Recensioni per
A Study In Furniture: Dead Objects Tell No Tales
di Leoithne
Ciao, eccomi di nuovo. Sono quasi alla fine, appena termino di scrivere questo commento vado subito a leggere anche il capitolo finale. Poi trarrò le debite conclusioni, ma per il momento faccio qualche osservazione su questo capitolo nello specifico. Quando ho letto "doccia" la mia immaginazione è andata tutta a scenari poco casti, diciamo così e per il semplice fatto che una doccia cosa potrebbe mai vedere? E infatti è stato così, almeno in parte. Quello che però avrei dovuto tenere conto quando ho formulato le mie teorie, è il fatto che ogni capitolo prende tutta la loro storia e ci mostra i momenti più importanti dal punto di vista di oggetti inanimati. E se finora abbiamo avuto tazzine, comodini e poltrone, ecco che adesso arriva un oggetto che sta in una stanza specifica e molto particolare. Lei è un po' come il comodino, vede cose e aspetti delle persone che nessun altro può vedere (anche se con Sherlock che gira mezzo nudo per casa, non si può mai dire), ma di certo vede l'intimità di certi pensieri, il lasciarsi andare perché si sa che si è da soli e che nessun altro ci potrà vedere. In bagno siamo veramente noi stessi e questo la doccia lo vede, come il comodino della stanza di Sherlock, anche la doccia vede cose che gli altri non mostrano alla luce del sole. E su tutto salta agli occhi il dolore di Sherlock, il suo non sentirsi capito e rifiutato, il suo non capire fino in fondo come sia possibile che John non lo ami. E infatti se lo chiede, ma in quel momento in lui scatta anche un altro desiderio. Mi è piaciuto molto il pensiero che la doccia fa in quel momento, il fatto che abbia notato che è un qualcosa che Sherlock in realtà non ha mai fatto prima. Ovviamente il pensiero corre subito a John, Sherlock prova desiderio per lui ma tutto quello che sta succedendo con Moriarty, oltre al fatto che in effetti John non fa altro che ribadire di non essere gay, fa sì che Sherlock si senta rifiutato e non capito. E quindi si sfoga, lo fa sotto la doccia e pensando a John per il quale prova un'attrazione molto evidente. Come finisce tra loro lo sappiamo e qui i momenti tristi, la solitudine di Sherlock, la frustrazione di John che salta fuori a un certo momento, vengono spazzate via dal momento finale. La loro relazione a quel punto è consolidata, si sono dichiarati, stanno insieme e sono in quelle fase di coccole e tenerezze che personalmente amo leggere. E poi adoro leggere di John che chiama Sherlock "amore", perché è una di quelle sottigliezze che secondo me Sherlock apprezzerebbe. Perché Sherlock ha un disperato bisogno di sentirsi amato e apprezzato e soprattutto dalla persona che ama e con la quale sta insieme. E di conseguenza quella parolina, quel chiamarlo in quel modo fanno trasparire tutto l'amore e la devozione che John prova per Sherlock. E io adoro tutto questo. |
La soccia è stata bellissima e dolcissima. No, ma seriamente, lei è stata dolcissima XD |
Non so davvero come farti i complimenti per questa splendida, geniale, dolcissima idea. Penso che sia probabilmente una delle storie più originali di questo fandom, o almeno, se ce ne sono altre simili, di certo io non le ho ancora trovate. |
Adoro. Adoro. ADORO. |