Mi ero sempre chiesta come la gente facesse a trovare le mie storie, specialmente quando ero nuova ed ero una fra tantissimi altri, ed era ovviamente possibile che la gente scegliesse di leggere gli scritti di autori che già conosceva. Ma, a quel punto, tornava di nuovo quell' odiosa e spinosa domanda. Come avevano fatto questi ultimi a trovare i codesti autori in un mondo virtuale così vasto? Fortuna, caso, destino? Probabilmente. Forse. Può essere. Ma per me, e uso un complemento di limitazione per dare bene l' idea, rimane ancora un mistero. E ciò è successo anche con te. Ho trovato la tua storia così, buttata lì insieme a tante altre, ma con qualcosa in più. Chiudendo questa grande, enorme parentesi, torniamo allo scritto. Molto bello. In poche righe sei riuscota a trasmettere le emozioni, e questa è una di quelle prioritá che più contano, nella stesura di qualunque cosa. Le emozioni. I sentimenti. Tu ti sei mai chiesta quale sia la differenza fra i due? In fondo, non si scrive perché si vuole dire qualcosa, ma perché si ha qualcosa da dire ( la frase, certamente, non è mia, ma è una citazione così famosa che credo tu sappia chi l' abbia pronunciata ). Comunque, hai centrato in pieno quello che avevi da dire e trasmettere, parlando, appunto, con delicatezza delle codeste tematiche delicate. Sai, ormai in questo mondo siamo rimasti in pochi. Spero che verrai a fare un salto da me, magari per valutare le mie storie così come io ho valutato le tue. Ti lascio i miei complimenti impliciti e sottintesi, perché solo i veri scrittori sanno accontentarsi di questi, cercando poi i punti dove migliorare e ripudiando, seppur con gentilezza ed educazione, le lusinghe esagerate che, per quanto belle, a volte possono anche esser inutili. Dunque, ti saluto. Heart.

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