Ciao Eco :)
Non so se ti ricordi di me, dato che ho cambiato nick e non ti lascio recensioni da fin troppo tempo, comunque, nel caso te lo fossi dimenticato - e non ti biasimerei - sono Mary DB e mi fa strano dirlo, perchè Mary DB non mi piace per nulla ed è stupido.
Comunque sappi che con questa storia mi hai sopresa, in senso positivo ovviamente.
La sua originalità infatti non ha paragoni. Jeff aveva detto che questa stagione si sarebbe soffermata su Lydia, ma da come abbiamo potuto tutti vedere, era solo una balla.
Della famiglia di Lydia si sa - sapeva, se vogliamo essere buoni - poco e niente. I genitori sono separati, okay, non si sa neanche il motivo. Ricordo di aver letto del fatto che non stessero più insieme su Internet, pensa, e per fortuna si è parlato un po' della nonna. Alleluia!
Mi piace molto come hai reso il rapporto tra lei e Lydia, così naturale, genuino e reale soprattutto.
Le prime righe sono dolcissime, in fondo in molte famiglie - come la mia - c'è questa specie di tradizione.
E poi una baby Lydia mi ispira troppa tenerezza *w*
Il pensiero di Lorraine invece lascia con l'amaro in bocca, perchè ricorda che, nonostante sembrino una famiglia normale e felice, i Martin non lo sono affatto.
E okay, sappi che l'immagine della piccola Lydia che stringe tra le sue braccine il libro mi ha spezzato il cuore, soprattutto perchè era domenica, porco Oni.
E lo ripeto, porco Oni, non solo perchémi piace dirlo e suona benissimo, ma anche per il fatto che l'ultima parte è dannatamente perfetta e meravigliosa.
Il collegamento con la sua infanzia, lei che dopo tutto questo tempo si ricorda del loro rituale, lei che piange, si spezza ancora, distrutta.
Be', a Jeff questo però dobbiamo riconoscerlo: il paragone Lydia/Ariel è stato un tocco di genio, una delle cose che ho apprezzato di più in questa stagione ad essere sinceri.
Come ti ho detto altre mille volte sei bravissima ed ogni volta che leggiucchio(?) questa storia me ne innamoro sempre più.
So, non mi resta che farti i miei complimenti. Ogni tua storia è una perla :)

s h y
 

Molto bella! Alla fine mi sono commossa.
Quando Lorraine pensa che non vorrebbe più sentire le voci nella propria testa e vorrebbe rimanere senza voce... Credo che sia una frase molto bella. E ovviamente è meravigliosa la descrizione di Lydia da piccola (e quell'accenno lieve a Stiles *_*), che ripete a memoria le frasi del libro e che pensa che la domenica è la giornata migliore. Quindi, quando sente la voce di sua nonna chiedere, anzi supplicare, di non uccidere Ariel (Lydia), ci resta ancora più male, per via di quello che hanno condiviso insieme. E quel giorno non è domenica. Non potrebbe esserlo. Ma il pezzo che davvero mi ha fatto venire le lacrime agli occhi è proprio quello finale, quando lei stringe il libro consumato fra le mani e ricorda ancora le frasi a memoria. Davvero, davvero toccante.   
Ciao :)
E.

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Wow... è la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo questa storia. Hai una capacità descrittiva avvolgente e fulminante, perfetta per un personaggio come Lydia Martin, così poetica e semplice al tempo stesso, così gioiosa e tragica al tempo stesso. E tu l'hai dipinta - perché le tue parole sono così ben definite da sembrare colori su tela - perfettamente. Un'analisi introspettiva da vera maestra.
Bravissima.
Un grande bacio,
Ania :3

p.s quante valenze può avere quel "toglietele solo la voce"? Lydia è una bashee, grida quando sente arrivare la morte, toglierle la voce e quindi le urla sarebbe quasi una richiesta sottintesa alla sua pace, al non farle sentire più altre voci nella sua testa. Davvero commuovente.

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