Come premio per un altro mappazzone di dispense archiviato, ti regalo una recensione. (Ultimamente stai beccando un po' troppi regali, tu... forse stiamo cominciando a rimetterci in pari? No, non credo, mancano altri ANNI di regali da parte nostra per essere in pari.)
Io inizio col dirti che questo capitolo mi ha fatto ragionare un monte sui... dettagli. Vediamo se mi segui, che qui dobbiamo sempre spiegarti le tue storie. XD
Prima parte, comica... ma fino a un certo punto.
"Se ne andò senza lasciargli il tempo di rispondere." Usagi... ha paura. E' ferma nelle sue convinzioni, testarda fino al midollo, ma ha anche paura di un confronto, o almeno io l'ho vista così. Non si sta sforzando con Kenji, ce l'ha talmente a morte con lui per quanto ha detto sabato che... non vuol più sentire altro. E' un po' una chiusura bella tosta, da parte di lei. Ed è uno dei tanti aspetti per cui vorrei prenderla per quelle code e annodarla a un albero. :D Lo sai cosa ci vedo tanto in questo atteggiamento di Usagi? La voglia di avere qualcosa per cui... nessuno le rompa i coglioni (beata finezza). Sono anni che si scontra con mostri d'ogni tipo, anni che sa di avere alle spalle un'altra vita come Serenity e ora... vorrebbe semplicemente qualcosa per sè. Comprensibile, figuriamoci. Però... non è il modo, ed è la solita sensazione che mi accompagna dall'inizio di Plenilunio. Se solo non mi venissero gli occhi a cuore in ogni momento di quailing, ti direi quasi che non è veramente il momento di far sposare quei due. So anche che da qui alla data del matrimonio troverai il modo di sistemare tutto, e che sarà un momento di felicità completa per tutti, ma... per ora sta partendo tutto col piede sbagliato. Ti vuoi sposare, e qui siamo d'accordo (noi onniscienti siamo d'accordissimo!), ma... Ascolta. E' una cosa che è un po' sempre mancata, nel carattere impulsivo di Usagi, quella di ascoltare davvero gli altri quando si tratta di ricevere consigli... è sempre stata bravissima solo a darli. Mi viene in mente la prima serie, quando cade per due volte nell'illusione di Mamoru al Polo Nord. O la fine della terza serie, quando si oppone ad Haruka e Michiru anche a costo di perdere il Graal. Okay che trova sempre il modo di salvarsi il culo, col Cristallo d'Argento, Cosmos o quel che è, ma... questa è la vita reale, Usagi, e non c'è un sassetto magico a farti far la pace coi tuoi genitori anche dopo averli trattati in questo modo. E non c'è un sassetto neanche per farla con Mamoru (anticipando un po' i prossimi paragrafi), ma per quello sappiamo bene che non avete bisogno di sassetti, ma... coff coff.
Tornando seria, Usagi a ogni parola dimostra di essere ancora poco matura, e paradossalmente lo fa proprio cercando di dimostrarsi cresciuta a tutti i costi.
Mi scrocchio un secondo le dita perchè anche qui ci sarebbe da dirne A PACCHI.
(Anche qui lascerò perdere le parti divertenti e non perchè non le abbia trovate tali, anzi, ma perchè questa recensione deve vertere su altre cose. :D)
"Non si era piegato e non si era rimpicciolito, ma guardava quell'uomo dal basso verso l'alto. «Buonasera.»"
Poi dimostrerà di essere un "ragazzo cattivo", ma... per il momento mostra una grande differenza rispetto a Usagi. Non ci vedo solo paura di Kenji in questo atteggiamento, ma... qualcosa di più simile al rispetto. Rimane eretto per orgoglio, forse perché si sta esercitando a fare il re, ma... sa che Kenji avrà ragione, in gran parte. Mamoru riesce a vedersi anche con gli occhi degli altri e capisce le ragioni dell'uomo che sta per affrontare: non lo guarda "dal basso" perchè non si sente alla sua altezza, ma proprio perchè si sente suo pari, sa di essere fondamentalmente nel torto, per quanto pure siano le sue ragioni per sposarsi. (tanti baci, tanti baci, Mamo-chan)
"se mostrarsi deferente poteva aiutare..." (la prossima mossa per diventare un buon politico sarà spacciare Hotaru per la nipote di Mubarak)
Il discorso di Kenji sulle donne mi ha fatto un po' accapponare la pelle. Non perché non abbia detto delle verità sacrosante (lo devo ammettere, quando ho avuto la mia prima storia seria pensavo spesso al fatto che non avrei mai voluto che fosse l'ultima. :D Ovviamente non ho rotto con quel ragazzo perché ero curiosa di fare altre esperienze, ma... ho sempre saputo di non essere fatta per qualcosa di eterno, e che senza un po' di sperimentazione non mi sarei mai sentita completa. Ergo, batti cinque Kenji!), ma perché era talmente accorato nel dirle che mi son sentita male per Ikuko. Si è salvato in calcio d'angolo alludendo ai colleghi, ma... " 'Tanto non cambierà niente, è solo una volta; poi mi impegnerò di nuovo'. " mi ha raggelato il sangue nelle vene. Anche Ikuko aveva alluso a diverse difficoltà nei primi tempi di matrimonio, ma... un tradimento? Oddio. Tu che sei onnisciente ti prego levami 'sto peso dal cuore e chiariscimi se Kenji stava VERAMENTE parlando di colleghi, sennò stanotte non dormo.
" «Usagi è una ragazzina.»
«Non per quello che so io.»"
Ehm... aspetta a dirlo, Mamoru. (Okay, in questi capitoli ho un po' odiato Usagi, lo ammetto. :D)
Quello che mi ha più stupito (cioè, in realtà non mi ha stupito, perché da Mamoru me lo aspettavo, ma mi ha reso felice) è che lui sta veramente ascoltando tutti i discorsi che Kenji gli sta facendo ora, sulla gestione di una casa, le difficoltà economiche, l'indipendenza di Usagi... Sta replicando, difendendo Usagi, com'è giusto che sia (tra l'altro ciò mi fa ancora più imbestialire per la reazione che avrà lei più avanti... vorrei strozzarla come fa Rei), ma sta un po' "prendendo appunti", e infatti saranno proprio queste le difficoltà che illustrerà ad Usagi durante la loro discussione, principalmente. Vedi? Mamoru è da sposare, la capisco tutta la fretta di Usagi per trovare il vestito. :D (Ma, domanda, Mamoru userà una delle vesti da Tuxedo Kamen? Sarebbe un grosso risparmio, dato che Usagi - e in particolare Ikuko - ha già in mente cento invitati. XD)
Comunque, dato che finora ho parteggiato solo per Kenji, ci terrei a chiarire che anche lui ha diversi torti. La testardaggine che rinfaccia a Mamoru non è altro che la sua. Mi ha fatto sorridere il suo incaponimento perfino sul freddo che Mamoru avrebbe dovuto soffrire a tutti i costi... si sa che l'alcool non esalta altro che la verità, e in questo caso ha acuito tutte le ferme prese di posizione di Kenji. :D
Poi, la perla. "HA! Sappiamo entrambi cos'hai usato!" Questa me la incornicio, sul serio.
Questi due comunque vincono il premio come bevitori dell'anno. Tre sorsi di super-alcoolico e son tutti e due a gallina, manco avessero trangugiato una damigiana di Vinsanto.
La frase sulla pena non la ricommento perchè mi vien da piangere solo a pensarci, però...
"Anche se non ne aveva alcun diritto, guardò negli occhi il padre di Usagi e pretese. «Non mi faccia più sentire in colpa per questo.»"
Mamoru sa cosa pretendere. Sa di non poter pretendere di aver ragione su tutto, ma... quella sua ricerca della felicità non ammette scocciatori. Questa è l'unica cosa che conta. Io, per quanto sia un momento di imposizione personale di Mamoru, ci ho voluto vedere una lieve accettazione della sconfitta. "Era arrabbiato, soprattutto con se stesso." Perchè forse si era aspettato di far cambiare totalmente idea a Kenji, o perché molto più probabilmente si è reso conto lui per primo di quanto ci sia ancora da lavorare per far sì che da questa storia esca fuori il meglio. L'unica cosa su cui non transige è infatti l'unica su cui pretende di aver ragione.
Kenji, la sofferenza che ti ho rivelato è solo la punta di un iceberg. Non puoi togliermi l'unica speranza che ho di essere felice.
E' questa l' arma involontaria più bella che ha sfoderato con Kenji. Ed è questa l'unica che potrà fargli cambiare idea, con il tempo dovuto.
Per la parte sul vestito ti rimando ai commenti su facebook. (Cioè, non ti ci rimando, spero che tu ce li abbia in mente, almeno a grandi linee XD)
Qui, dico solo, AMI POWA! e Michiru POWA A DUMILA!
La parte sull'ospedale... è quella che mi ha fatto spuntare il primo accenno di una lacrimuccia.
"«Con queste capacità, comincia ad avere un senso che io...»" Bello. :)
"«Ha un senso combattere, soffrire, essere oppressi dalle responsabilità...» Mamoru strinse i pugni. «Se poi posso fare cose come queste.»
«Non torneresti indietro.»
«No. Su niente.» Lui appoggiò la testa di lato, contro i suoi capelli, «Neppure sul passato, se potrò guarire ancora.»" Mi sciolgo. :)
Vedi a cosa serve spendere una fortuna dai fiorai, Mamo-chan? A parte le cavolate, è bello che finalmente Mamoru veda qualcosa di bello, in tutto quel potere. Tutto il dolore passato, tutta l'inutilità che si è sentito addosso mentre le grandi battaglie le lasciava ad Usagi... hanno finalmente trovato un senso. Ed è bellissimo perchè, mentre Usagi si è un po' abituata, a quest'idea della Forza (oserei dire che qualche volta la dà per scontata, ma ci credo, è la routine!), Mamoru ha ancora un sacco di lati del suo Potere da scoprire. Questa sua accettazione di se stesso che ha trovato in Verso l'Alba è una cosa meravigliosa.
Poi Usagi, bam!, dice una cosa intelligente per davvero. E quindi si infittisce di nuovo il mistero. E' cresciuta? Non è cresciuta? Ai prossimi capitoli l'ardua sentenza. :D Io rimango dell'idea che lei sia veramente cresciuta solo per le... "cose grosse" (no, Mamoru, non stavo parlando di te, smetti di darti delle arie).
Dopodichè...
***quailing time***
eeeee... sbadabam (sono le mie manate sugli Odango di Usagi).
Okay, un (solo) punto a suo favore. "Non voglio più andare via da casa, perché farebbe soffrire mamma." Almeno su una cosa ti sei data una calmata, testona.
Poi... mi sono arrabbiata veramente, se non si fosse capito.
Mamoru la sta ponendo di fronte a degli scenari reali, e con tutta la tranquillità del mondo. Sono gli insegnamenti di Kenji (esulto!!!) e sono qualcosa che l'ha fatto riflettere per un giorno intero (altrimenti al telefono non sarebbe stato "stanco e infastidito"... classici sintomi di uno strano morbo chiamato "avere torto"). Usagi... reagisce come una ragazzina. "Stai pensando che reagirò come una ragazzina." Appunto. Usagi è fatta per il 70% di acqua e per il 3425890% d'amore. Vive veramente troppo di sogni e non riesce neanche a sentir parlare di scenari diversi da quelli che si immagina. Okay che ti occuperai volentieri della casa perché sarà la vostra e blablabla, ma... va bene, ti concedo che sentir la frase "Non ci saranno più i tuoi genitori a farti sentire che possono sistemare qualunque problema" non è tutto 'sto granchè, ma è semplicemente l'accozzaglia di parole più onesta e immediata per dirti quello che non vuoi sentire. E poi, via, anche Mamoru sa di non essersi spiegato bene, sa di esser suonato un po' offensivo, ma... in una discussione, quando mai si ha il tempo di selezionar le parole e farle uscire come si immaginano? E perché diamine, Conigliaccio, non hai la pazienza di starlo a sentire CINQUE MINUTI IN PIU'?
Ah già, ecco perché. "Avevi quindici anni. Io ne ho diciotto." PORCAAAA! ALLORA C'HAI RAGIONE TE!
Mamoru sta ammettendo di essersi sentito inadeguato, quando si è trovato ad affrontare in anticipo tutte le difficoltà di questo mondo, e lei, nonostante tutto, continua ad essere risentita. Tutto questo perché non si sente parte di quella "rete di sicurezza" a cui, fino a qualche mese fa, non pensava neanche, con tutte le sue insufficienze, le sue uscite al Crown e i bento preparati dalla mamma. Io ti giuro, se nel prossimo capitolo non la fai tornare strisciando da Mamoru a chiedere perdono ti scrivo una fanfiction sulla fanfiction con Usagi-lumaca, ti frego la password e la pubblico come sesto capitolo. :D
Che poi, mi hai fregato.
"«Sembri risentita.»
Non con lui, in fondo. «Ormai mi dà fastidio sentirmi immatura.»"
Qui avevo iniziato a sperar bene per l'esito della cosa...
"In effetti, c'era un'unica cosa che aveva fatto che la infastidiva. «Non provare a farmi da insegnante.»"
Ecco appunto. Ma chi diamine sta cercando di farti da insegnante? Okay che Mamoru ha sempre quell'aria da padreterno che scaglia le sue massime-supercazzole ogni volta che ne ha l'occasione, ma...
"Questo spettava a lei dirlo. «Io lo sento così. Sei superiore a me, ma dovresti provare a vedermi sul tuo stesso piano!»
Incredulo, lui allargò le braccia. «Questo lo stai dicendo tu, non io.»"
Le paure di Usagi condensate in una frase. Lei lo sa, di non essere su quel piano, ma è troppo orgogliosa per accettarlo.
"Perfetto, un altro insegnamento! «Allora buonanotte!»"
Ri-ecco appunto, è in quella fase in cui non le si può più dir niente perché sa che non saprebbe come replicare. :)
"Uscì dal balcone dell'appartamento di lui e se ne tornò a casa."
Brava, VAI!
Mi è tornata in mente una citazione di Joey Tribbiani. "I don't wanna hear it! Now go to my room!" :D (Rido da sola, se non hai visto Friends mi prenderai per scema, lo so.)
Al di là di questa stroncatura di Usagi su quasi tutti i fronti... so benissimo che questa storia doveva andare così. Questa voglia che mi hai fatto venire di prenderla a sganassoni non è altro che uno dei tuoi mille poteri di scrittrice divina, paladina dell'IC e delle trame realistiche. E perciò, come al solito, ti amo.
Per quanto riguarda il tuo pianto di gioia... è solo un misero riflesso di tutte le emozioni che fai provare a noi, e questa recensione che ho scritto per sessanta minuti di fila ne è la prova. Potessi, ti farei un regalo tutti i giorni, e non saremmo comunque pari.
Mi sento di dirti che ti voglio bene per davvero, non solo perché ti idolatro e perchè è facile dirlo, tramite un pc. Ti voglio proprio bene con tutto il mio cuoricino di lettrice e soprattutto di persona.
Grazie a te, Elle. La tua gioia è stato il nostro più grande grazie.
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