Recensioni per
I will always open the window and wait for you
di The_Minion_of_the_Year

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
26/08/14, ore 01:49
Cap. 8:

Ciao!
Premesso che avevo intenzione di leggere prima i capitoli definiti special, non ho saputo resistere alla tentazione di commentare questa storia. So che vedendo la bandierina arancione ti chiederai subito il motivo di una frase come quella iniziale, ma lo scoprirai leggendo la recensione che segue e nella quale spero di non risultare in alcun modo offensiva.
Di solito, se devo fare un’attenta analisi, parto dal titolo: “I wil always open the window and wait for you” è la traduzione di “Aprirò sempre la finestra e aspetterò per te”, ma non è corretta e lo denota anche il semplice verbo al futuro “will” che hai segnato con una sola elle. Anche il verbo “aspettare” è sbagliato, poiché posto all’infinito e non al futuro. Il risultato, quindi, è un esempio sgrammaticato della sintassi inglese che ti sconsiglio vivamente: sarebbe stato meglio inserire un titolo in italiano, forse, se non eri così certa di questo.
Per quanto riguarda l’introduzione, invece, penso che sarebbe stato meglio inserire una descrizione dell’idea di base che avevi e non della crack pairing o della loro interazione – senza contare che si tratti di un estratto dal primo capitolo, poi, che dovrebbe essere riportato in corsivo nel tag apposito. Magari avresti potuto allungarla un po’ per incuriosire maggiormente il lettore, visto che dal canto mio, purtroppo, sono sempre stata attirata dal titolo errato. Degli avvertimenti, invece, vorrei dirti che finora non ho notato il drammatico nella storia. Non credo che nei capitoli speciali ci sarà qualcosa di tanto conturbante da essere definito tale, ma se il tuo rimando era alle relazioni passate di Takao, forse drammatico non era l’aggettivo più corretto.
Un po’ tutti come personaggi è un parolone: da che io abbia visto non ci sono davvero tutti e credo che negli speciali sarà altrettanto: hai introdotto Kuroko, Aomine e Kagami, di conseguenza, se non si tratta di Himuro e Takao, quantomeno riguarderà loro (?) – è solo una supposizione, ad ogni modo, nulla di realmente tale, e visto che non posso saperlo ti consiglio di prendere questa postilla con le pinze, per quello che è: un’idea.
Al tuo posto avrei inserito come avviso il crack pairing, visto che questi due personaggi principali non hanno avuto interazione nell’opera originale; perciò te lo consiglio a posteriori, anche se dall’introduzione salta subito all’occhio – dopotutto sono stati creati per essere usati e come hai giustamente inserito l’Mpreg è bene che ci sia anche il crack pairing.
Dovrei avvisarti di riguardare la punteggiatura, ma correggerti tutto quanto sembrerebbe eccessivo e sarebbe un lavorone anche per me, perciò posso solo citarti qualche esempio e credo che partirò proprio dalla prima riga del primo capitolo pubblicato:
CIT. “Il calore umido di quella notte estiva si appiccica addosso a Takao coprendo la sua pelle di un sottile strato di sudore tiepido che va raffreddandosi man mano che i minuti trascorrono.”
La forma corretta sarebbe: “Il calore umido di quella notte estiva si appiccica addosso a Takao, coprendo la sua pelle di un sottile strato di sudore che, tiepido, va raffreddandosi man mano che i minuti trascorrono.”
Non sono una fan del tempo presente, ma non lo disdegno neppure, perciò posso solo dirti il mio parere al riguardo: la storia sarebbe stata più suggestiva e interessante se scritta al passato, perché avrebbe dato maggiormente la sensazione di storia; però è solo un mio pensiero e non va a intaccare il giudizio complessivo, né a sommarsi al perché della bandierina arancione.
I puntini di sospensione sono un altro problema della tua storia: ce ne sono troppi, ma potresti benissimo sostituirli con qualche altro esempio di punteggiatura o congiunzione. Servono per lasciare un discorso in sospeso, dare suspense, ma ne fai largo uso e più del necessario; perciò riguardali, se puoi, anche perché ho notato che molte volte ne metti semplicemente due e dovrebbero essere tre (non uno di più, non uno di meno).
Una cosa che non ho mai capito, né apprezzato, è il cambio di punto di vista – il famigerato “POV”. Non lo apprezzo e per svariati motivi: se abitui il lettore a uno stile narrativo, questo non dovrebbe cambiare, altrimenti confonderà soltanto chi legge. Capisco che tu abbia voluto far immedesimare il lettore in Takao per rendere la storia più appassionante, ma non esiste solo questo modo per farlo e magari avresti potuto semplicemente approfondire la sua introspezione con un focus on.
Una delle mie critiche, superate quelle passate sulla punteggiatura, sull’intro, sugli avvertimenti e sul titolo, è anche questa: non si può passare casualmente dalla terza alla prima persona.
Il ritorno al passato, poi, è stato di forte impatto e non in senso prettamente positivo. Sarebbe stato meglio identificarlo con una data, non con il cambio di punto di vista, perciò credo che quest’ultimo sia servito per entrare nella storia vera e propria dopo l’assaggio della crack pairing nel primo capitolo. Non credo che sia stata una mossa molto corretta, questa, ma la spiegazione l’ho detta poco più sopra ed è inutile che lo ripeta; passando ad altro, dunque, non posso fare altro che chiedermi cosa sia accaduto all’improvviso in quel secondo capitolo. Comprendo l’anestesia – locale – ma non un narcotico e soprattutto non il motivo che porta Takao nello stesso letto di Himuro.
A tal proposito, credo che fra una cena e l’altra avresti potuto lasciare uno spazio o addirittura spiegare come i sensi hanno abbandonato Kazunari, perché di soppiatto mi ha un po’ perplessa questo cambio improvviso di scena: dall’ospedale a qualcosa che non so ben spiegare. Capisco la dolcezza di Himuro, la sua comprensione, ma non il motivo che lo spinge a comportarsi in modo tanto poco professionale, perciò credo che avresti dovuto inserire l’avvertimento OOC nelle note.
Il cambio repentino di punto di vista, ancora una volta, non l’ho capito e non l’ho apprezzato: passare dalla terza persona a Takao e successivamente a Himuro è stato qualcosa di sconcertante poiché non annunciato sin dall’inizio. Se avevi in mente di scrivere una storia con punti di vista differenti, forse avresti potuto dirlo subito invece che far sgranare gli occhi al lettore medio – in questo caso me. Ti dico questo perché non si capisce subito chi stia parlando, ragionando e soprattutto di cosa o perché. Passare dal punto di vista di Takao a quello di Himuro è confusionario se non annunciato e malgrado io non ami il cambio di “POV”, sarebbe quantomeno auspicabile inserire la dicitura che lo sottolinea per non confondere nessuno.
Non si capisce bene quanto tempo sia trascorso dal loro primo incontro a quel momento che citi nel secondo capitolo, perciò anche questa è una falla nella storia e ti consiglierei di sanarla in qualche modo, magari proprio come ti ho suggerito per il vuoto spazio-tempo fra il primo e il secondo capitolo.
Mi dispiace che tu non abbia granché spiegato l’evoluzione del rapporto di questa crack pairing, perché magari sarebbe stato interessante seguirla; eppure, visto com’è stanziata in capitoli a sé, non credo che ci sia molto da dire se non quello che hai scritto già tu: non hai dato molto spazio alla fantasia del lettore e per lo più non ho visto show don’t tell, ma solo descrizioni e narrazione standard che purtroppo immedesima fino a un certo punto il lettore. In questo caso, poi, l’introspezione di Himuro è volta solo sul discorso Takao e non più ampia: come pensa questo ragazzo? La domanda fondamentale dovrebbe essere questa e se con l’introspezione in prima persona di Takao avevi fatto un buon lavoro nel capitolo precedente, nel terzo sei un po’ calata per relegare Himuro nel solo approccio della crack pairing.
Forse, Himuro avrebbe dovuto sondare di più i problemi di Takao prima di lasciarsi andare a una vera e propria relazione di qualsivoglia tipo con quest’ultimo. Immagino la delicatezza, ma non si può certo dire che non abbia cercato di comprendere i suoi crucci dal principio – cosa ammirevole – e di conseguenza mi chiedo perché non l’abbia fatto se non in un primo momento.
Il capitolo con la scena d’intimità (non mi piace giudicarla in modo diverso, né in negativo, né in positivo) è stato affrettato se posto dinanzi ai quesiti che ho lasciato in sospeso finora. Forse, descriverla in prima persona non è proprio il massimo per l’autore e a me che è capitato per altre storie, ammetto che ha molto imbarazzato. Comprendo l’eventuale sensazione, dunque, ma magari mi baglio nel tuo caso – non conoscendoti non posso saperlo, ma prendo me come metro di misura in tal proposito e ti dico che apprezzo lo sforzo che hai fatto per seguire il filone del “POV” senza cambiarlo ancora per una questione di vergogna. L’unica cosa che stona è sempre l’esubero di puntini e i gemiti, le parole mozzate e così via: avresti potuto rendere il tutto in modo diverso, anche scrivendo un discorso più fluido.
Non so bene come Takao sia potuto restare poco tempo al pronto soccorso, visto che quando capita a me di finirci per un motivo o per un altro, rimango sempre ad aspettare una mezza giornata abbondante – e con me anche dei casi gravi. Non voglio sindacare su questo punto, però, bensì su quello della sua sparizione che mi è parsa nettamente frettolosa e discutibile. La storia si svolge troppo velocemente, non ha il giusto pathos e forse avresti potuto allungarla un po’ con ulteriori interazioni, introspezioni, show don’t tell e via discorrendo: messa così, purtroppo, risulta ammassata e lo stesso vale per il capitolo seguente, dove viene presentato l’ex ragazzo di Takao in modo del tutto improvviso e crudo.
Non si comprende come l’abbia rintracciato, come l’abbia anche solo visto o trovato in un luogo pubblico, nonché il perché Takao l’abbia seguito o si sia fatto portare via. Capisco che le sue condizioni sono particolarmente delicate, ma proprio per questo anche tutto il resto del capitolo è per me un grosso punto interrogativo: come si potrebbe evitare di perdere un bambino in una simile condizione?
Forse, poi, sull’argomento portante della storia – l’Mpreg – avresti potuto soffermarti un po’ di più e non sorvolare con tanta facilità, per non parlare del modo in cui vengono elencati i problemi a Takao nel momento del suo risveglio – io avrei infartato (?) seduta stante e probabilmente abortito per lo spavento (?) – dove ci sarebbe voluta più delicatezza.
Vorrei un attimo concentrarmi sull’Mpreg: non è ben chiaro se in questa storia è classificabile come qualcosa di routine – un universo dove anche gli uomini possono procreare come una donna – o se si tratta di un caso isolato e sporadico. Nel dettaglio, posso dire che Midorima non sembra poi così sorpreso o perplesso, differentemente da Takao e Himuro, pertanto la domanda sorge spontanea e magari avresti dovuto inserire anche questo nelle note per rendere la storia di facile comprensione.
Anche il capitolo in questione è troppo veloce, non si capisce la tempistica, non si sondano i misteri del genere, non ho potuto far altro che leggerlo e chiedermi cosa stesse succedendo: i tempi si susseguono con regolarità, si spazia da un estremo all’altro fino alla nascita che avviene poche righe dopo – forse dopo una pagina Word.
Tutti i problemi di Takao sono spariti nel nulla in un attimo, non sono stati affrontati e lo stesso vale per la sua relazione con Himuro, perciò non riesco a comprendere il senso insito nella scissione dei capitoli e mi chiedo se sia forse una slice of life dal momento che si frammenta a tal punto; torno a dire che avresti fatto bene a porre più costanza nei capitoli, ad allungarli per esplicare il tutto in più riprese e lasciare che il lettore vivesse assieme ai personaggi tutta la loro storia che in questo caso, invece, è semplicemente raccontata in fretta e furia – ed è un peccato, perché sebbene io non sia una fan dell’Mpreg, sarebbe stato comunque interessante seguirne bene le vicende e capirci qualcosa in più.
Io capisco che Takao abbia portato in grembo il piccolo, ma non il perché questo debba essere chiamato mamma dal bambino; dopotutto, entrambi i genitori sono di sesso maschile e relegare il tutto nella classica condizione uomo/donna perde un po’ del senso dell’Mpreg stesso – sempre ammesso che non avessi voluto giocare s’una qualche presa in giro di sorta di Himuro nei confronti di Takao, ma conoscendolo e vedendo come l’hai poi caratterizzato nella tua storia, non credo.
Non so esattamente se ho compreso bene, poi, in quest’ultimo capitolo che hai pubblicato. Anche Kuroko è incinta? Di chi? A questo punto, dunque, la domanda sorge spontanea, perché da come è messa la situazione si presuppone una sorta di relazione a tre con Aomine e Kagami.
Altra cosa che non ho apprezzato è stata la lemon di questo capitolo. Se in un primo momento ti avevo detto che stimavo il fatto che fossi riuscita a portarla avanti nonostante l’imbarazzo eventuale, adesso mi chiedo il suo senso – ed è un altro discorso, dunque. Non comprendendolo in un capitolo tanto fluff, la domanda sorge spontanea: perché? Sia chiaro che non è un’offesa di sorta, ma semplicemente uno stacco troppo netto che perde la dolcezza del siparietto precedente. Non mi è piaciuta, comunque, e per lo stesso motivo della precedente: i gemiti, i puntini di sospensione, la fretta con cui è stata stesa; dovresti rivederla, come gran parte della storia e la sua punteggiatura.
Il finale, dunque, è forse troppo inadeguato come seguito di una lemon.
Alla prossima,
xoxo