cose, anche proprio per il modo in cui l’ha presa da parte per chiederle di lei e Mamoru.
Penso sia anche per questo che alla fine Ikuko sta rispettando la decisione di Usagi e Mamoru: a piccoli passi, ma ha iniziato a vedere sua figlia come un’adulta, cosa che Kenji ancora non riesce a fare. Di questo non gliene faccio una colpa *sventola tesserina del fan club* perché lo fanno un po’ tutti i padri: lo fa lord Stark con me, lo faceva il nonno con mia mamma e le sue sorelle.
Quindi ecco, ecco la parte di Plenilunio che mi sta piacendo più di tutte: Kenji.
In una storia in cui fai molta attenzione a ritrarre tutti con atteggiamenti e reazioni umane e verosimili, ci vuole comunque coraggio a scrivere una presa di posizione così ostile da parte sua, e per questo ti ho sempre stimata mentre leggevo Verso l’alba e continuo a farlo in questi capitoli.
Kenji mi piace perché nella sua testardaggine rivedo molto Usagi, e mi piace anche perché le accuse che sta rivolgendo sia a Usagi che Mamoru… beh, servono. Alla fine li sta costringendo a riflettere su alcuni aspetti della loro futura convivenza a cui loro non hanno ancora pensato. E parlo delle piccole cose, come appunto pulire la casa, preparare da mangiare, come riempire le giornate tra lavoro, studio e faccende. Sono particolari minimi, ma è specialmente di quelli che si fa una coppia, e il fatto che Usagi e Mamoru abbiano sottovalutato questa cosa esce anche nel diverbio che hanno avuto nell’ultimo capitolo.
Mi piace anche che Kenji si stia già sciogliendo nei confronti di Mamoru, anche se non vuole ammetterlo. O almeno così mi è parso. Credo che il silenzio di Kenji durante la loro camminata sia stato gravido di pensieri, e quando gli ha comprato il saké, beh, io ci ho visto una gentilezza in quel gesto.
Del resto a Kenji piace Mamoru. Glielo ha già detto in Verso l’alba: se Mamoru fosse diverso da quello che è, Kenji gli avrebbe mostrato la porta da un bel po’ di tempo. Questo pover’uomo ha bisogno di spazio per metabolizzare il fatto che sua figlia sia molto più grande di quel che lui pensa. È un bravo papà, e tramite le tue righe io gli sto volendo un sacco di bene.
Mi ha commosso il particolare del primo capitolo, quando Usagi spiega che suo padre è andato a controllarla mentre dormiva ed è rimasto a guardarla. C’è tutta la tenerezza e l’amore di un genitore in un gesto che sembra così minimo, ma che vuol dire moltissimo.
E poi mi compiaccio molto del rapporto tra Kenji e Ikuko. Non sono una coppia che trasuda amore e passionalità, ma hanno quel bel modo di comportarsi l’uno con l’altro che sa di quotidianità, il rapporto sano tra genitori, tra moglie e marito, che rassicura i figli. Come non apprezzare il fronte da loro organizzato: io cerco di fare il matrimonio, e tu lo disfi. Di comune accordo. Sono adorabili.
Rimanendo in famiglia, ho apprezzato oltre ogni dire il comportamento di Shingo. Non so come spiegarti quanto mi abbia commosso quel ragazzino, nella maturità che ha dimostrato. Per la prima volta l’ho visto davvero come fratello di Usagi, e non come un intruso pestifero.
Passo all’unica parte di questi capitoli che non ho gradito moltissimo: il diverbio tra Usagi e Mamoru. Uhm. Leggendolo non… filava bene come succede di solito nei tuoi scritti. Mi dispiace dirtelo, perché sono contenta di farti i complimenti meritatissimi del caso, ma questa volta ho storto un pochino il naso.
L’ho letto più di una volta, e alla fine ho voluto imputare quel litigio alla stanchezza e al nervosismo di entrambi perché altrimenti mi sembrerebbe un passo indietro rispetto alla fiducia e considerazione reciproca che hanno costruito durante Verso l’alba.
È vero che per certi versi si conoscono meglio come guerrieri che come persone reali, ma mi pareva fossero già passati in mezzo a una situazione similare ancora quando c’era stato il trasloco di Mamoru nel nuovo appartamento (Red Lemon: Usagi/Mamoru III) e mi aspettavo che da lì avessero imparato a prendersi un po’ meglio anche sulle questioni quotidiane. La comunione che avevano raggiunto in Verso l’alba poi mi era parsa ancor maggiore.
Non escludo che l’apprezzamento minore sia una mia colpa, nel senso che ho mancato di cogliere qualcosa tra Usagi e Mamoru, però mi sembrava comunque giusto esprimere il dubbio. Poi sentiti libera di mandarmi a quel paese, Dio sa quanto spesso mi ci mando anche da sola.
Comunque non dare troppo peso a questa noticina: tutto il resto di Plenilunio mi sta facendo saltellare sul letto per la gioia, sia per gli aspetti che ho elencato finora, che quelli che ho sorvolato (aka Usagi che si accorge dell’infelicità di Minako, le prove degli abiti e il cipiglio di Ami, Michiru che vuole aiutare con il vestito, e ngh, il mondo intero che crei con queste delizie che alleggeriscono l’animo) e non vedo l’ora di leggere i nuovi aggiornamenti <3 |