Ho finalmente avuto tempo di leggere anche questa parte, e non me ne pento affatto. È bella quanto l'estate, e forse più vicina a me; mi è sempre piaciuto camminare sotto la pioggia, è uno dei pochi posti dove si riesca a percepire pienamente la bellezza della solitudine, nonostante io abiti in un posto in cui piove praticamente la metà dell'anno, o forse proprio per questo. Una domanda che ti volevo già fare prima, come mai hai ripreso il titolo del disegno di Goya per il titolo? Le atmosfere che descrivi, tutto sommato pacifiche, mi sembrano abbastanza distanti dalle figure grottesche che animano il sonno della ragione. Comunque non fraintendermi, Goya è uno dei miei pittori preferiti e uno di quelli che reputo più ispiranti, assieme a Bosch e a Friedrich.
Comunque complimenti, trovo questa serie molto bella e ben scritta.

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È difficile rendere la magia inspiegabile di certi momenti, ma ci sei riuscita bene; mi piacerebbe leggere la tua riflessione autunnale. Anch'io spesso mi sono perso fra i castelli del cielo.

Ma che bella!
Qualche tempo fa ho cliccato su questa storiella riconoscendo subito il titolo (adoro tantissimo Goya, e spero che ti riferissi a quello, ora mi sta venendo il dubbio che esistano altri "sonni della ragione" ma non credo XD), e devo dire che i capitoli che mi sono piaciuti di più sono stati il primo e questo terzo, ma quello che mi colpisce più personalmente è proprio quest'ultimo.
Secondo me è originale il modo in cui hai parlato della neve, almeno io non l'avevo mai vista sotto questa luce!
Credo anche che il contrasto tra corpo caldo e neve fredda si possa interpretare in mille modi, giusto?
Hai reso quella malinconia tiepida e silenzio che è tipica dell'inverno.
Mi piace molto, adesso aspetto l'ultima stagione!
A presto,
kuunPoika

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