Prima di tutto scusami immensamente per il ritardo A T O M I C O, la mia capacità d'organizzazione è pari a meno mille. Spero di compensare con una recensione attenta e scrupolosa.
Bene. Di norma, confesso, mi capito spesso di non leggere le note ai vari racconti, quasi nel tentativo di non lasciarmi influenzare prima della stesura di una recensione da ciò che l'autore può o non può aver chiarito/aggiunto/spiegato/etc. Anche stavolta sarà così, benché l'occhio mi sia irrimediabilmente caduto sulla frase con cui le apri: il tempo trascorso tra l'aggiunta del capitolo corrente e il precedente aggiornamento.
Dunque, memore dell'evoluzione del tuo stile che evinsi anche attraverso le differenze di narrazione tra il primo capitolo e il prologo (che mi ricordo aver notato fosse stato caricato successivamente), mi aspetto in qualche modo di carpire parte di quell'evoluzione anche qua (someone says "aspettative"? :P)
Era tanto tempo che non passavo da te, di questo mi spiace molto, avevo questo capitolo tra le storie da recensire da tanto tanto tempo così da non dimenticarmi dove fossi arrivata ;P Proprio per questo, prima di buttarmici ho cercato di fare un recap mentale della situazione e, finalmente, sono pronta per procedere!
Veniamo a noi dunque.
Ebbene, ci troviamo di fronte a quello che presumo essere un ulteriore salto temporale nel passato. Dopo un primo momento di titubanza, è chiaro il momento che stiamo vedendo attraverso gli occhi di Oliver, d'altronde vi era già stato fatto riferimento in precedenza: lui era innamorato di Alexa, innamorato di lei in un modo di cui probabilmente non lo era mai stato di nessun altra. Ma lei gli chiede del fratello - il fascino del più grande è qualcosa da cui siamo passati tutti (o almeno: io ci sono passata, questo è certo), soprattutto quando si è adolescenti.
Mi viene da sorridere di fronte alla scusa che tira fuori: purtroppo il povero Oliver comprende... Il rimarcare che lui è il suo migliore amico è certamente la goccia che affonda definitivamente la volontà del ragazzo di esplicitarle i propri sentimenti eheh
Il fatto di essere immersi nei pensieri dell' "Oliver ragazzo" mi ha fatto tenerezza: quante volte in adolescenza ci si sente inadeguati e incastrati in mezzo a una serie di definizioni che in parte desideriamo non esistere, dall'altra ci influenzano (o hanno influenzato) in ogni nostra scelta. Mi riferisco al suo sentirsi "sfigato" e alle asserzioni che fa rispetto a ciò che piace o non piace alle ragazze. Mi ci ritrovo molto in quei pensieri, se traslati al contrario; solo con l'andare avanti degli anni ho compreso quanto essi mi abbiano fatto solo sfuggire cose che, altrimenti, avrei vissuto con maggiore leggerezza, quella stessa leggerezza che Alexa concede a Oliver nel suo tentativo di rincuorarlo.
Presente: la situazione è ben diversa. Oliver aveva desiderato così a lungo e così intensamente la ragazza, eppure... il sesso non basta. Lei ancora è distante da lui, nonostante, probabilmente, non fossero mai stati tanto vicini. E' diversa, non è più l'adolescente che gli faceva battere il cuore, percepisce lui stesso che qualcosa non vada in lei. Ogni parola, qua, mi mette addosso tristezza, quella che provo nei confronti di lei. Empatizzo con un dolore che non conosco - dato che ancora non sappiamo cosa nello specifico l'abbia portata a un cambiamento tanto agli antipodi rispetto a ciò che era - ma che immagino. Oliver si sente arrabbiato, a disagio e malinconico: ecco, anche io sento malinconia. Questa parte mi è piaciuta tanto: la freddezza di una persona che ha occupato una parte speciale nel nostro cuore non può e non deve essere qualcosa che ci lascia indifferenti. Da una parte deve esservi il rispetto anche della volontà di chiudersi di una persona, rispetto che Oliver ha avuto non opponendosi alla richiesta dell'altra di andarsene. Dall'altra, mi auguro che lui, al contrario di quanto dice, decida di non accontentarsi. Non tanto perché lei debba dargli di più, ma perché lui ha visto un dolore che la abita e che lei nasconde e io voglio sperare che lui decida di darle qualcosa di più. In fondo, forse, Alexa ha solo bisogno di ritrovare fiducia... Fiducia in se stessa, nella vita, negli altri. Forse è stata proprio l'indifferenza nei suoi confronti il motore di un cambiamento tanto radicale. Qui sta tutta la tristezza che provo nei suoi confronti e che fa sì, nonostante questa non sia e non voglia essere una giustificazione ai suoi comportamenti, che io le auguri un futuro migliore di questo.
Oliver poi pensa di poter celare ciò che è accaduto al fratello: è difficile farlo, soprattutto quando di fronte a lui c'è una delle persone che lo conosce di più (generalizzo, ovvio, ma per quella che è la mia personale esperienza, coi fratelli - come con gli amici taaaaanto stretti - ci si comprende letteralmente con uno sguardo). Michael è tanto differente da Oliver. La sua opinione nei confronti di Alexa è ferma e inscalfibile: ma davvero vogliamo dare a qualcuno che negli anni è cambiato tanto una stabilità e un'incapacità di modificarsi che già di per sé non può appartenere agli individui? Non è forse un controsenso questo? Non si nasce buoni o cattivi, Michael, neanche Alexa.
Sicuramente concordo con Oliver sulla riflessione che fa rispetto agli atteggiamenti di Michael. Il groviglio che è l'intersecarsi passato di tutti questi personaggi è ancora distante dallo sciogliersi, ma le reazioni di ciascuno rispetto all'altro sono sempre troppo eccessive perché sia semplicemente legato al "la mia migliore amica si è fidanzata con la mia cotta". Chiaro è che i pensieri di Oliver portano la me lettrice a domandarmi questo, visto che sono i quesiti che lui stesso si pone e che pone anche al suo interlocutore. La risposta però, ad ora, non ci è dato saperla.
Jenna - leggo il suo nome e mi scappa un sorriso: lei la trovo decisamente ingenua. Ingenua nel senso positivo del termine: mi pare una delle poche persone trasparenti qua - nonostante abbia scelto, alla fine, di nascondere a Michael il suo presunto tradimento (d'altronde, anche se era tutta un'architettura di Alexa, lei questo non lo sa e ha scelto di nascondere ciò che crede per vero al suo promesso sposo). Eppure, mi trasmette positività, mi pare buona - per quanto io non creda in una definizione delle persone che ruoti attorno alle etichette di "buono" e "cattivo".
Tant'è, però, che nel suo punto di vista troviamo delle titubanze e delle remore rispetto alla scelta per cui ha optato: Jenna è consapevole che l'onesta è un tassello piuttosto importante in un rapporto; il fatto che lei vi sia venuta meno - al di là del tradimento, ma piuttosto per il fatto che non l'abbia confessato - le crea delle rimostranze non indifferenti. La presenza del ragazzo al supermercato e ciò che lui le dichiara... Ecco, quello mi snerva parecchio, mi disgusta l'idea che qualcuno possa davvero giungere a tanto. Probabilmente mi disgusta di più l'idea che lui ci stia ad un gioco di questo tipo, di quanto non mi infastidisca il fatto che probabilmente sia stata Alexa ad avergli chiesto di farlo. Perché devi acconsentire mi chiedo, cosa te ne viene? Che tipo di soddisfazione può darti?
Alla fine della fiera provo amarezza anche nei confronti di Jenna in questo capitolo; empatizza coi personaggi, mi dicevano, ti immerge maggiormente nelle storie XD (ti giuro che saranno almeno dieci anni che non faccio sta faccina, però è effettivamente perfetta ahahah).
Adesso mi viene spontaneo chiedermi se Michael abbia dato qualche sorta di risposta a Oliver o se abbia fatto cadere il discorso. Se il lamentarsi mentalmente del fratello sia quindi legato all'idea generale che egli ha di Alexa o se invece Michael gli abbia dato delle ragioni terze - che Oliver ha comunque scelto di ignorare.
Eppure, il fulcro di tutto questo è che siamo di punto a capo: ci si trova di fronte a un ragazzo che nel vedere la sua vecchia cotta - forse questo è un termine che sminuisce i sentimenti che provava nei suoi confronti - ha sentito le sue emozioni riaccendersi e il suo cuore battere di nuovo. Ricordo perfettamente il tonfo e la conseguente accelerazione del mio quando rividi, a distanza di qualche anno, il tipo che più mi ha fatto sbandare in adolescenza. Una roba durata ben poco, la nostra, ma che mi ha cambiata tanto. Non lo vidi per un sacco, ma quando ci rincontrammo fu un colpo; terminò lì. Per Oliver è diverso. E' davvero tornato ad essere quell'adolescenze con quei sentimenti e con quelle insicurezze ("i romantici come me non piacciono mai, vero?" No, Oliver, questo non è affatto vero, tranquillo. A un certo punto si cresce e i romantici e la loro stabilità diventano alquanto appetibili, anche perché danno un po' più di gioia e un po' meno pene - ma da quelle non si scampa in ogni caso eheh).
Mi piace però: il suo tergiversare riesco a configurarmelo in mente: ha le sembianze di un ragazzo che cammina avanti e indietro di fronte a una porta, estremamente indeciso sul da farsi. E poi, la presa di coscienza - mia, prima che sua - rispetto alle ragioni che lo stanno muovendo: tutto ciò che è il passato è immutabile, ormai è andato, ma siamo nel qui e ora ed è tutto da decidere.
"Ed è proprio il ricordo della sua anima che mi fa ancora sperare di poterla ritrovare." questa affermazione mi provoca sensazione contrastanti. Estrapolata dal contesto vi concordo appieno, ma reinserita là mi dubbia un po': Oliver deve essere quella persona che possa aiutare Alexa a ritrovarsi, forse solo lui può in tale impresa, dall'altra parte, però, deve anche accettare che non tornerà mai ad essere la persona dei suoi ricordi e che non è detto che possa esservi un "loro" nel futuro che li aspetta. Non per questo deve rinunciare, anzi.
La conclusione mi ha lasciato molto amaro in bocca: tutto, qua, va contro ogni mia ideologia politica. Sono un pelo femminista, devi sapere. Il fatto che questo ragazzo fino a un attimo prima voglia dichiararsi a lei, che abbia visto - o percepito almeno - il suo disagio (disagio nel senso di sofferenza), che volesse essere la persona che l'avrebbe aiutata nel ritrovare una serenità che attualmente non le appartiene (e, chiarisco, non perché scopi con le persone, quanto per la sua "sete di vendetta" e freddezza anche nei confronti di Oliver stesso, ma più ampiamente nei confronti anche delle proprie emozioni) e poi di fronte alla consapevolezza che Alexa è effettivamente molto diversa ora dalla persona che lui spera di ritrovare in lei, di fronte al fatto che si sia appena scopata un altro e di fronte l'invito a unirsi... lui accetti e se ne freghi dello stupore nel suo sguardo - segno, per me, che lei si aspettasse che in fondo lui fosse differente (un po' meno maschilista forse) nonostante la scopata di qualche sera prima) - mi lascia esterrefatta e arrabbiata col genere maschile. Perché purtroppo non è distante dalla realtà. Eppure, il fatto che lui sia tentato dal suo corpo, dalla situazione e che non riesca a dire no... è solo una bugia. Sceglie, consapevolmente e coscienziosamente, di ignorare una sofferenza dopo che è si è sentito ferito di fronte alla scopata di lei con altro e di fronte alla gelosia che può aver provato.
Questa conclusione è, senza dubbio, ciò che più mi ha intristito. Mi dispiace, Alexa, ci credo che schifi il mondo, mi dispiace che ributti fuori la tua rabbia scaraventandola contro gli altri, è sbagliato, ma forse un po' lo capisco.
Giungo al termine, confermo che è stato un piacere riprendere questo racconto e, nonostante l'amarezza e la malinconia generale del capitolo, mi è piaciuto molto.
A presto cara,
Bongi! |