Tan.
Tantantan.
TANTANTANTANTANTAAAAAAAAAAAAAAAN-
Okay, ti avevo promesso una sorpresa e la sorpresa sarà questa recensione. Lo so, in verità ti ho lasciata un po' troppo sulle spine e bla bla bla ma, ti dirò, avrei voluto disegnarli. Ci ho anche provato ma ho capito definitivamente che non sono più capace a mettere su carta con una matita ciò che penso.
Ergo, eccomi qui. Sarà un anno buono che non leggo più niente su di loro, in generale; posso quindi dire di essermi un po' arrugginita sui caratteri ma in ogni sillaba, in ogni frase, ho rivisto i /nostri/ Gilbert e Toris. E sono così tanto veri da fare male, ho quasi sentito il rumore del naso che scricchiolava sotto il pugno del moro oppure l'odore ferroso del sangue dell'albino, talmente pungente da darmi quasi fastidio.
La secchezza delle labbra di Gilbert è tutta un programma, e lo sai bene: tutto perché Toris non si da da fare abbastanza per inumidirle e questo è il risultato, OPS OPS OPS. La storia scorre bene babu a parte qualche errore di ripetizione o di mancanza di parole -secondo me non l'hai riletta o non l'hai riletta bene sìsì, ma sono cazzatine a cui si fa davvero poco caso-, e c'è davvero da dirlo: povero Lettonia.
Sul serio, l'idea che quel paciocchino innocente sia capitato in mezzo ad un tumulto ormonale tanto da rischiare di scivolare sul testosterone mi fa tenerezza quasi quanto le guance accese di Toris -deformazione professionale..............-
Però sono stata tanto felice, gh. Un po' mi mancano, un po' tanto, e credo rileggerò la tua raccolta solo per finire con questa storia, adrenalinica e selvaggia quanto Gilbert.
Your only Gil,

Assassymphonie